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La nuova Ursula: 27 nomi faranno una collegialità?
Ursula von der Leyen questa settimana è impegnata a disegnare i contorni della sua prossima Commissione in vista della presentazione del collegio e della sua struttura la prossima settimana. Ieri un articolo di Die Welt ha fatto discutere molto la bolla dell'Unione europea. Molte delle anticipazioni degli scorsi giorni - comprese quelle del Mattinale europeo - vi hanno trovato conferma. Von der Leyen si circonderà solo di vicepresidenti esecutivi, prevalentemente attribuiti ai grandi paesi (Francia, Italia e Spagna). Nel distribuire i portafogli ai 26 commissari, la presidente terrà conto delle richieste delle capitali. Nei contatti che ha avuto con i capi di Stato e di governo (e i loro ambasciatori a Bruxelles) von der Leyen e la sua squadra hanno promesso un nuovo inizio, dopo i conflitti che hanno segnato la fine del suo primo mandato. Von der Leyen sembra intenzionata a presentarsi sotto una nuova luce anche con i giornalisti, presentandosi più spesso in sala stampa per rispondere alle loro domande. Sta per nascere una “nuova Ursula”?
Nel suo primo mandato von der Leyen ha evitato il più possibile di sottoporsi all'esercizio delle conferenze stampa nella sala della Commissione. Spesso in difficoltà di fronte alle domande inattese, la presidente ha sempre preferito i videomessaggi o le dichiarazioni davanti alle telecamere. Per i giornalisti l'unica occasione ricorrente di interrogarla sono state le conferenze stampa al termine del Consiglio europeo, al fianco del suo rivale Charles Michel, per forza di cose incentrate sulle decisioni dei capi di stato e di governo e non sull'operato della Commissione. Ora le cose potrebbero cambiare. Oggi von der Leyen sarà in sala stampa per presentare i risultati del dialogo strategico sull'agricoltura e accetterà di rispondere ad alcune domande dei giornalisti. Il suo team assicura che tornerà in sala stampa “spesso” nei prossimi giorni. L'occasione successiva dovrebbe essere la presentazione del rapporto di Mario Draghi a inizio della prossima settimana. A stretto giro, potrebbe seguire la conferenza stampa che segnerà il “big bang” della Commissione von der Leyen II.
Molto più che con i giornalisti, il test sulla “nuova Ursula” sarà la composizione e l'organizzazione della prossima Commissione e, soprattutto, la capacità della presidente di lavorare in modo collegiale. Il primo mandato è stato segnato da conflitti dovuti al suo modo di gestire la Commissione. Capogabinetto onnipotente, decisioni centralizzate tenendo all'oscuro i membri del collegio, mancato riconoscimento del lavoro dei commissari: le lamentele riservate nei corridoi sono emerse alla luce del sole con il PieperGate – lo scandalo legato alla nomina di un deputato della Cdu a Inviato dell'Ue per le PMI – quando quattro commissari hanno scritto a von der Leyen per contestare la mancanza di collegialità di von der Leyen. La scelta di circondarsi di vicepresidenti esecutivi potrebbe riflettere la volontà di cooperare e consultare di più, condividendo il processo decisionale almeno con i commissari dei grandi paesi. Von der Leyen avrebbe anche accettato di nominare un vice capogabinetto francese.
L'attribuzione delle responsabilità ai vicepresidenti esecutivi sembra confermare la volontà di pacificazione della “nuova Ursula”. Al francese Thierry Breton, con cui von der Leyen è stata in conflitto aperto negli ultimi mesi, dovrebbe andare l'Industria e l'autonomia strategica. Alla spagnola Teresa Ribera, che ha criticato la retromarcia di von der Leyen sul Green deal, dovrebbero essere affidate le transizioni climatica e digitale, compresi gli aspetti sociali. Secondo Die Welt, l'italiano Raffaele Fitto, il cui partito Fratelli d'Italia ha votato contro la conferma di von der Leyen, otterrebbe la supervisione non solo sul Piano di ripresa e resilienza, ma anche sull'Economia. E' un dettaglio significativo, che non è sfuggito ai più attenti osservatori. Affidare a Fitto la responsabilità di tutela sul commissario agli Affari economici e monetari sarebbe un grande regalo di von der Leyen a Giorgia Meloni.
