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La Polonia avverte contro una Yalta del 21o secolo
La guerra in Ucraina non deve concludersi con una “Yalta del 21o secolo”, ci ha detto ieri Radosław Sikorski, il ministro degli Esteri della Polonia e uno dei più convinti sostenitori di Kyiv di fronte all'aggressione della Russia. La Polonia è presidente di turno del Consiglio dell'Ue, una storia di successo nella transizione dal comunismo alla democrazia, ma è anche un paese che ha conosciuto sulla sua pelle il giogo sovietico dopo la seconda guerra mondiale, frutto degli accordi conclusi alla conferenza di Yalta. Nel febbraio del 1945, nella località balneare della Crimea, Winston Churchill, Franklin Roosevelt e Iosif Stalin ratificarono le zone di influenza, che ebbero conseguenze drammatiche per i paesi dell'Europa centrale e orientale. I Baltici, la Polonia, la Cecoslovacchia, l'Ungheria, la Romania e la Bulgaria furono lasciati a Stalin, senza essere consultati. Con Donald Trump alla Casa Bianca, il timore degli europei è di un accordo diretto tra il presidente americano e Vladimir Putin alle spalle dell'Ucraina. “Per quanto riguarda un accordo, la cosa principale è che l'Ucraina deve partecipare in tutto ciò che la riguarda. Non dobbiamo fare la Yalta del 21° secolo. Alla fine, sta all'Ucraina decidere cosa può accettare”, spiega Sikorski.
Per il momento nessuno a Bruxelles o nelle capitali europee ha le idee chiare su cosa intenda fare Donald Trump sull'Ucraina. Il presidente americano si è dato più tempo per porre fine alla guerra, Sembra voler perseguire la strategia della pace “attraverso la forza” per costringere Putin a una pace giusta. Abilmente, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta giocando la carta del sostegno e dell'adulazione nei suoi confronti. Ma Trump rimane imprevedibile. Nessuno sa cosa potrebbe venire fuori da un faccia a faccia con Putin. "Spero che l'aggressore non venga premiato per la sua aggressione”, dice Sikorski. “Abbiamo bisogno di questo non solo per il bene dell'Ucraina, ma anche per il bene dell'Europa e della Russia. Non sono d'accordo con coloro che affermano che Putin debba salvare la faccia. Al contrario: Putin deve essere visto come un fallimento affinché la Russia si liberi della sua mentalità imperiale”. Secondo Sikorski, “la lezione della storia russa mostra che ci sono riforme solo dopo un fallimento militare”. Il ministro polacco è preoccupato che Putin “possa preferire una cattiva guerra invece che una buona pace. Perché continuare la guerra significa mantenere il controllo” sul regime russo.
Sikorski vuole offrire il beneficio del dubbio a Trump. Si dice “scettico” sull'ipotesi di un “summit anticipato” con Putin. “Dovremo giudicare il risultato”. Non è contrario a offrire al presidente americano un accesso alle materie prime strategiche dell'Ucraina. “Per quanto ne so è stata un'iniziativa del presidente Zelensky. E naturalmente, affinché l'esplorazione sia possibile, prima di tutto è necessaria la sicurezza fisica. Penso che questo sia un modo creativo di pensare”, spiega Sikorski. Quel che deve fare l'Ue è “iniziare a pensare a come rifornire l'Ucraina (di aiuti finanziari e armi) per gli anni a venire in modo da convincere Putin che siamo qui per il medio termine e che i suoi calcoli secondo cui ci stancheremo o che non siamo abbastanza determinati sono errati”. Secondo Sikorski, “se guardiamo al piano originale di Putin, ai suoi obiettivi di guerra e alle sue speranze iniziali, dopo tre anni è una completa catastrofe per la Russia. Di conseguenza dobbiamo mantenere la rotta”.
Dal primo gennaio alla fine di giugno la Polonia ha la presidenza di turno dell'Ue. Il Mattinale Europeo ieri si è seduto insieme a un gruppo di media europei con Sikorski per discutere delle priorità della presidenza polacca. Complice la debolezza dei capi di Stato e di governo in Francia e Germania, la Polonia si sta affermando come un nuovo centro di gravità negli equilibri di potere europei. Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno dovuto riconoscere che i polacchi avevano ragione sulla minaccia russa. E il premier polacco, Donald Tusk, oggi è in prima linea per chiedere di fare molto di più per la difesa europea. “Non siamo più in tempo di pace. Le risorse di Putin potrebbero diminuire. Sta esaurendo i carri armati, ad esempio. Ma le sue intenzioni si sono dimostrate peggiori di quanto alcuni pensassero. E quindi non possiamo più consumare i dividendi della pace perché non c'è pace”, dice Sikorski.
