La Polonia “is back” con Tusk
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La Polonia “is back” con Tusk
La Polonia ieri ha compiuto un grande passo per tornare a essere al cuore dell'Unione europea. Con 266 voti contro e 190 a favore la Sejm ha rigettato la nomina a primo ministro di Mateusz Morawiecki, mettendo fine a otto anni di regno del Partito Legge e Giustizia (PiS) e aprendo la strada al ritorno al potere del leader dell'opposizione, Donald Tusk. La stessa Sejm in serata ha indicato Tusk come primo ministro con 248 voti a favore e 201 contro. La presentazione del governo e il voto di fiducia dovrebbero avvenire in giornata. A due mesi dalle elezioni vinte dalla coalizione dell'opposizione, servirà ancora un giorno per il cambio di regime a Varsavia. Ma il ritorno della Polonia e di Tusk al cuore dell'Europa è solo questione di ore. L'ex e futuro premier polacco è atteso al Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Con Tusk premier la Polonia è destinata a giocare un ruolo molto più influente tra i ventisette, modificando in modo significativo gli equilibri interni all'Ue.
Il presidente, Andrzej Duda, ha fatto tutto il possibile per ritardare il ritorno di Tusk. Prima ha affidato l'incarico a Morawiecki, giustificandosi con il fatto che il PiS, anche se senza maggioranza, era uscito dalle urne come il primo partito. Ora Duda si trova in Svizzera, cosa che costringerà Tusk ad aspettare il ritorno del presidente, prima di poter prendere effettivamente funzione. Ursula von der Leyen ha anticipato il momento. “Congratulazioni a Donald Tusk per essere diventato il primo ministro della Polonia”, ah detto ieri la presidente della Commissione: “La tua esperienza e il tuoi forte impegno per i nostri valori europei saranno preziosi nel forgiare un'Europa più forte. Non vedo l'ora di lavorare con te, a cominciare dall'importante del Consiglio europeo di questa settimana”.
Il sollievo dopo otto anni di conflitti con il PiS è evidente a Bruxelles. “Come nuovo primo ministro della Polonia, convinto sostenitore dell'Ue e caro amico, non vedo l'ora di lavorare insieme epr una Polonia prospera e un'Europa più forte”, ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Dentro al Consiglio europeo, da Tusk “ci si può aspettare un cambiamento di toni e di politiche”, ci ha confermato un alto funzionario dell'Ue. Stato di diritto, politiche climatiche, armonizzazione fiscale, agricoltura e Ucraina: la strategia del pugno sul tavolo, della minaccia di veto e del voto contrario, che ha caratterizzato tutti i primi ministri del PiS, dovrebbe lasciare il posto al dialogo e al negoziato. Tusk è stato dal 2014 al 2019 presidente del Consiglio europeo. Conosce bene la prassi negoziale, le soluzioni condivise, l'arte del compromesso. Ma su altri temi, come l'immigrazione, la Polonia non dovrebbe cambiare significativamente direzione.
Tusk sarà distratto dalla necessità di procedere rapidamente a una serie di riforme interne per smantellare il dominio del PiS sulle istituzioni. “Grazie Polonia, questo è un grande giorno, non per me, ma per tutti coloro che per questi lunghi anni hanno creduto profondamente che ci sarà qualcosa di meglio, che cacceremo l’oscurità e il male”, ha detto ieri Tusk. Non sarà facile. Lo dimostra la sentenza di ieri della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionali le multe imposte della Corte di giustizia dell'Ue contro la Polonia. Una bella eredità dall'organismo era stato ritenuto illegittimo dalla stessa Corte di giustizia dell'Ue. Toccherà a Tusk smantellarlo. Il suo nuovo governo dovrà anche smantellare il potere del PiS sulle società statali, la televisione pubblica e i media. Ne va del buon funzionamento dell'esecutivo, oltre che del ritorno alla piena democrazia. Tusk può aspettarsi un'opposizione istituzionale dal presidente Duda e un'opposizione nelle strade con proteste contro ogni provvedimento doloroso, compreso quando si tratta di aiutare l'Ucraina. Un assaggio si è avuto negli scorsi giorni con il blocco della frontiera polacco-ucraina da parte dei camionisti.