Secondo Die Welt, il lettone Valdis Dombrovskis dovrebbe essere confermato vicepresidente esecutivo, con la responsabilità dell'Allargamento e della ricostruzione dell'Ucraina. Quanto ai commissari, il polacco Piotr Serafin dovrebbe ottenere il Bilancio, l'olandese Wopke Hoekstra il Commercio, il ceco Josef Sikela l'Energia. Lo slovacco Maros Sefcovic tornerebbe a occuparsi dell'amministrazione e della sburocratizzazione (alcune fonti ci dicono che anche lui sarà confermato vicepresidente esecutivo). Alcuni diplomatici hanno interpretato il leak a Die Welt come un “ballon d'essai” da parte di von der Leyen per capire fino a che punto può spingersi nella distribuzione di portafogli e competenze.
L'attribuzione a Fitto della supervisione sull'Economia potrebbe sollevare proteste dentro il PPE e nelle capitali che sostengono una politica di bilancio ortodossa, anche se il portafoglio degli Affari economici dovrebbe essere affidato a un falco. Nell'ultimo decennio il vicepresidente esecutivo per l'Economia è stato Dombrovskis, un sostenitore dell'austerità, il cui compito è stato di tenere sotto controllo i socialisti Pierre Moscovici e Paolo Gentiloni, commissari agli Affari economici sospettati di voler applicare le regole del Patto di stabilità e crescita in modo troppo lassista.
Il leak a Die Welt ieri ha provocato una certa irritazione dentro il Parlamento europeo. Diversi deputati pensano che la struttura piramidale scelta da von der Leyen sia carente o confusa. “Manca un vicepresidente per lo stato di diritto”, ci ha detto un deputato. “Quale vicepresidente si occuperà di politiche migratorie?”, si interroga un funzionario del Parlamento. “L'impressione è che alla fine sarà sempre la presidente o il suo gabinetto a decidere”, ha commentato un'altra fonte del Parlamento. Effettivamente ventisette nomi non fanno una collegialità.
La collegialità non è una parola vuota. Non è solo un principio iscritto nei trattati, ma è una pratica per far funzionare in modo efficace un organismo in cui vengono mediati gli interessi collettivi europei, quelli di 27 stati membri e quelli di un'infinità di portatori di interessi. Tutte le decisioni sono prese collettivamente dal collegio dei commissari. In teoria, tutti i 27 commissari hanno lo stesso peso nel processo decisionale e sono ugualmente responsabili delle decisioni adottate. Il presidente della Commissione dovrebbe essere un “primus inter pares”, il contrario di quel che è stata von der Leyen nel suo primo mandato. Senza collegialità, la “nuova Ursula” non sarà molto diversa dalla “vecchia Ursula”.
La frase
“L'autunno sarà estremamente importante per l'Ucraina. E le nostre istituzioni statali devono essere impostate in modo tale che l'Ucraina ottenga tutti i risultati di cui abbiamo bisogno, per tutti noi".
Volodymyr Zelensky dopo il più importante rimpasto di governo dall'inizio della guerra.
Commissione von der Leyen II
La Slovenia rifiuta di cambiare il suo candidato alla Commissione - Tomaz Vesel resta il candidato unico della Slovenia e il governo non cambierà idea dopo il voto unanime dei partiti della coalizione di governo. Il rifiuto è netto. La conservatrice tedesca Ursula von der Leyen sta facendo pressione su diversi governi affinché riconsiderino la loro scelta e nominino una donna per raggiungere la parità all'interno del Collegio, ma il compito si preannuncia difficile, come dimostra la posizione della Slovenia. Gli Stati membri più grandi hanno riconfermato il loro commissario, come la Francia, o hanno nominato una donna, come Spagna e Germania. Tutti i paesi tranne la Bulgaria hanno ignorato la richiesta e hanno proposto solo candidati uomini. La Romania ha cambiato nome sotto pressione. La presidente potrebbe essere costretta a rifiutare alcuni candidati, ma così facendo rischia di inimicarsi la sua famiglia politica, il Partito Popolare Europeo, che ha la metà dei membri del nuovo collegio. Se nessuno si muove, la prossima commissione avrà 17 uomini e 10 donne, se Ursula von der Leyen sceglierà la candidata bulgara Ekatarina Zaharieva.
