Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Le Europee e le donne che si rimboccano le maniche per difendere l'UE
Emma Bonino, Sophie in't Veld, Sophie Wilmès. Tre donne, tre personalità forti, tre voci in campagna elettorale. Pro-europee, incarnano la diversità della famiglia liberale, di cui fanno parte. Tutte e tre si fanno rispettare per il loro impegno, i loro percorsi di carriera e le loro sofferenza. Se saranno elette al Parlamento europeo il 9 giugno, porteranno la loro esperienza politica, il loro anticonformismo e una feroce determinazione a difendere l'Europa dai sovranisti.
L'italiana Emma Bonino, 76 anni, la commissaria europea scalza - si toglieva sempre le scarpe nel suo ufficio di Bruxelles - si è sempre battuta per i valori europei. Oggi quei sono minacciati all'interno dell'Unione da movimenti politici antieuropei che sono diventati sempre più potenti. Sono già saliti al potere in Italia e in Ungheria e sono diventati il primo partito in Francia. Non vogliono più uscire dall'UE. La loro nuova ambizione è prendere il controllo delle istituzioni e disfare l'Unione dall'interno. Emma è quindi tornata a lottare, nonostante le sue fragili condizioni di salute dopo un cancro. Eletta tre volte al Parlamento europeo (nel '79, nell'86 e nel '99), ex ministro degli Affari Esteri, vicepresidente del Senato italiano e candidata alla Presidenza della Repubblica, Emma Bonino è di nuovo in campagna elettorale per le elezioni europee a capo di una lista il cui solo nome è un programma: Stati Uniti d'Europa.
Esponente del Partito Radicale, Bonino ha scelto un'alleanza politica con l'ex premier Matteo Renzi, che sta creando scompiglio nel centro sinistra italiano, ma che dà alla loro lista la possibilità di conquistare eletti e ridurre così il numero di quelli della destra sovranista e dell'estrema destra. Stati Uniti d'Europa è accreditato del 5 per cento delle intenzioni di voto. Un altro veterano europeo si è unito alla mischia, il britannico Graham Watson, diventato italiano dopo la Brexit ed ex presidente del gruppo dell'Alleanza dei Liberali e Democratici Europei, ora noto come Renew.
I federalisti europei sono tornati e intendono combattere i sovranisti in Europa e in Italia. Ma Emma Bonino e i suoi amici intendono anche lottare contro la tendenza dei governi, in nome della loro sovranità, a gestire l'Unione escludendo le istituzioni europee, in particolare il Parlamento, senza alcuna protesta da parte dei gruppi europeisti.
L'olandese Sophie in't Veld è una delle poche europarlamentari ad essersi espressa contro questa deriva del “facciamo tutto da soli” dei capi di Stato e di governo. “I leader dell'UE hanno legittimità tra i loro cittadini, ma non hanno né il mandato né la legittimità di prendere decisioni europee”, ha denunciato l'eurodeputata in un'intervista rilasciata a marzo al quotidiano britannico The Guardian. “Io non posso votare per il Consiglio (l'istituzione in cui siedono i governi), non posso chiedere loro conto di nulla. Non posso nemmeno chiedere trasparenza", ha sottolineato in't Veld.
Eletta e rieletta dal 2004 sotto la bandiera del partito D66 (Democrazia 66), Sophie In't Veld, 60 anni, è stata membro dell'Alleanza dei Liberali e Democratici Europei (ALDE) guidata dal suo complice Guy Verhofstadt, fino all'OPA lanciata nel 2019 dagli eurodeputati del presidente francese Emmanuel Macron e alla sua trasformazione in Renew. Ma le sue posizioni schietti le sono valse molti nemici all'interno di Renew. I suoi detrattori hanno fatto fallire i suoi due tentativi di essere eletta presidente del gruppo. Ora è alla ricerca del suo quinto mandato con Volt Europa, un movimento transnazionale che si considera un “vero partito europeo”, per il quale è stata eletta capo lista insieme a Damian Boeselager.
