La Commissione sospende il diritto di asilo e infligge un colpo allo Stato di diritto dell'Ue
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La Commissione sospende il diritto di asilo e infligge un altro colpo allo Stato di diritto dell'Ue
L'Unione europea è un'organizzazione sovranazionale fondata sulle regole, con al cuore il rispetto dello Stato di diritto. Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, è criticato per le ripetute violazioni dello Stato di diritto che caratterizzano la sua democrazia illiberale. Il suo paese è sotto la procedura dell'articolo 7 che, se portata fino in fondo, potrebbe privare l'Ungheria del diritto di voto. Ma in nome delle emergenze e della realpolitik, lo Stato di diritto dell'Ue è sempre più sotto pressione da parte degli Stati membri per affrontare le esigenze del momento. La Commissione, l'istituzione che dovrebbe essere il guardiano del trattato, è un complice dell'opera di smantellamento dello Stato di diritto dell'Ue che è in corso. Ultimo esempio in ordine di tempo: la Commissione ieri ha autorizzato la Polonia e agli altri paesi confinanti con la Bielorussia e la Russia a sospendere il diritto di asilo.
La decisione senza precedenti, che di fatto mette in discussione il principio di non respingimento, ĆØ contenuta in una comunicazione āsulla lotta alle minacce ibride derivanti dall'uso come arma della migrazione e sul rafforzamento della sicurezza alle frontiere esterne dellāUeā. E' la risposta alla tattica ibrida del regime di Alexander Lukashenka e da quello di Vladimir Putin di usare i migranti per destabilizzare gli Stati membri dell'Ue. Dall'estate del 2021 la Bielorussia organizza dei charter dal Medio Oriente per poi trasportare i candidati all'asilo alla frontiera con la Polonia, Lituania e Lettonia. Dalla fine del 2023 la Russia ha iniziato a fare la stessa cosa con la Finlandia.
La Commissione aveva giĆ risposto con iniziative diplomatiche e aiuti straordinari. L'esecutivo comunitario aveva anche chiuso un occhio sull'adozione di leggi o decreti in violazione delle regole dell'Ue. Ieri Ursula von der Leyen e il suo collegio hanno approvato una deroga che permetterĆ la sospensione del diritto di asilo, anche se a certe condizioni. Usando l'argomento giuridico della sicurezza nazionale, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia potranno disapplicare la Convenzione di Ginevra, la Carta dei diritti fondamentali dell'Ue e la legislazione dell'Ue a garanzia dei rifugiati.
āIn considerazione della gravitĆ della minaccia, nonchĆ© della sua persistenza, per la sicurezza dell'Unione e l'integritĆ territoriale degli Stati membri, gli Stati membri possono invocare, in via eccezionale e a condizioni rigorose, disposizioni del trattato per andare oltre quanto attualmente previsto dal diritto derivato dell'Ueā, si legge nella comunicazione. āNel contrastare gli attacchi ibridi provenienti da Russia e Bielorussia, gli Stati membri si trovano ad affrontare azioni che, per loro natura e importanza, mettono a rischio la sicurezza nazionale. Gli Stati membri potrebbero dover adottare misure che potrebbero comportare gravi interferenze con i diritti fondamentali, come il diritto di asilo e le relative garanzieā.
Per Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia sarĆ dunque possibile sospendere il diritto di asilo. Una nota a piĆØ di testo della comunicazione precisa che il principio di non respingimento ĆØ āinderogabileā. Ma, di fatto, sarĆ disapplicato perchĆ© strettamente collegato alla possibilitĆ concreta di chiedere la protezione internazionale. I migranti che cercheranno di attraversare la frontiera della Polonia potranno essere respinti in Bielorussia, perchĆ© considerati irregolari e non a rischio di essere perseguitati. Interrogata più volte dai giornalisti, la vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen, ieri ha risposto che āalcune misure eccezionali possono essere messe in pratica dagli stati membriā. Le condizioni ĆØ che siano proporzionate e temporanee. Ma Virkkunen non ha risposto quando le ĆØ stato chiesto quanto a lungo può durare la deroga.
