Buongiorno! Sono Idafe Martín Pérez e, con Christian Spillmann e David Carretta, vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
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Come degli europeisti stanno diventando anti-Ue
La deriva a destra dell'Unione Europea sulla politica migratoria sostenuta da Ursula von der Leyen su iniziativa del Partito Popolare Europeo sta provocando una rottura della coalizione pro-europea nel Parlamento europeo e il rifiuto di un'Europa sempre più lontana dai suoi valori. La protesta cresce tra le fila dei partiti socialisti e liberali contro la presidente della Commissione, minacciata di perdere il loro sostegno durante il voto di investitura della nuova Commissione.
Il Parlamento europeo dibatterà questa mattina della politica migratoria, dopo un vertice europeo che ha preso una piega sempre più restrittiva in materia di migrazione e asilo. L'emiciclo di Strasburgo si dividerà in due: da un lato il centro-sinistra, dall'altro le destre. Il PPE, la famiglia politica di von der Leyen, prima forza del Parlamento, forte di 12 capi di governo al Consiglio europeo, lunedì ha scelto la rottura. Il gruppo della destra “pro-europea” ha deciso di allearsi con i sovranisti e l'estrema destra anti-europea per rifiutare la richiesta dei Verdi e dei Liberali di tenere un dibattito sulla messa in discussione da parte della giustizia italiana dell'accordo firmato da Giorgia Meloni con l'Albania sull'esternalizzazione delle procedure di asilo. Il cordone sanitario che vieta tacitamente qualsiasi cooperazione e alleanza con l'estrema destra anti-europea è stato infranto sulla migrazione, un tema politicamente sensibile in tutti gli Stati membri. Le implicazioni sono più ampie. Un'Ue sempre più orientata a destra sta generando un sentimento ostile all'Ue tra i cittadini, media e circoli politici europeisti.
Simon Hix, ricercatore di politiche comparate all'Istituto Europeo di Firenze, ha lanciato il dibattito con un post pubblicato su X per commentare la partecipazione della presidente von der Leyen a una riunione sulla migrazione con 10 capi di governo a margine del Consiglio europeo. Tutto lo spettro politico europeo era rappresentato: socialisti (la danese Mette Frederiksen), sovranisti (l'italiana Giorgia Meloni), popolari (il greco Kyriakos Mitsotakis), estrema destra (l'ungherese Viktor Orban). “L'Unione europea pende inesorabilmente verso destra. Prima la migrazione. Poi l'ambiente. Il quadro politico dell'Ue potrebbe essere molto diverso tra qualche anno”, ha spiegato Hix: “Ci si può aspettare che gli elettori e i partiti progressisti comincino a diventare anti-europei”. Il ricercatore è autore insieme a Bjorn Hoyland, direttore degli studi al Dipartimento di scienze politiche dell'Università di Oslo, di un libro intitolato “Il sistema politico dell'Unione europea”.
Interrogato su questa riunione, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato di non avere alcun problema. “La partecipazione di Ursula von der Leyen non mi scandalizza. Lei ha spiegato cosa si poteva fare nel quadro dei trattati ed è una buona cosa”. Ma quella riunione sui migranti conferma la deriva verso le posizioni dell'estrema destra. E non solo del PPE: anche alcuni leader socialisti e liberali rincorrono i populisti e le loro soluzioni facili.
L'Unione europea si è costruita attorno al centro politico. Gli equilibri ideologici tra governi e al Parlamento europeo avevano sempre reso la grande coalizione delle due grandi famiglie democratiche del dopoguerra non solo sostenibile, ma anche auspicabile, fino a diventare obbligatoria: i cristiano-democratici, con le loro varianti social-cristiane e popolari, e i socialdemocratici, con la loro componente più socialista. Al centro si trovava l'europeismo dei liberali. Negli ultimi decenni, accanto alla sinistra, è emerso un movimento ecologista, che si è modernizzato sostenendo sia le politiche che le istituzioni dell'Ue. Gli accordi si potevano raggiungere solo al centro, per cui ogni proposta comunitaria, ogni rapporto, ogni risoluzione tendeva verso il centro. Lì si trovava il punto d'incontro.