Sophie in't Veld non esita a sfidare i potenti - dal Vaticano all'amministrazione statunitense - e la sua voce si fa sentire. Denuncia l'indebolimento del Parlamento europeo, il conformismo di rappresentanti eletti più preoccupati di ascoltare se stessi che di porre domande difficili durante il tempo delle interrogazioni alla Commissione, e la sua presidente Ursula von der Leyen, di cui ha più volte denunciato la mancanza di rispetto per l'Assemblea. L'accusa, proveniente da un'europeista convinta, ha danneggiato la candidata del PPE, che avrà bisogno della maggioranza degli eurodeputati per essere nominata per un secondo mandato.
Ursula von der Leyen ha “la mia fiducia”, dice Sophie Wilmès, 49 anni, che è stata membro del club del Consiglio europeo, dove siedono i capi di Stato e di governo. L'ex primo ministro belga ha lavorato al fianco di Ursula von der Leyen durante la crisi di Covid. “Ho sperimentato le conseguenze della mancanza di Europa, del ripiegamento degli Stati membri su se stessi”, ha dichiarato al quotidiano Le Soir alla fine di marzo, dopo essere stata nominata capo della lista del Mouvement Réformateur (MR) per le elezioni europee in Belgio. Tuttavia Wilmès non è pronta a dare un assegno in bianco alla presidente della Commissione, di cui critica l'approccio “molto burocratico, molto normativo” e la “moltiplicazione di annunci” a cui non sempre viene dato seguito. “Se non si adatta alla realtà sul campo, penso che dobbiamo ripensarci".
Ex primo ministro, ex ministro degli Affari esteri, considerata come “un buon profilo” per succedere al norvegese Jens Stoltenberg alla guida della NATO, Sophie Wilmès è una delle figure politiche più popolari del Belgio. Ha conquistato ancor più rispetto tra i cittadini quando, nell'aprile del 2022, ha messo da parte la sua carriera politica per stare accanto al marito, morto di cancro al cervello un anno dopo. Come Emma Bonino e Sophie in't Veld, Sophie Wilmès è preoccupata per l'ascesa degli estremisti in Europa. “Ogni individuo che ha una responsabilità politica, che ha un interesse vero per la democrazia, lo stato di diritto e le libertà individuali, deve stare attento a non alimentare questi fuochi”, afferma Wilmès.
Mentre il Partito Popolare Europeo, il più grande gruppo politico del Parlamento, e la sua candidata Ursula von der Leyen si dicono pronti a collaborare con partiti del gruppo sovranista ECR, i Socialisti Europei si sono impegnati sabato in una dichiarazione pubblicata a Berlino “a non cooperare o formare un'alleanza con l'ECR e l'ID al Parlamento europeo”. La dichiarazione è stata appoggiata dal cancelliere Olaf Scholz e dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Il presidente francese Emmanuel Macron, leader della famiglia liberale, ha invitato a contrastare i nazionalisti e il loro “discorso di menzogne” in un'intervista all'Economist.
Il Parlamento europeo è ancora dominato dagli uomini, ma le donne stanno lasciando il segno. Il Parlamento uscente è stato presieduto da una donna, Roberta Metsola (maltese del PPE), per la seconda metà del mandato. Le donne hanno rappresentato il 40% dei membri eletti, sei dei quali sono stati nominati vicepresidenti su 14 posti. Sei donne sono state elette per presiedere una delle 20 commissioni. La maggior parte dei partiti ha nominato donne a capo delle proprie liste o le ha messe in seconda posizione per le elezioni europee del 2024.
Noi abbiamo scelto Emma Bonino, Sophie in't Veld e Sophie Wilmès per la loro personalità, la loro storia e il loro impegno. A differenza di alcuni candidati e candidate, tutte e tre si impegnano a prestare servizio al Parlamento se saranno elette. L'italiana Giorgia Meloni, capo del governo italiano e capo della lista del partito sovranista Fratelli d'Italia, ha già annunciato pubblicamente che non siederà al Parlamento e che considera le elezioni europee come un plebiscito sul suo operato nazionale. Altri non porteranno a termine il loro mandato se saranno chiamati a ricoprire cariche nazionali. Non tutti i candidati hanno la “profonda convinzione” professata da Sophie Wilmès che “l'Europa è fondamentale e vale la pena rimboccarsi le mani per difendere il progetto”.
