Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann e Idafe Martín vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Non dimenticate di sostenere il Mattinale passando a un abbonamento a pagamento.
Sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza. La Polonia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea il primo gennaio e intende fare sul serio sul tema che ha scelto come sua priorità per il prossimo semestre. "Security Europe!" è il suo motto. E la sicurezza sarà affrontata in sette dimensioni: difesa, protezione delle frontiere, resistenza alle interferenze straniere e alla disinformazione, economia, energia, agricoltura e sanità. In ciascuno di questi settori l'Ue deve iniziare a fare sul serio. La nuova era geopolitica che si sta aprendo lo impone. L'interrogativo che determinerà il successo o meno della presidenza polacca è questo: il resto dell'Ue percepisce lo stesso senso di urgenza di fronte alle minacce?
Il Mattinale Europeo ha avuto il privilegio di essere invitato al viaggio dei giornalisti organizzato dalla presidenza polacca. E' un rituale che si ripete ogni sei mesi, con ogni presidenza entrante: una sessantina di giornalisti sono invitati a incontrare ministri ed esperti durante tre giorni, che includono visite sul posto per vedere il meglio (o il peggio) dal vivo. Dopo i primi due giorni di viaggio, appare chiaramente che la Polonia è uno dei pochi Stati membri ad avere preso sul serio la minaccia posta dalla Russia per l'Ue. Gli altri sono i paesi Baltici e la Finlandia che, non caso, sono tra quelli che collaborano più strettamente con Varsavia in alcuni settori, non necessariamente militari, come la lotta all'uso dei migranti come arma o la cyber-guerra.
Per svegliare la coscienza degli altri governo europei, il governo polacco dovrà svolgere un lavoro di educazione e informazione. Il clima politico non è favorevole. In sempre più paesi partiti pro russi sono al governo (l'ultimo la Bulgaria). In Ungheria e in Slovacchia due pro-russi guidano l'esecutivo, Viktor Orban e Robert Fico. L'Austria presto potrebbe essere guidata da un cancelliere apertamente filo russo, il leader del partito di estrema destra della FPO, Herbert Kickl. I paesi geograficamente più lontani – come Italia o Spagna – vivono la minaccia della Russia in modo molto diverso. Dopo quasi tre anni di guerra, una parte degli europei si è abituata al conflitto ed è tornata a lamentarsi del costo della vita o del numero di migranti.
Il viaggio dei giornalisti europei in Polonia è iniziato con una sorpresa. A Varsavia giovedì c'era Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha sottoscritto con il premier Donald Tusk un accordo per mettersi almeno parzialmente alle spalle un conflitto storico che avvelena le relazioni tra i due paesi: il massacro di Volinia commesso alla fine della seconda guerra mondiale dall’Esercito insurrezionale ucraino contro la popolazione polacca e la successiva rappresaglia contro gli ucraini. Durante la conferenza stampa, Tusk ha confermato tutto il suo sostegno all'Ucraina di fronte all'aggressione della Russia. Si è lasciato scappare una battuta all'indirizzo dell'altro Donald, l'americano Trump che lunedì rientrerà alla Casa Bianca e che potrebbe rimettere in discussione il supporto a Kyiv. “Se tutti i Donald avessero le mie opinioni sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, lo scenario sarebbe molto più semplice”, ha detto il premier polacco. Tusk ha anche accusato la Russia di "terrorismo aereo" con atti di sabotaggio organizzati contro compagnie di tutto il mondo.
La minaccia della Russia incombe anche sull'agenda economica della presidenza polacca dell'Ue. Varsavia ha stanziato il 4,8 per cento del Pil nel 2025 per la spesa per la difesa. Secondo Tusk, "non può più esserci clemenza con i paesi che spendono l'1 o l'1,5 per cento”. Il ministro delle Finanze, Andrzej Domanski, intende mettere all'ordine del giorno dell'Ecofin informale di aprile (la riunione dei ministri delle Finanze dei ventisette Stati membri) il dibattito sugli strumenti comuni per finanziare il settore militare. Un nuovo strumento di debito comune non è escluso e, comunque, considerato più urgente nel settore della difesa che in quello della doppia transizione climatica e digitale o del rilancio della competitività. "E' un momento speciale della storia e c'è bisogno di un'accelerazione", ha spiegato Domanski.