La comunicazione della Commissione ĆØ una risposta alle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo, āNon si può permettere alla Russia e alla Bielorussia, o a qualsiasi altro paese, di abusare dei nostri valori, incluso il diritto di asilo, e di minare le nostre democrazieā, avevano detto i leader il 17 ottobre: āIl Consiglio europeo esprime la sua solidarietĆ alla Polonia e agli Stati membri che affrontano queste sfide. Situazioni eccezionali richiedono misure appropriateā. Virkkunen ieri si ĆØ giustificata sostenendo che il tema ānon ĆØ l'immigrazione, ma la sicurezzaā. Ursula von der Leyen il cui gabinetto ha redatto la comunicazione, ha detto che āagli autocrati non deve essere permesso di usare i nostri valori europei contro di noiā. Ma, con la comunicazione di ieri, l'Ue fa un altro passo in contraddizione dei propri valori che la avvicina agli autocrati. Dei migranti non sono più considerati degli esseri umani, ma vengono trattati alla stregua di un'arma.
Il Consiglio europeo del 17 ottobre ha offerto un altro esempio di come lo Stato di diritto dell'Ue ormai sia diventato troppo stretto per i suoi leader politici. I capi di Stato e di governo hanno voluto mettere in discussione una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sullo status del Sahara Occidentale. I giudici europei hanno dichiarato come illegali una serie di accordi con il Marocco che non tengono conto del diritto internazionale su questo territorio contestato. Il Consiglio europeo ha "preso nota" delle sentenze, ma ha affermato nelle conclusioni che "continuerĆ a definire la politica estera secondo i Trattati". L'allora presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha sostenuto che la Corte non aveva competenza sulla politica estera dell'Ue. Secondo Michel, āil trattato di Lisbona non autorizza la Corte a stabilire come comportarci con paesi terziā. Un partecipante al Consiglio europeo ha detto che la Corte ānon ha la stessa legittimitĆ di governi democraticamente elettiā ed ha denunciato āil governo dei giudiciā nell'Ue.
La Corte di giustizia dell'Ue ĆØ rimasta come l'ultimo baluardo dello Stato di diritto dopo che la Commissione ha abdicato a esercitare appieno il suo ruolo di guardiano dei trattati. E' stata la Corte a intervenire quando la Commissione ha chiuso gli occhi di fronte all'abuso da parte di alcuni governi sulle regole sui rimpatri o sul āpaese terzo sicuroā per deportare dei richiedenti asilo. L'accordo concluso dal governo di Giorgia Meloni con l'Albania per esternalizzare le procedure di asilo ha ricevuto la benedizione di Ursula von der Leyen, grazie a un'interpretazione molto discutibile offerta dalla Commissione: in Albania si applica il diritto italiano che recepisce il diritto europeo, ma direttamente non il diritto europeo. Le sentenze della Corte dell'Ue hanno portato i giudici italiani a disapplicare di fatto quell'accordo. In caso di ricorso di un richiedente asilo, la Corte potrebbe censurare l'interpretazione che ha spinto ieri la Commissione a autorizzare la sospensione del diritto d'asilo nell'ambito delle minacce ibride di Russia e Bielorussia.
āSolo la Corte dell'Ue e la Carta dei diritti fondamentali ci salvano dalla brutalitĆ populistaā, ci ha spiegato un funzionario dell'Ue, particolarmente attaccato allo Stato di diritto. āLa Corte sta usando lo Stato di diritto come collante per l'Ue ancorata ai valori nel processo di integrazioneā. Sempre più la Commissione ignora la giurisprudenza dei giudici europei o si rifiuta di far rispettare il trattato per ragioni politiche. Sempre più apertamente leader nazionali o europei contestano la Corte di giustizia dell'Ue e il suo uso della Carta dei diritti fondamentali. In questo modo ā ci ha detto il funzionario ā l'Ue passa āda una logica di integrazione a quella funzionale. E' esattamente quello che vogliono i populistiā.
