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L'Ue affronta esitante la guerra commerciale di Trump
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva promesso una risposta “forte e proporzionata” alla guerra commerciale che Donald Trump contro l'Unione europea. Ma, alla prima battaglia sull'alluminio e l'acciaio, ancor prima che la guerra sia scatenata con tutta la sua forza il 2 aprile, la linea della fermezza dell'Ue si sta sgretolando per la paura di alcuni paesi che Trump possa colpire settori politicamente sensibili. Giovedì 20 marzo la Commissione ha deciso di rinviare la riattivazione dei dazi che aveva imposto nel 2018 nel primo braccio di ferro su alluminio e acciaio durante il primo mandato di Trump. Non entreranno più in vigore il primo aprile, ma a metà del mese. Nel frattempo, la Commissione rivedrà la lista dei prodotti americani da sanzionare. Il bourbon potrebbe essere graziato per salvare lo champagne e altri vini europei. Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, e il braccio destro di von der Leyen, Björn Seibert, sono stati inviati a Washington per cercare un compromesso. Basteranno alcune concessioni oppure Trump conosce solo il linguaggio della forza?
Il 12 marzo, tre ore dopo l'entrata in vigore dei dazi di Trump su alluminio e acciaio, von der Leyen si era presentata davanti alla stampa con aria grave per annunciare la risposta preparata da mesi. “L'Ue deve prendere provvedimenti per proteggere i consumatori e le imprese. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate”, aveva detto la presidente della Commissione. “Dato che gli Stati Uniti applicano dazi per un valore di 28 miliardi di dollari, noi rispondiamo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro, uguagliando la portata economica dei dazi statunitensi”. La risposta doveva avvenire in due fasi. Il primo aprile dovevano essere riattivate le contromisure europee introdotte nel 2018 e nel 2020 su un valore complessivo di esportazioni americane pari a 4,5 miliardi di euro. A metà aprile dovevano entrare in vigore nuovi dazi su circa 18 miliardi di euro di esportazioni americane, dopo una consultazione con gli Stati membri sulla lista di prodotti americani da colpire.
Di fronte ai dazi di Trump del 2018, la Commissione di Jean Claude Juncker aveva incluso nella lista delle contromisure dell'Ue alcuni prodotti tipici dello stile di vita americano, come il bourbon, i jeans Levi's e le moto Harley Davidson. E' stato il bourbon a scatenare l'ira di Trump e la minaccia di una rappresaglia devastante per il settore vinicolo europeo."L'Unione Europea, una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti, ha appena imposto un dazio orribile del 50 per cento sul whisky", ha scritto Trump sul suo social media Truth. "Se questo dazio non verrà rimosso immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve una tariffa del 200 per cento su TUTTI I VINI, CHAMPAGNE E PRODOTTI ALCOLICI IN PRODUZIONE DALLA FRANCIA E DA ALTRI PAESI RAPPRESENTATI DALL'UE”.
Il bullismo di Trump ha funzionato. Il 16 marzo il primo ministro francese, François Bayrou, ha attaccato la Commissione per la scelta di riattivare la lista del 2018. "Sono stati commessi errori grossolani? Probabilmente sì, perché il bourbon del Kentucky è stato inserito come se fosse una minaccia commerciale, perché abbiamo preso una lista molto vecchia senza rileggerla attentamente", ha detto Bayrou. Il 20 marzo la Commissione ha annunciato il rinvio dei dazi e una probabile modifica della lista del 2018 per escludere il bourbon. “Il nostro obiettivo è trovare l'equilibrio giusto in termini di prodotti, tenendo conto degli interessi dei produttori, degli esportatori e dei consumatori dell'Ue”, ha detto un portavoce della Commissione.
La Francia non è la sola ad avere paura delle rappresaglie di Trump. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, si è detta contraria alla politica delle “ritorsioni” a colpi di dazi e contromisure. Meloni ha raccontato che, durante il Consiglio europeo, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha fornito una stima delle conseguenze delle rappresaglie. “La possibile contrazione della crescita in Europa dello 0,3 per cento arriverebbe allo 0,5 per cento se rispondessimo”, ha detto Meloni.
Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, oggi sarà a Washington per cercare di evitare la grande deflagrazione prevista il 2 aprile. Quel giorno sarà il “Liberation day”, ha detto Trump. I dazi su alluminio e acciaio sono solo la prima salva della sua grande guerra commerciale. La sua Amministrazione introdurrà quelli che definisce “dazi reciproci” per rispondere non solo ai dazi dei paesi terzi, ma anche a regolamentazione o tasse come l'Imposta sul valore aggiunto. Il concetto di “tassa” tuttavia è molto ampio. Il presidente americano vi ha incluso gli aiuti di stato che Apple è stata costretta a restituire all'Irlanda a seguito della decisione della Commissione di dichiararli illegali. In un'audizione al Parlamento europeo giovedì Sefcovic ha indicato diversi settori che Trump potrebbe colpire perché ritiene che la relazione è squilibrata: automobili, semiconduttori, legno e prodotti farmaceutici.
La Commissione ha sempre detto di preferire il dialogo e una soluzione negoziata. A Washington oggi Sefcovic incontrerà il segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il rappresentante al Commercio, Jamieson Greer. La discussione si incentrerà sul “perché, secondo noi, dobbiamo fare ogni sforzo da entrambe le parti per evitare dazi dannosi e costruire invece di distruggere la relazione commerciale Ue-Usa che è la più forte al mondo”, ha detto ieri un portavoce della Commissione. Fatto importante: Sefcovic sarà accompagnato dal capo-gabinetto di Ursula von der Leyen, Björn Seibert. E' il braccio destro della presidente della Commissione a prendere direttamente in mano il negoziato.
Seibert era già stato a Washington poco dopo l'inaugurazione di Trump, in una visita tenuta segreta durante la quale ha incontrato membri del Consiglio nazionale di sicurezza e del Consiglio economico nazionale. L'idea originale della Commissione era quella di offrire a Trump un “deal” impegnando l'Ue a comprare gas naturale liquefatto e armi dagli Stati Uniti e una “tregua” nei conflitti sui giganti americani del digitale. La cancellazione dei dazi di rappresaglia sul bourbon del Kentucky potrebbe diventare un altro dono che i “re magi” di von der Leyen portano a Trump. Ma l'adulazione e le concessioni funzioneranno?
La marcia indietro di Ursula von der Leyen sul bourbon rischia di inviare un segnale di debolezza. Tutto il contrario della strategia scelta da Canada e Messico con un certo successo. Il presidente americano è stato costretto per due volte a fare marcia indietro sui dazi contro i suoi vicini, dopo la risposta dei due governi. Gli Stati Uniti, con il loro deficit commerciale e le loro interdipendenze, sono molto più vulnerabili ai dazi imposti da Trump e alle contromisure dei paesi terzi. Inoltre, le decisioni assunte dall'Amministrazione Trump contro gli interessi europei in Ucraina e altrove mettono in discussione il piano originario di von der Leyen di aumentare le dipendenze energetiche e militari dagli Stati Uniti.
Alcuni paesi ritengono che l'Ue dovrebbe seguire la lezione di Canada e Messico. In un'intervista a Politico.eu, il ministro degli Esteri del Belgio, Maxime Prévot, ha spiegato che l'Ue farebbe bene a rispondere “con vigore simile” a quello con cui Trump tratta l'Europa. Prévot è favorevole a usare lo strumento anti coercizione economica per colpire il settore dei servizi digitali. Ma Ursula von der Leyen deve trovare il coraggio di rischiare un rapporto di forza con Trump e, soprattutto, ha bisogno del sostegno almeno dei grandi paesi, Francia e Italia comprese. Anche a costo di sacrificare qualche milione di bottiglie di vino.
La frase
“Dobbiamo riconoscere la gravità di questa situazione e ammettere che ogni minuto ora è cruciale per evitare che il sogno degli americani di annettere il nostro paese diventi una realtà”.
Il primo ministro della Groenlandia, Mute Egede.
