Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Il MEGA (Make Europe Great Again) di Macron
L'Europa è mortale, può morire e morirà se facciamo le scelte sbagliate. Emmanuel Macron ha fatto centro ieri nel suo discorso sull'Europa alla Sorbona. Un mega discorso, al tempo stesso crepuscolare e sferzante, in cui ha delineato le azioni da intraprendere per "Make Europe Great Again” - "ripristinare la grandezza dell'Europa" - e ha tracciato il ritratto del prossimo presidente della Commissione europea incaricato di guidare questa rivoluzione. Abbiamo bisogno di un "cambiamento di paradigma" nel nostro modo di pensare e di agire. Il capo di Stato francese ha scandito questo tormentone durante il suo lunghissimo discorso, durato quasi due ore, introducendo ogni sua riflessione e proposta.
"So che mi sto dilungando troppo. Ma l'Europa è una conversazione che non finisce mai", ha spiegato Macron. Molti osservatori hanno trovato il discorso indigesto, in quanto Emmanuel Macron ha elaborato principalmente posizioni già esposte nelle sue numerose conferenze stampa. Si è congratulato con se stesso per aver avuto ragione nella sua analisi geopolitica del 2017 e per essere stato seguito nel suo appello per una maggiore “sovranità europea”. Di passaggio, Macron ha reso omaggio al Commissario europeo per l'Industria Thierry Breton, presente in sala. Sette anni dopo, all'inizio del nuovo ciclo che si aprirà con le elezioni europee del 6 e 9 giugno, ha chiesto un'"Europa potenza" per evitare di "retrocedere", "restare indietro" o peggio ancora. "L'Europa è mortale. Potrebbe morire. Dipende dalle nostre scelte e queste devono essere fatte ora", ha avvertito Macron.
Emmanuel Macron ha tre anni per difendere e portare avanti le sue ambizioni europee. Il suo secondo mandato quinquennale scade nel 2027. Il suo discorso si è rivolto al popolo francese, alle istituzioni europee e ai partner della Francia nell'Unione. Ha chiesto "lucidità" e ha deplorato la "lentezza" e la "mancanza di ambizione" degli europei di fronte al cambiamento del mondo e del sistema economico. "Gli Stati Uniti hanno due priorità: gli Stati Uniti e la Cina. L'Europa non è una priorità per gli Stati Uniti", ha insistito Macron. "Il nostro modello economico non è più sostenibile", ha affermato. "Le due principali potenze mondiali, Stati Uniti e Cina, non rispettano più le regole del commercio". "Non dobbiamo essere gli unici a farlo", ha affermato il presidente francese.
Emmanuel Macron ha chiesto una ridefinizione del modello economico dell'UE e della sua politica commerciale. Ha inoltre chiesto la creazione di una difesa europea "credibile", basata su "un deterrente nucleare" e "perché no, uno scudo antimissile". Questo implica anche una strategia industriale di difesa europea e un finanziamento, ha spiegato Macron. Un modo per introdurre il tema del "muro degli investimenti" che si devono realizzare per le transizioni climatica e digitale, oltre che per la difesa,, il "piano da 1.000 miliardi di euro all'anno" e le entrate necessarie, perché la capacità finanziaria dell'UE deve essere raddoppiata, ha detto Macron.
Comprare europeo, difendere il "Made in Europe", evitare la dipendenza, costruire campioni europei, imporre la preferenza comunitaria per settori strategici come la difesa e lo spazio ("i nostri concorrenti ce l'hanno, facciamo lo stesso"), e difendere le nostre frontiere esterne, il nostro cibo e i nostri valori: Emmanuel Macron ha enumerato in tutto il suo discorso gli obiettivi da realizzare per "ripristinare la grandezza dell'Europa", a immagine di ciò che stanno facendo gli americani.
