Buongiorno! Sono David Carretta e, insieme a Christian Spillmann, vi presentiamo Il Mattinale Europeo.
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La Polonia lo conferma: l'Ue sta perdendo i giovani
Le elezioni presidenziali in Polonia hanno concesso la prima grande vittoria elettorale in Europa a Donald Trump. L'elezione del candidato di estrema destra, Karol Nawrocki, alla presidenza infligge un colpo destabilizzante al primo ministro, Donald Tusk, e alla sua agenda di riforme e restaurazione dello Stato di diritto. La Polonia di conseguenza sarà meno influente nell'Unione europea, nel momento in cui sembrava destinata a entrare nel gruppo di pilotaggio formato da Germania e Francia. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, viene contestata per le scelte adottate per favorire i centristi pro-europei. Eppure c'è un altro aspetto di queste elezioni presidenziali polacche che rischia di passare sotto i radar politici dell'Ue, malgrado il fatto che sia urgente affrontarlo per salvare la democrazia liberale: l'Europa sta perdendo il sostegno dei giovani. Come in Germania, Francia, Italia, Portogallo o Spagna, i giovani polacchi sono sempre più attratti da partiti e candidati dell'estrema destra, populisti e reazionari. E sono stati decisivi per la vittoria di Nawrocki domenica.
La conferma di un uomo del PiS alla presidenza rende “la Polonia difficile da riformare e dunque di svolgere un ruolo utile all’Europa”, ci ha detto Alberto Alemanno, professore all'HEC di Parigi. Nawrocki potrà abusare del suo potere di veto per bloccare le riforme di Tusk, in particolare sulla restaurazione dello Stato di diritto e dell'indipendenza della giustizia. L'elezione di Nawrocki "garantisce in modo assoluto che non ci saranno risultati in qualsiasi forzo di ri-democratizzazione per altri cinque anni", ha spiegato sulla piattaforma Bluesky John Morijn della Hertie School a Berlino. Questo "crea sfide specifiche per l'Ue". In effetti, dopo l'elezione di Tusk, Ursula von der Leyen ha rinunciato alla procedura dell'articolo 7 e alla sospensione dei fondi europei per violazioni dello Stato di diritto sulla base della fiducia: un piano d'azione sulla giustizia, che ora non potrà essere messo in opera a causa dei veti del presidente. La presidente della Commissione "ha perso ogni leva per assicurare che lo stato di diritto sarà davvero riparato", ha accusato ieri l'ex europarlamentare, Sohpie in't Veld.
Quanto all'influenza della Polonia nell'Ue, alla testa di una coalizione variegata, che esce indebolita dalle presidenziali, Tusk dovrà concentrare le sue energie sulla politica interna. Il primo ministro dovrà evitare una caduta del governo che riaprirebbe le porte del potere al PiS. Viktor Orban ha subito salutato “lo spettacolo” dell'elezione di Nawrocki affermando la sua volontà di “rafforzare la cooperazione di Visegrad”. Il nuovo presidente è anti-russo, ma è anche molto meno filo-ucraino di Tusk. Sarà lui a rappresentare la Polonia nei summit della Nato. Ursula von der Leyen si è detta fiduciosa che con lui l'Ue continuerà la sua buona cooperazione con la Polonia”. Ma i rapporti di Nawrocki con Trump saranno migliori che con Bruxelles. Il presidente americano lo ha accolto in campagna elettorale e ha inviato la sua segretaria per la Sicurezza interna, Kristi Noem, in Polonia a fare campagna per lui
Kristi Noem che la continuazione della presenza di circa 10 mila soldati americani in Polonia sarebbe stata garantita con Nawrocki come presidente. Secondo alcuni analisti questo è uno dei fattori che ha motivato una parte dell'elettorato a votare per il candidato di estrema destra. Altri analisti mettono in avanti i tradizionali argomenti che giustificano l'avanzata degli estremisti: paura dell'immigrazione, ostilità verso Bruxelles e il suo costoso Green deal, divario tra campagne e città e, nel caso della Polonia, spaccatura tra la parte orientale e occidentale del paese.
