Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
L'abuso politico dello Stato di diritto da parte della Commissione
La Commissione di Ursula von der Leyen sta abusando degli strumenti per far rispettare lo Stato di diritto, usando procedure, sanzioni e fondi con finalità che sono prevalentemente politiche? Due rapporti della Corte dei conti dell'Unione europea e una serie di risoluzioni del Parlamento europeo sollevano il sospetto che dietro alle decisioni della Commissione sullo Stato di diritto ci sia un'agenda che non ha nulla a che fare con indipendenza della giustizia, meccanismi di lotta alla corruzione, rispetto della primazia del diritto dell'Ue e gli altri principi fondamentali fissati dall'articolo 2 del trattato. Che sia per buona volontà o mero calcolo, lo sblocco dei fondi a Polonia e Ungheria ha creato polemiche e dibattiti. In una risoluzione adottata a gennaio, il Parlamento europeo ha minacciato di portare la Commissione von der Leyen davanti alla Corte di giustizia dell'Ue per aver scongelato 10,2 miliardi di euro a favore di Viktor Orban, cedendo al “ricatto” dei suoi veti sull'Ucraina.
Il caso dell'Ungheria è effettivamente emblematico. Prima del Consiglio europeo dello scorso dicembre, Orban aveva annunciato l'intenzione di mettere il veto al via libera ai negoziati di adesione tra l'Ue e l'Ucraina. All'inizio del mese, di fronte allo stallo, la Commissione all'improvviso ha organizzato una fuga di notizie per far sapere a Budapest che si preparava a sbloccare una parte dei fondi congelati per le violazioni dello stato di diritto. Il 13 dicembre, alla vigilia del vertice dei capi di stato e di governo, la Commissione ha effettivamente adottato la decisione a favore dell'Ungheria, giustificandosi con una serie di riforme adottate nei mesi precedenti dal governo di Budapest nel settore della giustizia. La tempistica ha sollevato interrogativi. Ma il giudizio del Parlamento europeo è severo. “Anche dopo le recenti riforme, l'Ungheria non soddisfa il livello di indipendenza della magistratura” richiesto perché “le misure adottate non forniscono garanzie sufficienti nei confronti dell'influenza politica e possono essere eluse o applicate in modo non adeguato”, ha detto nella sua risoluzione. Nel testo i deputati lasciano intendere che la Commissione non ha valutato “in modo indipendente e obiettivo” le riforme dell'Ungheria.
Il giudizio della Corte dei conti dell'Ue sull'operato della Commissione nel caso dell'Ungheria va nella stessa direzione. In un rapporto pubblicato il 22 febbraio sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, i giudici contabili dell'Ue hanno sottolineato che "lo scudo eretto a difesa dei valori fondamentali presenta punti deboli e non assicura ancora una piena tutela degli interessi finanziari dell’Ue". La Corte dei conti ha analizzato da vicino il caso ungherese, l'unico in cui siano state adottate misure a titolo del regolamento sulla condizionalità, criticando la Commissione e il Consiglio per aver congelato solo una parte dei fondi dell'Ue (il 55 per cento dei tre programmi considerati maggiormente a rischio, quando ci sono problemi anche su altri programmi come la politica agricola comune).
Ma la Corte evidenzia soprattutto il pericolo che la Commissione accetti misure cosmetiche. "L’applicazione del regolamento sulla condizionalità potrebbe tradursi in poco più che un esercizio formale, senza effettivi miglioramenti della situazione sul campo", dicono i giudici contabili: "L’annuncio della creazione di un’Autorità per l’integrità non garantisce automaticamente una lotta efficace alla corruzione". Inoltre, i provvedimenti correttivi adottati da Budapest per ottenere lo sblocco dei fondi "rischiano di essere invertiti non appena vengano revocate" le sanzioni sullo Stato di diritto.