Geopolitica
Provocazioni americane in Groenlandia - Quale gioco sta giocando il vicepresidente americano, JD Vance, con le virulente critiche lanciate domenica contro la Danimarca, poco dopo l'annuncio di un viaggio di sua moglie Usha in Groenlandia? L'amministrazione Trump sembra cercare un pretesto per annettere la Groenlandia. Vance è stato molto chiaro: "La Danimarca, che controlla la Groenlandia, non sta facendo il suo lavoro e non è un buon alleato. Dobbiamo chiederci: come risolvere questo problema che influisce sui nostri interessi nazionali? Se questo significa che abbiamo bisogno del territorio della Groenlandia, allora il presidente Trump lo otterrà. Non gli importa degli europei che ci urlano contro. Gli importa solo degli interessi nazionali americani", ha dichiarato il vicepresidente in un'intervista a Fox News. Il suo intervento seguiva l'annuncio della Casa Bianca della visita in Groenlandia di sua moglie, Usha Vance, accompagnata dal figlio, per assistere all'Avannaata Qimussersua, la corsa nazionale di cani da slitta. La signora Vance dovrebbe essere accompagnata dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Waltz, e dal segretario all'Energia, Chris Wright. Il primo ministro uscente della Groenlandia, Múte Egede, ha criticato questa visita, definendola una "pressione americana molto aggressiva". La Groenlandia e la Danimarca affermano di non aver invitato la delegazione americana. Ma la delegazione americana ha iniziato ad arrivare ieri a Nuuk a bordo di un aereo dell'aeronautica militare americana.
L'Ucraina preme per prorogare la liberalizzazione dei prodotti agricoli - Il tempo sta scadendo. La liberalizzazione delle importazioni di prodotti agricoli dall'Ucraina, decisa dall'Ue dopo l'inizio della guerra, scade il 5 giugno e la Commissione non ha ancora presentato una proposta per prorogarla oltre quella data. Le conseguenze di un mancato rinnovo potrebbero essere "davvero dannose" per il paese, ha avvertito il ministro delle Finanze ucraino, Serhiy Marchenko, in un'intervista al Financial Times. Grazie alle misure commerciali autonome introdotte nel 2022, l'Ucraina è stata in grado di esportare senza dazi un valore di prodotti agricoli pari a circa 4 miliardi di dollari. Ma diversi Stati membri si sono rivoltati contro l'iniziativa, in particolare dopo le proteste dei loro agricoltori. Polonia, Ungheria, Slovacchia hanno introdotto degli embargo unilaterali contro le regole dell'Ue. La Commissione ha adottato misure di salvaguardia per limitare le importazioni di alcuni prodotti. Di fronte all'appello di Marchenko, ieri un portavoce della Commissione ha spiegato che l'intenzione è di modificare l'accordo di associazione Ue-Ucraina per facilitare gli scambi, senza rinnovare le misure commerciali autonome. “Stiamo finalizzando il lavoro sulla nostra proposta. E la presenteremo all'Ucraina presto”, ha detto il portavoce, senza precisare una data. Le elezioni presidenziali in Polonia, dove il tema è politicamente esplosivo, rientreranno nei calcoli della Commissione sulla tempistica della proposta?
Kallas vuole il ritorno al cessate il fuoco a Gaza - L'Alto rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, ieri ha assicurato che l'Autorità palestinese “può contare sul sostegno dell'Ue per tornare al cessate il fuoco” a Gaza dopo la ripresa dei bombardamenti e delle operazioni militari di Isralee nella Striscia. "L'Ue si oppone fermamente alla ripresa della guerra. Sta causando una perdita di vite umane spaventosa e inaccettabile a Gaza”, ha detto Kallas durante una conferenza stampa con il premier palestinese, Mohammad Mustafa. “Il mio messaggio durante la mia visita qui è molto chiaro: Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi e Israele deve ripristinare completamente gli aiuti umanitari a Gaza. I negoziati devono riprendere”, ha aggiunto Kallas.
Eurobarometro
Il Parlamento rivendica l'adesione dei cittadini ai benefici dell'Ue - Quasi tre quarti dei cittadini dell'Unione europea, il 74 per cento, credono che il proprio paese abbia beneficiato dell'appartenenza all'Unione europea, secondo un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi dal Parlamento europeo. E' il dato più alto mai registrato da quando la domanda è stata posta per la prima volta nel 1983. In Spagna hanno risposto positivamente il 76 per cento degli intervistati, appena sopra la media dell'Ue. In Italia e in Francia il clima dell'opinione pubblica è meno favorevole all'Ue, con rispettivamente il 67 r il 65 per cento degli intervistati che ritengono il loro paese abbia beneficiato dall'appartenenza al club.
