Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
La rivoluzione del DMA in azione
Margrethe Vestager e Thierry Breton possono essere alla fine del loro mandato di commissari, ma sulla loro battaglia contro i giganti del digitale fanno sul serio e lo hanno dimostrato ieri, quando la Commissione ha lanciato una serie di inchieste formali contro Alphabet, Apple e Meta appena 18 giorni dopo che le regole del Digital Markets Act (DMA) sono entrate effettivamente in vigore. Le multe in caso di mancato rispetto del DMA rischiano di essere salate: fino al 10 per cento del fatturato globale. Altre inchieste potrebbero arrivare nelle prossime settimane. La Commissione ha inviato una richiesta di informazioni a Amazon e ordinato a Alphabet (la casa madre di Google), Amazon, Apple, Meta (la casa madre di Facebook, Instagram e WahtsApp) e Microsoft di conservare documenti che potrebbero essere usati per valutare il rispetto degli obblighi del DMA. A queste si aggiungono le procedure formali e le richieste di informazioni sotto il Digital Services Act (DSA): Facebook, Instagram, X, TikTok, Linkedin, AliExpress, l'Intelligenza artificiale. Non c'è grande piattaforma o quasi che non sia finita sotto l'occhio dei due gendarmi Vestager e Breton. La rivoluzione è iniziata.
“Rivoluzione” è uno dei termini usati da Breton ieri per illustrare la decisione di aprire le prime inchieste formali sotto il DMA. “Rivoluzione” perché le regole non mirano solo a preservare la concorrenza, con le lunghe ed estenuanti indagini dell'Antitrust, spesso contestate davanti alla Corte di giustizia dell'Ue. La vera “rivoluzione” è che il DMA “è un regolamento del mercato interno” che si applica ex ante, come ha ricordato Breton. Le grandi piattaforme – i cosiddetti “gatekeepers” - sono obbligati a rispettare le regole se vogliono operare nel mercato interno. L'Ue usa il suo mercato da 450 milioni di consumatori per costringere i giganti del digitale a cambiare comportamenti, almeno quelli che considera dannosi per la concorrenza, l'innovazione o i consumatori.
L'Europa è “un continente aperto, ma alle nostre condizioni”, ha spiegato Breton. “In un mercato di 450 milioni di clienti è semplicemente impensabile che qualcuno non sia presente”. Usando solo la politica della concorrenza “i colossi digitali potevano pagare multe per diversi miliardi di dollari senza battere ciglio”. Con il DMA “nessuna di loro può permettersi di non essere presenti sul nostro mercato. Questa è la realtà dei rapporti di forza nel mondo in cui operiamo”, ha detto Breton. L'obiettivo del DMA è di costringere le grandi piattaforme ad aprire i loro ecosistemi chiusi, dando più libertà di scelta ai consumatori e più accesso agli sviluppatori, oltre a prezzi più convenienti. La “rivoluzione” ha già prodotto diversi risultati. “Il DMA è applicabile dal 7 marzo scorso” e “in 18 giorni ha fatto muovere di più le linee dei giganti del digitale che negli ultimi 10 anni”, ha detto Breton.
Effettivamente, dopo mesi di dialogo con la Commissione, le grandi piattaforme hanno apportato diversi cambiamenti per conformarsi al DMA. Un esempio è Alphabet, che ha modificato i risultati dei motori di ricerca di Google, introdotto le schermate di scelta dei telefoni Android, cambiato le politiche del consenso o instaurato una fatturazione alternativa a Google play. Meta ha annunciato i cambiamenti ai suoi servizi il 22 gennaio. Apple ha presentato l'adeguamento al DMA per iOS, Safari e App Store due giorni dopo. Sono risultati non da poco. Ma per la Commissione non sono sufficienti. “Non siamo convinti che le soluzioni di Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per avere uno spazio digitale più giusto e più aperto per i cittadini e le imprese europei”, ha detto Breton. "Se fossimo stati in grado di risolvere il problema con una semplice discussione, ormai sarebbero stati risolti", ha aggiunto Vestager, sottolineando la volontà di avere un effetto “deterrente” sulle piattaforme.
Secondo la Commissione, Apple e Alphabet impongono restrizioni e limitazioni che minano la capacità degli sviluppatori di comunicare e promuovere liberamente altri servizi, violando le regole del DMA. Google è accusata anche di violare il divieto di auto promozione, privilegiando nel suo motore di ricerca i propri servizi (Google Shopping, Google Flights, Google Hotels) su quelli dei concorrenti. Apple è sospettata di non rispettare l'obbligo di consentire agli utenti di disinstallare facilmente qualsiasi applicazione di software dal suo sistema operativo iOS e modificare le impostazioni predefinite, i browser e i motori di ricerca. A Meta è contestato il modello “paga o acconsenti” introdotto di recente per conformarsi al Gdpr, perché non fornisce una vera alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano al trasferimento dei propri dati tra diversi servizi della piattaforma. La Commissione ha anche chiesto informazioni a Amazon per il sospetto di privilegiare i propri marchi sul suo Amazon Store e ad Apple sui termini e le condizioni del suo App Store.