A prima vista la cartina politica della Polonia non è cambiata dalle precedenti elezioni presidenziali nel 2020, quando il presidente uscente Andrzej Duda aveva battuto il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski praticamente con lo stesso margine di Karol Nawrocki: 51 a 49 per cento. Le grandi città e l'ovest del paese sostengono i candidati e i partiti centristi e pro-europei. Le zone rurali e l'est del paese votano in massa per il partito nazionalista Legge e giustizia (PiS) o candidati ancora più all'estrema destra. Ma, guardando più vicino, in cinque anni c'è stata un'importante evoluzione della mappa elettorale. Non è geografica, ma generazionale. Secondo i sondaggi di Ipsos, più del 50 per cento degli elettori tra i 18 e i 29 anni (e tra i 30 e i 39 anni) hanno votato per i tre candidati dell'estrema destra al primo turno delle presidenziali. Il loro favorito non è stato Nawrocki, ma Slawomir Mentzen, uno dei leader della Confederazione. Il 34,8 per cento dei giovani tra i 18 e i 29 anni (e il 24,8 per cento della classe di età tra i 30 e i 39 anni) hanno votato per Mentzen. Gran parte dei loro voti si è spostata su Nawrocki al ballottaggio domenica.
“I risultati non sono solo l'effetto collaterale della marginalizzazione geografica nel corso di anni di transizione (e delle eredità storiche) e della percezione di Bruxelles”, ha spiegato su Linkedin Ida Musialkowska, direttrice del Dipartimento di Studi Europei presso l'Università di Economia e Commercio di Poznań. “Il contesto è molto più ampio, soprattutto se si considerano le fasce d'età, le loro motivazioni, l'insoddisfazione per le promesse non mantenute del governo o il disprezzo delle promesse fatte a una parte della società, oltre ad altri fattori come i cambiamenti geopolitici”, ha aggiunto Musialkowska. “Se sono i giovani a votare ultra conservatore lo fanno più per protesta contro un governo che ha promesso molto e realizzato poco più che per convincimento ideologico”, ci ha confermato Alberto Alemanno.
Effettivamente la coalizione di Tusk, arrivata al potere alla fine del 2023, non è riuscita a mantenere diverse delle promesse elettorali fatte all'epoca, come restaurare il diritto all'aborto, non aumentare le tasse sui redditi e fornire sussidi per gli affitti ai giovani. Un sondaggio realizzato alla fine del 2024 da United Surveys, dopo un anno di governo Tusk, ha rivelato che solo il 17 per cento dei giovani tra i 18 e i 29 anni consideravano il suo operato in modo positivo (contro il 47-57 per cento delle altre classi di età). Secondo un rapporto della Batory Foundation, l'immigrazione e la guerra in Ucraina hanno rappresentato una fonte di preoccupazione per i giovani polacchi.
La Polonia si è trasformata in una mini potenza economica nell'Ue. Il paese cresce a un ritmo sostenuto ed è diventato un incubatore di start-up e unicorni (le società valutate più di un miliardo di dollari) dell'Europa orientale. Dopo essere stata a lungo paese di emigrazione, la Polonia ora vede rientrare la sua diaspora, mentre la fuga di cervelli si è praticamente arrestata. Secondo uno studio della Ong polacche More in Common e Wazne Sprawy, il 90 per cento dei giovani politico ritiene di poter vivere con uno standard di vita uguale o superiore a quello dei genitori. Tuttavia lo Stato, con burocrazia e tasse, è vissuto come un ostacolo. Il 70 per cento ritiene che lo Stato imponga un carico fiscale troppo gravoso a chi ha raggiunto il successo. A questo si aggiunge il conflitto intergenerazionale: l'81 per cento dei giovani polacchi ritiene che il governo si preoccupa più degli anziani che dei giovani.
