Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Bruxelles si illude che lo spread salverà la Francia e l'Ue
La relativa tranquillità dell'Unione europea di fronte alle elezioni legislative in Francia si fonda su un concetto che l'Italia conosce da tempo: il vincolo esterno. Un paese altamente indebitato, che deve rifinanziare costantemente il suo debito, non può permettersi di perdere la fiducia dei mercati, a meno di non ritrovarsi sull'orlo del default. A prescindere dal colore politico, il governo del paese altamente indebitato, per continuare a finanziarsi, dovrà sempre tenere conto del vincolo imposto dai mercati nella conduzione della sua politica economica e fiscale. In caso contrario, di fronte a un'emissione di debito andata male, quel governo si troverebbe costretto a chiedere aiuto al Fondo monetario internazionale o, nel caso dei paesi della zona euro, al Meccanismo europeo di stabilità. Molto più dell'Ue, delle regole del Patto di stabilità e delle procedure per deficit eccessivo lanciate dalla Commissione, saranno i mercati a legare le mani di Jordan Bardella, se domenica dovesse ottenere la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale.
Per il momento il Rassemblement National non ha ancora ottenuto i 289 seggi di cui ha bisogno per governare da solo. Le desistenze del fronte repubblicano in vista dei ballottaggi di domenica hanno allontanato la prospettiva di una maggioranza assoluta per il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. “Spero per il bene della Francia e anche per il bene dell'Europa che l'accordo tra partiti politici e soprattutto la mobilitazione della Francia progressista e repubblicana freneranno l'estrema destra, come abbiamo fatto in Spagna un anno fa”, ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez. Ma l'incertezza rimane elevata. Gli elettori del centro e della destra gollista potrebbero rifiutare di votare i candidati del Nuovo Fronte Popolare, in particolare quelli della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. In ogni caso, lo scenario alternativo al RN non è quello di un governo stabile, in grado di portare avanti una politica di bilancio coerente. Domenica sera la Francia potrebbe semplicemente diventare ingovernabile, per l'impossibilità di avere una maggioranza all'Assemblea nazionale.
Lo “spread” è un'espressione che da anni accompagna la vita politica in Italia. Lo “spread” è il differenziale tra i rendimenti dei titoli di un paese e quelli della Germania, considerati il riferimento per gli investitori: misura il rischio del debito sovrano e lo stato di salute economica e finanziaria. Durante tutta la crisi del debito sovrano tra il 2010 e il 2015, gli italiani hanno guardato in modo ossessivo allo “spread” tra i Btp e i Bund tedeschi. E' lo “spread” che ha portato alla caduta del governo di Silvio Berlusconi nel 2011, quando l'Italia si è trovata di fronte alla prospettiva di dover chiedere un salvataggio ai partner della zona euro. Lo “spread” è tornato regolarmente di attualità, ogni volta che all'orizzonte si è prospettata una crisi economica o un periodo di incertezza politica, come con i lockdown della pandemia nel 2020 o le elezioni che hanno portato al governo Giorgia Meloni nel 2022. Se originariamente il vincolo esterno dell'Italia era la sua appartenenza alla Nato e all'Ue che ne limitava la sovranità, nel corso del tempo è diventato lo spread.
La Francia, che si è sempre tenuta il più vicino possibile alla Germania in termini di credibilità dei suoi conti pubblici, non ha mai prestato grande attenzione allo “spread” degli OAT sui Bund tedeschi. “Perché la Francia è la Francia”, ha detto un giorno l'ex presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, interrogato sulle ragioni per cui non venivano imposte sanzioni per le violazioni delle regole fiscali. Ma la scommessa di Emmanuel Macron di convocare elezioni legislative anticipate dopo la disfatta delle elezioni europee del 9 giugno all'improvviso ha fatto scoprire anche ai francesi il potenziale effetto dello “spread”. Il differenziale di rendimento tra gli OAT e i Bund tedeschi è salito fino a 86 punti base (0,86 per cento) prima del primo turno del 30 giugno, quasi il doppio del livello abituale. Lunedì, dopo che le urne hanno indicato l'assenza di una maggioranza all'Assemblea nazionale come scenario più probabile al secondo turno, lo spread francese è sceso a 71 punti base.