Le inchieste lanciate ieri potrebbero durare 12 mesi. Ma il duo Vestager-Breton hanno intenzione di muoversi più rapidamente. Quasi certamente prima della fine del loro mandato. Il DMA è una loro creatura, concepita (non senza difficoltà tra i due) sulla base dell'esperienza accumulata nelle inchieste antitrust lanciate negli anni contro Google, Apple o Amazon. Presentato nel dicembre del 2020, il DMA è stato approvato nel marzo del 2022. Nel settembre del 2023 sei società - Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance (casa madre di TikTok), Meta e Microsoft sono state designate come "gatekeepers". L'obiettivo non è l'inchiesta in sé o la multa, ma far cambiare comportamento ai giganti. Ma, oltre alle multe, con il DMA la Commissione si è dotata della possibilità (in ultima istanza) di smantellare un gatekeepers. "Continueremo a usare tutti gli strumenti disponibili", ha avvertito Vestager.
I critici del DMA e del DSA accusano Vestager e Breton di protezionismo. Altri di invidia, perché non ci sono giganti del digitale che sono emersi nell'Ue. La Computer & Communications Industry Association, la lobby che rappresenta alcune delle piattaforme prese di mira, ieri ha sollevato il sospetto che la Commissione voglia politicizzare l'applicazione delle regole del DMA. Altri ancora contestano il doppio ruolo della Commissione di legislatori e giudici nell'applicazione delle regole. Ma nella loro comunicazione pubblica, Apple, Alphabet, Meta e Amazon hanno detto di voler proseguire il dialogo con l'Ue. "Nell’ultimo anno ci siamo confrontati con la Commissione Europea, stakeholder e terze parti in numerose occasioni con l’obiettivo di ricevere e rispondere ai feedback e di bilanciare esigenze contrastanti dell’intero ecosistema. Continueremo a difendere il nostro approccio nei prossimi mesi", ha detto il direttore di Google per la concorrenza, Oliver Bethell. Negli Stati Uniti sembra essere finita l'era del "Brussels bashing". Giovedì, il Dipartimento della giustizia americano ha portato Apple in giustizia di aver "mantenuto un potere monopolistico nel mercato degli smartphone".
La frase
"L'attacco (terroristico) può solo essere legato a una serie complessiva di tentativi di quelli che stanno combattendo il nostro paese dal 2014 attraverso il regime neonazista di Kyiv".
Vladimir Putin, presidente della Federazione russa.
Geopolitica
L'Ue non vede "alcuna prova del coinvolgimento dell'Ucraina" nel terrorismo in Russia - L'Unione europea non vede "alcuna prova del coinvolgimento dell'Ucraina" nell'attacco terroristico che ha ucciso 137 persone e ne ha ferite quasi 200 a Mosca, ha ribadito ieri Peter Stano, portavoce di Josep Borrell, Alto rappresentante dell'UE per l'azione esterna e la sicurezza. L'attacco è stato rivendicato dal gruppo jihadista Stato Islamico, ma il Cremlino si rifiuta di commentare questa rivendicazione e continua a dare la colpa all'Ucraina. "Questo non è il primo attacco terroristico in Russia e nessuno di essi è stato indagato", ha sottolineato Peter Stano. "Dopo l'aggressione illegale all'Ucraina, l'Ue ha interrotto la cooperazione con la Russia. Tuttavia, l'Ue non chiuderebbe la porta se la Russia facesse una richiesta credibile di cooperazione contro il terrorismo nel rispetto del diritto internazionale", ha dichiarato. "Ma ci troviamo di fronte a un regime che conduce una guerra illegale e opprime la sua popolazione. È difficile immaginare come potremmo cooperare", ha concluso il portavoce di Borrell.
Vacca sacra
L'Italia e l'Irlanda si uniscono a Francia e Polonia contro l'agricoltura ucraina - La presidenza belga dell'Ue ieri ha deciso di rinviare a domani la discussione tra gli ambasciatori sul prolungamento delle misure autonome commerciali a favore dell'Ucraina, dopo che altri due paesi hanno contestato l'accordo raggiunto con il Parlamento europeo sui prodotti agricoli ucraini. L'Italia si è unita a Francia, Polonia, Ungheria e Slovacchia, facendo venire meno la maggioranza qualificata necessaria a ratificare l'accordo. Anche l'Irlanda sta pensando di unirsi ai cinque paesi. Per il governo di Giorgia Meloni “occorre trovare un punto di equilibrio tra l'appoggio all'Ucraina e la necessità di non penalizzare il settore agro-alimentare nazionale”, ci ha detto un diplomatico: “L'interesse dell'Ucraina non deve essere visto come potenzialmente in contrasto con settori nazionali”. L'Italia ha una posizione meno rigida di Francia e Polonia. Parigi e Varsavia vogliono includere il grano tra i prodotti sensibili per cui scattano automaticamente i dazi quando le importazioni superano la media del periodo 2022-23 e chiedono di usare anche il 2021 come periodo di riferimento. Le entrate mancanti per l'Ucraina ammonterebbero a 1,2 miliardi di euro. L'Italia è pronta ad accontentarsi del 2021, senza inserire il grano tra i prodotti sensibili.