La frase
"Il nostro paese è guidato da un bugiardo, un ladro, un assassino. Ma questo finirà inevitabilmente".
Yulia Navalnaya, vedova di Alexei Navalny, prima della cerimonia di investitura di Vladimir Putin.
Geopolitica
Sprint finale sui profitti straordinari dei beni russi congelati per l'Ucraina - La riunione degli ambasciatori dei ventisette di oggi potrebbe essere quella decisiva per l'uso a favore dell'Ucraina dei proventi straordinari dei beni russi congelati dalle sanzioni dell'Ue. La presidenza belga del Consiglio dell'Ue ha presentato un nuovo testo di compromesso che sarà presentato al Coreper di mercoledì. "Il testo è buono", ma continuano a essere presentate "nuove richieste di cambiamenti ed emendamenti. Questo compromette l'insieme del testo e impedisce una rapida azione per l'Ucraina che ne ha davvero bisogno", ci ha detto un diplomatico. "Per il bene dell'Ucraina, ora è urgente trovare un accordo". Il nuovo testo di compromesso prevede di usare almeno una parte dei proventi straordinari come collaterali per fare leva sui mercati, dove raccogliere ulteriori fondi da destinare alle forniture di armi all'Ucraina.
Gli europei divisi all'inaugurazione di Putin - Il presidente russo, Vladimir Putin, ieri ha prestato giuramento per la quinta volta come presidente della Federazione russa in una cerimonia che non tutti i paesi dell'Ue hanno deciso di boicottare. Francia, Grecia, Cipro, Malta, Ungheria e Slovacchia hanno inviato il loro ambasciatore o un altro rappresentante diplomatico, nonostante la richiesta dell'Alto rappresentante, Josep Borrell, di non partecipare. "E' molto difficile per gli ucraini e per molte persone nel mondo perché partecipare all'inaugurazione se consideriamo Putin un ricercato dalla Corte penale internazionale, responsabile della guerra in Ucraina, dopo elezioni che contestiamo perché non erano né libere né corrette. E' una chiara contraddizione", ha detto Borrell. Può sembrare paradossale, ma l'Alto rappresentante per la politica estera è impotente... in politica estera. Il portavoce del Servizio europeo di azione esterna, Peter Stano, ha spiegato che la partecipazione alla cerimonia di Putin è una decisione che gli stati membri “prendono sulla base della loro sovranità nazionale, perché è una questione di relazioni bilaterali. In politica estera come Ue cerchiamo sempre di concordare un approccio coordinato. Ma in politica estera sono gli stati membri che alla fine decidono se procedere con una decisione o meno”, ha detto Stano.
Borrell invita la Corte penale internazionale a intervenire su Gaza - L'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ieri ha invitato la Corte penale internazionale a "dire qualcosa" sulla guerra condotta da Israele contro Hamas a Gaza, condannando i tentativi di intimidazione condotti dal governo di Benjamin Netanyahu di procedere all'offensiva contro Rafah. "Su ciò che sta accadendo a Gaza, presto o tardi, la Corte penale internazionale dovrà dire qualcosa", ha detto Borrell. "Condanno pienamente qualsiasi tentativo di intimidazione della Corte penale internazionale. Troppo è troppo. Alcune dichiarazioni che minacciano la Corte penale internazionale e minacciano rappresaglie contro l'Autorità palestinese se la Corte penale internazionale decide quello che deve decidere, sono da rigettare". Borrell ha anche criticato la decisione di Israele di rigettare la proposta di cessate il fuoco accettata da Hamas e di procedere con l'operazione militare a Rafah "nonostante tutte le richieste della comunità internazionale".