Il discorso è stato quello di un capo di Stato, non un discorso di campagna elettorale per le elezioni europee, ha spiegato l'Eliseo. È stato il contributo di Emmanuel Macron al dibattito sull'agenda strategica, il programma d'azione per i prossimi cinque anni che i capi di Stato e di governo dovranno adottare nel corso del vertice del 27 e 28 giugno. Le proposte di Emmanuel Macron incontreranno probabilmente una forte resistenza, soprattutto da parte della Germania. Dopo il primo discorso della Sorbona nel 2017, ci sono voluti la pandemia di Covid-19 nel 2020 e la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina nel 2022 perché i tedeschi accettassero il principio della "sovranità europea". Ma i parametri della Germania in materia di politica economica e di apertura dei mercati non sono cambiati. Una modifica dello statuto della Banca centrale europea che includa la crescita e il clima tra gli obiettivi della politica monetaria, oltre all'inflazione, è una linea rossa che nessun partito tedesco può permettersi di oltrepassare. Un aumento del debito comune è già stato escluso non solo dal cancelliere Olaf Scholz, ma anche dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
"Germania e Francia avranno molto da discutere", spiega Daniela Schwarzer della Bertelsmann Stiftung. Anche altri avranno da dire la loro: i paesi nordici, che non vogliono nemmeno sentir parlare di nuove esenzioni per gli aiuti di Stato, e i paesi dell'Europa orientale, scettici sull'idea di un'UE che non scelga da che parte stare nella battaglia del XXI secolo tra Stati Uniti e Cina. "Macron sarà senza dubbio criticato (a Berlino e altrove) per essere più franco-francese che europeo", ha spiegato Mujtaba Rahman dell'Eurasia Group. Ma "nel complesso, il discorso ha mostrato la volontà di porre le domande difficili sul futuro dell'Europa che raramente vengono poste in altre capitali dell'UE".
A giugno, i leader dovranno scegliere chi attuerà l'agenda strategica. E' Ursula von der Leyen, candidata del Partito Popolare Europeo - molto conservatrice, molto tedesca e molto filoamericana, che si candida per un secondo mandato alla guida della Commissione - la persona che Emmanuel Macron ha in mente quando insiste su questo cambio di paradigma? A parte la sua reticenza sul futuro debito comune, negli ultimi cinque anni von der Leyen è stata cauta su alcune delle richieste avanzate dalla Francia, dal ruolo dell'energia nucleare nella transizione alla risposta dell'UE all'Inflation reduction act dell'amministrazione Biden. Il profilo tracciato dal Presidente francese è più in linea con quello di Mario Draghi, l'ex Presidente della Banca Centrale Europea.
La frase
"La Francia e la Germania insieme vogliono che l’Europa rimanga forte. Il tuo discorso, Emmanuel Macron, contiene buoni impulsi per poter raggiungere questo obiettivo. Insieme facciamo avanzare l’UE: politicamente ed economicamente. Per un’UE sovrana e innovativa! Viva l'Europa!"
Olaf Scholz, cancelliere tedesco.
Il MEGA di Macron
Macron vuole rispondere ai nazionalisti con l'audacia - Impossibile sintetizzare tutte le proposte contenute nel discorso di ieri di Emmanuel Macron alla Sorbona. Il Mattinale Europeo ha scelto di selezionare tre temi, sui quali il presidente francese è stato pungente. Partiamo dall'ultimo in ordine di tempo, che ha a che fare con la campagna elettorale, l'inevitabilità del successo dell'estrema destra o la tentazione di inseguire i suoi temi. “Le idee europee hanno vinto la battaglia gramsciana: i nazionalismi europei non osano più dire che lasceranno l'euro o l'Europa”, ha spiegato Macron. “Ma ci hanno abituati a un discorso di 'sì ma anche', cioè incasso tutto quello che ha fatto l'Europa, ma lo farò più semplice, non rispettando le regole, lo farò violando i suoi fondamenti”. Secondo Macron, i nazionalisti “non propongono più di lasciare l’edificio o di demolirlo, propongono solo di non avere più regole di comproprietà, di non investire più, di non pagare più l’affitto”. Per il presidente francese, “il rischio è che tutti gli altri diventino timidi dicendosi che ‘i nazionalisti, gli antieuropeisti sono molto forti in tutti i paesi ed è normale. La risposta non è nella timidezza, è nell’audacia”, ha avvertito Macron.