Il costo del programma del RN è stimato tra i 70 e i 120 miliardi. Di qui al 2026 il deficit francese potrebbe salire al 6,6 per cento, il debito oltre il 116 per cento. In caso di maggioranza assoluta, numerosi analisti prevedono un aumento ulteriore dello spread per la Francia di 50 punti base (0,50 per cento) e oltre. L'effetto contagio su altri paesi ad alto debito nella zona euro è una preoccupazione per l'Ue. Quanto alla Francia, la convinzione è che i mercati agiranno come vincolo esterno, costringendo un eventuale governo Bardella a fare marcia indietro sulle sue misure di spesa per non correre il rischio di perdere la fiducia degli investitori e degli elettori. Se la situazione finisse fuori controllo, esistono gli strumenti creati nel corso degli ultimi anni per far fronte a potenziali crisi sui debiti sovrani, come il Meccanismo europeo di stabilità e il programma di acquisto titoli della Banca centrale europea. Per attivarli, tuttavia, è necessario rispettare le regole del Patto di stabilità e crescita. Un altro vincolo esterno.
Non è solo l'Italia ad aver sperimentato l'imposizione di correzioni politiche violente da parte dei mercati. Il Regno Unito è il caso più recente con il licenziamento di Liz Truss, primo ministro britannico dopo Boris Johnson. Il suo mandato è durato appena 49 giorni. L'annuncio di una manovra di bilancio da 160 miliardi di sterline in cinque anni non finanziati – il cosiddetto mini budget – ha portato il Regno Unito sull'orlo di una crisi finanziaria. Solo l'intervento della Banca d'Inghilterra ha permesso di salvare i fondi pensioni, Secondo alcune stime, il mini budget è costato 10 miliardi di sterline per l'aumento dei tassi di interesse sui titoli britannici. Solo il licenziamento di Truss ha permesso allo “spread” del Regno Unito di tornare a livelli normali. Le conseguenze di quella manovra azzardata si faranno sentire nelle urne oggi. Gli elettori britannici con ogni probabilità affideranno il governo al partito laburista di Sir Keir Starmer.
A contribuire alla calma relativa dell'Ue sul voto di domenica in Francia non ci sono solo le proiezioni più rassicuranti o lo spread. La Commissione da tempo deve fare i conti con governi populisti o di estrema destra. Nel 2015 la Grecia guidata da Alexis Tsipras è stata riportata alla ragione con la minaccia di espulsione dall'euro. Nel 2018 l'Italia ha avuto un governo tutto populista formato dal Movimento 5 stelle e dalla Lega e dal 2022 è diretta da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di un partito che ha origini neo fasciste. La Polonia è stata governata per otto anni dal partito nazionalista PiS. L'Ungheria è in mano a Viktor Orban dal 2010. La Commissione ha gestito questi casi con una strategia della carota e del bastone: negoziati e minacce di sanzioni hanno permesso di limitare i danni. Inoltre, gli stessi cittadini francesi hanno rigettato il RN quando proponeva l'uscita dall'euro o dall'Ue. Il programma di Bardella, anche se incompatibile con la permanenza dell'Ue, si è svuotato degli elementi più radicali.
Tuttavia la calma relativa dell'Ue rischia di essere un'illusione di breve periodo. Con un governo Bardella o con un'Assemblea nazionale senza maggioranza, “la Francia perderà potere negoziale e influenza”, ci ha spiegato un diplomatico. “La voce di Macron diventerà inaudibile”, ci ha confermato un funzionario. Molto più che degli effetti dello spread sulla Francia, Bruxelles dovrebbe preoccuparsi degli effetti dell'assenza della Francia nell'Ue. Guerra della Russia in Ucraina, espansionismo economico della Cina, ritorno di Donald Trump negli Stati Uniti: “Le implicazioni per l'Ue di ciò che sta accadendo in Francia – anche se l'estrema destra non riuscirà a ottenere la maggioranza domenica – non sono state comprese”, ha spiegato Mujtaba Rahman dell'Eurasia group su X. “Stallo a Parigi significa inerzia e paralisi in Europa: tutte le principali iniziative strategiche (…) sono morte”. Secondo Rahman, “questa è un'altra forma di crisi per l'Ue”.