Spie
Perquisito l'ufficio di Krah al Parlamento europeo - La polizia giudiziaria belga ieri ha perquisito l'ufficio al Parlamento europeo dell'eurodeputato tedesco di Alternativa per la Germania, Maximilian Krah, nell'ambito dell'inchiesta sullo spionaggio della Cina che ha portato all'arresto in Germania del suo ex assistente Jian Guo. La perquisizione è avvenuta su richiesta della Procura federale tedesca. Krah non è sospettato. La perquisizione è avvenuta nella sua qualità di testimone. "Il Parlamento europeo coopera pienamente con le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie per assistere il corso della giustizia e continuerà a farlo”, hanno detto i portavoce dell'istituzione.
Microspie in una stanza del governo polacco - Gli agenti di sicurezza polacchi hanno scoperto delle microspie in una stanza dove i ministri del governo di Donald Tusk avrebbero dovuto incontrarsi ieri per discutere di politica energetica, incluso un programma per ridurre i prezzi per le famiglie vulnerabili e le misure per uscire dal carbone. "Il Servizio di protezione statale, in collaborazione con l'Agenzia per la sicurezza interna, ha rilevato e smantellato dispositivi che potrebbero essere utilizzati per le intercettazioni nella sala dove oggi si terrà la riunione del Consiglio dei ministri a Katowice", ha scritto il portavoce dei servizi di sicurezza Jacek Dobrzynski sul social network X. Le autorità polacche stanno anche verificando se un giudice, che aveva avuto accesso a informazioni confidenziali e che ha chiesto asilo politico in Bielorussia, sia una spia per conto della Russia o della Bielorussia.
Europee
Von der Leyen vuole imparare la lezione polacca per la prossima maggioranza - In un discorso a Katowice al fianco di Donald Tusk, la candidata del PPE Ursula von der Leyen ieri ha detto di volersi ispirare dalla Polonia per formare la maggioranza che governerà l'Ue dopo le elezioni europee del 6-9 giugno. Un altro cambio di rotta dopo aver aperto le porte a una collaborazione con i partiti del gruppo sovranista Ecr? "Ci sono un certo numero di lezioni che possiamo trarre dal vostro successo alle storiche elezioni dello scorso anno", ha detto von der Leyen rivolgendosi a Tusk, che a novembre è riuscito a cacciare i nazionalisti del PiS dal potere. "La prima è sul formare ampie coalizioni per affrontare le sfide comuni che abbiamo di fronte, assicurando che il centro rimanga fermo contro le estreme, e lavorare duro per trovare terreno comune ed evitare la polarizzazione della società", ha detto von der Leyen. Alcuni dettagli del discorso lasciano spazi a dubbi. Von der Leyen ha usato l'espressione "ampie coalizioni" al plurale e non ha escluso esplicitamente di lavorare con i partiti dell'Ecr, di cui fa parte il PiS. Il messaggio potrebbe variare a seconda del paese visitato in campagna elettorale. La candidata del PPE è tornata a denunciare l'estrema destra del gruppo Identità e democrazia come i "pupazzi" della Russia che "vogliono dividerci dall'interno".
Migranti
L'Italia vieta agli aerei delle Ong di monitorare il Mediterraneo - L'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile italiano, ha martedì 6 maggio ha emesso un'ordinanza per vietare ai velivoli delle Ong di sorvolare il Mediterraneo centrale alla ricerca di imbarcazioni di migranti in difficoltà. La ragione: "un aggravio dei compiti istituzionali di intervento in mare" per la Guardia costiera italiana, nonché il "prelievo da imbarcazioni di fortuna di persone migranti provenienti da rotte nordafricane". L'ordinanza menziona anche "profili di sicurezza in mare" e, in un tipico caso di rovesciamento della realtà, "azioni di intervento (delle ong che) rischiano di compromettere l'incolumità delle persone migranti". Le sanzioni previste sono quelle del codice della navigazione, nonché il fermo amministrativo dell'aeromobile. Secondo il giornalista di Radio Radicale, Sergio Scandura, che da anni monitora le operazioni di ricerca e soccorso in mare, uno degli obiettivi è anche di "tappare gli occhi" su cosa accade nel Mediterraneo centrale. Gli aerei delle Ong, per esempio, hanno documentato in più occasioni gli attacchi con armi da fuoco della cosiddetta guardia costiera libica contro navi di salvataggio di altre Ong.