Roberta Metsola chiede azione su rischi globali e sicurezza - Secondo l'Eurobarometro del Parlamento europeo, il 66 per cento dei cittadini europei desidera che l’Ue abbia un ruolo maggiore nella protezione da crisi globali e rischi per la sicurezza. tra le massime priorità politiche degli intervistati ci sono la difesa e sicurezza (36 per cento) e la competitività (32 per cento). Nove cittadini su dieci (l'89 per cento) affermano che gli Stati membri dell’Ue dovrebbero agire in modo più unito per affrontare le sfide globali attuali. E' su questo che si è concentrato il messaggio della presidente del Parlamento europeo. "Due terzi degli europei vogliono che l’Ue giochi un ruolo maggiore nella loro protezione. È un appello chiaro all’azione, al quale risponderemo", ha detto Roberta Metsola. "L’Europa deve alzarsi oggi, o rischia di essere calpestata domani".
Turchia
La Commissione non intende punire Erdogan per l'arresto di Imamoglu – L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, ha spinto la Commissione a interrogarsi sullo status di paese candidato della Turchia. Ma, almeno per il momento, l'esecutivo di Ursula von der Leyen non intende sanzionare Recep Tayyip Erdogan per la sua deriva verso l'autoritarismo. Un portavoce della Commissione ieri non ha voluto “fare congetture” sulla possibilità di annullare due dialoghi strategici con la Turchia su economia e migrazione previsti per nel mese di aprile. Imamoglu è il principale avversario dell'attuale presidente in vista delle prossime elezioni presidenziali. Domenica è stato scelto come candidato per il Partito repubblicano del popolo, il principale dell'opposizione. Il suo arresto "solleva la questione dell'adesione della Turchia alla sua lunga tradizione democratica", ha detto un portavoce della Commissione. Come paese candidato, la Turchia "deve rispettare i valori democratici": i diritti di funzionari eletti e manifestanti pacifici “devono essere pienamente rispettati”. Tuttavia “vogliamo che la Turchia rimanga ancorata all'Europa”, ha aggiunto il portavoce. Il ruolo di Erdogan nei negoziati in corso sull'Ucraina e in caso di eventuale accordo di pace di fatto è un lascia passare a Bruxelles. Più di mille manifestanti pro Imamoglu sono stati fermati.
L'opposizione mantiene la candidatura di Imamoglu contro Erdogan - Il Partito Repubblicano del Popolo (CHP, socialdemocratico), principale forza di opposizione in Turchia, ha sfidato il divieto e ha ufficialmente designato ieri Ekrem Imamoglu come candidato per le elezioni presidenziali previste per il 2028. Imamoglu è il sindaco di Istanbul. Accusato di "corruzione", è stato sospeso dalle sue funzioni e incarcerato domenica. Il suo arresto ha provocato manifestazioni di sostegno a Istanbul e nel resto del paese. Il governo ha risposto con la repressione. Otto giornalisti e fotografi sono stati arrestati lunedì all'alba nelle loro case e le autorità hanno chiesto al social network X, di proprietà di Elon Musk, consigliere e imprenditore di Donald Trump, di sospendere centinaia di account.
Serbia
Errata corrige - Nell'edizione di ieri abbiamo commesso un errore. La cena del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, si terrà questa sera e non ieri come abbiamo erroneamente scritto. Ci scusiamo con i nostri lettori.
Le proteste nel menù della cena con Vucic – In Serbia e nei Balcani occidentali, la cena tra Costa, von der Leyen e Vucic viene vista come un sostegno politico dell'Ue al presidente serbo, nonostante le proteste in corso da mesi da parte di centinaia di migliaia di cittadini. Il rapporto tra Bruxelles e Belgrado è complicato. L'Ue ha riservato un trattamento di favore a Vucic sperando che non si allontani ulteriormente verso la Russia di Vladimir Putin. Il presidente serbo ha rifiutato di allinearsi alla politica europea sull'Ucraina e accusato l'Ue di essere dietro le manifestazioni contro di lui. “Non siamo dietro alle proteste”, ha risposto ieri la portavoce della Commissione, annunciando che le manifestazioni potrebbero essere parte della discussione della cena di questa sera. “Non escludo che le manifestazioni in corso in Serbia saranno discusse e parte delle riforme che incoraggeremo la Serbia a fare”, ha detto la portavoce. “Ciò che ha portato a queste manifestazioni e l'insoddisfazione dei cittadini potrebbero essere oggetto di discussione”.
