La Germania è ancora il leader affidabile dell'Ue?
Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
La Germania è ancora il leader affidabile dell'Ue?
La Germania si asterrà domani nel voto al Consiglio dell'Ue per confermare l'accordo raggiunto con il Parlamento europeo sulla direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, rischiando di far saltare l'adozione prima della fine della legislatura di un provvedimento chiave per aumentare la protezione dell'ambiente e dei diritti umani nell'Ue e a livello mondiale. Per la seconda volta in un anno, il governo di Olaf Scholz ha cambiato idea all'ultimo minuto sui risultati del “trilogo” – il negoziato tra il Consiglio e il Parlamento europeo – che sta alla base del processo legislativo per codecisione dell'Ue. Era già accaduto all'inizio del 2023 con il regolamento sulle emissioni zero delle auto quando, all'improvviso, Berlino aveva chiesto di riaprire i testi per introdurre un'eccezione per i carburanti sintetici. E potrebbe accadere di nuovo nei prossimi giorni sugli standard per le emissioni di CO2 dei camion e altri veicoli pesanti, su cui il trilogo tra Consiglio e Parlamento ha trovato un accordo il 18 gennaio scorso. I tre episodi sollevano un interrogativo: ci si può ancora fidare della Germania? Se il più grande paese membro rinnega la parola data all'ultimo momento, il processo legislativo dell'Ue può funzionare correttamente?
Come sul regolamento che imporrà l'immatricolazione solo di auto elettriche dal 2035, è il partito liberale Fdp, partner di minoranza nella coalizione guidata da Scholz, a dettare al governo la linea dell'astensione nell'Ue. Secondo le regole interne alla coalizione, il governo deve astenersi sui provvedimenti legislativi dell'Ue se socialdemocratici, verdi e liberali non riescono a trovare una posizione comune. Il leader della Fdp, il ministro delle Finanze Christian Lindner, in difficoltà nei sondaggi, vuole presentarsi come il difensore dell'industria tedesca. Un “nein” a Bruxelles fa sempre un titolo di giornale. Al Consiglio dell'Ue un'astensione equivale a un “no”. Se l'Italia e altri piccoli paesi seguiranno la posizione della Germania, formando una minoranza di blocco, né la direttiva sul dovere di diligenza delle multinazionali né i nuovi standard di CO2 per i veicoli pesanti saranno adottati prima della fine della legislatura. Si dovrebbe aspettare il nuovo Parlamento europeo. Senza la procedura del trilogo, i tempi per l'approvazione si allungherebbero. I due provvedimenti potrebbero non vedere mai la luce.
La direttiva sul dovere di diligenza si applica alle grandi società con oltre 500 dipendenti e un fatturato netto a livello mondiale di oltre 150 milioni di euro. Tre anni dopo l'entrata in vigore, le nuove norme saranno imposte anche a società di paesi terzi con un fatturato superiore a 150 milioni generato nell'Ue. Queste multinazionali avranno l'obbligo di effettuare una “due diligence” sugli impatti negativi effettivi e potenziali sull'ambiente e sui diritti umani nella loro catena del valore, compresi i partner commerciali a monte (i fornitori) e le attività a valle (la distribuzione o il riciclaggio). Il provvedimento serve a rendere le imprese più responsabili sul piano ambientale, compresi gli accordi di Parigi. Secondo la Commissione, serve anche a combattere il lavoro forzato degli uiguri nello Xinjiang in Cina o lo sfruttamento del lavoro minorile in altre parti del mondo. Ma la direttiva comporta costi aggiuntivi significativi per le multinazionali, che rischiano multe pari al 5 per cento del fatturato e di dover rispondere in cause per responsabilità civile.
Il governo Scholz è spaccato sulla direttiva sul dovere di diligenza. Non solo per il contenuto del provvedimento, ma anche per le ripercussioni politiche nell'Ue del cambio di direzione della Germania. “Credo che questo sia sbagliato, anche perché un'astensione tedesca sarà accolta da incomprensione tra gli altri partner in Europa”, ha detto a Reuters il ministro del Lavoro, il socialdemocratico Hubertus Heil. La parola della Germania conta più di tutti gli altri nell'Ue. Molte delle proposte della Commissione, nei settori più diverse, sono calcate sulle esigenze poste da Berlino. Non accade quasi mai che il Consiglio adotti una posizione negoziale con il Parlamento che contraddice le posizioni della Germania. Il rappresentante permanente tedesco è sempre tenuto informato dalla presidenza di turno dell'andamento dei negoziati con il Parlamento. E' molto raro che ci sia un accordo al trilogo che esca dai paletti fissati dalla posizione negoziale del Consiglio, con il consenso della Germania.