Questo centro si poteva spostare leggermente verso sinistra o verso destra, a seconda del peso dei conservatori e dei progressisti al Consiglio europeo. Così, l'Unione europea è cresciuta e ha assunto nuove competenze con politiche e regolamenti che non soddisfacevano né il centro-sinistra né il centro-destra, ma lasciavano entrambi relativamente soddisfatti. Finché il funzionamento delle istituzioni e le relazioni tra gli Stati membri portavano a questa politica centrista, le istituzioni dell'Ue mantenevano una neutralità ideologica e politica esemplare. Non era un mondo idilliaco. Questa depoliticizzazione poteva suscitare un disinteresse da parte dei cittadini. Ci sono state l'era dell'eurosclerosi e la crisi finanziaria con le sue politiche di austerità. Ma era il migliore dei mondi possibili per continuare a sviluppare l'Ue e allontanare i grandi scontri dal continente. Era un'Unione depoliticizzata, nel bene e nel male.
Poi è arrivata l'estrema destra. Le sue prime apparizioni erano state marginali e, pur guadagnando terreno, il cordone sanitario e la grande coalizione tra centro-destra e centro-sinistra avevano permesso di isolarla. Ma quel mondo, che ha funzionato per oltre mezzo secolo, ora è finito. I risultati delle elezioni europee dello scorso giugno, caratterizzate da una progressione dei sovranisti e dei partiti di estrema destra e dal numero significativo di capi di governo conservatori al Consiglio europeo, hanno interrotto questa dinamica. Per la prima volta nella storia dell'Ue, la destra tradizionale del PPE, l'unica macchina politica paneuropea degna di questo nome, ha visto di avere la possibilità di negoziare su due fronti. Verso il centro, come ha sempre fatto, con i socialdemocratici, i liberali e gli ecologisti. Oppure verso la sua destra con i sovranisti, l'estrema destra e anche i neofascisti.
Minacciando di allearsi con l'estrema destra, il PPE è riuscito a ottenere che socialdemocratici, liberali e verdi votassero a favore del rinnovo di Ursula von der Leyen in cambio di piatto di lenticchie e vaghe promesse. Quando socialisti, liberali e verdi si sono ribellati contro il calendario delle audizioni dei nuovi commissari, concepito come una presa d'ostaggio della socialista spagnola Teresa Ribera e del liberale francese Stéphane Séjourné per proteggere i candidati del PPE e il sovranista italiano Raffaele Fitto, il PPE è andato a cercare i voti di tutta l'estrema destra, comprese le più estremiste, per imporsi. La forza dei conservatori al Consiglio europeo, al Parlamento europeo e all'interno della Commissione (dove i socialisti hanno solo quattro membri su 27) consente al PPE di spingere, per la prima volta, il suo programma senza dover contare sui liberali e i socialisti in molti ambiti che richiedono maggioranze semplici.
A sinistra, restano solo due capi di governo di grandi paesi, il tedesco Olaf Scholz e lo spagnolo Pedro Sánchez. Il primo dovrebbe perdere la cancelleria alle elezioni del 2025 a favore di un cristiano-democratico. Lo spagnolo è invece alla guida di una coalizione molto fragile. Se riuscirà a resistere, guiderà l'unico grande governo di sinistra tra i 27 nella seconda metà del decennio. E la destra accelererà per imporre la sua agenda, le sue politiche e collocare i suoi alleati negli incarichi più influenti.
Al di là del gioco democratico, questa evoluzione sta avendo un effetto inaspettato: l’emergere di una corrente pro-europea, prevalentemente di centro-sinistra, contraria alle politiche e alle istituzioni dell'Unione europea. Una corrente che è sempre stata pronta a difendere le istituzioni del blocco e le sue politiche, diventerebbe così critica nei confronti della deriva di una Commissione sempre più politicizzata da essere ostile all'Ue. “In questa Ue postmoderna, dove la divisione tra anti-europei e pro-europei potrebbe presto scomparire, chi rimarrà per rappresentarci e difenderci, noi che viviamo ancora nell'Ue?”, si è chiesto Alberto Alemanno, professore alla HEC School of Management e fondatore di “The Good Lobby”, intervenendo nel dibattito lanciato da Simon Hix.