Macron critica Sunak e il PPE sul modello Ruanda - Riprendere il controllo delle frontiere per frenare i flussi migratori rimane uno dei chiodi fissi di Macron. Nel suo discorso di ieri ha dedicato un lungo passaggio a questo tema rivendicando il nuovo Patto su migrazione e asilo e proponendo di trasformare il Consiglio Schengen in un “Consiglio di sicurezza interna dell'Unione”. L'approccio generale è duro. Ma il presidente francese ha anche criticato il Regno Unito per il modello Ruanda, ripreso dal Partito Popolare Europeo di Ursula von der Leyen nel manifesto di campagna elettorale. “Non credo nemmeno al modello che ci viene proposto oggi, che consisterebbe nel trovare paesi terzi nel continente africano o altrove, dove si tratterebbe di andare ad accompagnare le persone arrivate illegalmente sul nostro territorio”, ha detto Macron: è “geopolitica del cinismo che tradisce i nostri valori, crea nuove dipendenze e si rivelerà inefficace”. Secondo il presidente francese, l'Ue deve usare le condizionalità sui visti e le preferenze commerciali per convincere i paesi di origine e transito a cooperare sui rimpatri.
Macron vuole togliere il bancomat a Orban - In un passaggio del suo discorso, Macron ha lanciato un attacco ai governi europei che stanno trasformando le loro democrazie in regimi illiberali. Nel mirino del presidente francese ci sono l'Ungheria di Viktor Orban e la Slovacchia di Robert Fico. “La democrazia liberale non è scontata”, ha detto Macron: “Dobbiamo continuare a difendere ciò che è costitutivo dello stato di diritto”, i cui principi sono “rinnegati in troppi paesi europei”. Il presidente francese ha detto di essere favorevole a rafforzare la condizionalità di bilancio legata allo stato di diritto. “L'Europa non è un bancomat in cui si scelgono i principi”, ha detto Macron.
La CPAC di Orban
Il discorso dell'anti Macron Orban - Il premier ungherese, Viktor Orban, ieri ha aperto la Conservative Political Action Conference (Cpac) di Budapest con un discorso battagliero. Con la sua vittoria elettorale lo scorso anno “l'Ungheria è diventata il laboratorio sperimentale contro il virus liberale progressista”, ha detto Orban. In questo 2024 “ci saranno elezioni in tutto il mondo e dobbiamo vincere queste elezioni. Le elezioni coincidono con un trend di sconvolgimenti politici e geopolitiche globali. Il mondo sta cambiando e dobbiamo vincere questo cambiamento”, ha spiegato Orban. “I liberali progressisti sentono il pericolo. La sostituzione di quest'era significa anche la loro sostituzione e la fine dello spirito progressista”, ha aggiunto il primo ministro: “Sono potenti e non esiteranno a usare i loro strumenti, se necessario le autorità dello stato. Questo sta già accadendo sotto i nostri occhi: Accade con noi a Bruxelles ogni volta a Bruxelles. Sta accadendo al presidente Trump negli Stati Uniti. Vogliamo che vinca no solo le elezioni, ma anche in tribunale (…). Dobbiamo vincere”, ha detto Orban: “Che l'era dei sovranisti abbia inizio!”.
