La fiducia, chiave dell'ascesa o della caduta di von der Leyen
Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
La fiducia, chiave dell'ascesa o della caduta di Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen ha un problema di fiducia. Questo influenzerà la decisione degli eurodeputati di votare a favore o contro la sua riconferma a presidente della Commissione europea, o di astenersi in caso di dubbio. Quanto credito si può dare a una presidente politicizzata a destra, il cui partito vuole cancellare il Green deal? Che valore si può dare alle sue promesse e ai suoi impegni? Ursula von der Leyen ha incontrato i gruppi politici prima del voto di investitura e non sempre è stata convincente.
La disciplina di voto sarà decisiva. Il voto è a scrutinio segreto e consente a ciascun eletto di esprimere la propria fiducia, i propri dubbi o il proprio rigetto. Ursula von der Leyen non è più una sconosciuta. Ha guidato la Commissione europea per cinque anni. Le sue qualità e i suoi difetti sono ben noti. "Non cambierà così all'improvviso", ci ha detto uno dei nostri interlocutori.
Ursula von der Leyen ha un serio problema di ego. Ha personalizzato la sua posizione e si considera la Presidente dell'Europa. Il suo primo mandato è stato una perenne lotta per il potere. Questo ha deteriorato i suoi rapporti con il presidente del Consiglio, il liberale belga Charles Michel, con l'Alto rappresentante per gli Affari esteri, il socialista spagnolo Josep Borrell, e con la maggior parte dei membri del collegio dei Commissari, soffocati dal ricorso costante alla tattica del "divide et impera".
"È normale che voglia un secondo mandato, ma non che si prenda il merito personale di tutti i successi: c'è un collegio di commissari di diverse convinzioni politiche", ha ricordato Josep Borrell al quotidiano El Pais in un'intervista di febbraio. Qualche mese dopo, lo spagnolo ha co-firmato una lettera con i commissari Paolo Gentiloni, Nicolas Schmit e Thierry Breton, ricordando al Presidente la regola della collegialità nel processo decisionale. Si è trattato di un voto di sfiducia senza precedenti nei confronti di un presidente della Commissione e della sua squadra più ristretta.
La signora von der Leyen aveva appena nominato Markus Pieper, un eurodeputato del PPE, la sua famiglia politica, alla carica di inviato speciale per le PMI, senza consultare i commissari competenti e senza rispettare la procedura. Questo caso di favoritismo politico ha scosso anche il Parlamento europeo. I gruppi socialisti, liberali e verdi hanno criticato la nomina e hanno chiesto alla Commissione di ricominciare la procedura. Ursula von der Leyen ha rifiutato, poi ha cambiato idea di fronte al clamore e ai rischi per la sua riconferma. La sfiducia suscitata dalla “PieperGate”, svelato dal Mattinale Europeo, potrebbe pesare nel voto di investitura del 18 luglio. Rieletto, l'eurodeputato tedesco dei Verdi Daniel Freund non lascerà che la vicenda finisca nel dimenticatoio. I voti dei Verdi saranno decisivi per compensare i franchi tiratori del Partito Popolare Europeo, dei Socialisti e dei Liberali, i tre gruppi che compongono la maggioranza di von der Leyen.
Il Parlamento europeo non ha un bel ricordo del primo mandato di Ursula von der Leyen. Il disprezzo che ha mostrato per l'istituzione, lasciando l'aula durante i dibattiti dopo aver ascoltato gli interventi dei presidenti, senza seguire la discussione con i singoli deputati, ha lasciato il segno. Il suo rifiuto di seguire le indicazioni delle risoluzioni sullo Stato di diritto e la sua compiacenza nei confronti del premier ungherese Viktor Orban, bestia nera del Parlamento, sono un altro brutto ricordo. Il suo asservimento agli Stati membri è una terza pagina nera delle relazioni con i deputati.
"L'articolo 17-3 del Trattato UE prevede che la Commissione sia completamente indipendente. Non può ricevere istruzioni da nessuna istituzione. Il Presidente della Commissione (custode dei Trattati) ha violato questa regola agendo chiaramente per conto del Consiglio nello sbloccare la somma di 10,2 miliardi di euro di fondi congelati per violazione dello Stato di diritto da parte dell'Ungheria", ha sottolineato la capolista del partito Volt Europa in Belgio, l'olandese Sophie in't Veld. "Il Parlamento europeo deve esigere piena chiarezza prima di votare la nomina di von der Leyen", ha dichiarato in't Veld il 12 luglio.