“Criticare le politiche dell'Ue implica spesso essere percepiti come ‘euroscettici’ o ‘anti-europei’, principalmente a causa del consenso ‘europeista’ tra verdi, socialdemocratici, liberali e cristiano-democratici”, sottolinea Álvaro Oleart, ricercatore presso l'Istituto di Studi Europei dell'Università Libera di Bruxelles e autore del libro “Democrazia senza politica nella partecipazione cittadina nell'UE”. Oleart è favorevole a una politicizzazione del quadro europeo. “Per troppo tempo, molti accademici, politici e giornalisti hanno venduto il mito che il miglior modo per far avanzare politiche ‘progressiste’ nell'Ue era di concludere accordi con i liberali e i cristiano-democratici sotto forma di grandi coalizioni europeiste”, dice Oleart. “Un modo più democratico di concepire la politica europea passa attraverso l'abbandono del quadro ‘pro-europei contro euroscettici’”, afferma il ricercatore.
“Se von der Leyen continua a promuovere politiche di destra, è meglio che lo faccia con il sostegno dell'estrema destra di Meloni e Orban, abbandonando la maschera pro-europea”, spiega Oleart, che preconizza di politicizzare l'Ue attraverso una rottura della Grande Coalizione su scala europea per costruire una dinamica maggioranza-opposizione tra sinistra e destra che non è mai esistita. “Altrimenti, i ‘progressisti’ continueranno a inghiottire rospi e la destra europea porterà avanti la sua agenda politica con il loro sostegno”, avverte Oleart.
La frase
“La ribellione è in marcia! Dobbiamo abbandonare il Patto migratorio che ha fallito e fare posto a una nuova politica”.
Viktor Orban.
Cordone sanitario
Socialisti e Verdi si lamentano per le alleanze del PPE con l'estrema destra - Socialisti e Verdi ieri hanno accusato il gruppo del Partito Popolare Europeo di allearsi con l'estrema destra in una “deriva” che potrebbe “distruggere i valori europei”. “Continuiamo a difendere la necessità in Europa di formare un'alleanza di europeisti, che si compone di diversi quadranti del Parlamento: PPE, liberali, socialisti e verdi”, ha detto la presidente dei Socialisti&democratici, Iratxe Garcia Perez. “Tendiamo la mano al PPE per evitare che faccia il doppio gioco delle doppie maggioranze”, ma la violazione del cordone sanitario “è una domanda che va posta a (Manfred) Weber”, ha detto Garcia Perez. “Vediamo un trend molto preoccupante”, ha spiegato la co-presidente dei Verdi, Terry Reintke. “Ci sono sempre più decisioni in questo Parlamento su migrazione e altri temi come il Venezuela, in cui il centrodestra lavora con l'estrema destra e ancora più a destra”.
Commissione von der Leyen II
Tutte le risposte dei candidati commissari - Il Parlamento europeo ieri ha ricevuto tutte le risposte dei commissari designati in vista delle audizioni davanti alle commissioni che inizieranno il 4 novembre. Le risposte alle domande scritte dei deputati è "parte essenziale del processo delle audizioni", ha spiegato la portavoce aggiunta del Parlamento europeo, Delphine Colard. Tutte le risposte, con i curriculum e le dichiarazioni di interessi dei commissari, sono state pubblicate sul sito del Parlamento europeo.
Migranti
I socialisti mettono in dubbio il sostegno a von der Leyen sull'esternalizzazione - La presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici, Iratxe Garcia Perez, ieri ha messo in dubbio il sostegno a Ursula von der Leyen per il suo sostegno all'esternalizzazione delle politiche su migrazione e asilo. “Siamo sempre stati fortemente contrari all'esternalizzazione della gestione delle migrazioni, va contro la strategia europea. Siamo molto preoccupati per il fatto che la presidente von der Leyen voglia adottare e generalizzare queste misure in tutta l'Ue. Vogliamo chiarire ancora una volta che non può contare sul nostro sostegno”, ha detto Garcia Perez. E' una minaccia vuota o i socialisti si preparano a votare contro la nuova Commissione a novembre? "E' una decisione che dovremo affrontare al momento giusto, se si arriverà a questo punto e una volta che avremo visto i risultati delle audizioni. Comunque non ci sono dubbi: posizioni di questo tipo, come quelle di von der Leyen non aiutano di certo a tenere un dibattito calmo, pacato, responsabile in merito", ha spiegato la leader dei socialisti.