Rapporto Draghi
Draghi davanti al Parlamento europeo e agli ambasciatori - Il momento tanto atteso della pubblicazione del rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea si avvicina. La data esatta rimane un mistero, anche se ci è stato suggerito l'inizio della prossima settimana. Ursula von der Leyen sembra intenzionata a farne la bussola della sua prossima Commissione, includendo una parte del suo contenuto nelle lettere di missione che definiscono le competenze dei nuovi commissari. Nel frattempo oggi Draghi sarà davanti alla conferenza dei presidenti del Parlamento europeo per discutere del rapporto con i presidenti dei gruppi politici. Il documento sarà discusso anche dagli ambasciatori dei ventisette stati membri nella riunione odierna del Coreper.
Migranti
Cipro accusata di respingere i richiedenti asilo in Libano per deportarli in Siria - In un rapporto pubblicato oggi Human Rights Watch ha accusato le autorità di Cipro di effettuare respingimenti di rifugiati negando loro il diritto di chiedere asilo e di cooperare con le forze armate libanesi per deportarli in Siria dove la loro vita è in pericolo. Il rapporto di 88 pagine ("'Non posso tornare a casa, restare qui o andarmene': respingimenti e respingimenti di rifugiati siriani da Cipro e dal Libano") documenta attraverso una serie di interviste e testimonianze come la guardia costiera cipriota e altre autorità di Cipro abbiano rispedito in Libano i siriani le cui imbarcazioni avevano raggiunto Cipro. Molti dei rifugiati che sono stati rimandati in Libano da Cipro sono stati immediatamente espulsi in Siria dall'esercito libanese. "Le autorità cipriote hanno espulso collettivamente centinaia di richiedenti asilo siriani senza consentire loro l'accesso alle procedure di asilo, costringendoli a salire su imbarcazioni che hanno viaggiato direttamente verso il Libano. Le persone espulse hanno affermato che gli ufficiali dell'esercito libanese li hanno consegnati direttamente ai soldati siriani e a uomini armati non identificati all'interno della Siria", spiega HRW. Le autorità libanesi, inoltre, cooperano con quelle cipriote per impedire le partenze di rifugiati verso l'isola. L'Ue e i suoi stati membri hanno versato al Libano fino a 16,7 milioni di euro dal 2020 al 2023 per la gestione delle frontiere esterne. Lo scorso maggio, dopo un aumento degli sbarchi a Cipro, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato un pacchetto di aiuti di 1 miliardo di euro, inclusi fondi per la gestione delle frontiere e la lotta ai trafficanti di migranti. "I respingimenti di Cipro sono espulsioni collettive vietate dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e violano il divieto di respingimento", dice HRW.
12 migranti morti nella Manica, la Francia vuole un trattato migratorio Ue-Regno Unito - Almeno 12 persone sono morte ieri nel tentativo di attraversare la Manica dalla Francia all'Inghilterra su una piccola imbarcazione, nel naufragio più mortale dall'inizio del 2024 nel tratto di mare che separa il Regno Unito dall'Ue. Tra le vittime ci sono donne e bambini. In serata le ricerche di due dispersi erano ancora in corso. "Tutti i servizi dello Stato sono mobilitati per ritrovare i dispersi e prendere in carico le vittime", ha detto il ministro dell'interno dimissionario, Gérald Darmanin. Secondo le autorità francesi più di 50 persone sono state salvate nel naufragio avvenuto a circa 5 chilometri dalla costa francese. La maggior parte delle persone a bordo dell'imbarcazione proveniva dall'Eritrea. Secondo le autorità britanniche, gli attraversamenti illegali della Manica verso il Regno Unito hanno raggiunto un numero senza precedenti nella prima metà del 2024: 21.615 migranti. Darmanin ha chiesto all'Ue di "ristabilire una relazione migratoria classica con il nostro amico e vicino" attraverso "un trattato migratorio" con il Regno Unito.