In un'Europa che invecchia, i governi a guida centrista negli Stati membri e le istituzioni dell'Ue sono più attenti ai boomer che alle generazioni Y e Z nate tra il 1995 e il 2012. E' la stessa frattura generazionale che alimenta il bacino elettorale dell'estrema destra nel resto dell'Ue? Alle elezioni legislative in Germania di febbraio il 21 per cento dei giovani dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha votato per Alternativa per la Germania contro il 13 per cento per la CDU-CSU di Friedrich Merz e il 12 per cento della SPD. Nelle elezioni legislative in Francia del luglio del 2024, il 33 per cento dei giovani ha votato per il Rassemblement National. Le elezioni presidenziali in Romania del 18 maggio rappresentano un'eccezione: la mobilitazione dei giovani (e delle donne) ha contribuito alla vittoria del pro europeo, Nicosur Dan, contro il candidato dell'estrema destra anti-europea, George Simion.
Eppure, sondaggio dopo sondaggio, le ricerche elettorali mostrano quanto i giovani europei occidentale si stiano spostando verso l'estrema destra anti-europea. Nella nuova polarizzazione tra liberali e anti-sistema, quando le elezioni si giocano su poche centinaia di migliaia di voti, i giovani fanno pendere l'ago della bilancia. Nelle elezioni legislative di maggio in Portogallo il 23 per cento dei giovani hanno votato per Chega, contribuendo a fare diventare l'estrema destra il secondo partito in Parlamento. "E' un segno della fine della cultura politica anti-autoritaria che ha prevalso in Portogallo dalla fine del regime di Salazar. Dopo 50 anni di democrazia, i giovani hanno perso la memoria della dittatura", ha detto a Le Monde lo storico e politologo Antonio Costa Pinto. I giovani polacchi ed europei potrebbero aver perso la memoria passata e presente di ciò che l'Ue fa per loro, le libertà che garantisce e i valori che difende.
La frase
“La Polonia è e sarà sempre al centro dell'Europa”.
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Polonia
I trumpisti europei festeggiano Nawrocki, l'Ue tende la mano - Da Marine Le Pen a Matteo Salvini, da Alternativa per la Germania a Viktor Orban, i leader dell'estrema destra europea hanno salutato la vittoria di Karol Nawrocki nelle elezioni presidenziali in Polonia domenica. “Che spettacolo!”, ha scritto il primo ministro ungherese su X, dicendosi certo che la vittoria di Nawrocki permetterà di “rafforzare la cooperazione di Visegrad”. La vittoria di Nawrocki “è un rifiuto all'oligarchia di Bruxelles, che intende imporre una standardizzazione della legislazione agli Stati membri, senza alcuna volontà democratica”, ha detto Marine Le Pen. I leader delle istituzioni dell'Ue hanno teso la mano al nuovo presidente polacco. “Sono fiduciosa che l'Ue continuerà la sua ottima cooperazione con la Polonia. Siamo tutti più forti insieme nella nostra comunità di pace, democrazia e valori. Lavoriamo quindi per garantire la sicurezza e la prosperità della nostra casa comune”, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen nel suo messaggio di congratulazioni. “Continuiamo a fare del progetto europeo un successo per tutti”, è l'appello di quella del Parlamento, Roberta Metsola. “Conto su di lei affinché rimanga una forza forte, attiva e decisiva nel plasmare un'Unione più sicura e prospera”, ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, rivolgendosi a Nawrocki. Pia illusione?