La Polonia non ha atteso a muoversi anche su altri fronti. Tusk ha lanciato il progetto militare Eastern Shield (Scudo orientale), il cui obiettivo è prepararsi a una potenziale invasione della Russia. Abbiamo visitato una parte del confine con la Bielorussia, dove sono stati piazzati denti di drago e altri ostacoli per fermare un eventuale attacco cinetico. La costruzione di questa linea di difesa (in realtà si tratta di quattro linee dal punto di vista militare) si basa su una valutazione strategica: quella della Russia è una linea di condotta, con un intento chiaro e costante, a cui si aggiunge una capacità di ripresa militare. Gli asset aerei, navali e nucleari della Russia rimangono infatti intatti malgrado la guerra all'Ucraina.
L'obiettivo della Polonia è "essere pronti a rispondere ad attacchi occasionali o errori di calcolo", o ancora "allo scenario del fatto compiuto", ha spiegato il generale Stanislaw Czosnek, responsabile del progetto Eastern Shield. Altrove nell'Ue, la prospettiva di un'estensione di una guerra russa è consideratao inimmaginabile. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, in passato ha criticato come “allarmismo” le proposte di preparare i cittadini a un conflitto armato. In Germania il cancelliere uscente, Olaf Scholz, sta facendo campagna elettorale presentandosi come il leader che non porterà in guerra il paese. La sua scelta dall'aggressione della Russia in Ucraina è stata quella di non scuotere una popolazione che, dalla seconda guerra mondiale, ha sviluppato una cultura di rigetto dei conflitti.
Tra le armi utilizzate dalla Russia contro l'Ue e i suoi Stati membri c'è quella dei migranti. La Polonia ha costruito una recinzione alta cinque metri lungo il confine con la Bielorussia, che viene pattugliata e monitorata costantemente dai guardia frontiera, dai militari e da strumenti elettronici. Costo stimato: 500 milioni di euro. Nel 2024, la Polonia ha registrato circa 30 mila tentativi di attraversamento irregolare del confine. Sono i migranti che il regime di Vladimir Putin e quello di Alexander Lukashenka fanno arrivare dal Medio Oriente e dall'Africa in charter per spingerli verso la Polonia, i paesi Baltici e la Finlandia. A Bruxelles viene chiamata “weaponization” dei migranti: uso come arma.
Per il momento la Polonia dice di rispettare tutte le regole europee e internazionali. Al valico di confine con la Bielorussia di Polowce abbiamo visitato un centro per la registrazione dei richiedenti asilo pulito, con tutti i documenti pronti, dove ci sono pattuglie di “search and rescue” per recuperare migranti nella foresta che rischiano la vita. Ma in Polonia, con le elezioni presidenziali a maggio, il tema è politicamente esplosivo. Un afflusso massiccio di migranti dal Medio Oriente o dall'Africa potrebbe spostare l'ago della bilancia a favore del candidato del partito nazionalista PiS, rovinando i piani di Tusk per restaurare lo Stato di diritto (il presidente ha il diritto di veto sul Parlamento).
Con la benedizione della Commissione di Ursula von der Leyen, il governo Tusk ha presentato in Parlamento una legge che permette di sospendere il diritto di asilo. Una volta approvata (tra aprile e maggio), la legge permetterà di effettuare dei respingimenti alla frontiera con la Bielorussia, che sono illegali secondo il diritto internazionale ed europeo. “Non sono push back. Sono return back”, ci ha detto il vice ministro dell'Interno, Maciej Duszczyk. Secondo le Ong, i respingimenti dei richiedenti asilo sono già in corso. Ma, almeno su questo tema, la Polonia non faticherà a convincere i partner europei sull'urgenza della minaccia. L'Ue ormai ha adottato l'approccio “Europa fortezza” come politica semi ufficiale. La minaccia è reale? Al centro per le procedure amministrative di Polowce ieri non c'erano migranti. L'ultimo è stato registrato a dicembre. Nel 2024 la Polonia ha registrato circa 10 mila ingressi irregolari e ricevuto circa 2.800 richieste di asilo.
La frase
“Oggi in America sta prendendo forma un'oligarchia dotata di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia l'intera democrazia,, i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali”.
Joe Biden.