La frase
āL'Unione Europea non ĆØ fatta solo dalla Germania e dalla Francia, lo dico apposta qui in Italia. A volte ci sono delle situazioni politiche difficili e tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilitĆ ā.
Angela Merkel.
Geopolitica
Accordo sul quindicesimo pacchetto di sanzioni - Gli ambasciatori dei ventisette Stati membri dell'Ue ieri hanno trovato un accordo sul quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina. Le sanzioni saranno formalmente approvate nella riunione dei ministri degli Esteri di lunedƬ. Il pacchetto prende di mira la flotta ombra della Russia per trasportare petrolio. Saranno inserite nella lista nera dell'Ue nuove persone ed entitĆ , tra cui societĆ cinese accusate di fornire materiale militare alla Russia. L'Ue imporrĆ anche restrizioni all'esportazione di alcuni beni e tecnologie verso alcuni paesi che contribuiscono alla macchina da guerra della Russia. āImportante accordoā, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. āDobbiamo proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente la capacitĆ della Russia di condurre la guerraā. La Polonia, che assumerĆ la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue il primo gennaio, intende far adottare rapidamente un sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Orban referente europeo di Putin - Il premier ungherese, Viktor Orban, ha annunciato di aver avuto ieri āuna conversazione telefonica di un'ora con il presidente Putinā. E ha confermato la sua intenzione di svolgere il ruolo di pacifista. āStiamo vivendo le settimane più pericolose della guerra tra Russia e Ucraina. Stiamo prendendo tutte le misure diplomatiche possibili per sostenere un cessate il fuoco e i negoziati di paceā. Viktor Orban ĆØ convinto che Donald Trump porrĆ fine al conflitto. āStiamo vivendo una situazione paradossale per quanto riguarda la guerra tra Russia e Ucraina: non siamo mai stati cosƬ vicini alla pace e allo stesso tempo la situazione non ĆØ mai stata cosƬ pericolosa. La radice del problema ĆØ che attualmente ci sono due presidenti americani: il presidente uscente e il presidente eletto. Uno vuole continuare la guerra, l'altro vuole fermarla. Le cose saranno più semplici quando il presidente Donald Trump entrerĆ in carica. Ci porterĆ la paceā, ha detto Orban. Il 9 dicembre Orban si ĆØ recato a Mar-a-Lago, la tenuta di Donald Trump, per un colloquio con il presidente eletto alla presenza di Elon Musk, il suo principale consigliere. Il leader ungherese ĆØ molto criticato per le sue iniziative perchĆ© utilizza la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue per condurle. E non ha esitato a usare il ricatto del veto sull'adesione della Finlandia alla Nato per convincere gli alleati ad accettare i suoi colloqui telefonici con Vladimir Putin. Finora i colloqui non hanno prodotto alcun risultato, perchĆ© il presidente russo non ha mostrato alcuna intenzione di negoziare con Kyiv.
Zelensky respinge le manovre di Orban e chiede l'unitĆ dell'UE - Viktor Orban ha annunciato ieri la sua ultima iniziativa: āAlla fine della presidenza ungherese dell'UE, abbiamo fatto nuovi sforzi per la pace. Abbiamo proposto un cessate il fuoco a Natale e uno scambio di prigionieri su larga scala. Ć triste che il presidente Zelensky abbia chiaramente rifiutato ed escluso questa possibilitĆ . Abbiamo fatto quello che potevamoā, ha scritto Orban in un messaggio su X. Il presidente ucraino ha denunciato l'operazione tentata dal primo ministro ungherese. āNessuno dovrebbe promuovere la propria immagine personale a spese dell'unitĆ ; tutti dovrebbero concentrarsi su un successo comune. L'unitĆ in Europa ĆØ sempre stata la chiave per raggiungere questo obiettivo. Non si può discutere della guerra della Russia contro l'Ucraina senza l'Ucrainaā, ha avvertito Zelensky. āĆ assolutamente chiaro che l'instaurazione di una vera pace e di una garanzia di sicurezza richiede la determinazione dell'America, l'unitĆ dell'Europa e l'impegno incrollabile di tutti i partner verso gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Uniteā, ha aggiunto Zelensky.