La Commissione monitorerà il piano d'azione sull'indipendenza della giustizia – Ursula von der Leyen ha commesso un errore quando ha raccomandato di porre fine alla procedura dell'articolo 7 per la Polonia e scongelato i fondi dell'Ue destinati a Varsavia, quando Donald Tusk è tornato al potere? La presidente della Commissione, sostenuta dagli altri governi, ha fatto una scommessa rischiosa prendendo quella decisione sulla base di un semplice piano d'azione. Gli esperti e gli analisti indipendenti sono concordi nel ritenere che il nuovo presidente, Karol Nawrocki, bloccherà le riforme di Tusk per ripristinare l'indipendenza della giustizia. In gioco ci sono oltre 130 miliardi di euro tra i fondi di coesione e il fondo di ripresa post pandemia. Ma la Commissione non rinnega nulla. "Siamo fiduciosi che le riforme avviate dal governo continueranno", ha detto la sua portavoce Paula Pinho ieri. "Continuiamo a monitorare e sosteniamo il governo nei suoi sforzi”, ha aggiunto un altro portavoce.
Tusk annuncia un voto di fiducia, Kaczynski chiede un governo tecnico - Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ieri ha annunciato un voto di fiducia in Parlamento per confermare il sostegno dei deputati della sua coalizione, dopo la vittoria del candidato nazionalista, Karol Nawrocki, alle elezioni presidenziali. L'obiettivo è di restaurare l'unità del governo, ha spiegato Tusk. In realtà il premier deve riaffermare la sua autorità. Tusk ha auspicato di poter cooperare con Nawrocki, ma ha assicurato di avere un piano di emergenza in caso di difficoltà. "Non faremo un passo indietro", ha detto Tusk. Alcuni alleati della coalizione hanno criticato la possibilità di un voto di fiducia. Il leader del partito Legge e Giustizia (PiS), Jaroslaw Kaczynski, che ha scelto personalmente Nawrocki come candidato per le presidenziali, ha chiesto le dimissioni di Tusk e un governo tecnico.
Geopolitica
Nessuna svolta a Istanbul, Putin continua a rifiutare un cessate il fuoco – I negoziati di ieri tra Ucraina e Russia a Istanbul hanno portato solo risultati minori. Le due delegazioni hanno concordato uno scambio di tutti i prigionieri gravemente feriti o malati e di quelli con meno di 25 anni. Ucraina e Russia si restituiranno anche i corpi di circa 6 mila soldati morti in combattimento. L'Ucraina ha presentato il suo memorandum con il quale chiedeva un cessate il fuoco senza condizioni come base per i colloqui di pace e di avviare le discussioni su un summit tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. "La Russia non ha accettato un cessate il fuoco né un incontro tra i leader. Abbiamo solo accettato uno scambio di prigionieri", ha detto il ministro della Difesa, Rustem Umerov. Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinski, ha detto di aver proposto "un cessate il fuoco dii due o tre giorni in alcune zone del fronte" per recuperare i corpi dei soldati morti. Il presidente Zelensky ha lanciato un appello durante un incontro a Vilnius dei membri sul fianco orientale. “Putin non deve ottenere nulla che possa giustificare la sua aggressione. Ogni ricompensa gli dimostrerebbe che la guerra paga”, ha detto Zelensky.
Il memorandum della Russia esige la sottomissione dell'Ucraina – Il Cremlino ieri ha fatto trapelare il testo del memorandum presentato alla delegazione ucraina a Istanbul per arrivare a un cessate il fuoco e a un eventuale accordo di pace. La Russia di fatto ha ribadito la condizione della capitolazione e sottomissione dell'Ucraina. Prima di accettare un cessate il fuoco, Vladimir Putin esige il ritiro delle truppe ucraine dai quattro oblast ucraini che la Russia non controlla pienamente ma si è annessa, il riconoscimento internazionale delle annessioni, la smobilitazione dell'esercito ucraino, la fine degli aiuti militari e della condivisione di intelligence occidentali, la fine delle sanzioni, la neutralità del paese e un regime favorevole al governo a Kyiv. Una seconda opzione proposta nel documento, che comprende elezioni senza il ritiro dai quattro oblast ucraini, porterebbe allo stesso risultato. Secondo Tatiana Stanovaya di R.Politik, "i combattimenti sono destinati a continuare, anche se le interazioni bilaterali continueranno".
