Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Aspettando Draghi, competitività e debito al centro della prossima legislatura
Enrico Letta oggi parteciperà alla riunione settimanale della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Atto di cortesia, l'ex presidente del Consiglio italiano presenterà e discuterà con il collegio dei commissari le grandi linee del suo rapporto sul futuro del mercato interno. L'incarico gli era stato affidato dal Consiglio europeo nel giugno del 2023. E saranno i capi di stato e di governo a ricevere formalmente il documento di Letta al Consiglio europeo del 17 e 18 aprile. In attesa di un altro rapporto: quello che von der Leyen ha commissionato a un altro presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, sul futuro della competitività europea.
Draghi dovrebbe presentare i risultati del suo lavoro alla fine di giugno, ma alcuni politici europei hanno già paura del rapporto Draghi. All'inizio in molti avevano guardato ai due rapporti come tanti altri negli ultimi vent'anni: un elenco di buone intenzioni. Invece sono destinati a plasmare la prossima legislatura. L'Ue ha urgente bisogno di un nuovo modello economico per restare competitiva di fronte al ritorno del protezionismo e dell'interventismo pubblico a livello globale. Mercato interno, aiuti di stato, politica industriale e debito comune sono i dilemmi che i leader dovranno affrontare nei prossimi cinque anni. Si avvicina l'ora delle scelte sul federalismo economico.
Sia Letta sia Draghi hanno mantenuto il massimo riserbo sul contenuto dei loro rapporti. I due hanno lavorato in parallelo. Hanno incontrato governi, ministri, eletti europei e locali, investitori, associazioni di imprenditori e sindacati. Non una riga dei loro appunti o delle loro bozze è finita sui giornali. Eppure entrambi hanno dato alcune indicazioni importanti. In un'audizione davanti al Parlamento europeo a metà marzo, Letta ha ribadito i soliti appelli a completare il mercato interno in settori come l'energia, le telecomunicazioni e il mercato dei capitali. Ma poi ha aggiunto un dettaglio non da poco: nel contesto globale attuale, “la politica industriale nazionale non è sufficiente”. Secondo Letta, l'Ue dovrebbe fare come gli Stati Uniti con l'Inflation reduction act: usare i crediti di imposta per incentivare le tecnologie del futuro, in particolare per la transizione verde.
Mario Draghi è stato ancora più parco di dettagli nelle occasioni pubbliche. Ma l'ex presidente della Bce è stato meno riservato di Letta sulle sfide che l'Ue ha di fronte. Incontrando la Conferenza dei presidenti delle commissioni del Parlamento europeo, Draghi ha parlato di “massicce esigenze di investimento” per la doppia transizione climatica e digitale e le spese per la difesa. Inoltre ha sottolineato la necessità di rimanere competitivi per mantenere i sistemi di welfare e preservare i valori fondamentali nell'Ue. “Nonostante i successi ottenuti negli ultimi anni nell’affrontare crisi e shock, ci troviamo in un momento critico”, ha detto Draghi, chiedendo riforme strutturali a livello dell'Ue e il ritrovamento della capacità di agire collettivamente e per l'interesse collettivo. “Sono convinto che le nostre istituzioni debbano riflettere su come migliorare il proprio funzionamento e sviluppare ulteriormente gli strumenti di governance”, ha detto Draghi. “Queste questioni comporteranno discussioni difficili che richiederanno alle nostre istituzioni e ai governi nazionali di fare scelte difficili”. Ma “sono queste decisioni che determineranno la capacità dell’Europa di tenere il passo con i suoi concorrenti globali negli anni a venire”, ha avvertito Draghi.