La frase
"I francesi aspirano a una politica estera sovrana che serva i loro interessi nazionali e a una rottura con i diktat di Washington e Bruxelles".
Il Ministero degli Esteri russo.
Francia
Il Rassemblement National si allontana dalla maggioranza assoluta - Una maggioranza assoluta del Rassemblement National e dei suoi alleati all'Assemblea Nazionale è ancora una prospettiva possibile, ma sempre più improbabile, secondo le proiezioni di due istituti di sondaggi pubblicati ieri. Il partito di estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha bisogno di 289 seggi per ottenere la maggioranza assoluta. Secondo un sondaggio Toluna Harris, il RN e i suoi alleati dovrebbero ottenere tra i 190 e i 220 eletti, allontanando la prospettiva di vedere Jordan Bardella occupare Matignon. Il Nuovo Fronte Popolare, la coalizione di tutti i partiti di sinistra, potrebbe ottenere 159-183 seggi, seguito dal partito Ensemble di Emmanuel Macron con 110-135 eletti. La destra gollista dei Républicains si fermerebbe a 30-50 deputati. Dato il ruolo prevalente nel Nuovo Fronte Popolare della France Insoumise, con cui né Ensemble né i Républicains intendono lavorare, questi numeri confermerebbero l'impossibilità di formare una maggioranza all'Assemblea nazionale.
Mosca vota Le Pen - Mosca sostiene ufficialmente il Rassemblement National. L'incoraggiamento della Russia potrebbe essere come un bacio della morte per il partito di Marine Le Pen in vista del secondo turno delle elezioni legislative anticipate. La presidente del RN e candidata alla presidenza della Repubblica nega qualsiasi legame con la Russia. "I francesi aspirano a una politica estera sovrana che serva i loro interessi nazionali e a una rottura con i diktat di Washington e Bruxelles", ha dichiarato ieri il ministero degli Esteri russo. "I leader francesi non potranno ignorare questi profondi cambiamenti nell'atteggiamento della grande maggioranza dei cittadini", ha aggiunto la voce del Cremlino. “Nel momento in cui il Rassemblement National cerca di nascondere le sue relazioni con la Russia di Putin, la Russia li richiama all'ordine", ha ironizzato Mathieu Drouin, analista del gruppo Euralia. "Il regime di Putin sostiene logicamente i suoi fedeli amici del RN. Non lo sottolineeremo mai abbastanza: questa domenica la Francia rischia di essere governata dai servili alleati di una tirannia straniera in guerra con le democrazie europee", ha accusato l'eurodeputato Raphaël Glucksmann, uno dei leader del Nouveau Front Populaire, l'alleanza dei partiti di sinistra. I leader del RN hanno annunciato l'intenzione di limitare il sostegno della Francia all'Ucraina di fronte alla Russia. Jordan Bardella, candidato premier, si oppone alla fornitura a Kyiv di sistemi militari offensivi e all'invio di truppe francesi in Ucraina, due decisioni che a suo avviso aumenterebbero il rischio di escalation con la Russia.
Regno Unito
Il Labour verso una vittoria storica - I cittadini del Regno Unito oggi andranno alle urne, mettendo fine a 14 anni di governo del partito Tory, che includono il caos politico ed economico seguito al referendum della Brexit. Secondo le ultime proiezioni di YouGov, il Labour di Sir Keir Starmer dovrebbe ottenere 431 eletti contro 102 dei conservatori. I liberal-democratici dovrebbero conquistare 72 seggi. Reform UK, l'organizzazione di Nigel Farage, dovrebbe ottenere 3 eletti. Con una maggioranza di 212 seggi alla Camera dei Comuni, la più grande per un partito dal 1832, Starmer potrà governare in modo deciso per cinque anni. Il leader laburista ha promesso migliori relazioni con l'Unione europea. A Bruxelles nessuno si aspetta una marcia indietro completa sulla Brexit. “Bisogna aspettare una generazione”, ci ha detto un funzionario dell'Ue.
