Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Il potere, il controllore, l'esecutore
Tra quattro settimane, gli elettori dei 27 paesi dell'Unione europea eleggeranno i 720 membri del Parlamento europeo. Con la loro scelta, parteciperanno alla nomina del presidente o della presidente della Commissione europea, ma il vero potere rimarrà nelle mani dei leader dei loro paesi. Questo non significa che il Parlamento sia inutile. I nuovi eurodeputati avranno grandi poteri. Devono solo avere il coraggio di usarli.
Il potere. Contrariamente a quanto si crede, gli Stati membri dell'Ue hanno mantenuto potere e competenze. “Bruxelles decide, Bruxelles impone, Bruxelles obbliga” è una delle tante falsità che la Commissione europea e i governi hanno contribuito a impiantare nell'inconscio collettivo e che ora contribuisce al rifiuto dell'Ue. Tutta la retorica dei sovranisti e dei populisti si basa su questa falsità, che ha fatto della Commissione europea un capro espiatorio. La creatura si rivolta contro i suoi creatori. La presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen, ora è odiata e vituperata sui manifesti della campagna elettorale del partito di Viktor Orban in Ungheria e nelle diatribe antieuropee di esponenti dell'estrema destra. E' rinnegata perfino dai partiti della sua famiglia politica il PPE, come i Républicains in Francia o Forza Italia in Italia, che ha evitato di far partecipare von der Leyen al lancio della sua campagna elettorale. Questo è il prezzo che deve pagare per la sua ambizione di credere di essere la Presidente dell'Europa.
La verità è che i leader europei sono rimasti i “padroni dell'Europa”. E sono disposti a condividere ben poco con Bruxelles. All'Unione europea sono state concesse sei competenze esclusive: la politica monetaria per i paesi della zona euro, la politica commerciale comune (la conclusione di accordi commerciali, ma alle condizioni del mandato conferito dagli Stati), l'unione doganale, la definizione di regole di concorrenza per il mercato unico e la conservazione delle risorse biologiche del mare. Altre tredici competenze sono condivise (tra cui la coesione e l'agricoltura, le due principali aree di spesa del bilancio comune, i trasporti, l'energia e l'ambiente). Altri sette settori conferiscono all'Ue poteri di sostegno alle azioni degli Stati membri. Una responsabilità particolare è attribuita alla politica estera e di sicurezza comune, affidata a un Alto rappresentante, considerato dai media come il capo della diplomazia europea, nominato dai governi e con il grado di vicepresidente della Commissione europea, ma che non può fare nulla senza il consenso di tutti gli Stati membri.
L'Unione Europea non è uno Stato federale, ma un insieme di Stati sovrani con diritto di veto sulle decisioni. Jacques Delors amava usare l'espressione “federazione di Stati nazionali”, ma il metodo comunitario ha gradualmente lasciato il posto a quello intergovernativo, in cui tutti i governi hanno voce in capitolo e la Commissione è diventata un segretariato. L'ondata di crisi successive ha rafforzato questo metodo, con la creazione di strumenti con finanziamenti gestiti esclusivamente dagli Stati, come il Fondo europeo per la pace (EPF), utilizzato per finanziare l'acquisto e la fornitura di armi all'Ucraina, o il Meccanismo europeo di stabilità (MES), uno strumento di gestione delle crisi per i paesi dell'eurozona entrato in funzione nel 2012. Il Parlamento europeo non ha alcun controllo su questi strumenti.
Il controllore - Il Parlamento tuttavia non è messo da parte. È colegislatore, elegge il suo presidente, ha il potere di respingere i candidati commissari europei durante le loro audizioni, può far cadere la Commissione e può respingere il bilancio dell'Ue. Questi poteri a volte sono utilizzati. Minacciando di votare una mozione di censura, il Parlamento ha contribuito alla caduta della Commissione guidata dal lussemburghese Jacques Santer nel 1999. Le audizioni sono diventate un test per i candidati commissari nominati dagli Stati membri. Emmanuel Macron ha dovuto sostituire Sylvie Goulard con Thierry Breton nel 2019. I negoziati sul bilancio sono una maratona. Nel 2013, il presidente del Parlamento, il socialista tedesco Martin Schulz, si è lanciato in una prova di forza sul bilancio per il periodo 2014-2020, ma non è andato fino in fondo. Di conseguenza, il Parlamento ha perso gran parte della sua credibilità.