Ai governi nazionali le discussioni e le scelte difficili non piacciono mai. Dietro le frasi di Draghi si nasconde una visione politica che spinge l'Ue verso il federalismo economico e politico. L'attuale modello del mercato unico non regge più per diverse ragioni. Gli aiuti di stato vengono sempre più utilizzati per rispondere alle crisi contingenti, ma solo uno stato membro – la Germania – ha il margine di bilancio per farne un uso massiccio. Gli altri sono troppo piccoli o troppo indebitati. Servono soldi pubblici e tanti per il Green deal, la transizione digitale, la strategia industriale sulla difesa, gli aiuti finanziari e militari all'Ucraina. E vanno investiti su scala continentale, perché la dimensione nazionale non è in grado di competere con gli Stati Uniti o la Cina. “L'Ue deve trovare enormi quantità di denaro in un periodo di tempo relativamente limitato”, ha detto Draghi all'Ecofin informale di Gand il 24 febbraio. Il finanziamento è diventato un assillo. Il passo logico successivo è quello che Draghi ha già indicato quando era primo ministro in Italia: debito europeo per finanziare i beni pubblici europei.
La visione di Draghi su federalismo europeo, competitività e debito ha già fatto suonare diversi campanelli di allarmi. Alcune capitali si sono lamentate delle sue dichiarazioni a favore di uno stato europeo. Pieter Omtzigt, leader del Nuovo Contratto Sociale, un nuovo partito conservatore nei Paesi Bassi, ha scritto a Ursula von der Leyen per dire che è “inaccettabile” che il rapporto Draghi sia presentato dopo le elezioni. "Ciò significa che un vero dibattito politico sarà evitato durante la campagna elettorale", afferma Omtzigt in una lettera firmata insieme a Dirk Gotink, capo della lista Nuovo Contatto Sociale (ed ex portavoce del Presidente del PPE Manfred Weber). Omtzigt chiede alla presidente della Commissione e candidata del Ppe di escludere “l'ipotesi” di nuovo debito comune dell'Ue prima del voto. I Paesi Bassi fanno parte del gruppo dei frugali. Omtzigt, come molti suoi connazionali e altri politici nei paesi frugali, è ostile a qualsiasi forma di Eurobond. E ha perfettamente individuato il pericolo. Von der Leyen ha già detto che, se sarà confermata per un altro mandato come presidente della Commissione, il rapporto Draghi costituirà il pilastro della sua strategia economica per la prossima legislatura.
I capi di stato e di governo sono sempre più consapevoli che l'Ue ha bisogno di cambiare, o almeno aggiornare in profondità, il suo modello economico. Nei prossimi mesi altri due choc rischiano di aggiungersi al già lungo elenco delle ragioni di un “reboot”: l'invasione di prodotti greentech dalla Cina e l'ondata di dazi contro l'Ue che potrebbe innescare il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Nelle consultazioni che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sull'agenda strategica per la prossima legislatura il tema dell'economia e della competitività è diventato importante tanto quanto quelli della difesa, dell'allargamento e dei valori democratici. Al Consiglio europeo della prossima settimana ci sarà un antipasto delle priorità dei prossimi cinque anni. Secondo la bozza di conclusioni, i leader si impegneranno a lanciare un “New European Competitiveness Deal”. “Di fronte a una nuova realtà geopolitica e a sfide sempre più complesse, 'ue è impegnata ad agire con decisione per assicurare la sua competitività, la sua prosperità e la sua leadership sulla scena globale di lungo periodo”, dice il documento.
Ma i dilemmi posti dalla visione di Draghi sono così divisivi che potrebbero non essere risolti. Nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo non c'è menzione di come finanziare il nuovo Patto europeo per la competitività. Il documento del vertice si concentra su ricette già tentate: completamento del mercato interno, riduzione della burocrazia, Banca europea per gli investimenti, mercato unico dei capitali. Intanto ieri un altro italiano si è buttato nella mischia a favore del debito europeo. Una capacità fiscale centrale dell'Ue “è cruciale per fornire beni pubblici europei in settori come l'energia, l'innovazione o la difesa”, ha detto il commissario Paolo Gentiloni. “Non abbiamo incluso questo nelle nostre proposte per evitare di rendere un dibattito già difficile ancora più complicato. Ma il momento di iniziare questa discussione è ora”, ha spiegato Gentiloni.