I messaggi che l'Ue prepara sulla Siria - Gli ambasciatori dei ventisette stati membri ieri hanno tenuto uno scambio di vedute sulla Siria in vista del Consiglio Affari esteri che si terrĆ lunedƬ 16 dicembre. I messaggi su cui sta emergendo un consenso ruotano attorno al rispetto dell'integritĆ territoriale della Siria e il sostegno al Rappresentante speciale dell'Onu, Geir Pedersen, per una transizione ordinata. La transizione deve essere āSyrian led and Syrian ownedā, ci ha detto un diplomatico: "Guidata dai siriani e nelle mani dei siriani". Il ritorno dei rifugiati siriani continua a condizionare il dibattito tra i ventisette. "Se da una parte si riconosce che la situazione ĆØ molto fluida, dallāaltra vi ĆØ la grande speranza che la caduta del regime porterĆ a una transizione che permetterĆ il ritorno dei rifugiati che sono stati costretti a lasciare il paese", ci ha detto il diplomatico. Oggi saranno i ministri dell'Interno a parlare dei rifugiati siriani.
Difesa
Le idee di Varsavia sui finanziamenti europei sulla difesa - La Polonia intende fare del finanziamento della difesa a livello europeo āla prioritĆ ā della presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, ci ha detto ieri il ministro delle Finanze polacco, Andrzej DomaÅski, in un incontro con una serie di giornalisti a Bruxelles. āStiamo discutendo di questa questione in ciascun incontro con i ministri delle Finanzeā. Il tema sarĆ affrontato anche nella riunione in formato Weimar che si terrĆ oggi tra i ministri delle Finanze di Polonia, Germania e Francia. Due sono le ipotesi sul tavolo. Un fondo europeo gestito dalla Commissione sul modello di NextGenerationEU per finanziare gli investimenti nella difesa. Oppure la creazione di uno Special Purpose Vehicle, sul modello del Meccanismo europeo di stabilitĆ , che raccolga fondi sui mercati per fare prestiti agli Stati membri. āCi sono un paio di soluzioni sul tavolo. E' prematuro dire quale sarĆ scelta. Lo discuteremo durante l'Ecofin informale di aprileā, ha spiegato DomaÅski. āMa non possiamo aspettare per anni per fondi addizionali. E' chiaro per me che la preparazione dell'Europa deve aumentare significativamente e dobbiamo rafforzare la nostra industria della difesaā. DomaÅski chiederĆ anche di chiarire come saranno trattati gli investimenti nella difesa nell'ambito del nuovo Patto di stabilitĆ e crescita. Ma il ministro polacco ha anche riconosciuto che con la Germania in campagna elettorale sarĆ difficile prendere decisioni rapide.
Schengen
L'ultimo passo per Romania e Bulgaria - I ministri dell'Interno dell'Unione europea si riuniscono oggi a Bruxelles e la presidenza ungherese del Consiglio spera di arrivare finalmente a un accordo definitivo sull'ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen. L'Austria ha tolto il suo veto, accettando un accordo che prevede di mantenere alcuni controlli aleatori alla frontiera terrestre. Romania e Bulgaria erano giĆ entrate con un piede nell'area di libera circolazione senza alle frontiere il 31 marzo, grazie a un'intesa sulla fine dei controlli negli aeroporti. Se non ci saranno sorprese dell'ultimo minuto, dal primo gennaio i due paesi faranno pienamente parte di Schengen.