Un emendamento per una missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale - Oggi il Parlamento europeo voterà sul progetto di bilancio dell'Ue per il 2025. Nel momento in cui i governi e i gruppi delle destre spingono per politiche migratorie sempre più restrittive, l'europarlamentare della Sinistra Estrella Gallan ha presentato un emendamento per finanziare una missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. L'Ong Open Arms ha lanciato un appello ai deputati a votare a favore. Sarebbe "una misura concreta nella direzione di un'Europa che rispetti la dignità umana e la vita. Noi di Open Arms, che dal 2016 operiamo in questa zona e, attraverso 113 missioni abbiamo soccorso oltre 70.000 persone, non ci siamo mai voluti porre come nemici delle istituzioni", ha detto Oscar Cams, il fondatore della Ong: "Siamo convinti di una necessaria collaborazione: la vita di migliaia di persone dipende da una risposta concreta e tempestiva. Per questo noi di Open Arms chiediamo con forza ai membri del Parlamento Europeo di sostenere questo emendamento e di istituire al più presto una missione SAR coordinata a livello europeo", ha concluso Oscar Cams. Dati gli equilibri numerici, l'emendamento è destinato a essere bocciato.
Geopolitica
Il Parlamento approva il prestito all'Ucraina fino a 35 miliardi di euro - Il Parlamento europeo ieri ha approvato la concessione all'Ucraina di un prestito fino a 35 miliardi sotto forma di programma macrofinanziario, che sarà rimborsato con i proventi straordinari generati dagli attivi immobilizzati russi in Europa. E' la parte europea del prestito da 50 miliardi di dollari promesso dal G7 a giugno. Il testo è stato adottato con 518 voti favorevoli, 56 contrari e 61 astensioni. “Voto storico”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sottolineando che gli attivi russi congelati potranno essere usati dall'Ucraina “per rinnovare, ricostruire e recuperare”. Una parte dei fondi potrà essere usata per comprare armi. Gran parte del gruppo dei Patrioti per l'Europa, di cui fanno parte i francesi del Rassemblement National, gli italiani della Lega e gli spagnoli di Vox, ha deciso di votare contro o di astenersi.
Euro
Il Fmi abbassa le sue previsioni per la zona euro - Il Fondo monetario internazionale ieri ha tagliato le previsioni di crescita per la zona euro nel 2024 e nel 2025. Quest'anno l'economia dell'area euro dovrebbe espandersi dello 0,8 per cento, lo 0,1 per cento in meno rispetto alle stime di luglio. La Germania trascina verso il basso l'area monetaria europea, con una crescita nulla nel 2024. Il prossimo anno il taglio delle previsioni del Fmi è più duro: con una crescita stimata al 1,2 per cento, la stima è stata ridotta dello 0,3 per cento. Anche in questo caso è la Germania a frenare, con una crescita prevista dello 0,8 per cento, lo 0,5 per cento in meno che a luglio. Il Fmi, per contro, ha aumentato le previsioni di crescita degli Stati Uniti e tagliato quelle della Cina. Il capo economista del Fmi, Pierre-Olivier Gourinchas, ha avvertito che i rischi si stanno accumulando sull'economia mondiale. “C'è un rischio geopolitico, con il potenziale di escalation di conflitti regionali (...). C'è una crescita del protezionismo, di politiche protezioniste e di perturbazioni nel commercio che potrebbe avere un impatto sull'attività globale”, ha detto Gourinchas.
Austria
L'Austria verso la Große Koalition - Il presidente austriaco, Alexander van der Bellen, ieri ha incaricato il leader del partito conservatore e attuale cancelliere, Karl Nehammer, di formare un governo, dopo aver constatato che nessun partito in Parlamento intende allearsi con l'estrema destra della FPO e il suo leader Herbert Kickl, usciti vincitori dalle elezioni legislative del 30 settembre. "Incarico Karl Nehammer, leader del secondo partito parlamentare, di formare un governo. Gliel'ho detto personalmente questa mattina e gli ho chiesto anche di avviare immediatamente i negoziati con il Partito socialdemocratico austriaco", ha detto il presidente van der Bellen. Dopo una coalizione tra i conservatori della OVP e l'estrema destra della FPO con Sebastian Kurz e una coalizione tra la OVP e i Verdi con Nehammer, Vienna è destinata a tornare alla Große Koalition. Tuttavia potrebbe essere necessario trovare un terzo partner di governo. I conservatori della OVP e i socialdemocratici della SPO hanno un solo seggio di maggioranza in Parlamento. “L’Austria ha bisogno di un governo stabile, efficace e basato sull’integrità”, ha detto van der Bellen.