Geopolitica
L'Ucraina ottiene il sostegno del Regno Unito per cento anni - Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ieri era a Kyiv ieri per firmare con il presidente Volodymyr Zelensky un accordo storico per una partnership di 100 anni tra i due paesi, pochi giorni prima dell'insediamento di Donald Trump negli Stati Uniti. Starmer ha annunciato un'assistenza militare annuale di almeno 3,6 miliardi di dollari per il 2025 e l'assegnazione di 3 miliardi di dollari aggiuntivi provenienti dai beni russi congelati, portando il totale dei finanziamenti britannici a 6,6 miliardi di dollari solo per quest'anno. Il Regno Unito consegnerà inoltre 150 sistemi di artiglieria all'Ucraina nelle prossime settimane e cofinanzierà, insieme alla Danimarca, la produzione di un nuovo sistema mobile di difesa aerea denominato "Grateful".
Starmer cauto su una forza internazionale per il dopoguerra - Zelensky ha sollevato il tema durante la sua conferenza stampa con Starmer. Il presidente ucraino ha detto che ne sta discutendo con il presidente francese, Emmanuel Macron, la Polonia, i paesi baltici e il Regno Unito. Starmer non si è impegnato a partecipare a tale forza, ma ha assicurato di lavorare con tutti gli alleati dell'Ucraina su "misure sufficientemente solide per garantire la sicurezza e la pace dell'Ucraina e dissuadere qualsiasi aggressione futura". Il primo ministro britannico ha inoltre lasciato intendere che truppe britanniche potrebbero essere dispiegate in Ucraina per addestrare i soldati ucraini. La principale garanzia di sicurezza per l'Ucraina è l'adesione alla Nato, ma si scontra con il rifiuto di Germania, Stati Uniti, Ungheria e Slovacchia, ha lamentato Zelensky. È necessaria l'unanimità dei 32 membri dell'Alleanza.
Droni russi su Kyiv durante la visita di Starmer - Diversi droni d'attacco russi sono stati lanciati contro Kyiv durante la visita del primo ministro britannico e una forte esplosione è risuonata nella capitale, ma non ha disturbato i colloqui. La difesa aerea ha precisato che i droni russi erano stati intercettati e i detriti di uno degli apparecchi hanno distrutto un'auto, senza causare vittime. Starmer e Zelensky si sono recati sul posto e il presidente ucraino ha assicurato che risponderà a questo saluto da parte dei russi.
Trump e l'Ue
Trump invita l'estrema destra europea al suo insediamento - La notizia sta suscitando scalpore nell'Ue. E preoccupazione. Tradizionalmente, il presidente degli Stati Uniti non invita leader stranieri al suo insediamento. Ma Donald Trump ha deciso di fare le cose in grande. Lunedì ha convocato a Washington il peggio dell'estrema destra europea. Gli ospiti, orgogliosi come aristocratici di essere considerati delle “grandi persone”, hanno confermato non solo di essere stati invitati, ma anche la loro presenza. La lista comprende tutti gli amici anti europei e filorussi di Elon Musk, il multimiliardario di estrema destra di origine sudafricana diventato mentore e finanziatore di Donald Trump. Sono stati invitati anche il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban, entrambi già ricevuti a Mar-a-Lago, la residenza di Trump in Florida. L'evento si sta trasformando in una farsa e la domanda sulla bocca di tutti è: è l'inaugurazione di Donald Trump o l'incoronazione di Elon Musk? Quali sono le intenzioni di Trump e di Musk? Scontrarsi con l'Unione Europea e, con l'aiuto dei loro amici della “nuova internazionale reazionaria”, affossarla dall'interno? Giorgia Meloni asseconderà questo piano?
L'Ue e Musk
L'aria si surriscalda per Musk nell'UE - Elon Musk ha giocato con il fuoco nell'Ue amplificando le sue opinioni sulla sua piattaforma X durante la campagna elettorale in Germania. la commissaria Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo con delega al digitale, ha scritto questo nella sua risposta alle domande dell'eurodeputato tedesco Damian Boeselager. “Tutti, compreso Elon Musk, hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma nell'Ue il DSA impone regole alle piattaforme online per quanto riguarda l'amplificazione delle opinioni individuali attraverso la progettazione dei loro servizi e sistemi algoritmici”. Secondo Virkkunen. “L'amplificazione viene esaminata nell'ambito dell'indagine aperta su X nel luglio 2024”. La vicepresidente della Commissione ricorda che “le elezioni devono essere protette. Abbiamo regole per la copertura mediatica. Questi principi devono essere applicati anche ai media digitali”. Ma, come ha sottolineato Boeselager, “il resto della lettera è vago”.