“Bisogna avere la volontà di usare il proprio potere. Ma troppo spesso il Parlamento cede”. L'eurodeputato belga Philippe Lamberts, co-presidente dei Verdi e con tre mandati alle spalle, non usa mezzi termini. “Il Parlamento chiede sempre più poteri, ma non usa tutti quelli che ha a disposizione”, ci ha detto. “Gli eurodeputati sono legislatori. Il Parlamento influenza la legislazione adottata dall'UE", ricorda. “Il Parlamento ha anche il compito di controllare l'esecutivo, ma bisogna ammettere che non esercita molto bene questo ruolo, se non in termini di Stato di diritto", sottolinea Lamberts. “Il Parlamento europeo è ciò che noi facciamo di lui”.
Quanti dei 720 eurodeputati eletti a giugno saranno impegnati in questo compito? Quanti, invece, saranno i rappresentanti nazionali eletti “distaccati in Europa”? “Nel corso di questa legislatura, la metà degli eletti ha svolto il proprio lavoro, ma molti altri hanno visto il proprio mandato come un momento di riflessione o come una sala di attesa per una funzione nazionale e non si sono impegnati a fondo”, spiegato Lamberts, citando diversi nomi di politici in pensione che sono nelle liste del 2024. Philippe Lamberts passa le consegne, ma sottolinea che “gli eletti di peso sono quelli che si impegnano e diventano indispensabili nel loro campo”.
L'esecutore - E la Commissione europea? È un'amministrazione formidabile e allo stesso tempo un'illusione ottica. Emmanuel Macron ce lo ha ricordato nel 2017 nel suo discorso alla Sorbona. “Volevamo installare l'idea che l'Europa fosse diventata una burocrazia impotente. In tutta Europa abbiamo spiegato che, quando c'era un vincolo, era europeo, che quando l'impotenza era alle porte, non eravamo noi, ma Bruxelles, dimenticando nel processo che Bruxelles siamo noi, sempre, in ogni momento”. In poche parole, “è colpa dell'Europa”. Il predecessore di Ursula von der Leyen, l'ex primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker, ha deplorato il fatto che la Commissione europea venisse costantemente trasformata in capro espiatorio.
“Dobbiamo smettere di dire che la Commissione europea è l'esecutivo europeo”, sostiene il rappresentante di uno Stato membro a Bruxelles. “A forza di leggere e sentire nella bolla che la Commissione è il governo dell'Europa, Ursula von der Leyen ci crede”, si insorge il nostro interlocutore. Sono stati i leader europei a permettere a Jean-Claude Juncker e poi a Ursula von der Leyen di parlare di una “commissione politica” e poi di una “commissione geopolitica”. I media hanno seguito pigramente l'esempio.
L'Europa è una costruzione sottile. Di conseguenza è complicato spiegarla. Jacques Delors, che ha presieduto l'istituzione per dieci anni, ha sempre detto “abbiamo proposto agli Stati membri”. È giunto il momento di mettere le cose in chiaro per evitare di dare argomenti agli oppositori dell'Europa che denunciano le decisioni prese da eurocrati non eletti. I partiti sovranisti, populisti e nazionalisti sono destinati a conquistare quasi 200 seggi al Parlamento europeo nel 2024 e la loro prospettiva di vittoria sta spingendo la destra europeista del PPE a cercare un patto con loro. Ursula von der Leyen, candidata del Partito Popolare Europeo (PPE), ha annunciato questa intenzione. E la CDU, il suo partito politico, intende farla riconfermare alla guida della Commissione per attuare decisioni “più in linea” con i suoi interessi. Ma questa politicizzazione della carica è contraria ai Trattati.
“Il Presidente della Commissione europea è eletto dal Parlamento dopo essere nominato dal Consiglio per gestire un sistema amministrativo dotato di poteri”, sottolinea l'ambasciatore. I Trattati sono chiari: la Commissione è “l'organo di esecuzione” delle politiche e degli atti adottati dal Consiglio e dal Parlamento. E la politica estera resta prerogativa degli Stati membri, che nominano un Alto rappresentante con il rango di vicepresidente senza consultare il presidente della Commissione. “La Commissione europea non prende decisioni. Fa proposte. Non rappresenta una parte o uno Stato e non deve cercare di dire che decide. Le decisioni sono prese da due organi legittimi: gli Stati membri e il Parlamento europeo eletto a suffragio universale”. E' urgente dirlo, ricordarlo e ripeterlo durante la campagna elettorale.