Von der Leyen confida in Lindsey Graham e promette nuove sanzioni europee contro la Russia – La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha incontrato a Berliino il senatore americano repubblicano, Lindsey Graham, per discutere del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. Graham è il coautore di un disegno di legge per imporre nuove sanzioni, compresi dazi fino al 500 per cento sui paesi che importano petrolio dalla Russia. “Abbiamo bisogno di un vero cessate il fuoco, abbiamo bisogno della Russia al tavolo dei negoziati e dobbiamo porre fine a questa guerra. La pressione funziona, perché il Cremlino capisce solo questo”, ha detto von der Leyen, secondo il resoconto della Commissione. La presidente ha accolto con favore l'impegno di Graham di far passare il suo disegno di legge al Senato la prossima settimana. Von der Leyen ha anche spiegato al senatore repubblicano che nel 18esimo pacchetto di sanzioni in preparazione, l'Ue intende prendere di mira “le entrate energetiche della Russia, tra cui l'infrastruttura Nord Stream, il settore bancario russo e l'abbassamento del tetto massimo al prezzo del petrolio”. Von der Leyen e Graham hanno anche discusso della controversia sui dazi di Trump, concordando che una soluzione negoziata sarebbe lo scenario migliore.
L'operazione "ragnatela", una lezione per la protezione delle infrastrutture in Europa - Il colpo inferto alla Russia dai servizi speciali ucraini con attacchi contro cinque aeroporti militari condotti con droni trasportati da camion vicino ai siti presi di mira entrerà nei manuali militari. Ma è anche un avvertimento per la sicurezza delle infrastrutture militari europee. "Le nostre basi militari non sono nemmeno protette contro questo tipo di attacco, come dimostrano le numerose presenze recenti di droni. Tutte le basi aeree occidentali presentano le stesse vulnerabilità", sostiene Ulrike Franck, specialista in questioni di difesa e droni per l'European Council on Foreign Relations. "Gli europei devono creare bolle di protezione contro i droni intorno alle città, alle centrali nucleari e ad altre infrastrutture strategiche. Sarebbe meno costoso del progetto del dome americano", ci ha confidato un ex responsabile europeo. L'agenzia di intelligence militare ucraina ha lanciato un avvertimento all'inizio di giugno sul reclutamento di cittadini ucraini da parte dei servizi di intelligence russi per condurre operazioni illegali nell'Unione Europea e monitorare le infrastrutture critiche, ha indicato il media Kyiv Indipendent.
Rutte assicura che gli Stati Uniti rimarranno impegnati in Europa - "Non abbiamo alcuna indicazione di un disimpegno americano in Europa". Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, si è mostrato categorico ieri a Vilnius nella sua risposta all'unica domanda posta durante la conferenza stampa al termine del vertice tra il B-9 e i paesi nordici. Rutte è arrivato persino a interrompere il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per cercare di mettere a tacere le preoccupazioni all'interno dell'Alleanza sulle intenzioni attribuite al presidente americano, Donald Trump, prima del summit della Nato del 24 e 25 giugno. "Sì, gli Stati Uniti rimangono impegnati nella Nato e sull'articolo 5. Sono convinto che ci sarà una forte presenza militare convenzionale americana in Europa con l'ombrello nucleare", ha assicurato Rutte. "Sono d'accordo con Mark", ha dichiarato Zelensky. Anche ul polacco Andrzej Duda, al suo ultimo intervento in qualità di capo di Stato, ha detto di non avere "alcuna informazione su un ritiro americano o la riduzione delle truppe sul fianco orientale della Nato". "Abbiamo interesse che gli americani rimangano impegnati in Europa", ha sottolineato il presidente lituano Gitanas Nauseda, con un avvertimento: "credo solo alle informazioni confermate". Il B-9 o i "Nove di Bucarest", è un'organizzazione di nove paesi dell'Europa centrale e orientale (Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca) formata nel novembre 2015 su iniziativa del presidente rumeno, Klaus Iohannis, e del presidente polacco, Andrzej Duda, per aumentare la cooperazione tra questi paesi in materia di sicurezza esterna nel contesto di una crescente minaccia della Russia. I paesi nordici erano rappresentati a Vilnius dal primo ministro danese, Mette Frederiksen.
