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Cercasi disperatamente adulti nel “kindergarten” dell'UE
“Kindergarten”, “asilo”, “parco giochi”, “giochi senza frontiere”. Mercoledì 13 novembre, dopo che il Partito Popolare Europeo ha deciso di contestare la nomina della socialista spagnola Teresa Ribera come vicepresidente della Commissione, diversi deputati hanno usato queste espressioni poco lusinghiere per qualificare ciò che sta accadendo al Parlamento europeo. Sei giorni dopo lo stallo non è ancora stato risolto, anche se un compromesso potrebbe essere trovato domani. Visto il livello di tensione, non si può escludere ancora un incidente. L'episodio è indicativo dello stato infantile della politica europea, nel momento in cui si moltiplicano le sfide esistenziali. Con Donald Trump che sta per tornare alla Casa Bianca e Vladimir Putin che prosegue l'escalation della guerra contro l'Ucraina, c'è un adulto nelle stanze dell'UE in grado di mettere un po' di ordine tra gli scolaretti del “kindergarten”? L'adulto sarà Ursula von der Leyen, assumendosi le sue responsabilità per salvare la sua nuova Commissione?
Il principale protagonista del “kindergarten” è il presidente del PPE, Manfred Weber, che per fare un favore al Partido Popular ha messo a repentaglio la seconda Commissione di Ursula von der Leyen, un membro della sua stessa famiglia politica. Anche socialisti e liberali hanno responsabilità. Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici, ha avuto due sole priorità nei negoziati sulla nuova Commissione: seguire le indicazioni del premier spagnolo, Pedro Sanchez, e proteggere la sua connazionale e compagna di partito Teresa Ribera. Valérie Hayer, presidente di Renew, ha inseguito gli eventi adattando le posizioni sue e del gruppo alla volontà di Emmanuel Macron.
Giovedì 14 novembre è stata la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a cercare di richiamare il gruppo del PPE e quello dei socialisti alle loro responsabilità. La plenaria “voterà sulla prossima Commissione il 27 novembre. C'è ancora tempo. Questa Camera è pienamente impegnata a far entrare in carica la nuova Commissione. Questa è una nostra responsabilità e la prendiamo molto seriamente. Soprattutto se guardiamo a ciò che sta accadendo nel mondo”, ha detto Metsola. Ma il Partido Popular a Madrid, che è stato in grado di condizionare l'atteggiamento di tutto il PPE, durante il fine settimana non ha rinunciato alla sua guerra contro Ribera, che permette di dirottare l'attenzione dalle sue responsabilità per la tragica inondazione che ha provocato più di 200 morti a Valencia. “Feijóo mobilita il PPE contro Ribera e vede già opzioni reali per rovesciarla”, è il titolo di ieri di El Mundo.
Il presidente del PPE, Manfred Weber, sembra aver compreso l'errore. La sua offerta ai socialisti e ai liberali è quella di approvare un pacchetto: non solo la conferma della socialista spagnola, ma anche l'italiano Raffaele Fitto come vicepresidente (nonostante la sua appartenenza al gruppo sovranista ECR) e il commissario ungherese Oliver Varhelyi. L'intransigenza del PPE su Ribera si è trasformata in appelli al senso di responsabilità.
"Abbiamo bisogno di una Commissione nuovamente legittimata il più presto possibile. Le preoccupazioni individuali e i giochi politici devono essere messi in secondo piano", ha detto ieri Peter Liese, deputato della Cdu, che il 12 novembre aveva annunciato il veto del PPE su Ribera. Da adulto, Pedro Sanchez ha fatto sapere di essere pronto a sostenere Raffaele Fitto come vicepresidente. “L’UE non può precipitare nell’instabilità con miopi veti incrociati. Per proteggere l’Europa, per responsabilità, è essenziale una Commissione funzionante, che non dipenda dalle manovre di Trump e dell’estrema destra”, hanno detto fonti del governo spagnolo a El Diario.
Secondo una fonte del PPE, dopo aver parlato con Weber e Ursula von der Leyen nel fine settimana, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez avrebbe chiesto alla presidente del gruppo socialista, Iratxe Garcia Perez, di calmare i giochi nella sua famiglia politica. “Weber e Garcia dovranno dare molto valium ad alcuni dei loro deputati”, prevede la nostra fonte. Antonio Tajani, vicepresidente del partito del PPE e ministro degli Esteri del governo di Giorgia Meloni, si dice “ottimista” sul grande scambio Ribera-Fitto-Varhelyi.
La Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo si riunirà domani per fare la valutazione complessiva dei candidati commissari. E' in quel momento che si saprà se sarà stato raggiunto un accordo tra i leader dei gruppi che formano la maggioranza europeista. Un'altra possibilità è lasciare che le commissioni parlamentari votino i candidati commissari, assicurando che tutti e tre abbiano una maggioranza necessaria, anche se non c'è una posizione ufficiale dei gruppi del PPE, dei socialisti e di Renew. Poi toccherebbe alla plenaria esprimersi su tutta la nuova Commissione von der Leyen il 27 novembre.
Scommettere sulla disciplina dei deputati europei in plenaria tuttavia è rischioso. Dentro il PPE ci saranno defezioni. “Il Partido Popular non voterà mai la Commissione von der Leyen se ci sarà Ribera”, ci ha spiegato una fonte. Anche il gruppo socialista si dividerà. Se gli spagnoli del PSOE sono pronti a votare tutta la nuova Commissione per salvare Ribera, diversi francesi e tedeschi potrebbero decidere di non seguire le indicazioni di Garcia Perez, perché con la vicepresidenza a Fitto la linea rossa dell'estrema destra è stata superata. Gli italiani del Partito democratico sono divisi in due su Fitto. Nel frattempo, i liberali del gruppo Renew continuano a opporsi alla conferma di Varhelyi perché ha già dimostrato nel suo mandato come commissario all'Allargamento di non essere indipendente da Viktor Orban.
Fuori dal Parlamento europeo ci sono pochi adulti che hanno intenzione di coinvolgersi nel “kindergarten”. Il futuro presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, rischia di trovarsi una crisi istituzionale al suo primo giorno di mandato. Sta seguendo da vicino l'evolversi della situazione al Parlamento ed ha parlato con alcuni deputati. Ma Costa è convinto che tocchi a Ursula von der Leyen e ai presidenti dei gruppi politici trovare una soluzione. Un primo tentativo di mediazione della presidente della Commissione mercoledì 13 novembre, quando von der Leyen ha invitato a pranzo Manfred Weber, Iratxe Garcia Perez e Valérie Hayer, si è concluso in un disastro. Poi ha preso un aereo e si è diretta in Brasile per il vertice del G20.
Eppure la soluzione allo stallo è nelle mani di von der Leyen. La presidente della Commissione “deve assumersi le sue responsabilità”, ci ha spiegato l'europarlamentare di Renew, Sandro Gozi. La prima cosa che deve fare è “spiegare la logica” per cui ha scelto Raffaele Fitto come vicepresidente. Non in rappresentanza delle forze politiche che formano la sua maggioranza, ma come rappresentante di un grande Stato membro. “Non è molto comunitario”, secondo Gozi. Ma von der Leyen può giustificarsi sottolineando che l'Ue è “in una fase di grandissimi rischi e difficoltà che richiede un rapporto di fiducia e collaborazione tra la presidente della Commissione e i leader dei grandi paesi”. Quanto a Varhelyi – secondo diverse fonti – la soluzione è togliere all'ungherese la competenza sui diritti riproduttivi delle donne.
“Anche i presidenti dei gruppi devono diventare adulti”, dice Gozi. “Non possono sempre e comunque prendere direttive dalle capitali e dai capi di Stato e di governo”. Una soluzione affrettata non permetterebbe di “sciogliere i nodi di fondo”. Da von der Leyen e dai leader dei gruppi serve “un chiarimento politico sul perimetro della maggioranza e sulle politiche da seguire”, avverte Gozi. La maggioranza non deve essere allargata all'ECR. Inoltre, il PPE deve decidere se condivide le linee guida fissate da von der Leyen a luglio, oppure se su alcuni temi come il Green deal vuole allearsi con l'estrema destra contro il resto della maggioranza europeista, come già accaduto sulla legge sulla deforestazione importata.
All'UE servirebbe un contratto di coalizione come quelli che vengono sottoscritti in Germania o nei Paesi Bassi prima di formare un nuovo governo. Un documento vincolante che fissi i punti su cui i gruppi che sostengono la maggioranza di Ursula von der Leyen lavoreranno insieme. Ma “le relazioni tra von der Leyen, Weber e Garcia Perez sono pessime”, spiega una fonte del Parlamento europeo. “Anche se la nuova Commissione sarà approvata, dal giorno dopo ricomincerà tutto come prima”. I piccoli leader dell'UE non vogliono rinunciare al loro gioco preferito: la piccola politica partigiana del “kindergarten”.