Diritti
Prima vittoria alla Corte dell'Ue per il riconoscimento del cambio di sesso - Il rifiuto di uno Stato membro di riconoscere i cambiamenti di nome e di genere acquisti in un altro stato membro è contrario al diritto dell'Unione europea, ha detto ieri l'Avvocato generale Richard de la Tour, in una causa di fronte alla Corte di giustizia sulla decisione della Romania di non iscrivere il cambio di sesso di un suo cittadino. Il caso riguarda un cittadino rumeno che ha cambiato identità di genere nel Regno Unito. Nel maggio 2021, sulla base di due documenti ottenuti nel Regno Unito attestanti detti cambiamenti, questo cittadino ha chiesto alle autorità amministrative rumene di iscrivere nel suo atto di nascita le indicazioni relative al suo cambiamento di nome, di sesso e di codice numerico personale, in modo da farlo corrispondere al sesso maschile. Le autorità rumene hanno respinto le sue richieste. Secondo l'Avvocato generale, la Romania ha violato il diritto alla libera circolazione dei cittadini dell'Unione e il diritto al rispetto della loro vita privata. L'Avvocato generale ha tuttavia precisato che gli Stati membri restano competenti a prevedere gli effetti di tale riconoscimento in materia di matrimonio e di filiazione. Il parere dell'Avvocato generale non è vincolante per i giudici della Corte di giustizia che dovranno statuire sulla causa.
Soldi
Dal 2014 al 2022 14 miliardi di fondi Ue spesi in modo irregolare - In un rapporto pubblicato ieri, la Corte dei conti dell'Ue ha constatato che dal 2014 al 2022 sono state segnalate spese irregolari di fondi dell'Ue per 14 miliardi di euro, con forti ritardi nel recupero delle risorse indebitamente erogate da parte degli Stati membri e della Commissione. La Corte ha osservato che generalmente servono 14-23 mesi per emettere una richiesta di restituzione, a cui si aggiungono 3-5 mesi prima del recupero effettivo dei fondi. Stati membri e Commissione rinunciano a recuperare una percentuale compresa tra l'1 e l'8 per cento delle somme indebitamente erogate. La Corte ha constatato che per i fondi destinati all’agricoltura gestiti in modo concorrente, per i quali la responsabilità primaria è degli Stati membri, i tassi di recupero sono in genere bassi, ma con significative differenze tra gli stati membri. A seguito delle proteste del mondo agricolo, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno appena approvato la proposta della Commissione di cancellare i controlli e le sanzioni sui fondi della Politica agricola comune destinati ai piccoli agricoltori.
Accade oggi
Nato: il segretario generale, Jens Stoltenberg, in Italia incontra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Commissione: il vicepresidente Schinas partecipa alla cerimonia del Premio Carlomagno ad Aachen
Commissione: il commissario Hahn in Moldavia incontra la presidente Maia Sandu
Commissione: la commissaria Dalli partecipa al Summit 7 delle donne a Roma
Parlamento europeo: la presidente Metsola in visita a Berlino
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Banca centrale europea: riunione non monetaria del Consiglio dei governatori
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sull'accesso agli atti del Parlamento europeo sulle somme versate al leader di Alba Dorata, Ioannis Lagos; sentenza sul ricorso di Ryanair contro gli aiuti Condor dopo il fallimento di Thomas Cook; sentenza sulla nomina politica dei magistrati in Romania
Eurostat: statistiche sulle emissioni nel 2022; dati sul turnover e la produzione nel settore dei servizi a febbraio; dati sulla protezione temporanea a marzo