Parlamento
Il gruppo ECR rimane unito e si conferma il terzo del Parlamento europeo - Alla fine non c'è stata nessuna scissione, che avrebbe potuto rafforzare il progetto dei “Patrioti” di Viktor Orban. Risolti i problemi tra il partito polacco Legge e Giustizia (PiS) e quello italiano Fratelli d'Italia sulla distribuzione interna degli incarichi, il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (ECR) ieri si è costituito formalmente, confermandosi come la terza forza del prossimo Parlamento europeo. Dopo l'ingresso di un deputato estone indipendente, Jaak Madison, l'ECR può contare 84 membri, otto in più del gruppo dei liberali di Renew. Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia) e Joachim Brudziński (PiS) sono stati eletti co-presidenti dell'ECR. Italiani e polacchi avranno anche un tesoriere ciascuno. I toni sono ultra conservatori. "Difenderemo un'Unione che rispetti i valori fondanti europei, come la famiglia tradizionale, insieme ai principi che storicamente hanno plasmato l'Europa e la nostra identità, che affondano le loro radici nelle tradizioni ellenistiche, romane e cristiane", ha detto Procaccini.
Il gruppo della Sinistra esita sull'ingresso degli italiani del Movimento 5 Stelle - Ieri si è formalmente costituito anche il gruppo della Sinistra che, con 39 eletti, chiude la classifica delle formazioni del prossimo Parlamento europeo. La francese Manon Aubry (La France Insoumise) e il tedesco Martin Schirdewan (Die Linke) sono stati riconfermati come co-presidenti. Nella seconda metà della legislatura, il greco Kostas Arvanitis (Syriza) prenderà il posto di Schirdewan. “Non faremo parte della nuova 'coalizione Ursula'. Al contrario, prenderemo una posizione forte per i diritti dei lavoratori, per la pace, contro la povertà, per i diritti degli inquilini, a sostegno della lotta socio-ecologica transizione e manterremo il nostro impegno nel Green Deal”, ha detto Schirdewan: “Non faremo parte della nuova “coalizione Ursula”. Al contrario, prenderemo una posizione forte per i diritti dei lavoratori, per la pace, contro la povertà, per i diritti degli inquilini, a sostegno della lotta per la transizione sociale-ecologica e manterremo il nostro impegno nel Green Deal”. Gli 8 eletti italiani del Movimento 5 Stelle hanno chiesto di entrare nel gruppo della Sinistra. “La porta è aperta ma ci sono chiare condizioni politiche”, ha detto Aubry. La decisione sarà presa oggi, dopo un'audizione del M5S. Il passato del movimento populista italiano può essere un problema. Il M5S ha formato un gruppo con Nigel Farage al Parlamento europeo e ha governato in Italia con la Lega Matteo Salvini, sostenendo le sue politiche anti-migranti.
Geopolitica
Incomprensione sulla guerra tra ucraini ed europei - Gli ucraini sono convinti di vincere la guerra contro la Russia, se i loro alleati forniranno più armi e munizioni. Ma gli europei non vedono l'aiuto militare come uno strumento per permettere a Kyiv di essere in posizione favorevole in vista di negoziati con Mosca per mettere fine al conflitto, secondo un sondaggio realizzato dall'European Council on Foreign Relations (ECFR). E mentre gli ucraini vogliono integrare l'UE e la NATO come parte della loro vittoria, gli europei vedono l'integrazione come parte di un eventuale accordo. Secondo l'ECFR, in Europa stanno emergendo tre gruppi: il campo della pace con tre paesi: Bulgaria, Grecia e Italia. Il campo della giustizia: Estonia, Regno Unito, Polonia, Portogallo e Svezia. Il campo degli indecisi: Repubblica Ceca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. Negli ultimi due anni, il governo francese si è spostato dal campo della pace a quello della giustizia, almeno in termini di messaggio politico. Ma l'opinione pubblica francese è rimasta altrettanto divisa sulla guerra in Ucraina. Un terzo è favorevole ad aiutare l'Ucraina a recuperare il territorio perduto, un altro terzo preferisce spingere l'Ucraina a negoziare un accordo di pace con la Russia, mentre l'ultimo terzo rimane indeciso", sottolinea l'indagine dell'ECFR.