Orban dipinge un'Alleanza frammentata all'Aia - "La Nato è frammentata da un divario senza precedenti tra le forze pro-pace guidate da Trump e i leader pro-guerra di Bruxelles e Kyiv", sostiene il primo ministro ungherese, Viktor Orban. "Dobbiamo prepararci a un conflitto prolungato e alle sue conseguenze sulla sicurezza e l'economia", ha avvertito Orban. Il primo ministro ungherese ieri ha convocato un consiglio di difesa perché "in quanto alleata del presidente Donald Trump, l'Ungheria affronterà un aumento di attacchi - attraverso operazioni di intelligence, campagne di diffamazione e propaganda di guerra". Il nemico dell'Ungheria “non è il presidente russo, ma l'Ucraina e i leader pro-guerra" all'interno dell'Ue, ha aggiunto Orban.
Il Regno Unito, volontario ma cattivo allievo della Nato - Il primo ministro, Keir Starmer, ieri ha assicurato di preparare le forze armate del Regno Unito alla guerra, ma è rimasto vago sul bilancio per la difesa. "Rendiamo la preparazione al combattimento l'obiettivo principale delle nostre forze armate. Quando siamo direttamente minacciati da Stati con forze militari avanzate, il modo più efficace per dissuadere è essere pronti - e francamente, mostrar loro che siamo pronti a instaurare la pace attraverso la forza", ha dichiarato Starmer. Il premier britannico ha annunciato il quasi raddoppio della flotta di sottomarini nucleari d'attacco (SNA), che passerà da 7 a 12 unità, e un ordine di 7000 missili a lungo raggio. Specialista in questioni di difesa per Sky News, Deborah Haynes esprime seri dubbi. "Keir Starmer dice che sta preparando l'esercito alla guerra per dissuadere la Russia. Ma è incapace di impegnarsi a portare il budget della difesa al 3 per cento del Pil entro il 2034, ben al di sotto delle richieste di Donald Trump e del capo della Nato. Alleati e nemici guarderanno a questa dichiarazione con costernazione", sostiene Haynes. Il segretario alla Difesa, John Healey, è stato costretto a precisare che, anche se non ha "nessun dubbio" sul fatto che il governo porterà il budget della difesa al 3 per cento entro il 2034, non c'è un impegno solido dal Tesoro, e questa rimane solo una "ambizione". La maggior parte dei membri della Nato si impegna a portare la spesa per la Difesa al 5 per cento del loro Pil, secondo la formula che sarà proposta al vertice dell'Aia: 3,5 per cento per la difesa e 1,5 per cento per altri settori legati alla sicurezza. L'argomento dovrebbe essere discusso durante la riunione dei ministri della Difesa il 5 giugno a Bruxelles.
Guerra commerciale
Nuovo incontro tra Sefcovic e Greer domani a Parigi – Domani il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, incontrerà il Rappresentante per il Commercio dell'Amministrazione Trump, Jamieson Greer, a Parigi, in un contesto di crescenti tensioni dopo la decisione del presidente americano di portare i dazi su alluminio e acciaio dal 25 al 50 per cento. Un portavoce della Commissione ieri ha spiegato che la decisione di Trump rischia di compromettere gli “sforzi per raggiungere una soluzione negoziata con gli Stati Uniti”. I nostri amici di Blocs (una newsletter sul commercio a cui vi consigliamo di abbonarvi) questa settimana spiegano come l'Ue è riuscita a restare unita di fronte ai dazi di Trump: la linea del dialogo e dell'attendismo. La sfida sarà preservare l'unità in vista della scadenza fissata dopo la telefonata tra Ursula von der Leyen e Donald Trump del 9 luglio, quando il presidente americano potrebbe portare tutti i dazi contro l'Ue al 50 per cento.