Francia
Nessuna coalizione pro-europea per governare la Francia - Emmanuel Macron ha tratto questa amara conclusione ieri, all'ultimo Consiglio dei ministri di Michel Barnier. La base di cooperazione che ĆØ stata costituita dalle formazioni del campo presidenziale e della destra moderata non può essere estesa ai partiti pro-europei della sinistra. āAllo stato attuale delle cose, mentre parliamo, non c'ĆØ una base più ampia. Tuttavia, il presidente della Repubblica, in quanto garante delle istituzioni e in cerca di stabilitĆ , si sta consultando per capire se altri partiti e altri gruppi parlamentari siano disposti a discutere e a trovare compromessi nell'interesse della stabilitĆ e al servizio del popolo franceseā, ha spiegato la portavoce del governo, Maud Bregeon. Emmanuel Macron si ĆØ impegnato a nominare un nuovo primo ministro. Probabilmente sarĆ annunciato oggi. Ma senza un accordo su un programma di governo e senza una maggioranza all'Assemblea nazionale, la promessa sta diventando azzardata. Una soluzione sarebbe un āaccordo di non censuraā. Il nome del candidato scelto dal presidente dovrebbe comunque essere accettato. Il centrista FranƧois Bayrou ĆØ stato respinto dalla sinistra, che vuole un candidato proveniente dalle sue fila.
Una legge speciale per evitare lo shutdown in Francia - Il disegno di legge presentato ieri al Consiglio dei ministri āha un unico obiettivo che ne definisce rigorosamente il contenuto. Si tratta di garantire, in via transitoria ed eccezionale, la continuitĆ della vita della nazione, il regolare funzionamento dei servizi pubblici e il rispetto dei nostri impegni, in particolare quelli finanziariā, ha detto il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin. Il disegno di legge speciale sarĆ esaminato dall'Assemblea nazionale lunedƬ 16 dicembre. Permette al governo di continuare āa riscuotere le tasse e le imposte esistenti fino all'approvazione della legge finanziaria per l'anno in corsoā, in assenza di un bilancio per il 2025. Il governo sarĆ inoltre autorizzato a ricorrere a prestiti ānecessariā e potrĆ , per decreto, aprire stanziamenti relativi ai servizi votati, cioĆØ entro il limite, per ogni missione statale, degli importi previsti nel bilancio adottato per il 2024. āE questo ĆØ tuttoā, ha spiegato Saint-Martin. āĆ un progetto di legge che evita lo shutdown (l'interruzione delle attivitĆ governative)ā, ha sintetizzato.
Post Brexit
I britannici voltano le pagine della Brexit e scaricano gli Stati Uniti di Trump - La maggioranza dei britannici (55%) ĆØ favorevole a un rapporto āpiù strettoā con l'Unione Europea ed ĆØ riluttante a seguire le politiche di Donald Trump sulla Cina e sulla guerra in Ucraina, rivela un sondaggio pubblicato oggi dall'European Council on Foreign Relations (ECFR), realizzato nel Regno Unito e in altri cinque paesi (Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna). Il sondaggio condotto da YouGov e Data Praxis mostra che molte delle divisioni dell'era Brexit nel Regno Unito si sono attenuate. I āLeaverā e i āRemainerā ora sarebbero disposti ad accettare la libera circolazione in cambio di una relazione economica più forte con l'Ue. C'ĆØ anche ampio sostegno per un programma di mobilitĆ giovanile tra il Regno Unito e l'UE. I cittadini dell'UE sono favorevoli a un āaccesso specialeā al mercato unico per il Regno Unito. Ma si tratta di un ādo ut desā, dice il sondaggio: un accordo dare e avere, per maggiore cooperazione sulla sicurezza. Mark Leonard, cofondatore dell'ECFR ed esperto di politica estera, raccomanda di agire ārapidamenteā e ācon decisioneā per ridefinire le relazioni tra l'UE e il Regno Unito, e consiglia di concentrarsi su aree di interesse comune, come la sicurezza, la protezione e la stabilitĆ economica, e di āmuoversi rapidamente e duramenteā per affrontare le vulnerabilitĆ . I francesi sono i più reticenti (34% di favorevoli) a legami più stretti con la perfida Albione.