Geopolitica
Polonia e Lituania pronte ad aiutare a rimpatriare gli uomini ucraini - Il governo ucraino mercoledì ha pubblicato una direttiva in base alla quale le autorità consolari non rilasceranno più documenti all'estero agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni. L'obiettivo è fare rientrare nel paese gli uomini che possono essere mobilitati nell'esercito, nel momento in cui l'Ucraina manca di uomini per difendersi dalla Russia. Ieri sia la Polonia sia la Lituania hanno espresso la loro disponibilità ad assistere l'Ucraina nel rimpatrio dei suoi cittadini maschi. "Non mi stupisce che le autorità ucraine facciano di tutto per inviare soldati al fronte", ha detto il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamys. "Proponiamo da tempo di aiutare la parte ucraina a assicurarsi che le persone sottoposte a servizio militare obbligatorio ritornino in Ucraina". "Penso sia la buona soluzione", ha detto il ministro della difesa lituano, Laurynas Kasciunas.
Ingerenze
L'estrema destra a favore dell'ingerenza russa - Il Parlamento europeo ieri ha approvato una risoluzione per denunciare i tentativi della Russia di interferire e minare i processi democratici europei, invitando le leadership dell'Ue e degli stati membri a contrastare con urgenza i tentativi di ingerenza russa, anche in vista delle prossime elezioni europee. Nel testo sono esplicitamente menzionati l'operazione di influenza attraverso il media filo russo Voice of Europe, scoperta dalla Repubblica ceca, e i sospetti attorno al deputato di Alternativa per la Germania, Maximilian Krah, interrogato dalla Fbi americana per i legami con il Cremlino e il cui assistente è stato arrestato con l'accusa di essere una spia cinese. La risoluzione chiede al Consiglio di includere nel prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia i media sostenuti dal Cremlino, altre organizzazioni di radiodiffusione e media e gli individui responsabili di campagne di propaganda e disinformazione nell'Ue. La risoluzione è stata approvata con 429 voti a favore, 27 contrari e 48 astensioni. Tra i contrari ci sono i deputati di AfD, il francese di Reconquete Nicolas Bay e altri partiti di estrema destra. Tra gli astenuti ci sono i deputati della Lega di Matteo Salvini e quelli del Rassemblement National di Marine Le Pen. Anche gli italiani del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, si sono astenuti.
Etica
Il Parlamento approva l'Organismo etico dell'Ue, ma senza il PPE - Il Parlamento europeo ieri ha approvato la creazione di un nuovo organismo dell’UE per rafforzare l’integrità, la trasparenza e la responsabilità nel processo decisionale europeo, confermando l'accordo raggiunto con il Consiglio, la Commissione, la Corte di giustizia, la Banca centrale europea, la Corte dei conti europea, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato europeo delle regioni. Il nuovo Organismo per le norme etiche svilupperà, aggiornerà e interpreterà gli standard minimi comuni per la condotta etica e pubblicherà rapporti su come questi standard vengono applicati da ciascun firmatario. Il rapporto è stato approvato con 301 voti favorevoli, 216 contrari e 23 astensioni. "Senza gli instancabili sforzi del Parlamento europeo per una maggiore trasparenza, non saremmo arrivati a questo punto", ha detto il relatore, il verde tedesco Daniel Freund. "Il fatto che il nuovo organismo possa occuparsi specificatamente anche di singoli casi costituisce un enorme successo negoziale. Oggi stiamo creando maggiore trasparenza e gettando le basi per una maggiore fiducia dei cittadini nella democrazia europea". Il gruppo del PPE ha votato contro perché l'Organismo costituisce "un attacco frontale al parlamentarismo europeo" perché avrà il diritto di indagare e pubblicare casi individuali.
Accade oggi
Nato: il segretario generale Stoltenberg a Berlino incontra il cancelliere Olaf Scholz
Consiglio europeo: il presidente Michel in visita in Benin
Commissione: discorso della vicepresidente Vestager all'Eu Competition Day
Commissione: il commissario Schmit a Vienna partecipa al dialogo su alloggi sociali e accessibili in Ue
Consiglio: riunione del Coreper I
Eurostat: seconda pubblicazione dei conti settoriali nel quarto trimestre; dati sulle decisioni sull'asilo nel 2023; dati sugli incidenti sul lavoro nel 2021