La frase
"Non è concorrenza, è imbrogliare".
Joe Biden dopo aver imposto tariffe fino al 100 per cento su prodotti cinesi.
Geopolitica
La Georgia esce dalla strada verso l'UE - L'adozione di ieri da parte del Parlamento georgiano della legge sugli agenti stranieri è “un serio ostacolo alle prospettive europee del Paese”, hanno avvertito i leader delle istituzioni europee. “Il governo georgiano deve cogliere l'opportunità storica offerta dall'Europa, invece di introdurre leggi che sono in contrasto con i valori europei”, ha esortato il governo tedesco. Ma gli avvertimenti non hanno avuto alcun effetto dissuasivo sui rappresentanti eletti del “Sogno georgiano”, il partito filorusso al governo guidato dall'oligarca miliardario Bidzina Ivanishvili. Il disegno di legge è stato approvato in terza lettura con 64 voti contro 30 e i rappresentanti eletti sono venuti alle mani in aula. I manifestanti sono di nuovo nelle strade di Tbilisi, nonostante le minacce delle autorità e le violenze commesse da un gran numero di poliziotti.
L'Ue paralizzata da Ungheria e Slovacchia sulla Georgia - Gli Stati membri dell'Ue ora dovrebbero reagire. Ma i due governi filorussi - Ungheria e Slovacchia - stanno bloccando il testo di una dichiarazione congiunta dell'Ue. Diversi membri del Parlamento europeo hanno chiesto all'Alto rappresentante Josep Borrell di sospendere lo status di paese candidato della Georgia e di imporre sanzioni mirate ai responsabili di questo progetto di legge, che ricalca la legislazione adottata dalla Russia per eliminare i media indipendenti e imbavagliare l'opposizione. Anche su questo Viktor Orban e Robert Fico hanno potere di veto. La legge richiederà alle organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall'estero di qualificarsi come “organizzazioni che servono gli interessi di una potenza straniera”. L'amministrazione statunitense si è detta molto preoccupata per “il regresso democratico in Georgia”, ha dichiarato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. La presidente georgiana, Salome Zurabishvili, si è impegnata a porre il veto sulla legge, ma Ivanishvili ha annunciato l'intenzione di scavalcarla. Non si esclude un intervento di Mosca.
Zelensky scommette sulla conferenza di pace in Svizzera, Scholz fa il guastafeste - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha iniziato a fare pressioni su tutti i leader mondiali per la conferenza di pace sull'Ucraina, in programma dal 13 al 15 giugno in Svizzera, e ha già ringraziato tutti i partecipanti. Ma in un'intervista pubblicata ieri dalla rivista Stern il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha messo in guardia da “aspettative eccessive”. “Non negozieremo la fine della guerra. Al massimo, sarà l'inizio di un processo che potrebbe portare a negoziati diretti tra Ucraina e Russia", ha dichiarato. Olaf Scholz ha nuovamente criticato il basso livello delle forniture militari europee. “In Europa, la Germania è quella che fornisce di più: sistemi di difesa aerea Patriot, carri armati, armi pesanti. Alcuni paesi hanno fatto annunci, ma purtroppo non abbastanza paesi stanno seguendo l'esempio della Germania”, ha detto Scholz.
Von der Leyen promette uno Scudo europeo per la democrazia - “Se sarò rieletta presidente, la Commissione presenterà uno Scudo europeo per la democrazia come una delle priorità chiave”, ha detto la candidata del PPE, Ursula von der Leyen, in un discorso di campagna elettorale ieri. Von der Leyen vuole lanciare “un ambizioso progetto che si concentra sulle più grandi minacce delle interferenze e manipolazioni straniere”. Oltre a individuare la disinformazione e la manipolazione, la presidente della Commissione e candidata del PPE vuole “creare nuove capacità comuni a livello europeo. Ci sono buoni esempi a livello nazionale, come l'Agenzia di difesa psicologica della Svezia o Viginum della Francia”, ha detto von der Leyen. “Credo che l'Europa ora abbia bisogno della sua struttura dedicata per combattere l'interferenza straniera. Riunirà l'expertise necessaria e si coordinerà con le agenzie nazionali esistenti”. In realtà esiste già una Task force del Servizio europeo di azione esterna. Esiste anche una vicepresidente della Commissione, Vera Jourova, che dovrebbe occuparsi di proteggere la democrazie dalle minacce esterne. La stessa Commissione ha proposto strategie e piani di azione. Le campagne di disinformazione e l'influenza straniera sono temi cruciali almeno dal 2016. Possibile che, contrariamente alla candidata Ursula, la presidente von der Leyen non se ne sia accorta?