La frase
“Non puoi pretendere di essere una potenza geopolitica se ci metti giorni, settimane e mesi per raggiungere accordi per agire. Il mio ultimo appello ai miei colleghi sarà di essere più uniti e prendere decisioni più rapidamente. Gli eventi [del mondo] non vi aspettano”.
Josep Borrell.
Geopolitica
Borrell non impressionato dall'autorizzazione di Biden agli attacchi in Russia - L'amministrazione americana ha dato il suo accordo all'Ucraina per l'utilizzo contro la Russia dei missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti. Ma il limite di 300 km per gli attacchi sul territorio russo non convince l'Alto rappresentante. "Non sono impressionato da questo raggio, ma è meglio di niente", ha detto Josep Borrell in una conferenza stampa dopo un incontro con i ministri degli Esteri dell'UE a Bruxelles. La decisione americana è stata discussa tra i ministri ma non era previsto alcun annuncio sull'utilizzo dei missili forniti agli ucraini. “Ogni Stato membro farà ciò che vuole. Questa è una decisione nazionale”, ha ricordato Josep Borrell. La Germania continua a restare ferma sul suo rifiuto di fornire all’Ucraina i missili da crociera Taurus a lungo raggio. Diversi paesi hanno fornito agli ucraini missili Scalp franco-britannici a lungo raggio (Storm Shadow per la versione britannica), ma con restrizioni sul loro utilizzo che potrebbero essere revocate. Borrell si è espresso a favore del fatto che gli attacchi contro l'Ucraina provenienti dal territorio russo possano essere colpiti alla fonte. Ma ha chiarito che la sua opinione non era decisiva. Francia e Regno Unito dovrebbero togliere le restrizioni, mentre il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito che l'Ucraina non potrà colpire il territorio russo con i missili Scalp forniti dal suo paese.
Due cavi sottomarini danneggiati nel Baltico - Prima un cavo sottomarino tra Finlandia e Svezia. Poi un cavo sottomarino tra Lituania e Svezia. In un solo giorno. Ieri il Mar Baltico è stato di nuovo colpito da due presunti atti di sabotaggio, che sollevano forti sospetti di un coinvolgimento della Russia, anche se nessuno nell'Ue ha designato Mosca come responsabile. Il primo bersaglio è stato un cavo di fibra ottica per le comunicazioni tra la Finlandia e la Germania (C-Lion1) gestito dalla società Cinia. "Siamo profondamente preoccupati per il cavo sottomarino reciso che collega Finlandia e Germania nel Mar Baltico. Il fatto che un incidente del genere sollevi immediatamente sospetti di danni intenzionali la dice lunga sulla volatilità della nostra era", hanno detto i ministri degli Esteri dei due paesi. L'indagine è in corso. "La nostra sicurezza europea non è solo minacciata dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, ma anche dalla guerra ibrida di attori malintenzionati. Salvaguardare la nostra infrastruttura critica condivisa è fondamentale per la nostra sicurezza e la resilienza delle nostre società", hanno detto Annalena Baerbock e Elina Valtonen. Porche ore dopo la compagnia telefonica Telia ha annunciato che un cavo sottomarino era stato danneggiato tra la Lituania e la Svezia domenica mattina. Sabato il Guardian ha svelato che una nave spia russa era stata scortata fuori dal Mar d'Irlanda dopo che aveva condotto delle operazioni di sorveglianza in aree in cui sono presenti cavi e infrastrutture sottomarini.