Gli Stati membri chiudono il mercato degli appalti dei dispositivi medici alla Cina - Gli Stati membri dell'Ue ieri hanno deciso di usare per la prima volta lo Strumento per gli appalti internazionali, che permette di limitare l'accesso alle gare d'appalto pubbliche dell'Ue delle società provenienti da paesi terzi che non offrono un accesso simile alle imprese europee. Il primo bersaglio è la Cina. Dopo un'inchiesta lanciata nell'aprile del 2024, lo scorso gennaio la Commissione è giunta alla conclusione che la Cina non offre lo stesso livello di accesso alle imprese europee per gli appalti sui dispositivi medici. Di conseguenza le imprese cinesi saranno escluse dagli appalti nell'Ue per un valore superiore ai 5 milioni di euro. Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, oggi incontrerà a Parigi il suo omologo cinese, Wang Wentao.
Franco-italiano
L'Eliseo nega l'ostracismo nei confronti di Meloni – Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, oggi riceverà a Roma il presidente francese, Emmanuel Macron, in una visita che servirà a “andare alla sostanza delle cose” e “chiarire” alcuni elementi in particolare sullo sforzo che gli europei possono fare sull'Ucraina, hanno detto ieri fonti dell'Eliseo. La relazione tra i due è tormentata. Meloni non ha mai nascosto la sua antipatia nei confronti di Macron. Il presidente francese ha lasciato filtrare i suoi segnali di impazienza nei confronti della leader italiana. Ma l'Eliseo ha voluto negare una volontà di “ostracismo” nei confronti di Meloni, dopo la sua mancata partecipazione al viaggio dei leader della coalizione dei volenterosi a Kyiv o a una loro telefonata con Donald Trump. “Abbiamo invitato Giorgia Meloni a tutte le riunioni organizzate a Parigi e al termine lei ha fatto trapelare una certa differenza, uno scetticismo, sul modo in cui potremmo dare garanzie di sicurezza all'Ucraina”, ha detto l'Eliseo.
Antitrust
Ribera infligge una multa a Delivery Hero e Glovo per un cartello - La Commissione europea ieri ha inflitto a Delivery Hero e Glovo, due importanti società di consegna di cibo a domicilio, un'ammenda complessiva di 329 milioni di euro per aver partecipato a un cartello nel settore della consegna di cibo online. Secondo l'Antitrust dell'Ue, tra il 2018 e il 2022, quando Delivery Hero ha acquisito Glovo, le due società hanno concordato di non sottrarsi reciprocamente dipendenti, si sono scambiate informazioni commerciali sensibili e si sono spartite mercati geografici. Entrambe le società hanno ammesso il loro coinvolgimento nel cartello e hanno accettato di concludere una transazione, che ha permesso di ridurre l'importo della multa. Anche se le due società si sono fuse, Delivery Hero dovrà pagare 223 milioni di euro, mentre la sua sussidiaria Glovo 105 milioni.