La politicizzazione di Ursula von der Leyen è un altro handicap. Diventando Spitzenkandidat del PPE, non sarà più al di sopra della politica di partito e cesserà di essere neutrale. "Se von der Leyen finirà per ottenere un secondo mandato, passerà la maggior parte del tempo a disfare ciò che ha fatto nel primo", ha sottolineato il giornalista ed editorialista tedesco Wolfgang Münchau. La presidente ha già iniziato a smontare il Green deal, un successo del suo primo mandato, perché alcune delle sue disposizioni sono ritenute troppo rigorose dalla sua famiglia politica. Nella prossima legislatura, il PPE vuole utilizzare le clausole di revisione per rinviare il divieto di vendita delle auto a combustione interna fino al 2035.
I leader europei hanno deciso di sostenere la sua riconferma in mancanza di un candidato migliore. Il Parlamento europeo potrebbe bloccare questa nomina per difetto. Per evitare questa trappola, "Ursula von der Leyen deve concludere un accordo di coalizione con una maggioranza chiaramente definita prima del voto del Parlamento europeo", sottolinea il professore di diritto europeo Alberto Alemanno. Un accordo di coalizione non c'è stato. Ma la presidente candidata ha moltiplicato le promesse e i gesti simbolici. Ieri l'ultimo con la decisione di un boicottaggio politico della presidenza ungherese dell'Ue per punire Orban dopo il suo incontro con Putin. La minaccia dell'estrema destra è un collante formidabile per convincere socialisti, liberali e verdi. Le servono 361 voti. Il fatto che il voto al Parlamento europeo sia stato mantenuto il 18 luglio suggerisce che von der Leyen si è conquistata una maggioranza.
La frase
“Ho fissato come obiettivo di avere in novembre un piano interamente pronto (…). Penso che dei rappresentanti russi dovrebbero partecipare a questo secondo vertice”.
Volodymyr Zelensky su un secondo vertice per la pace in Ucraina.
Presidenza Orban
Ursula Von der Leyen annuncia il boicottaggio politico della presidenza ungherese - Dopo gli incontri di Viktor Orban con Vladimir Putin, Xi Jinping e Donald Trump, Ursula von der Leyen ieri ha annunciato che i suoi commissari non parteciperanno alle riunioni informali dei ministri organizzate dalla presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue. “Alla luce dei recenti sviluppi che segnano l'inizio della presidenza ungherese, la presidente ha deciso che la Commissione sarà rappresentata solo a livello di alti funzionari pubblici durante le riunioni informali del Consiglio”, ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer. Anche la tradizionale visita della Commissione nella capitale del paese che ha la presidenza di turno è stata cancellata. La decisione è senza precedenti. Ma è stata presa anche in una fase politica particolare. Tra due giorni il Parlamento europeo voterà la conferma di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione. Il suo bilancio sullo Stato di diritto durante il primo mandato è contestato da diversi parlamentari, in particolare nei gruppi dei socialisti, di Renew e dei Verdi.
Ursula ignora il parere degli Stati membri, Borrell li consulta - Il boicottaggio delle riunioni informali organizzate dalla presidenza ungherese era un'idea dell'Alto rappresentante. Josep Borrell ha proposto agli Stati membri diverse opzioni, tra cui quella di boicottare le riunioni informali dei ministri degli Affari esteri e della Difesa che si terranno a Budapest alla fine di agosto. Ed era ancora in discussione con le capitali quando Ursula von der Leyen ha fatto il suo annuncio, ci ha detto un funzionario europeo. "Si tratta di una prerogativa istituzionale della Commissione", ha dichiarato il portavoce della Commissione Eric Mamer a chi gli chiedeva se von der Leyen avesse consultato gli Stati membri. L'iniziativa disinvolta di Ursula von der Leyen sta irritando alcune capitali, perché "fa il gioco di Viktor Orban", ci ha detto un rappresentante di uno Stato membro. "È una decisione molto politica", ha commentato. Il governo ungherese ha reagito immediatamente. "L'Ue è un'organizzazione internazionale composta dai suoi Stati membri. La Commissione europea è un'istituzione dell'Ue. La Commissione europea non può scegliere le istituzioni e gli Stati membri con cui desidera collaborare. Tutte le decisioni della Commissione europea sono ora basate su considerazioni politiche? Budapest ha commentato in un messaggio attraverso l'account della presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue su X.