Anche altri grandi paesi hanno cercato in questa legislatura di riaprire gli accordi raggiunti al trilogo tra il Consiglio e il Parlamento. La Francia lo ha fatto con la direttiva sulle energie rinnovabili RED per ottenere ulteriori garanzie sull'idrogeno a basse emissioni derivato dall'energia nucleare. In questo caso, come con il regolamento sulle auto a zero emissioni, per superare lo stallo era bastata una dichiarazione della Commissione sulle sue intenzioni di interpretare in un certo modo o modificare alcuni dettagli della legislazione.
Altri paesi, come l'Italia sotto il governo di Giorgia Meloni, hanno cercato di ottenere concessioni all'ultimo minuto associandosi alla minoranza di blocco della Germania. Secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, l'Italia avrebbe delle riserve sia sulla direttiva sulla due diligence sia sugli standard di CO2 per i veicoli pesanti. Sulle auto elettriche, il governo Meloni era uscito dal negoziato a mani vuote, dato che le garanzie offerte dalla Commissione non coprivano i biocarburanti, ma solo i carburanti sintetici.
Al di là delle conseguenze molto negative per la certezza del processo decisionale dell'Ue, il moltiplicarsi delle astensioni della Germania sono il sintomo del malessere che sta attraversando il paese. Al Forum economico mondiale di Davos, Lindner ha rifiutato la definizione di “malato d'Europa” che era stata attribuita alla Germania dopo la riunificazione. Ma l'economia è in recessione e paga il prezzo dalla dipendenza dal gas a basso costo dalla Russia e dalle esportazioni verso la Cina. La politica fiscale è stata messa in crisi da una sentenza della Corte costituzionale che ha vietato l'uso di fondi speciali fuori bilancio. L'estrema destra di AfD è in seconda posizione nei sondaggi a livello nazionale, dietro al principale partito di opposizione, i cristiano democratici della Cdu. Nell'Ue, Scholz ha assunto un ruolo di primo piano sul sostegno all'Ucraina. Ma le sue esitazioni su tutto il resto e l'incapacità di mettere in riga i liberali della Fdp stanno minando il ruolo di leader della Germania nell'Ue.
La frase
“La Russia sta cannibalizzando il suo stesso futuro. Putin ha mobilitato la sua intera economia, la società e il sistema politico per lo sforzo di guerra. Un'Ucraina che prevale contro la guerra di annientamento della Russia è un enorme contributo alla sicurezza europea. Sappiamo cosa vi dobbiamo per la vostra lotta”.
L'Alto rappresentante, Josep Borrell, alla Verkhovna Rada.
Geopolitica
L'Ucraina integra i droni nelle sue forze armate - Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che crea un'unità di veicoli aerei senza pilota (UAV) all'interno delle forze armate ucraine. "I droni, sistemi senza pilota, hanno dimostrato la loro efficacia nelle battaglie a terra, in cielo e in mare", ha dichiarato Zelensky. In visita a Kiev ieri, Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, ha visitato una fabbrica che produce 1.500 piccoli droni al giorno come parte dell'esercito ucraino di droni. "L'Ucraina ha la capacità di diventare una potenza tecnologica", ha dichiarato dopo la visita. "Sono stato ricevuto dal presidente Zelensky. Mi ha chiesto ulteriori munizioni, droni e sistemi di difesa aerea. Mobilitare ulteriori attrezzature militari per l'Ucraina è la mia priorità assoluta. Dobbiamo fare di più e più velocemente", ha aggiunto. "Siamo in procinto di concludere le discussioni su un fondo di assistenza per l'Ucraina per finanziare le forniture di armi", ha assicurato Borrell. Questo fondo avrà una dotazione di 5 miliardi di euro per l'anno 2024.
La Svezia abbandona l'inchiesta su Nord Stream - La procura svedese ieri hanno annunciato di aver abbandonato le indagini sulle esplosioni che hanno colpito i gasdotti Nord Stream 1 e 2, dichiarandosi incompetenti per il caso, ma passando gli elementi raccolti agli investigatori in Germania, dove l'inchiesta sul sabotaggio continua. "La conclusione dell'indagine è che la giurisdizione svedese non si applica e che pertanto l'indagine dovrebbe essere chiusa", ha detto la procura svedese. La procura ha concluso che non è emerso nulla che indichi che la Svezia o cittadini svedesi siano coinvolti nell'attacco avvenuto in acque internazionali. "Considerando la situazione attuale, possiamo affermare che la giurisdizione svedese non si applica", ha detto il procuratore, Mats Ljungqvist. I gasdotti Nord Stream, che trasportano il gas russo in Germania sotto il Mar Baltico, erano stati colpiti da una serie di esplosioni nelle zone economiche svedese e danese nel settembre 2022. Oltre alla Svezia, anche Danimarca e Germania hanno avviato indagini sul sabotaggio. "Nell'ambito di questa collaborazione giuridica siamo riusciti a fornire materiale che può essere utilizzato come prova nell'inchiesta tedesca", ha detto la procura svedese.