La sospensione di una piattaforma è “l'ultima ratio” - X o Tik Tok possono essere sospesi nell'Ue? La questione si fa sempre più pressante a causa del loro utilizzo per interferire nei processi elettorali. Elon Musk ha postato messaggi sulla sua piattaforma X invitando gli elettori tedeschi a votare per il movimento di estrema destra AfD e a farlo vincere le elezioni del 23 febbraio. Rivendicando la libertà di espressione, ha denigrato il cancelliere Olaf Scholz, il candidato della CDU Friedrich Merz e il presidente Frank-Walter Steinmeier. La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen intende applicare i regolamenti per le piattaforme e sta conducendo un'indagine su X, ma “non abbiamo intenzione di sospendere alcuna piattaforma”, ha assicurato ieri un suo portavoce. “La sospensione è l'ultima ratio. Non rientra nei poteri della Commissione. La decisione spetta alle autorità nazionali”, ha dichiarato. “Ma non siamo in questa fase per X e Tik Tok. Ci sono altri meccanismi da utilizzare prima”.
Il Parlamento aumenta la pressione su von der Leyen, ma molto poco - La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo ha deciso di mettere l'applicazione del Digital Services Act da parte della Commissione all'ordine del giorno della sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo. La pressione aumenta, ma solo di poco. Il nome di Elon Musk o di X non compare nel titolo del dibattito. La formula scelta è questa: “Necessità di applicare il DSA per proteggere la democrazia sulle piattaforme social media, incluso contro le interferenze straniere e gli algoritmi manipolati”. Inoltre, non ci sarà una risoluzione da mettere ai voti. Nel frattempo, un gruppo di deputati europei ha scritto alla Commissione per chiedere di intervenire contro Musk. “La Commissione europea deve esaminare la conformità al DSA delle recenti campagne di denigrazione condotte da Musk”, si legge nella lettera, la cui prima firmataria è la francese Nathalie Loiseau. I deputati ricordano che von der Leyen aveva promesso di istituire “uno scudo democratico. La sua messa in opera deve iniziare dall'utilizzo degli strumenti già esistenti per opporsi alle ingerenze straniere, da qualunque parte vengano”.
Commissione
Ursula von der Leyen esce dalla convalescenza per un incontro con la famiglia del PPE - La presidente della Commissione oggi riprende le sue attività esterne. Ursula von der Leyen lascerà la stanza della sua casa di Hannover, dove è rimasta per riprendersi da una grave polmonite che ha richiesto il ricovero in ospedale per partecipare a un “ritiro” del PPE a Berlino, ha annunciato ieri la sua portavoce. Non c'è niente di meglio che una riunione della famiglia politica che l'ha portata al potere per consolidare la sua posizione, prima di prendere le redini dell'istituzione, affidate per una mattina alla socialista spagnola Teresa Ribera. La notizia della partecipazione di Ursula von der Leyen alla riunione del PPE a Berlino non è arrivata spontaneamente. È stata necessaria una domanda sullo stato di salute della presidente durante il briefing quotidiano per dare l'annuncio. La comunicazione della malattia della presidente, della sua gravità e del suo ricovero ospedaliero è stata ritenuta disastrosa per la fiducia nell'istituzione. La prossima settimana von der Leyen parteciperà al Forum economico di Davos, in Svizzera, dove la temperatura minima è di -7°, e si recherà a Strasburgo dove il Parlamento europeo è riunito in sessione plenaria.
Francia
Bayrou sopravvive alla sua prima censura - Nominato da poco più di un mese, il centrista François Bayrou ha evitato ieri la sua prima mozione di censura grazie a una spaccatura all'interno del Nuovo Fronte Popolare, l'alleanza dei partiti di sinistra. La maggioranza dei 66 deputati socialisti ha respinto la mozione di censura votata dai deputati de la France insoumise, dei comunisti e dei verdi. La mozione è stata approvata da 131 deputati, molto meno dei 288 necessari.
L'Eurogruppo pronto a lasciare margine al governo Bayrou - Il governo di François Bayrou ha già modificato le previsioni del deficit del 2025 rispetto a quello del suo predecessore. Non più 5 per cento, ma 5,4 per cento. Ma l'attitudine dell'Eurogruppo resta positiva nei confronti della Francia. Il piano di aggiustamento presentato dal governo di Michel Barnier "in alcune parti è datato", ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo. Ma il nuovo quadro di regole fiscali è fondato "sull'idea della ownership" dei governi nazionali e "quando c'è un cambio di governo, il governo entrante ha la possibilità di sottomettere un nuovo piano fiscale strutturale". La Francia "non lo ha ancora fatto", ha spiegato la fonte. Ma se dovesse esserci "una ulteriore comunicazione da Parigi che questo potrebbe cambiare", da parte dell'Eurogruppo c'è "buona volontà e cooperazione in modo che possiamo trovare una soluzione che sia coerente con lo spirito della legislazione".