Svizzera
L'Ue spera in un accordo con Berna prima di Natale - Gli ambasciatori dell'Ue ieri hanno fatto il punto sui negoziati che il commissario Maros Sefcovic sta portando avanti con la Svizzera sul pacchetto di accordi che dovrebbero regolare le relazioni bilaterali. āI negoziati sono costruttivi, l'atmosfera ĆØ buonaā, ci ha detto un diplomatico. Tuttavia āalcuni impegni finanziari devono ancora essere concordatiā per assicurare una partecipazione equa della Svizzera alle politiche e ai programmi dell'Ue. Sefcovic martedƬ farĆ una relazione sullo stato di avanzamento dei negoziati al Consiglio Affari generali. āSperiamo che nei prossimi giorni e settimane si possa concludere un accordoā, ci ha detto un diplomatico. Se tutto andrĆ secondo i piani, Ursula von der Leyen potrebbe recarsi in Svizzera dopo il Consiglio europeo del 19 dicembre.
Brum brum
Il PPE annacqua (un po') le sue richieste sul settore automotive ā Non più una ārevocaā del divieto di motori a combustione nel 2035, ma una semplice ācorrezioneā. La versione finale del documento del Partito Popolare Europeo sulle sue proposte per affrontare la crisi del settore dell'automobile ĆØ meno radicale della bozza iniziale. Ma i principi rimangono gli stessi. Il PPE insiste per la neutralitĆ tecnologica nel 2035, con il riconoscimento del ruolo dei combustibili alternativi, inclusi e-fuel, biocarburanti, combustibili rinnovabili o sintetici. L'urgenza tuttavia rimane āevitare le sanzioniā che le case automobilistiche dovranno pagare alla fine del 2025 per non essere state in grado di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni sulle auto nuove vendute. āNell'attuale crisi, i produttori hanno bisogno dei loro ricavi per affrontare la trasformazioneā, dice il PPE. āSe le sanzioni sono inevitabili, devono essere reinvestite nel settore automobilistico europeoā, senza finire nel bilancio dell'Ue. Il PPE ĆØ soprattutto felice che Ursula von der Leyen abbia deciso di prendere āpersonalmenteā in mano il dialogo strategico sul futuro del settore automobilistico. La lobby dell'auto entra direttamente al piano più alto della Commissione.
Accade oggi
Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine della riunione del Consiglio dei governatori
Consiglio Affari interni
Commissione: la presidente von der Leyen riceve Borge Brende, presidente del World Economic Forum
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Kallas, a Berlino, partecipa alla riunione dei ministri degli Esteri europei sull'Ucraina; incontra Sviatlana Tsikhanouskaya, rappresentante dellāopposizione bielorussa
Parlamento europeo: la presidente Metsola riceve il presidente del Parlamento del Montenegro, Andrija Mandic; interviene a una conferenza di sostegno allāopposizione bielorussa
Commissione: il vicepresidente SƩjournƩ incontra il ministro italiano del Made in Italy, Adolfo Urso
Commissione: la vicepresidente Minzatu riceve Esther Lynch, segretaria generale della Confederazione Europea dei Sindacati (Etuc); incontra Markus Beyrer, direttore generale di BusinessEurope
Commissione: il commissario Kubilius pronuncia discorso al seminario organizzato dallāIstituto Clingendael e dallāIstituto Egmont: "Il futuro della sicurezza e della difesa europea, una prospettiva sulla Commissione von der Leyen II"
Commissione: la commissaria Albuquerque tiene un discorso alla Piattaforma Ur per la Finanza sostenibile