Una maggioranza dell'Ue boccia Borrell sul dialogo di Israele - “Ho proposto al Consiglio di sospendere l'accordo di associazione con Israele, in particolare la parte che riguarda la competenza del Consiglio, sapendo che la Commissione non ha proposto nulla dopo la richiesta di Spagna e Irlanda che avevano chiesto una valutazione su quanto Israele stia rispettando i criteri dell'accordo di associazione. Ho presentato il rapporto fatto dal nostro rappresentante speciale per i diritti umani e ho presentato la proposta. Buona parte degli Stati ha ritenuto che sarebbe meglio continuare ad avere relazioni politiche e diplomatiche con Israele”, ha detto ieri l'Alto rappresentante, Josep Borrell. La sua proposta di sospendere il dialogo politico con Israele sulla base dell'articolo 2 dell'accordo di associazione con l'Ue sul rispetto dei diritti umani ha incontrato resistenze insormontabili. Non solo la Germania, ma anche l'Italia e gran parte dei paesi dell'est si sono espressi contro. “La proposta non e' stata presa in considerazione, come atteso. Ma almeno sono state messe sul tavolo tutte le informazioni usate dalle organizzazioni Onu e quelle che lavorano a Gaza, in Cisgiordania e in Libano per giudicare il modo in cui viene portata avanti la guerra", ha detto Borrell: "La situazione a Gaza è apocalittica. L'età più frequente delle vittime a Gaza è di cinque anni. Questa è una guerra contro i bambini".
Presidenza Orban
La presidenza ungherese costretta a discutere dello Stato di diritto in Ungheria - Il Consiglio Affari generali oggi discuterà inaspettatamente della situazione dello Stato di diritto in Ungheria sulla base della procedura dell'articolo 7 del trattato. La presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue è stata costretta a mettere il punto all'ordine del giorno dopo una richiesta in questo senso da parte della Germania. L'obiettivo è fornire al Consiglio un quadro aggiornato della situazione in Ungheria. Altri Stati membri hanno sostenuto la proposta di Berlino. Ma l'esercizio potrebbe essere puramente simbolico. “La delegazione ungherese fornirà informazioni, poi la Commissione esprimerà la sua valutazione. Ma nessuna decisione sarà presa”, assicurano fonti della presidenza ungherese.
Geoeconomia
L'Italia cambia idea sul Mercosur per avvicinarsi alla Francia? – Anche se in modo discreto, l'Italia finora è sempre stata favorevole alla conclusione dell'accordo di libero scambio tra l'Ue e il Mercosur. In una visita in Brasile a inizio ottobre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva promesso di lavorare “per accelerare i tempi e arrivare a una conclusione positiva” nei negoziati tra la Commissione e i quattro paesi del Mercosur. Ma con il governo di Giorgia Meloni la posizione italiana potrebbe cambiare in nome degli interessi degli agricoltori. “Così come è impostato il trattato Ue-Mercosur non è condivisibile. Pur auspicando un mercato più aperto e regolato da trattati, è evidente che le attuali economie, organizzazione del lavoro e rispetto delle norme di carattere ambientale siano estremamente differenti tra i due contesti”, ha detto ieri il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Noi siamo favorevoli in principio all'accordo ma ci sono dei punti che devono essere risolti perche' non sono di pieno soddisfacimento”, ha precisato ieri Tajani. La coalizione di Meloni sembra divisa. Ma l'ambiguità dell'Italia non rende più facile la decisione che deve prendere Ursula von der Leyen sull'accordo con il Mercosur.
Sedie musicali
L'Ue ha un nuovo rappresentante speciale per il Sahel - Il Consiglio dell'Ue ieri ha nominato il portoghese João Cravinho come nuovo rappresentante speciale dell'UE per la regione del Sahel. Ex ministro degli Esteri, proposto da Josep Borrell, Cravinho assumerà le sue funzioni il primo dicembre 2024, con un mandato iniziale di 21 mesi, e succede all'italiana Emanuela Claudia Del Re, in carica dal giugno del 2021. Il suo mandato prevede di contribuire attivamente agli sforzi regionali e internazionali per raggiungere una pace duratura, sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile nella regione, che comprende Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.
Accade oggi
G20: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a Rio de Janeiro per il summit del G20
Consiglio Affari esteri (sessione Difesa)
Consiglio Affari generali
Parlamento europeo: sessione plenaria straordinaria per i mille giorni di guerra in Ucraina con un discorso del presidente Volodymyr Zelenesky
Commissione: il commissario Hahn in Lussemburgo incontra il premier Luc Frieden
Commissione: la commissaria Kyriakides partecipa al Politico Healthcare Summit
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza su ricorso Commissione contro Polonia e Repubblica Ceca su incandidabilità cittadini europei
Eurostat: dati sull'inflazione a ottobre; dati sugli incidenti sul lavoro nel 2022; bilancia dei pagamenti a settembre; dati sul mercato del lavoro nel terzo trimestre; indice del costo del lavoro nel terzo trimestre