Bulgaria
I conservatori formano un governo con l'estrema i pro-russi - Il Parlamento bulgaro ieri ha approvato un nuovo governo di coalizione, formato dal partito conservatore Gerb, da un partito pro-russo e da un partito populista. Il nuovo primo ministro, Rosen Zhelyazkov, ha promesso di mantenere l'orientamento pro occidentale della Bulgaria, restaurare la stabilità finanziaria e concentrarsi sull'ingresso nell'area euro. Dopo una serie di governi instabili e ripetute elezioni, “la Bulgaria ha bisogno di un governo normale”, ha detto Zhelyazkov in Parlamento. Il Gerb di Boyko Borisov è membro del Ppe. Gli altri due partner della coalizione sono il partito pro russo BSP e il partito populista ITN. Il governo è stato approvato dal Parlamento con 125 voti su 240 deputati, grazie al sostegno di un partito che rappresenta la minoranza turca.
Brum brum
L'UE non abbandonerà l'industria automobilistica - “Ve lo dico forte e chiaro. Non abbandoneremo un settore che rappresenta 13 milioni di posti di lavoro e il 7 per cento del Pil europeo. Al contrario!” Stéphane Séjourné ha fatto questa promessa ieri a Stoccarda, in Germania, durante la sua visita al vertice automobilistico organizzato nella roccaforte della Mercedes - un simbolo. Vicepresidente esecutivo della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, il francese ha annunciato un piano per salvare l'industria automobilistica europea, insistendo su tre priorità: “Garantire la competitività della nostra industria a breve termine, stimolare la domanda europea di auto pulite e promuovere il made in Europe”. Séjourné ha anche rivolto la sua attenzione alla questione delle flotte aziendali. Ha sottolineato che “il 58% delle nuove auto sono acquistate da aziende” e ha annunciato di avere “idee” su possibili incentivi positivi per le aziende che scelgono di cambiare la propria flotta e accelerare l'elettrificazione. Il commissario ha anche toccato argomenti più controversi, tra cui l'apertura di miniere in Europa e la creazione di capacità di stoccaggio di materie prime e metalli rari. “Non possiamo continuare a dipendere per l'80 per cento dalla Cina per la produzione di batterie”, ha insistito il commissario, ”Stiamo per formare partnership con Cile, Argentina, Australia e alcuni Paesi europei. Dobbiamo anche riaprire la produzione europea”, ha affermato Séjourné.
Sedie musicali
Un italiano favorito dal Parlamento come Garante europeo dei dati - La commissione Libertà civili del Parlamento europeo ieri ha indicato l'italiano Bruno Gencarelli come candidato preferito per il ruolo di Garante europeo della protezione dei dati. Gencarelli ha ottenuto 32 voti, superando il francese François Pellegrini (30 voti) e il polacco Wojciech Wiewiórowski (26 voti), che è l'attuale Garante. Il risultato del voto è stato comunicato alla Conferenza dei presidenti (dove siedono la presidente Roberta Metsola e i leader dei gruppi politici). Saranno loro a indicare il candidato prescelto dal Parlamento. Successivamente, la nomina sarà adottata di comune accordo con il Consiglio (dove siedono i governi) Il mandato del Garante europeo per la protezione dei dati dura cinque anni.
Accade oggi
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Kallas riceve il primo ministro palestinese, Mohammad Mustafa
Commissione: il commissario Sikela incontra il presidente della Repubblica dell'Angola, Joao Lourenco
Parlamento europeo: la presidente Metsola a Berlino per l'incontro dei leader del PPE
Parlamento europeo: conferenza stampa pre sessione
Banca centrale europeo: discorso di Piero Cipollone alla Crypto Asset Lab conference 2025 organizzata dall'Università di Milano-Bicocca
Consiglio: riunioni del Coreper I e II
Eurostat: dati sull'inflazione a dicembre; bilancia dei pagamenti a novembre dati sulle emissioni industriali nel 2022