Alcuni argini tra i paesi frugali si sono rotti. L'Estonia ha proposto uno strumento di debito europeo per finanziare un piano da 100 miliardi per le forniture di armi all'Ucraina e il rafforzamento dell'industria della difesa dell'Ue. La Germania e i Paesi Bassi opporranno forte resistenza a un cambio di direzione federalista sul debito europeo. Ma nelle consultazioni informali sui “Top Job”, Michel sta anche sentendo sempre più leader avanzare un nome: Mario Draghi. “Capisce l'economia. E' competente. Ha una visione. Diversi capi di stato e di governo hanno fatto il nome di Draghi. E' una possibilità”, ci ha detto una fonte coinvolta nelle discussioni.
La frase
"L'assegnazione di posizioni chiave nelle istituzioni richiede trasparenza e merito. Tutte le nomine devono tenere conto dell'equilibrio geografico e della parità di genere. Non dell'appartenenza a un partito. Le nostre istituzioni traggono sempre vantaggio dalla trasparenza".
Valérie Hayer, Presidente del gruppo Renew Europe.
PieperGate
Ursula von der Leyen accetta di discutere della collegialità sulle nomine - Dopo le ultime rivelazioni sul PieperGate, Ursula von der Leyen ha accettato la richiesta di quattro suoi commissari di discutere della collegialità nel processo di nomina degli alti funzionari della Commissione. "La presidente è pronta a che il collegio discuta domani (oggi per chi legge) delle procedure di nomina degli alti funzionari", ci ha risposto ieri il portavoce della Commissione, Eric Mamer. Ma von der Leyen non rimetterà in discussione l'entrata in carica del suo collega di partito, l'europarlamentare tedesco della Cdu Markus Pieper, come Inviato dell'Ue per le Pmi, come avevano chiesto da Josep Borrell, Thierry Breton, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit.
Le domande senza risposta sul contratto di Markus Pieper - Durante il Midday, l'appuntamento quotidiano in sala con i giornalisti accreditati, il portavoce della Commissione non ha risposto alle nostre domande su alcuni nuovi elementi del PieperGate. Il contratto di Markus Pieper è stato firmato il 31 marzo, la domenica di Pasqua, cosa inusuale per l'istituzione? Circolare, non c'è nulla da vedere. “E' un contratto firmato da Pieper. C'è uno scambio di documenti tra la Commissione e la persona da assumere. Queste sono cose che riguardano le due parti”, ha detto il portavoce Eric Mamer. Il contratto è stato firmato quattro giorni dopo le obiezioni sollevate da Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit? “La decisione del collegio è del 31 gennaio. Il verbale del collegio è stato approvato nel corso del maso di marzo senza obiezioni da parte di membri del collegio”, ha detto Mamer. Il contratto è stato firmato malgrado un'interrogazione del Parlamento europeo? “Le istituzioni sono autonome nel loro processo di assunzione. E' un principio importante. La Commissione ha il potere di assumere le persone secondo le sue procedure e il suo calendario”, ha spiegato Mamer. Quest'ultima frase potrebbe costituire la prevedibile difesa di von der Leyen per confermare Pieper, anche se il Parlamento europeo dovesse chiedere la revoca della sua nomina in un voto domani.
Transparency International chiede ai deputati di votare la richiesta di revoca di Pieper - L'organizzazione non governativa Transparency International EU ieri ha scritto a tutti i deputati chiedendo loro di votare a favore di un emendamento alla procedura di discarico di bilancio della Commissione, in cui viene chiesto di "rescindere" la nomina di Pieper. "Sono emerse crescenti e fondate preoccupazioni sull’integrità del processo di reclutamento", spiega il direttore di Transparency International EU, Nick Aiossa: "La nomina dell'eurodeputato della Cdu Markus Pieper al posto di due candidate provenienti da Stati membri sottorappresentati, che hanno ottenuto un punteggio più alto nelle valutazioni della Commissione, sembra contraddire i principi di reclutamento della Commissione stessa, che stabiliscono che le nomine degli alti dirigenti devono essere basate sul merito, sull'equilibrio di genere e equilibrio geografico. Ci sono anche seri interrogativi sul ruolo che la presidente della Commissione ha potuto svolgere, dato che il candidato vincente – ma con il punteggio più basso – è un membro del suo stesso partito politico", ha spiegato Aiossa. L'emendamento è stato presentato da Daniel Freund a nome dei Verdi e firmato da parlamentari liberali e socialisti. I gruppi prenderanno posizione ufficialmente oggi. Il voto è previsto per domani.