Per la Polonia il ritorno di Tusk significherà comunque una boccata di ossigeno finanziario. Una volta adottate una serie di riforme del settore giudiziario, la Commissione dovrebbe sbloccare l'esborso dei 60 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza di Varsavia. Il ritorno di Tusk dovrebbe anche rafforzare lo status di potenza politica emergente nell'Ue che la Polonia si è conquistata con il suo sostegno determinato all'Ucraina (almeno fino alla giravolta contro le importazioni di grano ucraino realizzata da Morawiecki a pochi mesi dalle elezioni). Il baricentro dell'Europa si sposta a est e il triangolo di Weimar composto da Germania, Francia e Polonia dovrebbe assumere un'importanza decisiva.
Alcuni sperano che il ritorno di Tusk metta in un angolo Viktor Orban, che non potrebbe più beneficiare della protezione polacca per fermare la procedura dell'articolo 7 del trattato che potrebbe privare l'Ungheria del suo diritto di voto. Il gruppo di Visegrad era già in grave difficoltà per le tensioni tra Orban e i leader di Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia sulla guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina. Il nuovo premio slovacco, Robert Fico, potrebbe dare una mano al suo omologo ungherese. Ma il peso di Tusk è destinato a essere schiacciante. Il nuovo premier polacco è destinato a diventare l'uomo forte del Ppe dentro e fuori dal Consiglio europeo. Era stato Tusk a esigere la cacciata di Orban dal Ppe per le violazioni sullo stato di diritto. Lo scontro Tusk-Orban potrebbe diventare la costante dei prossimi vertici europei.
La frase
“L'unico modo in cui posso leggere la posizione ungherese, non solo sull'Ucraina ma anche su molti altri temi, è che sono contro l'Europa e tutto ciò per cui si batte l'Europa. E' uno scontro scontro di ideologie tra quelli che vogliono che l'Europa sia forte e quelli che non vogliono per nulla l'Ue”.
Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri della Lituania
Follow-up
L'Ungheria rifiuta gli appelli dei suoi partner a favore dell'Ucraina - In vista del vertice europeo del 14 e 15 dicembre, stanno aumentando le pressioni per convincere il primo ministro ungherese, Viktor Orban, a rinunciare al suo veto sull'apertura dei negoziati di adesione con Kyiv e sulla concessione di un sostegno finanziario di 50 miliardi di euro per i prossimi 4 anni. Ma gli appelli finora sono stati vani. "Non accetteremo alcuna pressione e resisteremo a qualsiasi forma di ricatto o tentazione", ha dichiarato lunedì il capo della diplomazia ungherese, Peter Szijjártó, al termine di una tesa riunione con i suoi omologhi per preparare il vertice. "Cosa vuole Viktor Orban? Mi piacerebbe saperlo...", ha dichiarato un alto funzionario europeo coinvolto nella preparazione del vertice che potrebbe prolungarsi fino a sabato o domenica. "Dobbiamo continuare i nostri contatti per trovare una soluzione. Faremo del nostro meglio", ha spiegato il funzionario. Gli ambasciatori dei 27 si incontreranno ogni giorno fino al vertice per cercare di trovare compromessi. "Durante il vertice verrà fatta una valutazione delle posizioni e se ci sarà uno stallo, trarremo delle conclusioni", ha annunciato il funzionario.
La Commissione propone di usare i beni sanzionati per l'Ucraina - La Commissione europea oggi svelerà la sua proposta per utilizzare i profitti realizzati con gli attivi congelati della Banca centrale russa per aiutare l'Ucraina. La proposta arriva con oltre un anno di ritardo. L'annuncio di una proposta per usare i beni sanzionati russi a favore di Kyiv risale al maggio del 2022. Diversi governi e la Banca centrale europea si sono opposti per timori di ripercussioni sulla stabilità finanziaria e sulla reputazione della zona euro. La Commissione dovrebbe optare per una soluzione simile a quella adottata dal Belgio: destinare all'Ucraina le entrate delle tasse sui profitti realizzati sugli attivi congelati. Le risorse potrebbero essere usate per ridurre la fattura che gli stati membri saranno chiamati a pagare per il pacchetto di 50 miliardi di euro di aiuti finanziari a Kyiv per i prossimi quattro anni. Questo è quanto prevede la "Negobox" presentata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: "le entrate potenziali per il bilancio dell'Unione che potrebbero essere generate sulla base degli atti giuridici rilevanti dell'Unione, riguardo all'uso di profitti straordinari detenuti da entità private che derivano direttamente da attivi immobilizzati della Banca centrale russa, saranno assegnati alla Facility per l'Ucraina".