Elezioni europee
L'ECR mette la barra verso l'estrema destra - Il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) al Parlamento europeo ha integrato ieri il partito francese di estrema destra Reconquête, capitanato da Marion Maréchal. L'operazione è stata guidata dal copresidente del gruppo, l'italiano Nicola Procaccini, membro di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano. Uno dei due eurodeputati della Reconquête, Nicola Bay, ha aderito ufficialmente all'ECR. L'altro, Gilbert Collard, siede ancora come membro non iscritto. L'integrazione di Reconquête è stata accettata all'unanimità dai partiti membri dell'ECR. Secondo Marion Maréchal, l'ECR "può diventare la terza forza politica del Parlamento europeo con l'arrivo di Reconquête, degli eurodeputati ungheresi di Fidesz (13), il partito di Viktor Orban, e degli eurodeputati dell'Alleanza per l'Unità della Romania (AUR)", mentre "il Rassemblement National e il suo gruppo Identità e democrazia (ID) sono ancora emarginati all'interno del Parlamento e degli organi europei". L'ECR conta 68 membri eletti da 16 Paesi ed è dominato dal PiS polacco (27 membri eletti) e da Fratelli d'Italia (10 membri eletti). In un'intervista a Le Point, Marion Maréchal ha invitato il Partito Popolare Europeo (PPE) a "fare una scelta: o continuare l'alleanza con la sinistra, che permette ogni deriva progressista e porta a ogni rinuncia, o allearsi con noi, i conservatori, tornando a una linea politica di destra".
Stato di diritto
Procedura di infrazione contro la legge di Orban sulla difesa della sovranità – La Commissione europea ieri ha aperto una procedura di infrazione contro l'Ungheria sulla nuova legge sulla difesa della sovranità nazionale, adottata il 12 dicembre 2023. La legge istituisce il cosiddetto Ufficio per la difesa della sovranità, incaricato di indagare su attività specifiche svolte nell'interesse di un altro stato o di un organismo, un'organizzazione o una persona fisica stranieri, qualora possano violare o compromettere la sovranità dell'Ungheria, e sulle organizzazioni le cui attività che utilizzano finanziamenti esteri possono influenzare l'esito delle elezioni o la volontà degli elettori. La legge contiene anche disposizioni che vietano ai candidati, ai partiti politici e alle associazioni che partecipano alle elezioni di utilizzare finanziamenti esteri. L'elenco delle contestazioni è lunghissimo: secondo la Commissione, la legge viola diverse disposizioni del diritto primario e derivato dell'Ue, tra cui i valori democratici, il principio della democrazia e i diritti elettorali dei cittadini, diversi diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali (rispetto della vita privata e familiare, protezione dei dati personali, libertà di espressione e di informazione, libertà di associazione, diritti elettorali, diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, privilegio contro l'autoincriminazione e segreto professionale), e diverse norme applicabili al mercato interno. L'Ungheria ha due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora.
Paesi Bassi
Il trauma spagnolo minaccia Wilders - Irritato per il fallimento dei negoziati per la formazione di un governo di coalizione sotto la sua guida, il leader dell'estrema destra olandese, Geert Wilders, minaccia. "Spero che (il leader del partito Nuovo Contratto Sociale) Pieter Omtzigt non aiuti Frans Timmermans a salire in sella", ha avvertito ieri. All'ex commissario europeo e leader dei socialisti potrebbe essere affidato il compito di cercare di mettere insieme una coalizione e formare un governo. È quello che è successo in Spagna, dove il Partido Popular, alleato con il partito di estrema destra Vox, non è riuscito a mettere insieme una maggioranza e ha permesso al socialista Pedro Sanchez di restare al potere. "Questo non è nell'interesse nazionale e certamente non è quello che gli elettori hanno scelto", ha sostenuto Geert Wilder. "Gli elettori vogliono un governo di destra con il PVV", ha dichiarato. Pieter Omtzig si è ritirato dai negoziati con il PVV a causa di disaccordi sulle politiche fiscali, in particolare "sullo stato delle finanze pubbliche" e sulle "promesse vuote" fatte da Wilders ai cittadini olandesi. Omtzigt non ha chiuso la porta al sostegno esterno di un governo di minoranza formato dagli altri partiti in discussione con Wilders, ma ha anche detto di essere pronto a sostenere un governo tecnico che goda di un ampio sostegno in parlamento.