Von der Leyen si crede invincibile ma appare sempre più nervosa - Ursula von der Leyen “è arrivata al punto in cui pensa di essere invincibile”, ci ha detto un deputato europeo sotto condizione di anonimato, dopo le ultime rivelazioni del Mattinale sul PieperGate sulla decisione della presidente di andare avanti con l'assunzione di Markus Pieper, malgrado le obiezioni di quattro commissari e di diversi deputati europei. Altri ritengono che von der Leyen sia particolarmente nervosa in vista del voto del Parlamento europeo di domani. Il giudizio di alcuni parlamentari impegnati per la democrazia e la trasparenza è duro. “Perché la presidente difende ostinatamente una nomina così evidentemente dubbia?”, ha chiesto l'olandese di Renew Sophie in't Veld. Secondo il verde tedesco Daniel Frenund, il fatto che von der Leyen abbia dato l'impressione di procedere all'assunzione di Pieper “con una procedura accelerata” senza dare risposte all'interrogazione del Parlamento europeo “non sembra affatto positivo. Gli incarichi alla Commissione devono essere assegnati in base al merito. Se non fosse così, l'intera procedura dovrebbe essere ripetuta”, ci ha detto Freund.
Geopolitica
L'Ue invia in Ucraina generatori per mancanza di sistemi anti aerei - Mentre continuano i massicci attacchi missilistici della Russia contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, la Commissione ieri ha annunciato di aver mobilitato un'assistenza di emergenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell'Ue. In risposta a una richiesta di assistenza di Kyiv, Austria, Germania, Svezia e Paesi Bassi hanno offerto 157 generatori di energia di varie dimensioni, mentre la Commissione ha promesso 10 generatori di energia di grande capacità (1 MW) provenienti dalle scorte strategiche di rescEU, per un valore finanziario di 3,57 milioni di euro. “Il piano della Russia di bombardare l'Ucraina fino a ridurla al buio non avrà successo. L’UE lavora 24 ore su 24 per sostenere l’approvvigionamento energetico in Ucraina”, ha detto il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic. Alla fine di novembre avevamo incontrato in un viaggio a Kyiv Oleksandr Kharchenko, direttore dell’Energy Industry Research Center e consigliere del ministero dell’Energia. All'epoca ci aveva detto che l’urgenza non erano generatori o lampadine led, ma “solo la difesa aerea. Più difesa aerea significa una situazione migliore”. Non essendo riuscita a fornire Patriot e Samp-T, l'Ue ora p costretta a fornire generatori di emergenza.
Geoeconomia
Vestager apre un'inchiesta sulle turbine eoliche sussidiate dalla Cina - La vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, ieri ha annunciato una nuova indagine sulla base del regolamento sui sussidi stranieri sulla fornitura di turbine eoliche da parte di imprese cinesi per lo sviluppo di parchi eolici in Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria. “Ci sono indicazioni secondo cui alcuni produttori di energia eolica e altre società attive nel mercato interno potrebbero beneficiare di sovvenzioni estere che concedono loro un vantaggio ingiusto rispetto ai loro concorrenti e che possono portare a distorsioni della concorrenza”, ci ha detto un portavoce della Commissione. E' la terza indagine di questo tipo avviata dalla coppia Vestager-Breton negli ultimi mesi. La prima aveva già prodotto risultati: a marzo un colosso cinese finito sotto inchiesta ha deciso di ritirarsi da una agra d'appalto per la fornitura di treni in Bulgaria. La scorsa settimana, la Commissione ha avviato un'indagine contro due imprese cinesi che partecipano a una gara di appalto per la fornitura di pannelli solari in Romania. In ottobre la Commissione ha anche avviato un'indagine anti sovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi importati nell'Ue.