Allargamento
L'Islanda si riavvicina all'Unione europea - La commissione Affari Esteri del Parlamento islandese sta esaminando una proposta per organizzare un referendum sull'adesione del paese all'Unione Europea. Gli islandesi si recheranno alle urne per le elezioni legislative il prossimo 30 novembre, dopo lo scioglimento dell'attuale coalizione. I partiti favorevoli all'avvicinamento all'Unione Europea sono in maggioranza nei sondaggi. Studi demoscopici indicano che tra il 55% e il 58% della popolazione sostiene l'ingresso nell'Unione Europea e tre quarti desiderano che si negozi. L'Islanda è membro dello spazio Schengen e dello Spazio Economico Europeo, e la sua adesione potrebbe avvenire rapidamente. Nel 2011 aveva già avviato un primo tentativo di adesione e, nel giugno 2013, il Consiglio Europeo aveva approvato l'inizio dei negoziati. Tuttavia, il governo islandese uscito dalle urne nell'aprile 2014 ha ritirato la richiesta di adesione nel gennaio 2015. Il dubbio per l'Unione Europea è che questa ambivalenza, tra partiti che vogliono entrare e partiti che non lo vogliono, dovrebbe essere risolta affinché un'eventuale adesione non porti, anni dopo, a un’uscita causata dal ritorno al potere di partiti anti-Ue.
Vacca sacra
Niente accordo sul futuro della Pac a causa della Romania - La presidenza ungherese dell'Ue non è riuscita a ottenere il consenso unanime dei ventisette stati membri su una bozza di conclusioni del Consiglio agricoltura il cui obiettivo è influenzare le proposte della Commissione sul futuro della PAC. La Romania si è opposta. Dopo due giorni di discussioni, il ministro ungherese, Istvan Nagy, ha alzato bandiera bianca e deciso di adottare conclusioni della presidenza invece che di tutto il Consiglio Agricoltura. Il documento è stato sostenuto da 26 Stati membri. Il commissario all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha riconosciuto che tra i ministri “ci sono state delle controversie sulle questioni di bilancio”. L'Ungheria non ha mancato di usare il dibattito per attaccare il Green deal. "Noi non vogliamo soccombere all'ideologia ecologica verde", ha detto Nagy.
Green deal
Suoli sempre più degradati nell'Ue - La Commissione ieri ha pubblicato il rapporto 2024 sullo stato del suolo europeo, secondo il quale il degrado del territorio è peggiorato negli ultimi anni con un trend sempre più preoccupante. L’erosione complessiva del suolo è stimata in 1 miliardo di tonnellate all’anno in tutta l’Ue. L’erosione idrica è il tipo di erosione più diffusa (attualmente colpisce circa un quarto il 24 per cento dei suoli), con proiezioni che mostrano un possibile aumento del 13-25 per cento entro il 2050. L’erosione idrica colpisce circa un terzo (32%) dei suoli agricoli. Anche l’agitazione meccanica del suolo, quando proviene dall’agricoltura, può avviare il degrado del suolo. Questo fenomeno, chiamato erosione da lavorazione del terreno, può avere un impatto significativo sul suolo dei campi coltivati. Altre forme di erosione includono l'erosione eolica. Il rapporto indica la necessità di un'azione urgente per invertire la tendenza.
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti su migrazioni e rimpatri; crisi dell'acciaio nell'Ue; crimini di guerra russi in Ucraina; il carico burocratico nell'Ue; il rapporto annuale della Corte de conti; l'aborto in Polonia; lo stato di diritto a Malta sette anni da assassinio di Daphne Caruana Galizia; il ruolo di città e regioni per lo sviluppo green; interferenze esterne e attacchi ibridi nell'Ue; la flotta fantasma russa; il rafforzamento ferroviario dell'Ue)
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis in Brasile pronuncia discorso all’Università nazionale di Brasilia
Commissione: videomessaggio del commissario Gentiloni alla Dgins Conference in Estonia
Banca centrale europea: la presidente Lagarde e Piero Cipollone a Washington per gli incontri del Fmi e della Banca Mondiale
Banca centrale europea: discorso della presidente Lagarde all'evento Atlantic Council Front Page a Washington
Parlamento europeo: cerimonia del premio giornalistico Daphne Caruana Galizia
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Comitato economico e sociale: sessione plenaria
Corte dei conti dell'Ue: alla relazione speciale sugli aiuti di Stato a sostegno della ripresa economica e della politica industriale dell’Ue in tempi di crisi