Parlamento
Roberta Metsola oggi sarà rieletta presidente del Parlamento europeo - La maltese Roberta Metsola oggi sarà eletta per un secondo mandato come presidente del Parlamento europeo. Candidata dal gruppo del Partito popolare europeo, Metsola deve fare i conti con un solo avversario. Il gruppo The Left ha scelto di candidare la spagnola Irene Montero, ex ministra del partito Podemos. Metsola beneficia del sostegno dei gruppo della maggioranza europeista (oltre al PPE, i Socialisti&Democratici e i liberali di Renew), ma anche dei Verdi. I gruppi di estrema destra hanno deciso di non presentare un loro candidato alla presidenza del Parlamento europeo. Il secondo mandato di Metsola durerà due anni e mezzo. Nel gennaio del 2027 la presidenza del Parlamento europeo dovrebbe andare ai Socialisti&Democratici.
Francia
La France Insoumise manda in frantumi il Nuovo Fronte Popolare - La France Insoumise ieri ha deciso di interrompere i negoziati con il Nuovo Fronte Popolare, dopo che le diverse componenti della coalizione di sinistra non sono riuscite a trovare un accordo sul nome di Huguette Bello, presidente della regione della Reunion, come primo ministro. La France Insoumise ha rigettato la proposta degli altri partiti della sinistra di un candidato premier della società civile, perché non ci sarebbero garanzie per l'attuazione del programma del Nuovo Fronte Popolare. In un comunicato, socialisti, ecologisti e comunisti hanno annunciato di aver fatto una proposta congiunta della società civile. "Su questa base speriamo in una ripresa delle discussioni per un accordo a quattro il più presto possibile", hanno detto i tre partiti. Socialisti, ecologisti e comunisti hanno proposto il nome dell'economista Laurence Tubiana, ambasciatrice dei negoziati COP21 e presidente della Convenzione dei cittadini sul clima. Il leader del La France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, ha accusato il partito socialista di giocare con il tempo per “rinunciare al programma su cui è stato eletto”.
Estonia
Kaja Kallas si dimette da primo ministro - Kaja Kallas ieri ha presentato le dimissioni da primo ministro dell'Estonia, dopo la sua nomina ad Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune da parte del Consiglio europeo di fine giugno. In carica dal 2021, Kallas è diventata una delle voci più forti a favore del sostegno dell'Ucraina nella guerra di aggressione condotta dalla Russia. Le sue dimissioni hanno portato alla caduta del governo di coalizione formato dal suo Partito della riforma, dal Partito socialdemocratico e dal partito liberale Estonia 200. Il presidente estone, Alar Karis, ha avviato le consultazioni con i partiti rappresentati in Parlamento per formare un nuovo governo. Il Partito per la riforma ha già detto che proporrà il ministro per il Clima, Kristen Michal, come candidata primo ministro per sostituire Kallas. Il nuovo governo potrebbe entrare in carica all'inizio di agosto.
Post Brexit
L'Ue pronta a discutere con Starmer sulla difesa - L'Unione europea è pronta a discutere con il governo di Keir Starmer una “relazione più strategica” con il Regno Unito, in particolare sul settore della difesa e dell'industria militare. “Abbiamo sentito che c'è una volontà di reset da parte dei nostri amici del Regno Unito”, ci ha detto ieri un alto funzionario dell'Ue: “Le proposte saranno guardate con mente aperta e in modo favorevole”. Starmer ha annunciato l'intenzione di migliorare i rapporti con i paesi europei già al vertice della Comunità politica europea di giovedì. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha discusso con Starmer ai margini del summit della Nato. Il vicepresidente della Commissione, Maros, Sefcovic ieri ha incontrato il ministro britannico per le relazioni con l'Ue, Nick Thomas-Symonds. “Dobbiamo vedere i dettagli”, ci ha detto il funzionario dell'Ue: “Se si vuole andare più lontano e avere unna relazione più strategica, non escludiamo niente”. Tuttavia “quello che è cruciale è l'attuazione di accordi esistenti”. Secondo il funzionario, “finché non si mette in discussione ciò che è stato concordato finora, possiamo beneficiare da maggiore cooperazione sulla difesa e l'industria militare”. L'Ue spera anche in maggiore coordinamento nella politica estera.