Vestager dura contro Pechino - "Per noi la Cina è allo stesso tempo un partner, un concorrente economico e u rivale sistemico. E le ultime due dimensioni sono sempre più convergenti", ha detto Vestager in un discorso a Princeton molto duro nei confronti della Cina. "Abbiamo visto la strategia su come la Cina è arrivata a dominare l'industria dei pannelli solari" attraverso investimenti esteri, acquisizione della tecnologia e massicci sussidi ai fornitori nazionali per poi esportare capacità in eccesso nel resto del mondo a prezzi bassi", ha spiegato Vestager. "Il risultato è che oggi meno del 3 per cento dei pannelli installati nell'Ue sono prodotti in Europa". Secondo Vestager le economie occidentali non possono "assorbire" un comportamento analogo in altri settori tech e green tech. "Non è solo pericoloso per la nostra competitività. Mette a repentaglio anche la nostra sicurezza economica".
Migranti
Le defezioni nei grandi gruppi mettono a rischio il Patto su migrazione e asilo - Alcuni deputati dissenzienti nei Socialisti&Democratici, come gli italiani del Partito democratico. Altri assolutamente contrari nel Partito Popolare Europeo, come i polacchi di Coalizione Civica. Altri ancora presi dal rimorso di coscienza sulla linea del traguardo, come dentro il gruppo Renew. L'estrema destra è contraria, come gran parte della destra sovranista. L'estrema sinistra pure, come praticamente tutto il gruppo dei Verdi. Il nuovo Patto su migrazione e asilo è in bilico al Parlamento europeo, almeno nella sua interezza. Nelle votazioni di oggi alcuni dei regolamenti del Patto potrebbero non ottenere la maggioranza richiesta. La presidenza belga dell'Ue ieri sera ha lanciato un appello al "senso di responsabilità" dei deputati per approvare una delle riforme più controverse della legislatura. "Abbiamo negoziato con tutti, ora è il momento di essere seri su ciò che vogliamo e approvare questi testi attesi da tempo", ci ha detto un diplomatico. Tutto è è già stato preparato per i festeggiamenti. Poco dopo il voto del Parlamento (intorno alle cinque del pomeriggio), ci saranno dichiarazioni alla stampa della presidente Roberta Metsola, della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e del primo ministro belga, Alexander De Croo. La presidenza belga ha già previsto di far approvare definitivamente il Patto dai governi nel Consiglio Agricoltura del 29 aprile. Senza discussione.
161 ong chiedono al Parlamento europeo di rigettare il Patto migratorio – Oggi il Parlamento europeo darà la sua approvazione finale al nuovo Patto su migrazione e asilo. In vista del voto 161 organizzazioni della società civile hanno chiesto di sfruttare l’ultima occasione in occasione del voto della plenaria per inviare un forte messaggio politico e respingere il Patto perché costituisce un “enorme passo nella direzione sbagliata”. Secondo le 161 ong: “La Commissione ha cercato di vendere il Patto come un successo travolgente, che risolve i problemi legati alla solidarietà tra gli stati membri e all’applicazione non uniforme dell’acquis dell’Ue in materia di asilo”. Invece, il compromesso raggiunto tra i governi e il Parlamento “prevede violazioni dei diritti e un approccio punitivo”. Nonostante si prevedano alcune defezioni tra i tre grandi gruppi della maggioranza von der Leyen - PPE, S&D e Renew – il Patto dovrebbe essere approvato. I relatori ieri hanno tenuto una conferenza stampa per lanciare un appello a votare a favore per senso di responsabilità. "Non è un voto scontato, domani sarà una giornata di alto valore simbolico e speriamo che il Parlamento in maniera costruttiva proporrà una migliore gestione della migrazione”, ha detto la francese di Renew Fabiane Keller.