Antitrust
La Corte dell'Ue infligge un colpo alle ambizioni globali dell'Antitrust di Vestager - La Corte di giustizia dell'Ue ieri ha inferto un duro colpo alla Commissione e alla sua ambizione di espandere a livello globale i suoi poteri sulla concorrenza, annullando la decisione della stessa Commissione di vietare l'acquisizione da parte della società di biotech americana Ilumina della start-up Grail. L'operazione da 8 miliardi di dollari era stata lanciata nel 2021. Su richiesta di diverse autorità nazionali della concorrenza, la commissaria Margrethe Vestager aveva deciso di indagare sull'acquisizione, nonostante Grail non fosse presente nell'Ue, un requisito per le indagini dell'Ue sulla concorrenza. La Commissione ha poi vitato l'acquisizione, obbligando Illumina a vendere Grail. "La Commissione non è autorizzata a incoraggiare o accettare deferimenti di concentrazioni proposte senza una dimensione europea da parte delle autorità nazionali per la concorrenza, laddove tali autorità non siano competenti per esaminare tali concentrazioni proposte ai sensi della propria legislazione nazionale”, ha detto la Corte dell'Ue.
Vestager spera ancora di poter espandere i suoi poteri oltre l'Ue - La sentenza di ieri sul caso Illumina è stata definita “storica” da diversi esperti, per le implicazioni che potrebbe avere sui poteri della Commissione di indagare su future acquisizioni, incluse quelle che riguardano il Big Tech. Vestager non ha mai nascosto l'intenzione dell'Antitrust dell'Ue di guardare da vicino le acquisizioni killer delle start-up. Le probabilità che superino le soglie previste a livello europeo e nazionale per avviare indagini formali sono molto basse. Vestager ha comunque annunciato che la Commissione continuerà ad accettare deferimenti di accordi "da parte di Stati membri che hanno giurisdizione su una concentrazione ai sensi delle loro norme nazionali, laddove siano soddisfatti i requisiti legali applicabili". Vestager ha aggiunto che l'Ue avrebbe continuato a cercare un modo per espandere la sua capacità di esaminare le fusioni. Dopo 10 anni alla testa dell'Antitrust, e diversi casi persi davanti alla Corte di giustizia dell'Ue, Vestager dovrà tuttavia lasciare questo compito al suo successore come commissario alla Concorrenza.
Accade oggi
Commissione: conferenza stampa della presidente von der Leyen con il professor Peter Strohschneider sui risultati del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura europea
Parlamento europeo: riunione della Conferenza dei presidenti con Mario Draghi
Parlamento europeo: audizione alla commissione Sviluppo dei commissari Urpilainen e Lenarcic
Parlamento europeo: audizione alla commissione Libertà civili della direttrice di Europol, Catherine De Bolle, del direttore di Frontex, Hans Leijtens, e della direttrice dell’Agenzia per l’asilo, Nina Gregori
Parlamento europeo: audizione alla commissione Libertà civili della commissaria Johansson sulle proposte contro gli abusi su minori; audizione con la direttrice dell’Agenzia per l’asilo, Nina Gregori
Commissione: il commissario Hahn riceve Pierre Heilbronn, inviato speciale della Francia per la ricostruzione dell’Ucraina
Commissione: il commissario Wojciechowski a Bialystok, in Polonia, partecipa al 21esimo Forum internazionale della Comunità Lattiero-Casearia
Consiglio: riunione del Coreper II
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso di Img contro la Commissione
Corte dei conti dell'Ue: relazione speciale sulla risposta delle agenzie mediche dell’UE alla pandemia di COVID-19
Eurostat: prezzi della produzione industriale a luglio