Nel suo rapporto del 22 febbraio, la Corte dei conti dell'Ue evidenzia anche il rischio di decisioni basate su calcoli politici invece che su progressi reali sui valori fondamentali. Come il Parlamento europeo, i giudici contabili hanno puntato il dito contro la decisione di dicembre della Commissione a favore di Orban. “La decisione di non bloccare o di sbloccare i fondi dell’Ue dovrebbe essere basata su un’analisi tecnica e giuridica”, ma “le considerazioni politiche possono avere un ruolo notevole in ultima istanza”, ha avvertito la Corte. “E' quanto avvenuto nel dicembre 2023, qualche settimana dopo la fine dell’audit, quando si sono dovute adottare decisioni in materia di Stato di diritto relative all’Ungheria contestualmente alla votazione sui negoziati di adesione dell’Ucraina alla quale l’Ungheria si era inizialmente opposta”, ha sottolineato la Corte.
Anche la decisione della scorsa settimana della Commissione di sbloccare 137 miliardi di euro a favore della Polonia solleva domande tra gli esperti. “Mettendo la politica al primo posto, la Commissione si apre alla tesi secondo cui tutta questa storia dello stato di diritto mirava in realtà a cacciare il governo del PiS”, ha detto Jakub Jaraczewski, ricercatore di Democracy Reporting International. L'intenzione è aiutare il governo di Donald Tusk nel compito erculeo di restaurare lo Stato di diritto mettendo a sua disposizione miliardi di euro per rafforzare il suo consenso. Ma la decisione della Commissione è stata presa sulla base di ordinanze e nomine, non di riforme iscritte nel marmo della legge. “Rafforzare l'indipendenza della giustizia in Polonia è un importante passo, è evidente, ma questo non significa che lo stato di diritto è pienamente restaurato e tutto va bene”, ha ammesso una fonte della Commissione.
L'uso e l'abuso dello Stato di diritto per ragioni politiche da parte della Commissione non è limitato a Ungheria o Polonia. L'esecutivo comunitario ha sempre trattato l'indipendentismo catalano come un “affare interno” della Spagna su cui non aveva nulla da dire. Poi, sotto la pressione del Partito popolare europeo, all'improvviso la Commissione è intervenuta sulla proposta di legge di amnistia del governo di Pedro Sanchez con richieste di chiarimento. Di fronte alla decisione dei giudici spagnoli di indagare Carles Puigdemont per terrorismo la Commissione è tornata alla politica del silenzio. Sulle politiche migratorie, la Commissione ha chiuso gli occhi di fronte a violazioni sistematiche dei diritti fondamentali da parte di paesi come Grecia, Croazia e Italia. Sull'allargamento, il commissario Olivér Várhelyi ha mostrato un'intransigenza estrema con il Kosovo e una benevolenza assoluta e sospetta con la Serbia.
Sullo Stato di diritto ciò che conta sono i risultati. In un'analisi pubblicata il 28 febbraio, la Corte dei conti dell'Ue guarda ai risultati del rapporto annuale della Commissione sullo Stato di diritto. Oltre alle "difficoltà di assicurare la sinergia con gli altri strumenti", la Corte dei conti evidenzia "il basso tasso di attuazione delle raccomandazioni" da parte degli Stati membri. Solo l'11 per cento delle raccomandazioni formulate nel 2022 è stato attuato pienamente un anno dopo. Nel 34 per cento dei casi, non c'è stato nessun progresso.
La frase
“L'estrema destra è un veleno per la democrazia. Non ha progetti se non di distruggere la democrazia e la nostra Europa sociale comune”.
Nicolas Schmit, Spitzenkandidat del Partito socialista europeo.
Geopolitica
Il “casino” sull'Ucraina continua - Venerdì ci siamo lasciati constatando il “casino” dentro l'Unione europea sull'Ucraina, dopo la spaccatura pubblica tra Emmanuel Macron e Olaf Scholz sull'invio di soldati sul terreno e la fornitura di missili di lunga gittata Taurus. Il “casino” è proseguito nel fine settimana, dopo che la Russia ha pubblicato un'intercettazione telefonica di alti ufficiali dell'esercito tedesco che discutono della fornitura di armi a Kyiv e di un potenziale attacco contro il ponte di Kerch in Crimea. In visita a Roma, il cancelliere Scholz ha definito l'intercettazione dei suoi militari come "molto grave". Un portavoce del ministero della Difesa ha detto che l'Ufficio federale di controintelligence militare ha avviato un'inchiesta. L'audio è stato pubblicato da una delle principali propagandiste del regime di Vladimir Putin, il capo di Russia Today Margarita Simonyan. Secondo alcuni osservatori, si tratta di un'operazione volta a destabilizzare Scholz e a impedire che il cancelliere dia il via libera alla consegna di missili Taurus. "E' un attacco ibrido di disinformazione. Si tratta di dividerci, di minare la nostra unità", ha detto il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius.