Geopolitica
Cinque coloni israeliani violenti nella lista nera dell'Ue - Il Consiglio dell'Ue ieri ha inserito nella sua lista nera di cinque persone e tre entità israeliane responsabili di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani contro i palestinesi in Cisgiordania. Le sanzioni saranno applicate al colono israeliano Moshe Sharvit e alla sua "Fattoria di Moshe" nella Valle del Giordano per le minacce nei confronti dei residenti palestinesi nelle comunità di pastori vicino al suo avamposto in Cisgiordania. Un altro colono, Zvi Bar Yosef e il suo avamposto non autorizzato noto come "Zvi's Farm" sono stati sanzionati gli gli attacchi contro i palestinesi dei villaggi di Jibya, Kaubar e Umm Safa. Nella lista nera è stato inserito anche Tzav 9, un gruppo israeliano di attivisti violenti fondato nel gennaio 2024, che blocca regolarmente i camion degli aiuti umanitari che trasportano cibo, acqua e carburante a Gaza.
Aiuti militari per l'Albania - Il Consiglio ieri ha adottato anche una una misura di assistenza nell'ambito della European Peace Facility del valore di 13 milioni di euro per migliorare l'efficacia operativa delle forze armate dell'Albania, in particolare in termini di mobilità, manovrabilità e protezione. La misura è volta a rafforzare anche la capacità del paese in vista della partecipazione alle operazioni e missioni della politica di sicurezza e difesa comune dell’Ue e a eventuali coalizioni internazionali. “L’Albania è un partner affidabile in materia di sicurezza e un paese candidato all’Ue. La decisione di oggi rappresenta una pietra miliare importante nella nostra cooperazione in materia di sicurezza e difesa”, ha detto l'Alto rappresentante, Josep Borrell. La European Peace Facility finanzierà attrezzature non letali, formazione tecnica e veicoli corazzati leggeri multiuso.
Euro
Letta propone all'Eurogruppo di usare il Mes per la difesa e la sicurezza - Come finanziare le spese per la difesa? Nella riunione dell'Eurogruppo di ieri, l'ex presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, ha suggerito di utilizzare il Meccanismo europeo di stabilità per finanziare la sicurezza e la difesa, sul modello di quanto fatto con la linea di credito per la pandemia. “Letta ha fatto alcuni suggerimenti sul futuro ruolo del Mes, usando strumenti esistenti”, ha detto il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna: “Ha fatto un parallelo con il meccanismo di sostegno per la pandemia sviluppato nel 2020, per fare lo stesso per questioni di sicurezza e difesa”. Nel suo rapporto, Letta ha ipotizzato di utilizzare il Mes per affrontare i rischi alla stabilità finanziaria derivanti dalla situazione geopolitica. “Il Mes è pronto a lavorare su questo”, ma prima deve esserci “consenso tra i suoi venti stati membri che “la difesa e la sicurezza innescano rischi per la stabilità finanziaria”, ha spiegato Gramegna. Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha riconosciuto che “la discussione su strumenti comuni per finanziamenti comuni non sarà facile”.
Accade oggi
Parlamento europeo: sessione costitutiva a Strasburgo (elezione dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori)
Parlamento europeo: incontro di Ursula von der Leyen con il gruppo Ecr
Ecofin
Consiglio Occupazione e Affari sociali
Presidenza ungherese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia a Budapest
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa alla riunione dei ministri del Commercio del G7 a Villa San Giovanni
Commissione: la vicepresidente Jourova incontra la direttrice di Europol, Catherine De Bolle
Commissione: il commissario Hahn incontra il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Xavier Bettel
Commissione: la commissaria Urpilainen a Berlino partecipa all'Assemblea generale dell'Alleanza Sahel
Commissione: la commissaria Simson a Strasburgo partecipa a un evento dell'European Energy Forum
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: dati sulle nuove imprese e i fallimenti a maggio; dati sul commercio internazionale di beni a maggio; dati sulle tasse ambientali nel 2022