Vacca sacra
Un'altra riforma della Pac dopo la riforma della Pac? - Dopo le innumerevoli concessioni della Commissione di Ursula von der Leyen agli agricoltori per calmare la collera agricola, l'Unione europea si prepara a riformare la Pac appena riformata? Ad ascoltare ciò che ha detto ieri il ministro degli Esteri belga, Hadja Lahbib, a nome della presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, il sospetto è legittimo. “Come ha già ricordato il Consiglio europeo il primo febbraio, la Politica agricola comune ha un ruolo essenziale da svolgere. Tuttavia è doveroso che le norme adottate nel 2021 per riformare la Pac siano rivalutate alla luce delle realtà attuali”, ha detto Lahbib davanti al Parlamento europeo durante un dibattito sulla collera rurale. “Queste regole regole erano state presentate prima del Covid e prima della guerra in Ucraina e dunque conviene aggiornarle e trovare un giusto equilibrio tra gli obiettivi fondamentali della nostra politica agricola per assicurare la sicurezza alimentare e la giusta remunerazione degli agricoltori”, ha aggiunto Lahbib. Adottata nel novembre del 2021, la nuova Pac è in vigore dal primo gennaio del 2023. Alcuni dispositivi non sono mai stati attuati, come l'obbligo di mettere a riposo il 4 per cento dei terreni coltivati, dopo che Commissione, governi e Parlamento hanno sospeso la loro implementazione.
Euro
Schnabel chiede pazienza sui tassi della Bce - Isabel Schnabel è il membro tedesco del Consiglio esecutivo della Banca centrale europea. E' influente e la sua voce va sempre ascoltata, perché meno falco della tradizionale posizione della Bundesbank. In un'intervista al Financial Times Schnabel ha spiegato che serve "pazienza" sui tassi di interesse, segnalando che un taglio del costo del denaro potrebbe non arrivare così presto come pensano i mercati. “I dati più recenti non dissipano le mie preoccupazioni sul fatto che l’ultimo miglio (per far scendere stabilmente l'inflazione al 2 per cento) potrebbe essere quello più difficile”, ha detto Schnabel. “Assistiamo ad un’inflazione persistente nei servizi. Vediamo un mercato del lavoro resiliente. Allo stesso tempo, assistiamo a un notevole allentamento delle condizioni finanziarie perché i mercati stanno puntando in modo aggressivo su una svolta delle banche centrali. Oltre a ciò, i recenti eventi nel Mar Rosso hanno suscitato timori di nuove interruzioni della catena di approvvigionamento”, ha spiegato Schnabel. “Nel complesso, questo deve mettere in guardia contro un imminente aggiustamento della politica monetaria. Questo significa che dobbiamo essere pazienti e cauti perché sappiamo, anche per esperienza storica, che l’inflazione può divampare di nuovo”.
La Repubblica ceca valuterà se entrare nella sala d'attesa dell'euro – Il primo ministro ceco, Petr Fiala, ieri ha annunciato che il suo governo valuterà la possibilità di entrare il meccanismo di cambio ERM II, passo indispensabile per entrare nella zona euro. Un gruppo di esperti dovrà presentare delle conclusioni il prossimo ottobre. “Il governo deciderà su ulteriori azioni sulla base di queste analisi e dei risultati economici del 2024”, ha detto Fiala. ERM II è la sala d'attesa dell'euro: uno stato membro deve partecipare al meccanismo, che ha una banda di oscillazione del 15 per cento, per due anni prima di entrare nella moneta unica. Una decisione sull'ingresso nell'euro non sarà comunque presa prima delle prossime elezioni legislative, previste per la fine del 2025.
Accade oggi
Presidenza belga dell'Ue: riunione informale dei ministri della Competitività a Genk
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sulla ministeriale del WTO; le condizioni di lavoro degli insegnanti nell'Ue; la partecipazione dei paesi terzi nei programmi dell'Ue; la scarsa trasparenza della Commissione sull'industria del tabacco)
Commissione: la vicepresidente Vestager riceve il ministro italiano per le imprese, Adolfo Urso
Commissione: il commissario Gentiloni a Washington incontra il governatore della Fed, Jerome Powell; la segretaria al Tesoro, Janet Yellen
Commissione: il commissario Hoekstra a Lussemburgo partecipa al Forum della Bei
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso di un obiettore di coscienza siriano contro il respingimento della sua richiesta di asilo in Germania
Corte di giustizia dell'Ue: conclusione in una causa sulla libertà di stampa e l'ordine pubblico
Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico
Banca centrale europea: discorso di Philip Lane alla Brookings Institution a Washington
Consiglio: riunione del Coreper II
Parlamento europeo: Conferenza dei presidenti
Eurostat: dati sui rifiuti municipali nel 2022; dati sulla protezione temporanea a dicembre; dati sui pernottamenti nelle strutture turistiche a novembre