Robert Fico perde il suo Mamba italiano - Il primo ministro slovacco, Robert Fico, è disperato, dopo che il governo italiano gli ha annunciato che ritirerà il sistema di difesa missilistica SAMP/T Mamba, in prestito per un anno, e lo riposizionerà altrove. "Come faremo a proteggere le nostre centrali nucleari e altri siti strategici sensibili?". Il precedente governo slovacco aveva ceduto all'Ucraina il sistema antimissile russo S-300 e ha ottenuto un sistema americano Patriot, poi sostituito dal Mamba, un sistema franco-italiano di difesa terra-aria a medio raggio sviluppato da Thales e MBDA per la difesa terrestre contro aerei o missili, con capacità anti-balistica.
La difesa divide la coalizione di governo belga Vivaldi – Non si deve toccare la sicurezza sociale o il potere d'acquisto dei cittadini per raggiungere l'obiettivo del 2% del PIL da destinare alle spese per la difesa, ha avvertito il ministro della Difesa del governo guidato dal liberale Alexander de Croo, la socialista Ludivine Dedonder, in un'intervista al quotidiano La Libre Belgique. "La questione fondamentale è dove trovare le risorse. Per arrivare al 2%, è necessario spendere circa 7 miliardi di euro in più all'anno, il che equivale a un terzo dell'attuale deficit di bilancio belga", ha sottolineato il ministro. “Per noi, l'aumento della spesa per la difesa non andrà certo a scapito dell'altra rete di sicurezza, ovvero la previdenza sociale". Ludivine Dedonder intende razionalizzare la spesa per la difesa. "Evitiamo di correre e di acquistare capacità che non sono direttamente necessarie per raggiungere una percentuale. La mia scelta non è certo quella di acquistare altri F-35 perché non corrispondono a ciò di cui abbiamo bisogno", ha detto Dedonder. Washington sta esortando l'alleato belga ad acquistare più caccia F-35 di produzione americana per raggiungere l'obiettivo del 2%. Dedonder si dice più favorevole allo Scaf, il caccia europeo.
La Commissione scongela gli aiuti per l'Unrwa – E' servita la morte di più di cento persone che a Gaza si sono accalcate per cercare di recuperare cibo da un convoglio umanitario organizzato da Israele nel nord della Striscia per spingere Ursula von der Leyen a sbloccare i finanziamenti all'Unrwa. I fondi per l'Agenzia dell'Onu di sostegno ai palestinesi erano stati congelati dopo che Israele aveva accusato sette dipendenti dell'Unrwa di aver partecipato agli attacchi del 7 ottobre. Venerdì la Commissione ha annunciato di aver sbloccato 50 milioni di euro per l'Unrwa e di aver aumentato di 68 milioni di euro gli aiuti d'emergenza per i palestinesi (150 milioni in totale nel 2024). Fino a giovedì, i portavoce della Commissione avevano detto che non era possibile scongelare i fondi perché l'Agenzia dell'Onu non aveva accettato le condizioni poste dall'Ue sui meccanismi di controllo interno. Nel 2024, sono previste altre due tranche di 16 milioni di euro di finanziamenti per l'Unrwa, che saranno sbloccati solo se sarà attuato l'accordo sottoscritto venerdì.