Ad alcuni nell'Europa occidentale la prospettiva di un'aggressione territoriale da parte della Russia contro l'Ue appare impossibile. “Ricordo di aver parlato con un diplomatico tedesco nel settembre 202. Ho detto che (Putin) stava arrivando. E lui ha messo in guardia il pubblico contro le teorie del complotto”, dice Sikorsky. “Solo perché pensate che non lo farà, non significa che non lo farà. Potreste pensare che sarebbe irrazionale farlo, ma è stato razionale attaccare l'Ucraina? Questo è il punto della difesa: dobbiamo costruire le nostre capacità difensive contro ciò che non desideriamo, ma che potrebbe comunque accadere. È una polizza assicurativa”. Ma per costruire la difesa, servono “soldi reali”, altrimenti “non accadrà”, avverte Sikorski.
La Polonia dovrebbe spendere il 4,7 per cento del Pil nella difesa nel 2025, il livello più alto della Nato. Dove trovare i soldi per Varsavia e le altre capitali? I fondi esistenti dell'Ue possono essere “ristrutturati”, risponde Sikorski. “Possono provenire da fondi non spesi all'interno del sistema dell'Ue, ad esempio da fondi non spesi nel programma di ripresa post Covid (NextGenerationEU). Oppure possono venire da nuovi debiti”. C'è anche una nuova idea che piace a Sikorski: “una banca per il riarmo” costruita sul modello della banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo dopo la caduta del blocco comunista. Ha due vantaggi: potrebbe essere aperta non solo agli stati membri dell'Ue, ma anche ad altri paesi affini come Norvegia, Regno Unito, Giappone; la partecipazione sarebbe volontaria e così alcuni stati membri neutrali o filo russi potrebbero optare per starne fuori. Sikorski spera che dopo le elezioni in Germania il prossimo governo tedesco “rivedrà” la sua posizione sui “bond per la difesa”.
Atlantista vecchia maniera Sikorski spiega di non essere “un grande fan dell'espressione autonomia strategica” promossa dalla Francia, “perché suggerisce una sorta di tensione e competizione con gli Stati Uniti. Ciò di cui abbiamo bisogno è armonia strategica con gli Stati Uniti. E dobbiamo rafforzare la postura difensiva dell'Europa in armonia con gli Stati Uniti”, spiega il ministro. I paesi europei dovrebbero “essere in grado di garantire di proteggere il perimetro dell'Europa da soli”, in particolare il Nord Africa e i Balcani. Ma “dissuadere Putin è un compito per la Nato. L'Europa non è in grado di farlo da sola”. Di fronte alle minacce di Trump contro la Groenlandia, Sikorski esclude lo scenario degli europei costretti a difendersi militarmente da Trump. “Dobbiamo giudicare le azioni piuttosto che le parole. Le cose si stanno muovendo molto rapidamente. E penso che sia importante non esagerare nella reazione”, dice il ministro.
Lo stesso vale di fronte al rischio di guerra commerciale. Sikorski sottolinea che Joe Biden alla fine non aveva trattato così bene gli europei. “Non siamo stati entusiasti dal US Chips Act o dal cosiddetto Inflation Reduction Act, che contenevano misure protezionistiche e incoraggiavano l'uscita degli investimenti dall'Europa e l'afflusso negli Stati Uniti. Ci sono sempre stati dei problemi”, ricorda il ministro polacco. Per calmare Trump, gli europei possono comprare più Gas naturale liquefatto americano, ma “a un prezzo competitivo”, dice Sikorski. Non va dimenticato che “gli Stati Uniti hanno un enorme surplus nell'esportazione di servizi. Ogni volta che uno di noi utilizza Uber, una parte della tariffa va agli Stati Uniti; ogni volta che guardiamo un film su Netflix, la bilancia commerciale degli Stati Uniti ne beneficia; ogni volta che utilizziamo i social media o l'intelligenza artificiale, l'industria americana trae vantaggio”. Per Sikorski, quella transatlantica è “una relazione enormemente vantaggiosa per entrambi. Spero che continui così”.
La frase
“L'Europa può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie, con al massimo la prospettiva di un 'vassallaggio felice'?”.
Sergio Mattarella.