Perché la decisione su Delivery Hero e Glovo è una doppia prima - La decisione di ieri della Commissione costituisce una doppia novità in materia di concorrenza. E' la prima volta infatti che l'Antitrust dell'Ue individua un cartello nel mercato del lavoro. Delivery Hero e Glovo avevano concluso due accordi per non sottrarsi dipendenti, prima i dirigenti e poi tutti gli altri. Secondo la vicepresidente alla Concorrenza, Teresa Ribera, con questa pratica le imprese “smettono di competere per i migliori talenti e riducono le opportunità per i lavoratori”. E' anche la prima volta che la Commissione sanziona l'uso anti-concorrenziale di una quota di minoranza in un'azienda concorrente. Prima dell'acquisizione, la società tedesca Delivery Hero era entrata nell'azionariato della spagnola Glovo. I suoi rappresentanti nel consiglio di amministrazione avevano trasmesso documenti strategici alla stessa Delivery Hero. Secondo Ribera, si tratta di un “uso anti-competitivo della quota di minoranza”.
La Commissione approva a tempo di record la joint venture tra Leonardo, BAE e JAIEC - La Commissione ieri ha approvato ai sensi del regolamento sulle concentrazioni la creazione di una joint venture tra la britannica BAE Systems, la giapponese JAIEC e l'italiana Leonardo per lo sviluppo di velivoli da combattimento multiruolo di sesta generazione. La joint venture sarà l'appaltatore principale e il principale integratore di sistemi per il Programma Global Combat Air. I caccia militari, progettati per diversi tipi di missioni, sono destinati all'uso da parte dei governi di Italia, Regno Unito e Giappone, con la possibilità di vendite ad altri paesi in futuro. L'operazione è stata approvata dalla Commissione a tempo di record. La notifica era stata inviata il 22 aprile. La Commissione ha considerato che il mercato rivelante per i veicoli da combattimento multiruolo fosse solo quello nazionale italiano.
Accade oggi
Presidenza polacca dell'Ue: riunione dei ministri della Giustizia e degli Affari interni Ue-Usa a Varsavia
Parlamento europeo: visita della conferenza dei presidenti a Copenhagen; conferenza stampa della presidente Roberta Metsola con la premier Mette Frederiksen
Consiglio europeo: il presidente Costa incontra la commissaria Kos
Commissione: il commissario Sefcovic a Parigi partecipa alla riunione ministeriale dell’Ocse e alla ministeriale del Wto; incontra il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao
Commissione: i commissari Sikela e Albuquerque ricevono il presidente e l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco
Commissione: il commissario Jorgensen a Copenaghen partecipa all’Eurelectric Power Summit
Commissione: il commissario Hansen ospita il Dialogo di attuazione della Pac
Commissione: la vicepresidente Virkkunen a Helsinki interviene alla giornata dell’industria della difesa alla Camera di commercio e alla Summer school della Corte dei conti europea
Commissione: videomessaggio del vicepresidente Raffaele Fitto alla Summer school della Corte dei conti europea
Commissione: la commissaria Lahbib a Stoccolma
Commissione: il commissario Kubilius nei Paesi Bassi
Commissione: il commissario Hoekstra a Vienna
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso di una donna fermata con passaporti falsi per lei, la figlia e la nipote all’aeroporto di Bologna e accusata di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare
Eurostat: stima flash dell'inflazione a maggio; dati sulla disoccupazione ad aprile; permessi nel settore delle costruzioni a febbraio; turnover industriale a marzo; cause di morte per gruppo di età nel 2022
E’ abbastanza sintomatico che i giovani votino per partiti sovranisti anti-europei: loro non c’erano quando l’ideale europeo illudeva ancora chi,avendola vista nascere,pensava che l’Unione Europea ,pur tra mille difficoltà, avrebbe proceduto verso il traguardo di una vera unione federativa.
Invece cosa si sono trovati davanti: una pletora di 27 paesi divisi su tutti i grandi problemi, ognuno dei quali punta unicamente ai propri interessi ( che tra l’altro variano spesso a seconda del governo di turno), supportati da un elefantiaco costosissimo apparato burocratico, che da quasi 80 anni non non ha saputo ammodernare regole che valevano quando gli Stati membri erano solamente sei.
Quindi,per l’ inevitabile legge dei corsi e ricorsi storici, sono propensi ad essere illusi dalle immancabili sirene populiste.