Borrell accusa Israele e chiede una cessazione urgente delle ostilità a Gaza - L'Alto rappresentante, Josep Borrell, sabato è andato molto oltre la posizione adottata dalla Commissione di Ursula von der Leyen con la decisione di sbloccare il sostegno finanziario per l'Unrwa dopo la morte di oltre un centinaio di persone che avevano assediato un convoglio di aiuti umanitari. "Il fuoco dei soldati israeliani contro i civili che cercano di accedere ai generi alimentari è ingiustificabile", ha detto Borrell: "La responsabilità di questo incidente è da attribuire alle restrizioni imposte dall'esercito israeliano e agli ostacoli da parte degli estremisti violenti alla fornitura di aiuti umanitari". Superando la linea fissata dall'Ue sulle "pause umanitarie”, l'Alto rappresentante ha anche invitato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a chiedere "una cessazione urgente delle ostilità". In una critica implicita alla Commissione sulla lentezza dei finanziamenti per l'Unrwa, Borrell ha detto di aspettarsi che "le prossime tranche siano pagate entro le prossime settimane in linea con l'urgenza richiesta dalla crisi umanitaria".
Elezioni europee
Il Pse adotta un lungo manifesto - Nel suo Congresso di sabato a Roma, il Partito socialista europeo ha formalmente nominato il lussemburghese Nicolas Schmit come suo Spitzenkandidat per le elezioni europee e adottato un manifesto con più di 100 proposte per la campagna elettorale. "L'Europa che vogliamo: sociale, democratica, sostenibile", è il motto. “Con questo manifesto vogliamo portare speranza ai cittadini. La speranza che le crisi che l’Europa si trova ad affrontare possano essere superate, insieme, e che potremo andare avanti verso un’Europa più progressista”, ha detto il presidente del partito Pse, Stefan Lofven. Durante il Congresso, diversi leader socialisti hanno lanciato avvertimenti sulla minaccia dell'estrema destra. "Lo Stato sociale e la solidarietà tra i cittadini ci hanno consentito di superare così gravi come quella della pandemia. Ma tutti i nostri progressi sono in pericolo. L'anima dell'Europa è in pericolo. Spetta a noi sconfiggere i nostri nemici", ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez. Schmit ha lasciato intendere che i socialisti punteranno ad avere i portafogli della transizione climatica, l'economia e gli affari sociali nella prossima Commissione. L'obiettivo appare modesto. Nel 2019 questi portafogli erano stati assegnati da Ursula von der Leyen a tre socialisti: Frans Timmermans, Paolo Gentiloni e lo stesso Schmit.
Nicolas Schmit, lo sconosciuto candidato dei socialisti europei - "Nico", che è stato incoronato al Congresso dei socialisti europei a Roma questo fine settimana come loro Spitzenkandidat, è così poco conosciuto che il quotidiano francese Libération ha pubblicato una fotografia del vicepresidente della Commissione lettone Valdis Dombrovskis per illustrare il profilo del commissario lussemburghese. Il corrispondente europeo del giornale, Jean Quatremer, che ha scritto l'articolo, ha ironizzato sull'errore."Per il mio giornale, il commissario lussemburghese è talmente sconosciuto da essere stato confuso con il vicepresidente lettone della Commissione, Valdis Dombrovskis. Peggio ancora, il primo è un socialista, il secondo un membro del Ppe. Beh, è stato corretto, ma tutta Bruxelles sta ancora ridendo di questo", ha scherzato sul suo account Instagram.
La Commissione pubblica un volantino elettorale per von der Leyen - La Commissione venerdì ha pubblicato una brochure di bilancio dell'attività dell'esecutivo presieduto da Ursula von der Leyen, che ha sollevato dubbi sul rispetto del codice di condotta per i commissari candidati dalle elezioni. “Mantenere la nostra promessa all'Europa: la storia della Commissione von der Leyen”, è il titolo del documento, che incensa la presidente e tutti i suoi successi su pandemia, guerra russa contro l'Ucraina, disastri naturali, Green deal, leadership digitale, economia sociale di mercato, lotta al traffico di migranti, democrazia e stato di diritto, e ruolo globale dell'Ue. La brochure è lunga 56 pagine e c'è solo una fotografia di tutti i commissari. Per il resto, il focus è su von der Leyen. Alberto Alemanno, fondatore di The Good Lobby, ha ricordato che, secondo il codice di condotta, la presidente della Commissione “non deve usare le risorse umane o materiali per attività legate alla campagna elettorale. Eppure von der Leyen ha appena pubblicato questo documento di propaganda (elettorale)”. Secondo Alemanno, potrebbe esserci anche un potenziale conflitto di interessi: “Indovinate chi deve applicare il codice?”.