Divisioni
Niente accordo sulla richiesta di cessate il fuoco in Medio oriente - Trovare un'intesa significativa al Consiglio europeo sul Medio oriente non sarà facile. I leader di Spagna, Belgio, Irlanda e Malta hanno scritto a Charles Michel chiedendo che il vertice dei capi di stato e di governo sostenga “un cessate il fuoco durevole che possa portare a una fine delle ostilità”. Secondo Leo Varadkar, Alexander De Croo, Pedro Sanchez e Robet Abela, “è tempo che l'Ue agisca. La nostra credibilità è in gioco”. Ma nella riunione di ieri dei ministri degli Esteri un gruppo consistente di paesi si è opposto alla richiesta dei quattro. “La Svezia è a favore di pause umanitarie”, Ma “non possiamo chiedere un cessate il fuoco in questo momento, perché significherebbe che Israele non sarebbe in grado di combattere contro Hamas. Non sarebbe giusto”, ha detto Tobias Billström, il ministro degli esteri della Svezia. “Cessate il fuoco è una parola molto, molto difficile per molte delegazioni”, ci ha detto un alto funzionario dell'Ue in vista del Consiglio europeo.
L'Italia si oppone alle sanzioni contro i coloni israeliani - Divisa la guerra di Israele contro Hamas a Gaza, l'Unione europea non è nemmeno in grado di mettersi d'accordo sulla proposta di imporre sanzioni contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ieri si è detto contrario. "Non si possono equiparare i coloni israeliani ai terroristi di Hamas”, ha detto Tajani a margine del Consiglio Affari esteri. “Io condanno la violenza, ma non è un'organizzazione terroristica quella dei coloni”, ha spiegato l'italiano. “Non è giusto quello che stanno facendo i coloni ebrei. Ma non si possono mettere sullo stesso piano i coloni e i terroristi di Hamas”. Il ministro degli Esteri irlandese, Micheal Martin, ha annunciato la possibilità di imporre un divieto di ingresso unilaterale ai coloni israeliani estremisti, accusandoli di “terrorizzare” i palestinesi della Cisgiordania.
Ecofin
Il Parlamento si intromette sul Patto di stabilità - La commissione Affari economici del Parlamento europeo ieri ha approvato il rapporto di Esther De Lange e Margarida Marques sulla revisione della governance economica. Il Patto di stabilità e crescita che i deputati europei sono pronti ad accettare è molto diverso dal compromesso che si sta disegnando al Consiglio Ecofin. Solo sulla riduzione del debito - meno 1 per cento per i paesi sopra il 90 per cento del Pil - sembra esserci convergenza. Se la plenaria approverà il rapporto, il Parlamento europeo chiederà di lasciare agli stati membri di lasciare più margine di bilancio agli stati membri, escludendo dal calcolo della spesa netta un numero maggiore di categorie di spesa. Il periodo entro il quale gli Stati membri devono intraprendere correzioni per tornare a una situazione fiscale sana verrebbe esteso di 10 anni, dando loro di fatto almeno 14 (e potenzialmente fino a 17 anni) per correggere la loro situazione. I deputati vogliono inoltre introdurre una nuova eccezione in base alla quale uno Stato membro può essere eccezionalmente autorizzato dalla discostarsi dalla propria regola spesa per un periodo massimo di cinque anni, se questa spesa riguarda investimenti strategici che affrontano le priorità comuni dell'UE. Il trilogo si annuncia interessante. I governi sono convinti che il Parlamento sarà costretto ad accettare gran parte delle loro proposte.
Spagna
Il Consiglio Affari generali non fa regali a Sanchez sul catalano - L'offensiva di Pedro Sanchez per imporre il catalano, il galiziano e il basco come lingua ufficiale dell'Ue, usando la presidenza spagnola del Consiglio, è destinata a fallire. Il Consiglio Affari generali oggi si limiterà a discutere della questione, senza prendere decisioni, malgrado il tentativo di Madrid di passare in forza. “E' un punto importante per la delegazione spagnola”, ma sarà solo “uno scambio di vedute”, ci ha detto un diplomatico dell'Ue. Originariamente la presidenza spagnola aveva messo all'ordine del giorno una “decisione”. La Spagna ha annunciato che si sarebbe accollata i costi supplementari delle tradizioni e dell'interpretariato. Ma alcuni stati membri sono preoccupati di subire pressioni interne per chiedere il riconoscimento di altre lingue regionali. Il ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Albares, presenterà le specificità della Spagna, spiegando che è un caso unico e non può essere considerato come un precedente per altre lingue regionali.