Maggioranza qualificata sulla controriforma della Pac per calmare la collera rurale - I ministri dell'Agricoltura oggi tornano a riunirsi a Bruxelles e, con loro, tornano anche i trattori degli agricoltori che protestano contro le politiche dell'Unione europea. Eppure la Commissione, il Parlamento europeo e gli stati membri stanno finalizzando concessioni enormi per il settore. Dopo aver sospeso l'obbligo di messa a riposo del 4 per cento dei terreni coltivabili, la Commissione ha proposto di esentare gli agricoltori da altre condizionalità ambientali e di esentare tutti i piccoli agricoltori con meno di 10 ettari da ogni forma di controllo o multa. A margine del Consiglio Agricoltura, sarà un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti di tutti gli stati membri a esprimersi sulla proposta della Commissione. “Le indicazioni che abbiamo è che c'è una maggioranza qualificata”, ci ha detto una fonte dell'Ue. Il Parlamento europeo dovrebbe approvare la proposta della Commissione ad aprile nell'ultima sessione plenaria prima della fine della legislatura.
Antitrust
Margrethe Vestager blocca il decollo dell'acquisizione di ITA da parte di Lufthansa - La Commissione europea ha informato ieri la compagnia aerea tedesca Lufthansa e il Ministero italiano dell'Economia e delle Finanze del suo parere preliminare secondo cui la loro proposta di acquisizione del controllo congiunto di ITA Airways potrebbe limitare la concorrenza su alcune rotte passeggeri da e per l'Italia. La Commissione teme che i clienti possano subire un aumento dei prezzi o una riduzione della qualità dei servizi a seguito dell0operazione. I servizi di Margrethe Vestager hanno condotto un'indagine approfondita per valutare le potenziali conseguenze dell'operazione e temono che possa ridurre la concorrenza su una serie di rotte a corto raggio che collegano l'Italia con i Paesi dell'Europa centrale e su una serie di rotte a lungo raggio tra l'Italia e gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone. La Commissione, inoltre, ritiene che ci sia il rischio che ITA detenga o rafforzi una posizione dominante nell'aeroporto internazionale di Milano-Linate.
Sedie musicali
Due sfidanti per Reynders al Consiglio d'Europa - Il comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ieri ha annunciato i tre candidati per la nomina a segretario generale dell'organizzazione a cui aderiscono 46 membri (e che non ha nulla a che fare con l'Unione europea). Come annunciato negli scorsi mesi, l'attuale Commissione alla giustizia, il belga Didier Reynders, è candidato e, per evitare conflitti di interessi, dovrà prendere un'aspettativa non retribuita dal suo attuale incarico. Reynders avrà come sfidanti lo svizzero Alain Berset e l'estone Indrek Saar. Il calendario del Consiglio d'Europa potrebbe far ricadere il posto di segretario generale nelle trattative sui “Top Job” dell'Ue. L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa procederà all'elezione durante la sua sessione dal 24 al 28 giugno, in coincidenza con il Consiglio europeo (il vertice dei capi di stato e di governo dell'Ue) sulle nomine.
Accade oggi
Consiglio Agricoltura e pesca
Parlamento europeo: visita della presidente Metsola in Slovenia; conferenza stampa con il premier sloveno, Robert Golob
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa a conferenza sulla politica commerciale e le materie prime critiche
Commissione: il vicepresidente Schinas interviene alla conferenza di alto livello sul futuro dell'Unione della salute
Commissione: il commissario Schmit partecipa all'evento organizzato dalla federazione dei sindacati austriaci sul 'dialogo sociale'
Commissione: il commissario Gentiloni riceve il ministro dell'Economia moldavo, Dumitru Alaiba
Commissione: il commissario Breton partecipa alla riunione dell'Ue-Corea digital parternship e riceve il ministro per le Scienze, Lee Jong Ho
Commissione: il commissario Breton a Lille interviene al Forum InCyber
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: stima flash sul potere d'acquisto nel 2023; dati sui trasporti intermodali nel 2022; indicatore dei prezzi nell'agricoltura nel quarto trimestre del 2023