Migranti
I ministri dell'Interno tornano a discutere di Schengen - Il codice Schengen è stato appena riformato per dare più flessibilità ai governi nella chiusura delle frontiere interne all'Unione europea, ma per i ministri dell'Interno non è ancora sufficiente. Il Consiglio Affari interni di oggi si aprirà con il Consiglio Schengen, l'organismo informale che riuscire i ventisette ministri dell'Interno con quelli dei paesi associati alla zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere. Oltre a uno scambio di vedute sulla situazione generale, ci sarà “una riflessione sulla forma di Schengen” per capire se l'area creata quasi 40 anni fa “sia ancora adeguata”, ci ha detto un diplomatico europeo. La discussione per ora è allo stato embrionale. “Non c'è niente di concreto sul tavolo”, ha spiegato il diplomatico. Ma il dibattito potrebbe portare “a un rapporto o a una valutazione” da parte della Commissione. La stessa Commissione oggi presenterà il barometro Schengen, che include indicatori come flussi migratori e flussi dei traffici.
Gli altri temi nell'agenda del Consiglio Affari generali - Oltre che di Schengen, i ministri dell'Interno dei ventisette discuteranno di traffico di droghe, delle conseguenze della situazione in Medio Oriente e in Ucraina per la sicurezza dell'Ue, delle sfide future di Frontex e della dimensione esterna delle migrazioni. Su quest'ultimo punto, i ministri avranno un dibattito sul memorandum d'intesa che la Commissione ha promesso di firmare con la Mauritania. Secondo una nostra fonte, almeno uno stato membro avrebbe contestato la presidente Ursula von der Leyen per aver proceduto senza consultare in modo appropriato i governi, quando è andata in Mauritania ad annunciare l'accordo migratorio insieme al premier spagnolo, Pedro Sanchez. Durante la riunione degli ambasciatori della scorsa settimana, un paese avrebbe sottolineato che non è la prima volta che la Commissione agisce al di fuori del quadro istituzionale concordato. Era già accaduto con il memorandum firmato con la Tunisia.
Nuova offensiva contro le Ong che salvano migranti - Nella riunione dei ministri della Giustizia di domani, alcuni paesi torneranno alla carica per cercare di criminalizzare le organizzazioni non governative che salvano migranti alle frontiere dell'Ue. I ministri discuteranno della proposta della Commissione per prevenire il traffico di migranti. Secondo l'esecutivo comunitario, il 90 per cento dei migranti irregolari hanno usato i servizi di trafficanti per un giro d'affari di 4,7-6 miliardi. “E' un grosso business” e “seguire il denaro è sempre un buon consiglio quando c'è un'attività criminale”, ci ha detto un funzionario dell'Ue. L'obiettivo della proposta della Commissione è creare un reato penale comune all'Ue. La difficoltà è arrivare a una definizione che soddisfi tutti, in particolare su quali atti possano essere qualificato come traffico. Alcuni paesi hanno chiesto una “clausola umanitaria” per garantire che le Ong non vengano criminalizzate. Ma alcuni paesi spingono nell'altra direzione. “Le opinioni sono divise, dipende da chi parla”, ci ha detto il funzionario.
Accade oggi
Consiglio Giustizia e Affari Interni (sessione Interni)
Consiglio Energia
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa all'Ideas Lab del Center for European Policy Studies
Commissione: il vicepresidente Sefcovic partecipa a una tavola rotonda sulla Transizione giusta
Commissione: il commissario Schmit incontra l'amministratore delegato di Linkedin, Ryan Roslansky
Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a un evento della Human Foundation a Roma e a un dibattito sull'Italia e l'Europa domani all'Università Bocconi di Milano.
Commissione: la commissaria Simson incontra il ministro francese dell'Economia; bruno Le Maire
Commissione: discorso della commissaria McGuinness alla Conferenza annuale sui pagamenti
Parlamento europeo: la presidente Metsola in visita in Finlandia
Comitato economico e sociale: settimana della società civile (fino al 7 marzo)
Eurostat: dati sul commercio Ue-Cina nel 2023; dati sui posti di lavoro con la più alta quota di donne nel terzo trimestre del 2023