Frontiere
Frontex collabora con le milizie e i trafficanti di Haftar in Libia? - L'agenzia di Frontex ha collaborato con le milizie libiche di Haftar per intercettare i migranti nel Mediterraneo centrale? Questo è quanto rivela un'inchiesta di Lighthouse reports, secondo cui Frontex e il governo maltese hanno condiviso in modo sistematico delle coordinate di imbarcazioni di rifugiati che cercavano di fuggire dalla Libia con un'imbarcazione della milizia Tareq Bin Seyad. Da maggio più di mille persone sarebbero state intercettate dall'imbarcazione Tbz e riportate in Libia. La stessa Ue considera la Tbz come una milizia affiliata all’Esercito nazionale libico del signore della guerra, Khalifa Haftar. Secondo l'inchiesta, gli stati membri sarebbero stati consapevoli della natura illecita di molte delle sue attività, compreso il traffico di esseri umani. In un rapporto interno all'Ue emergono anche i legami tra la milizia libica e il gruppo di mercenari russi Wagner.
Clima
L'Ue insoddisfatta dal testo della Cop28 - Mentre a Bruxelles è in corso il dramma sull'Ucraina, a Dubai l'Ue è di fronte alla “delusione” della Cop28. “Il testo per come è ora è deludente”, ha detto il commissario al Clima, Wopke Hoekstra: “E' insufficiente e non adeguato a affrontare il problema”. Secondo Hoekstra. è necessario “uscire gradualmente dai combustibili fossili” e la discussione alla Cop28 deve “continuare”.
Trilogo
Macron sotto pressione per accettare una definizione europea di stupro - "Come possono Emmanuel Macron e Olaf Scholz rifiutare? Ogni anno nell'UE si registrano più di 100.000 stupri. È ora di agire: non saremo in grado di proteggere le vittime con una legge al ribasso", ha dichiarato lunedì il presidente del PPE, l'eurodeputato tedesco Manfred Weber. "Un atto sessuale senza consenso si chiama stupro, e questo è quanto", ha detto il presidente del Partito socialista belga, Paul Magnette. La Francia e altri 13 Paesi si oppongono a un progetto di legge europea che considera gli atti sessuali non consensuali come stupro, punibili con una pena detentiva minima armonizzata in tutta l'UE. Mercoledì è previsto un trilogo tra il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo, alla vigilia di un vertice europeo difficile. "Siate dalla parte dei diritti delle donne, sostenete i progressi compiuti dalla Commissione e dal Parlamento", ha esortato l'eurodeputato francese, Raphaël Glucksmann, speranza della sinistra europeista francese per le elezioni europee, in un vibrante appello al Presidente francese.
Accade oggi
Consiglio Affari generali
Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari a Strasburgo
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sulle materie prime critiche; le relazioni Ue-Taiwan; lo Spazio europeo della salute; il diritto alla disconnessione; il Pacchetto difesa della democrazia; la situazione a Gaza; la strategia di sicurezza economica; le conseguenze della guerra in Ucraina; le relazioni Ue-Usa; le relazioni Ue-Cina)
Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Sefcovic sull'accordo di associazione tra l'Ue e Andorra e San Marino
Commissione: conferenza stampa dei vicepresidenti Jourova e Suica sul pacchetto legislativo a difesa della democrazia
Parlamento europeo: cerimonia di consegna del premio Sakharov
Parlamento europeo: conferenza stampa della presidente Metsola sul premio Sakharov
Parlamento europeo: conferenza stampa dei relatori sulle elezioni europee
Parlamento europeo conferenze stampa dei presidenti dei gruppi politici
Commissione: il commissario all'Allargamento Varhelyi partecipa alla cerimonia EuroChanukah 2023
Corte dei conti dell'Ue: pubblicazione del programma di lavoro 2024-25
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: statistiche sui viaggi degli europei per turismo nel 2022