L'Ue e Trump (e Musk)
Mattarella mette in guardia l'Europa dalla sottomissione felice e dai corsari - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato l'allarme contro i piani imperialisti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e del suo consigliere, Elon Musk, amico del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un discorso pronunciato all'Università di Aix Marseille mercoledì. “L'Europa intende essere un oggetto di dispute internazionali, uno spazio in cui gli altri esercitano la loro influenza, o, al contrario, diventare un soggetto della politica internazionale, affermando i valori della sua civiltà? Può accettare di essere divisa tra oligarchie e autocrazie con, al massimo, la prospettiva di un 'felice vassallaggio'”, ha aggiunto. Con queste parole forti, Mattarella ha cercato di mettere in guardia i suoi connazionali, ma anche tutti i cittadini europei, contro l'emergere delle “figure di neo-feudatari del Terzo millennio - novelli corsari a cui attribuire patenti - che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Elon Musk non viene citato per nome, ma il boss di Space X, Starlink, X e Tesla, con cui il governo di Giorgia Meloni sta negoziando per le sue comunicazioni, rientra nella descrizione del corsaro. Il presidente Mattarella chiede all'Unione Europea di fare un salto di qualità e di riformare le sue istituzioni per dotarsi di una politica estera e di difesa comune più incisiva, capace di trasmettere fiducia nel ruolo dell'Europa per rispondere alle sfide globali.
Le vendite di Tesla crollano in Europa - Le vendite di Tesla sono crollate in Europa a gennaio, un duro colpo per Elon Musk. I cali maggiori sono stati registrati in Francia (-63,4 per cento) e Spagna (-75,4 per cento), ma la tendenza è stata riscontrata anche nella maggior parte dei Paesi europei, in particolare in quelli in cui il marchio è ben radicato, come i Paesi Bassi (-42,5 per cento), la Norvegia (-40,2 per cento) e la Germania (-41 per cento), dove il boss di Tesla Elon Musk ha interferito in modo aggressivo nella campagna elettorale e sostiene attivamente il movimento di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Sono state avanzate diverse ragioni per questo calo, tra cui un movimento di rigetto nei confronti di Elon Musk.
Geopolitica
La coalizione Ramstein passa sotto l'egida del Regno Unito - La coalizione Ramstein, l'alleanza di una cinquantina di paesi che sostiene militarmente l'Ucraina, si riunirà il 12 febbraio a Bruxelles a margine dell'incontro dei ministri della Difesa della Nato. L'ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca ha avuto delle conseguenze sul gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina (il nome della coalizione Ramstein). La riunione si terrà sotto l'egida del Regno Unito, invece che sotto la guida degli Stati Uniti, come accadeva con l'Amministrazione Biden. Il segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, sarà comunque presente. Ma il passaggio di leadership dagli Stati Uniti al Regno Unito potrebbe essere un segnale della volontà dell'Amministrazione Trump di disimpegnarsi dalla coalizione Ramstein.
Aerei francesi a difesa dell'Ucraina - I primi caccia francesi Mirage 2000-F5 promessi dal presidente Emmanuel Macron sono arrivati in Ucraina, ha annunciato ieri il ministro delle Forze armate Sébastien Lecornu. “Con i loro piloti addestrati per diversi mesi in Francia, ora contribuiranno a difendere i cieli dell'Ucraina”, ha dichiarato il ministro. Il numero di aerei che arriveranno in Ucraina non è stato reso noto, ma la cifra di sei velivoli è stata citata in un rapporto parlamentare. I Mirage potranno trasportare missili da crociera Scalp e bombe AASM. L'aeronautica ucraina ha già ricevuto una decina di caccia F-16 forniti da Danimarca e Paesi Bassi, e si prevede che ne verranno consegnati altri.
Pechino nomina un lupo guerriero per gestire le relazioni con l'Ue – La Cina ha nominato uno dei suoi diplomatici più controversi, Lu Shaye, per gestire le relazioni con l'Unione europea, in quello che potrebbe essere un segnale di irrigidimento di Pechino dopo una serie di conflitti nei rapporti commerciali e sulla guerra della Russia in Ucraina. Lu Shaye, che è stato nominato come rappresentante speciale della Cina per gli affari europei, è l'ex ambasciatore cinese in Francia. Appartenente ai cosiddetti “lupi guerrieri” (i diplomatici cinesi che fanno ricorso a retoriche e tattiche molto aggressive) Lu nel 2023 aveva messo in dubbio la sovranità degli ex paesi sovietici e l'appartenenza della Crimea all'Ucraina. Nel 2022 aveva detto che i cittadini di Taiwan devono essere “rieducati”. Nel 2020, sotto la sua direzione, l'ambasciata cinese a Parigi ha diffuso false informazioni sul Covid. Il ministro degli Esteri di Pechino ha detto che Lu “contribuirà allo sviluppo stabile e salutare delle relazioni Cina-Ue”. Nelle ultime due settimane, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha moltiplicato le aperture a Pechino, spingendosi fino a ipotizzare nuovi accordi sugli investimenti.