Vacca sacra
La Commissione lancia l'osservatorio sulla filiera agricola - La Commissione europea ieri ha lanciato il bando per la costituzione dell'Osservatorio sulla filiera agro-almentare, una delle concessioni fatte agli agricoltori per calmare il loro movimento di protesta. L'Osservatorio sarà incaricato di monitorare i costi di produzione, i margini e le pratiche commerciali con l'obiettivo di rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e rafforzare la fiducia tra tutti gli attori lungo tutta la catena. Il suo compito sarò di portare maggiore trasparenza sui prezzi, sulla struttura dei costi e sulla distribuzione dei margini e del valore aggiunto nella catena di fornitura, nel rispetto delle regole di riservatezza e concorrenza. L'Osservatorio riunirà fino a 80 membri, in rappresentanza delle autorità nazionali responsabili dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura o della filiera alimentare, nonché organizzazioni che rappresentano le parti interessate attive nelle varie fasi della catena: agricoltori, fornitori di input, industria alimentare, commercianti , ai trasporti, alla logistica, al commercio al dettaglio e ai consumatori. La prima riunione dovrebbe tenersi nel luglio 2024.
Elezioni europee
Borrell vuole completare il suo mandato europeo - Stanno circolando molte congetture sulla possibilità che Josep Borrell entri nella campagna elettorale europea in Spagna come capo della lista del PSOE. Ma l'Alto rappresentante non ha intenzione di lasciare il timone del Servizio europeo di azione esterna (Seae) e di lasciare la Commissione, di cui è uno dei vicepresidenti, prima della fine del suo mandato, prevista per l'autunno. "Vuole finire il suo mandato, resterà", ci ha assicurato un membro del suo team.
Irlanda
Simon Harris, nuovo Taoiseach al posto Varadkar - Simon Harris ieri ha ufficialmente preso il posto di Leo Varadkar come Taoiseach (capo del governo) della Repubblica d'Irlanda. Il suo partito, il Fine Gael (FG), membro del PPE di centro-destra, è accreditato del 20% nella media dei sondaggi compilati da Europe Elects. Il Sinn Féin (SF), il partito di sinistra, è sceso al livello più basso degli ultimi quattro anni, al 26%, ma rimane al primo posto, sottolineando la piattaforma che è diventata il barometro delle elezioni europee.
Accade oggi
Parlamento europeo: mini sessione plenaria a Bruxelles (dibattiti sul nuovo Patto su migrazione e asilo; il pacchetto farmaceutico; l'attività della polizia cinese in Europa le violazioni dello stato di diritto in Ungheria; il discarico di bilancio delle istituzioni)
Parlamento europeo: discorso di Filippo Re dei Belgi
Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Sefcovic sulla comunicazione sul dialogo sulla transizione pulita per rafforzare l'industria europea
Commissione: riunione del collegio dei commissari
Commissione: la vicepresidente Vestager in visita a Washington
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis a Francoforte partecipa alla riunione del Consiglio dei governatori della Bce
Commissione: discorso del vicepresidente Sefcovic all'evento "E' l'ora di agire: attaccare la spina al Green deal" organizzato da Enel e Euractiv
Commissione: discorso della vicepresidente Jourova alla conferenza sugli 80 anni dell'Olocatuso Sinti e Roma
Commissione: visita del commissario Schmit in Moldavia
Commissione: il commissario Varhelyi partecipa al Delphi Economic Forum
Commissione: il commissario Hoekstra presiede il Summit dell'Automotive con i rappresentanti dell'industria dell'auto
Parlamento europeo: la presidente Metsola incontra il presidente della Repubblica di Finlandia, Alexander Stubb, e la presidente della Slovacchia, Zuzana Caputova
Parlamento europeo: conferenza stampa di Petras Austrevicius sugli ostaggi politici di Putin (Kara-Murza, Gorinov, Kurmasheva e Skochilenko)
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulle sanzioni contro Petr Aven e Mikhail Fridman; sentenza sul ricorso di Dexia contro i contributi ex ante delle banche al Fondo di risoluzione unico
Nato: il segretario generale Stoltenberg incontra il presidente della Repubblica di Finlandia, Alexander Stubb
Eurostat: dati sull'energia a gennaio; dati suoi pernottamenti turistici a gennaio; dati sull'apprendimento delle lingue straniere nel 2022
Sarò impopolare, ma concordo con la visione di Draghi. Allo stato attuale, l'UE è debole e incapace di fare fronte alle sfide presenti/future. Che poi, la creazione di uno Stato UE federale è a mio avviso la naturale evoluzione dell'idea originale alla base della creazione dell'UE stessa.