Geoeconomia
Joe Biden lancia la corsa ai dazi contro la Cina - Ieri la Casa Bianca ha annunciato un aumento dei dazi doganali sull'equivalente di 18 miliardi di prodotti cinesi, prendendo di mira semiconduttori (50 per cento) , auto elettriche (100 per cento), pannelli solari (50 per cento) e alluminio e acciaio (25 per cento) per “proteggere le imprese e i lavoratori americani dalla concorrenza sleale”. L'Alto rappresentante Josep Borrell, in visita negli Stati Uniti, ha sottolineato che “come gli Stati Uniti, l'Ue sta affrontando una sfida sistemica da parte della Cina. Le tecnologie verdi e i veicoli elettrici stanno invadendo i nostri mercati. Con la chiusura del mercato statunitense, l'Ue non deve diventare la variabile di aggiustamento delle esportazioni cinesi", ha affermato Borrell. “Il mio appello è questo: lavoriamo insieme per mantenere una concorrenza leale”. Nonostante il pericolo che i dazi americani dirottino i prodotti cinesi verso l'Ue, la Commissione europea è sembrata fuori dai giochi. “Ci asteniamo dal commentare. Questa è un'iniziativa degli Stati Uniti per gli Stati Uniti. Aspettiamo di vedere quali saranno le ripercussioni economiche per l'Ue e difenderemo i nostri interessi", ha dichiarato uno dei suoi portavoce. “Dobbiamo assicurarci che i nostri interessi non siano danneggiati dalla concorrenza sleale”, ha aggiunto.
Crash europeo in vista sulla Cina - Come reagirà l'Unione europea ai dazi americani contro la Cina? Anche l'Ue si lancerà nella corsa alle tariffe doganali, come ha minacciato di fare Ursula von der Leyen e come chiede Emmanuel Macron? L'indagine della Commissione sui veicoli elettrici cinesi deve concludersi entro il 9 giugno. Ma diversi stati membri non vogliono lanciarsi in una guerra commerciale con Pechino, perché temono ripercussioni. I leader di Germania e Svezia hanno inveito ieri contro le “stupide” tariffe imposte dagli Stati Uniti sulle auto elettriche cinesi. “Non vogliamo smantellare il commercio mondiale, è un'idea stupida [...]. Le tariffe punitive come soluzione unica non sono una buona idea per i Paesi importatori ed esportatori", ha dichiarato il primo ministro svedese, Ulf Kristersson. “Vorrei sottolineare che almeno il 50 per cento delle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina proviene oggi da marchi occidentali che li producono e li importano in Europa”, ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. “Le case automobilistiche dell'Ue stanno inoltre ‘ottenendo buoni risultati sul mercato cinese’, ha sottolineato Scholz.
Elezioni europee
Eurovisione senza le destre per le europee - I candidati alla presidenza della Commissione europea si confronteranno il 23 maggio in Eurovisione nell'emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles. Cinque candidati hanno confermato la loro presenza: la tedesca Ursula von der Leyen per il PPE, il lussemburghese Nicolas Schmit per i socialisti, l'italiano Sandro Gozi in rappresentanza del gruppo Rinnovamento, la tedesca Terry Reintke per i Verdi e l'austriaco Walter Baier per la Sinistra Unita. Le due famiglie di partiti nazionalisti e di estrema destra, i Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e Identità e Democrazia, non potranno partecipare perché non hanno uno Spitzenkandidat. Il dibattito inizierà alle 15.00 e terminerà alle 16.45. Secondo l'EBU, i candidati parleranno in inglese e l'interpretazione sarà fornita in 24 lingue.