Difesa
Riallocare i fondi UE non spesi in un fondo per la difesa - La proposta è contenuta in un rapporto presentato dall'European Policy Centre (EPC) per finanziare le nuove capacità militari dell'Unione europea. Il fabbisogno è stato stimato in 500 miliardi di euro nell'arco di un decennio e il rapporto suggerisce di “riassegnare i fondi di coesione e di NextGenerationUE non spesi” in un fondo gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), in modo da “aggirare i veti dei governi dell'UE militarmente non allineati o filo-russi”. Il finanziamento delle capacità militari è stato al centro delle discussioni tra i leader dell'UE durante il “ritiro informale” organizzato a Bruxelles il 1° febbraio, e la riallocazione dei fondi europei inutilizzati è stata una delle opzioni presentate al Presidente della Commissione europea per il Libro bianco sulla difesa, che dovrebbe essere presentato a marzo.
Commissione
Il collegio a Danzica per la presidenza polacca dell'Ue – Ursula von der Leyen e i suoi commissari oggi saranno a Danzica per la visita della Commissione all'inizio della presidenza polacca del Consiglio dell'Ue. Il governo di Donald Tusk intende mostrare le differenze con la precedente presidenza, quella dell'Ungheria di Viktor Orban, che von der Leyen aveva deciso di boicottare a seguito di un incontro del premier ungherese con Vladimir Putin. La Polonia è “un modello di trasformazione riuscita dalla dittatura alla democrazia e da un'economia pianificata a un'economia libera”, ci ha detto il suo ministro degli Esteri, Radosław Sikorski. Danzica è il luogo dove sia la Seconda guerra mondiale è iniziata e dove il movimento Solidarnosc è iniziato”, ha spiegato Sikorski. Su alcuni temi, tuttavia, Tusk e Orban potrebbero andare d'accordo. “La rivolta contro la regolamentazione è inevitabile! Che piaccia o no a qualcuno nell'Ue. Il momento è adesso!”, ha scritto Tusk in un post su X martedì, usando toni che ricordano quelli del suo omologo ungherese. Von der Leyen non dovrebbe deluderlo. La sua Commissione intende lanciarsi in un grande cantiere di deregolamentazione.
Stato di diritto
Costa difende la Corte penale internazionale, l'Italia la attacca – Mentre in Italia si moltiplicano gli attacchi contro la Corte penale internazionale, dopo la decisione del governo di Giorgia Meloni di liberare e riportare in Libia un generale ricercato per crimini contro l'umanità e crimini di guerra contro i migranti, Antonio Costa ha scelto di difendere il ruolo dei giudici dell'Aia. “La Corte penale internazionale svolge un ruolo essenziale nel rendere giustizia alle vittime di alcuni dei crimini più orribili del mondo. L'indipendenza e l'imparzialità sono caratteristiche fondamentali del lavoro della Corte”, ha detto Costa, dopo aver incontrato la sua presidente, Tomoko Akane. I due hanno discusso delle sanzioni adottate da Donald Trump contro la Corte questa notte. “L'Ue rimane impegnata a porre fine all'impunità e a garantire la responsabilità per tutte le violazioni del diritto internazionale", ha aggiunto Costa. Forse andrebbe detto al ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che ieri ha chiesto di aprire “un'inchiesta sulla Corte” per come si è comportata con il mandato d'arresto contro il libico Naieem Osema Almasri.
Digitale
La Commissione chiede informazioni a Shein su prodotti illegali e raccomandazioni - Usando i poteri del Digital Services Act, la Commissione ieri ha inviato una richiesta formale di informazioni alla piattaforma cinese Shein affinché fornisca documenti interni e informazioni più dettagliate sui rischi legati alla presenza di contenuti e beni illegali sul suo mercato, sulla trasparenza dei suoi sistemi di raccomandazione e sull'accesso ai dati per ricercatori qualificati. La Commissione ha chiesto a Shein anche di fornire informazioni dettagliate sulle misure adottate per mitigare i rischi relativi alla tutela dei consumatori, alla salute pubblica e al benessere degli utenti, nonché dettagli sulla protezione dei dati personali degli utenti. La data fissata per ricevere le risposte è il 27 febbraio. Dopodiché la Commissione potrebbe aprire una procedura formale contro Shein ai sensi del DSA. La richiesta di informazione segue una comunicazione presentata mercoledì incentrata sulle piattaforme di e-commerce. Secondo una fonte interna, la Commissione von der Leyen 2 è più interessata a perseguire le piattaforme cinesi che quelle americane.
Accade oggi
Commissione: visita del collegio dei commissari per l'inizio della presidenza polacca del Consiglio dell'Ue a Danzica
Commissione: il commissario Kadis a Gdynia, in Polonia, visita l'Istituto nazionale di ricerca sulla pesca marina
Parlamento europeo: conferenza stampa pre sessione plenaria
Consiglio europeo: il presidente Costa incontra il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo
Eurostat: produzione e fatturato dei servizi a novembre; indice della produzione totale del mercato a novembre; dati sulla quota di rinnovabili nei trasporti nel 2023