Euro
Una sorpresa per la ripresa economica - L'economia della zona euro si sta riprendendo nonostante la serie di tempeste che ha di fronte? La pubblicazione dell'indice PMI per marzo è stata una "felice sorpresa", ha detto Cyrus de la Rubia, capo-economista della Hamburg Commercial Bank, commentando un risultato al di sopra delle attese, in particolare per il settore industriale. Il PMI è il principale indicatore economico e si basa su indagini condotte mensilmente su un gruppo di imprese. La guerra della Russia contro l'Ucraina e la guerra commerciale di Donald Trump contro l'Ue dovrebbero indurre al pessimismo economico. Invece, il PMI composito è salito a marzo da 50,2 a 50,4, il massimo da sette mesi. La soglia di 50 è quella che separa la crescita dalla recessione. Merito soprattutto dell'industria in Germania, ma anche di un leggero miglioramento in Francia. Le imprese "hanno aumentato la produzione per la prima volta in quasi due anni", ha spiegato Cyrus de la Rubia. C'è una nota di cautela. L'incremento "potrebbe essere collegato al boom delle importazioni dagli Stati Uniti, dove le aziende stanno acquistando beni dall'estero per anticipare i dazi incombenti". Ma "l'imponente pacchetto infrastrutturale e di difesa della Germania, recentemente approvato da entrambe le camere del Parlamento, potrebbe dare alla produzione una spinta moderata nel prossimo futuro".
Industrial deal
Séjourné lancia il dialogo strategico sulla chimica – Dopo agricoltura, automotive e acciaio, la Commissione di Ursula von der Leyen oggi lancia il dialogo strategico sul futuro della chimica. Questa mattina il vicepresidente Stéphane Séjourné e la commissaria per l'Ambiente, Jessica Roswall accoglieranno i dirigenti delle principali imprese del settore (Syensqo, Kemira, INEOS, Solvay, Orlen, BASF, Arkema, Merck, Cosmoway Cosmetics, Kiilto, AkzoNobel, Safran, SolvaChe) e i rappresentanti delle associazioni professionali (DUCC, SMEUnited e CEFIC). La società civile e i sindacati avranno meno sedie attorno al tavolo, ma ci saranno. Tre i temi in discussione: le misure urgenti contro la concorrenza sleale e a favore della competitività; la semplificazione del regolamento REACH; l'evoluzione della normativa sui PFAS per garantire la sovranità economica. L'obiettivo di Séjourné è presentare un pacchetto sulla chimica per arrestare il declino del settore in Europa e aumentarne la competitività. Un'altra marcia indietro sul Green deal?
Accade oggi
Consiglio europeo: discorso del presidente Costa all'European Policy Centre
Consiglio europeo: il presidente Costa incontra il premier serbo, Aleksandar Vucic, con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen
Presidenza polacca dell'Ue: riunione informale dei ministri della Salute a Varsavia
Commissione: la presidente von der Leyen riceve gli ambasciatori Ue per un pranzo di lavoro
Commissione: il commissario Brunner, in Vaticano incontra il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher; a Roma partecipa alla Conferenza sulla ricerca e la scienza della Cepol
Commissione: il commissario Hansen a Roma incontra il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Commissione: il vicepresidente Séjourné partecipa al Dialogo strategico in vista del pacchetto sull’industria chimica
Commissione: il commissario Hoekstra a Berlino partecipa al dialogo sul clima di Petersberg 2025
Commissione: il commissario Kubilius a Parigi in audizione all’Assemblea nazionale; partecipa a una tavola rotonda sul Libro bianco; partecipa alla conferenza “la trasformazione del settore spaziale in Europe”; incontra Enrico Letta
Commissione: il commissario Serafin in Croazia, incontra il premier Andrej Plenkovic
Commissione: il commissario McGrath a Budapest, incontra le organizzazioni della società civile ungherese
Commissione: la vicepresidente Virkkunen interviene all’evento “Enabling Europe” organizzato da Ft e Google