Migranti
Il Patto su migrazione e asilo definitivamente approvato - Il Consiglio dell'Ue ieri ha approvato definitivamente il nuovo Patto su migrazione e asilo, chiudendo almeno per ora un periodo di conflitti sulle politiche migratorie che si protraeva dalla crisi dei rifugiati del 2015-16. Ora gli Stati membri avranno due anni di tempo per mettere in opera le nuove regole. La Commissione presenterà nei prossimi mesi un piano di attuazione comune per fornire assistenza ai governi nel processo. L'adozione del Patto è stata salutata dai leader delle istituzioni comunitarie. “Le nuove regole renderanno il sistema di asilo europeo più efficace e assicurerà solidarietà e responsabilità tra gli stati membri”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Questo nuovo sistema comune rivoluzionerà il modo in cui l'Ue gestisce le migrazioni”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas: “L'Ue dimostra che può fornire soluzioni giuste e ferme alle sfide più inestricabili dei nostri tempi”. “Abbiamo spostato le montagne”, ha commentato la commissaria gli Affari interni, Ylva Johansson. Forse avrebbe fatto meglio a dire che l'Ue è riuscita a erigere muri alti come le montagne.
Brennero
La Commissione dà (un po') ragione all'Italia sul Brennero - La Commissione ieri ha adottato un parere motivato nella procedura avviata dall'Italia contro l'Austria per contestare davanti alla Corte di giustizia dell'Ue le restrizioni al traffico di camion sul Brennero. Secondo la Commissione, alcune misure in vigore in Austria limitano la libertà di movimento delle merci prevista nei trattati. Pur riconoscendo alcune spiegazioni fornite dall'Austria sulle ragioni ambientali delle restrizioni, la Commissione ritiene che le misure manchino di coerenza e non possano essere giustificate interamente. Inoltre la Commissione ritiene che le misure colpiscono più i trasportatori stranieri di quelli austriaci. Per contro, la Commissione non ritiene che l'Italia abbia fornito prove sufficienti del fatto che l'Austria non abbia rispettato il principio della sincera cooperazione. Dopo aver rifiutato per anni di aprire una procedura contro l'Austria, la Commissione continua a spingere per una soluzione negoziata e si è detta “pronta a sostenere entrambe le parti in questo sforzo”. Il caso Brennero è un'illustrazione di come la Commissione von der Leyen abbia evitato di usare procedure di infrazione per non dare fastidio a un governo (l'Austria) anche se un altro paese (l'Italia) è danneggiato.
Euro
Oggi previsioni economiche con un po' di ottimismo - Il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, oggi presenterà le previsioni economiche di primavera. Il quadro è meno pessimistico di alcuni mesi fa. “L'economia europea continua a mostrare resilienza”, ha detto ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. “L'economia è cresciuta dello 0,3 per cento nel primo trimestre, il tasso più alto dal terzo trimestre del 2022”, ha spiegato Dombrovskis. Inoltre, “l'inflazione è sulla strada verso l'obiettivo” del 2 per cento. Dombrovskis ha avvertito che ci sono ancora rischi a causa delle “circostanze geopolitiche”. Ma le previsioni dovrebbero segnalare una ripresa più forte del previsto per l'Ue e la zona euro. Anche il Fondo Monetario Internazionale benedice lo stato dell'economia europea. "La ripresa dell'Europa, alimentata dalla domanda interna, è saldamente sulla buona strada", ha detto ieri Alfred Kammer, il direttore per l'Europa del Fmi. Ma resta un problema. Gli elevati livelli di debito e deficit. Secondo il Fmi, "l'attuale ripresa fornisce anche l'opportunità per un consolidamento fiscale più ambizioso". La Commissione prenderà (forse) le sue decisioni il 19 giugno, quando deciderà quali paesi mettere sotto procedura per deficit eccessivo. Ma solo dopo le elezioni.
Accade oggi
Commissione: conferenza stampa del commissario Gentiloni sulle previsioni economiche di primavera
Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Schinas sull'attuazione della strategia sull'Unione della sicurezza
Commissione: riunione settimanale del collegio commissari
Commissione: la presidente von der Leyen riceve il premier libico, Abdul Hamid Al-Dbeibeh
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis a Erevan, in Armenia; incontra il presidente Vahagn Kachaturyan
Commissione: il commissario Wojciechowski riceve rappresentanti dell'agricoltura di Copa-Cogeca
Commissione: il commissario Schmit partecipa al Dialogo di Anversa sulla qualità dei lavori nell'industria
Commissione: la vicepresidente Jourova interviene al Summit della democrazia di Copenaghen
Commissione: la commissaria Urpilainen partecipa al Forum Ue-Artico e popolazioni indigene
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell negli Stati Uniti
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Eurostat: stima flash del Pil e dell'occupazione nel primo trimestre; dati sulla produzione industriale a marzo; dati sulle emissioni nel quarto trimestre del 2023; conti economici dell'agricoltura