Euro
I saggi della zona euro raccomandano di stringere i cordoni della borsa - L'European fiscal board, il gruppo di saggi che valuta l'applicazione da parte della Commissione del Patto di stabilità e crescita, ha raccomandato ai paesi con un debito pubblico elevato (Grecia, Italia, Francia, Portogallo, Belgio e Spagna) di "cogliere l'opportunita'" offerta dall'attuale momento di "condizioni economiche favorevoli" per fare uno "sforzo extra" per mettere in ordine i conti. Nella sua relazione annuale sulla politica di bilancio nel 2025, l'organismo ritiene "appropriato" che la zona euro adotti una posizione fiscale "restrittiva" nel prossimo anno, puntando i riflettori sui paesi più indebitati. "Gli Stati membri con livelli di debito molto elevati come Belgio, Grecia, Spagna, Francia e Italia dovrebbero cogliere l'occasione per fare uno sforzo supplementare per ridurre i loro deficit di bilancio strutturali", si legge nel documento.
Antitrust
La Commissione dà mezzo via libera all'acquisizione di ITA da parte di Lufthansa - La lunga saga di Alitalia è finita? Non ancora. La Commissione ieri ha approvato il progetto di acquisizione del controllo congiunto di ITA Airways, erede della compagnia di bandiera Alitalia, da parte di Lufthansa e del ministero italiano dell'Economia e delle finanze, dopo una serie di misure correttive per rispondere ai timori sulla concorrenza. Lufthansa e il MEF si sono impegnate a mettere a disposizione di una o due compagnie aeree concorrenti le risorse necessarie per iniziare a operare voli diretti tra Roma o Milano e alcuni aeroporti dell'Europa centrale. Inoltre, sulle rotte a lungo raggio, ITA concluderà accordi con i concorrenti di Lufthansa. Infine, ITA trasferirà slot all'aeroporto di Milano Linate ad alcuni concorrenti. Ma la saga non è finita. La Commissione valuterà l'adeguatezza dei beneficiari nel contesto di una procedura distinta di autorizzazione degli acquirenti degli slot di ITA. Inoltre, dovrà dare il via libera a un'eventuale presa di controllo al 100 per cento di ITA da parte di Lufthansa. La Commissione è sospettata di aver dato il via libera, nonostante seri dubbi dell'Antitrust, per non mettere in imbarazzo il governo di Giorgia Meloni.
Migranti
Amnesty accusa l'Italia di violare la libertà e dignità dei migranti - In un rapporto che sarà pubblicato oggi, Amnesty International accusa il governo italiano di abusare della detenzione di migranti, imponendo loro condizioni punitive in violazione dei principi di libertà e dignità delle persone. Secondo Amnesty, sulla base delle nuove norme introdotte dal governo di Giorgia Meloni, richiedenti asilo e migranti vengono detenuti illegalmente in violazione del loro diritto alla libertà. Inoltre, le condizioni punitive di detenzione non rispettano gli standard internazionali. “La legislazione e la prassi italiana non sono in linea con gli obblighi internazionali e violano i diritti di asilo e di accesso alla giustizia”, denuncia Amnesty, sottolineando le preoccupazioni legate alla decisione dell’Italia di costruire centri di detenzione sul territorio albanese.
Accade oggi
Regno Unito: elezioni legislative
Partito popolare europeo: Ursula von der Leyen partecipa alle Giornate di studio
Commissione: la vicepresidente Vestager a Singapore
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell a Madrid partecipa al Consiglio Annuale dell'Ecfr
Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla Conferenza globale sulla misurazione delle nuove forme di occupazione organizzata da Eurostat e dall’Ilo
Commissione: il commissario Reynders a Lisbona partecipa al Jacques Delors Agora
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso contro la soglia del tasso minimo mutui Caixabank
Banca centrale europea: discorso del capo economista Philip Lane all'Università Federico II di Napoli
Banca centrale europea: discorso di Piero Cipollone alla Conferenza nazionale sulle statistiche a Roma
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: conti settoriali nel primo trimestre; bilancia dei pagamenti nel primo trimestre; prezzi della produzione dei servizi nel primo trimestre; prezzi delle importazioni industriali a maggio