Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
L'Ue promette l'economia di guerra, Putin la fa
Mentre l'Unione europea si lacera dibattendo della necessità o meno di un commissario europeo alla Difesa, Vladimir Putin ha scelto un economista come nuovo ministro della Difesa, in un rimpasto di governo che dimostra la sua determinazione a trasformare la Russia in un'economia di guerra per un lungo conflitto in Ucraina e oltre. Domenica sera diplomatici e osservatori sono stati colti di sorpresa dalla decisione di Putin di sostituire Sergei Shoigu con Andrey Belousov per guidare il ministero della Difesa nel pieno della guerra contro l'Ucraina. Ma ieri la maggior parte degli analisti era già concorde. La nomina di un economista dimostra che “la priorità di Putin è la guerra”, ha spiegato su X Alexandra Prokopenko, del think tank Carnegie: “Le guerre di attrito sono vinte dall'economia”. A quasi due anni dal primo discorso in cui il presidente francese, Emmanuel Macron, ha menzionato la necessità di passare all'economia di guerra, l'Ue è pronta per una guerra lunga della Russia?
Il rimpasto degli apparati di sicurezza della Russia ha più a che fare con l'industria della difesa che con la condotta della guerra in Ucraina. La Russia si è ripresa dalle umiliazioni iniziali dell'invasione, è all'offensiva da diversi mesi, ha appena aperto un terzo fronte in direzione di Kharkiv e si sta avvantaggiando della sua superiorità in termini di uomini e armi. Shoigu non è stato epurato, ma ha preso il posto del falco Nikolai Patrushev, l'ex capo dell'FSB, come segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione russa. A Patrushev dovrebbe essere affidato un altro incarico. Nel frattempo il figlio è diventato vice ministro dell'Agricoltura. La gestione militare della guerra in Ucraina non sarà affidata a Belousov, ma allo stato maggiore dell'esercito, che continua a essere guidato dal generale Valery Gerasimov, anche se ci sono interrogativi sul suo futuro. Il sistema putinista non viene modificato.
Il compito di Belousov, un fedelissimo di Putin dal 2008, un tecnico ascetico e profondamente religioso, sarà quello del “Gosplan nel complesso industriale-militare”, ha spiegato Tatiana Stanovaya, fondatrice di R.Politik: “L'obiettivo primario di Putin è di rafforzare la capacità dello stato di sostenere le necessità militari in modo più efficace”. Nell'era sovietica “Gosplan” era l'abbreviazione del Comitato statale per la pianificazione, incaricato dei piani quinquennali. Secondo Alexandra Prokopenko, che è stata consigliere della Banca centrale russa fino all'invasione dell'Ucraina, con Belousov la spesa militare russa aumenterà ulteriormente. Il ministero della Difesa ha già un bilancio che vale il 7 per cento del Pil russo, il livello più alto dall'era sovietica. Belousov è un forte sostenitore della politica industriale sussidiata dallo stato. La prospettiva è mettere la Russia in ordine di marcia per una guerra lunga non solo contro l'Ucraina, ma contro l'Occidente.
Putin può contare su un forte alleato esterno per rafforzare la produzione di armi, nonostante le sanzioni americane ed europee: la Cina. Il presidente russo domani volerà a Pechino per incontrare Xi Jinping, nel suo primo viaggio all'estero dopo la sua quinta inaugurazione. Sarà il quarto incontro tra Xi e Putin da quando i due hanno firmato una dichiarazione sulla “amicizia senza limiti” tra Cina e Russia, tre settimane prima l'invasione dell'Ucraina. Nel trilaterale della scorsa settimana a Parigi con Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen ha chiesto a Xi di "usare la sua influenza sulla Russia per porre fine alla guerra di aggressione" e di "ridurre le forniture alla Russia di beni a uso duale che finiscono sul campo di battaglia". Secondo gli occidentali, il 90 per cento della microelettronica che si ritrova nelle armi russe è importata dalla Cina. In tutta risposta Xi ha accusato americani ed europei di "diffamare un paese terzo e provocare una nuova Guerra fredda".
Gli europei mostrano un grave ritardo rispetto ai piani di guerra di Putin e ai progetti sino-russi per contestare l'ordine internazionale. La promessa di fornire un milione di munizioni all'Ucraina in un anno non è stata rispettata per la mancanza di capacità produttive e per il numero esiguo di contratti firmati. Gli Stati membri continuano a pianificare gli ordinativi di armi su un orizzonte temporale limitato (in media due-tre anni), scoraggiando l'aumento della produzione da parte dell'industria perché non c'è abbastanza ritorno sull'investimento. Il commissario al Mercato interno, il francese Thierry Breton, ha presentato lo scorso marzo la prima strategia industriale per la difesa. Ma le sue proposte sono di fatto bloccate dalla campagna elettorale e rischiano di restare congelate fino all'arrivo della prossima Commissione in autunno.
Sul piano politico, la proposta di Ursula von der Leyen di creare un nuovo commissario alla Difesa per la prossima legislatura ha creato più polemiche che soluzioni. Gli stati membri hanno richiamato all'ordine la presidente della Commissione e “Spitzenkandidat” del PPE, ricordandole che la Difesa è una competenza nazionale. La politica industriale nella difesa è già prevista tra le competenze del commissario al Mercato interno. Tuttavia i rapporti tra Breton e von der Leyen si sono deteriorati da quando la presidente della Commissione ha anticipato i contenuti della strategia industriale per la difesa, senza riconoscerne il merito al commissario francese.
Nella Nato alcuni paesi spingono per alzare l'obiettivo per la spesa nella difesa al 2,5 per cento del pil, anche se molti alleati non hanno ancora raggiunto il 2 per cento. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, continua a rifiutare di fornire missili Taurus all'Ucraina o di dare il via libera a uno strumento di debito comune da 100 miliardi di euro per finanziare l'industria europea della difesa e lo sforzo di guerra di Kyiv. Ma i suoi diplomatici si lamentano del fatto che Macron “parla molto e fa poco” per l'Ucraina o l'industria militare. Di fronte al “Gosplan” dell'economia di guerra della coppia Putin-Belousov “la risposta appropriata per Germania, Francia, Regno Unito e altri in Europa” dovrebbe essere “investire molto di più nella difesa, molto più rapidamente, con un senso di urgenza molto più grande”, ha spiegato il ricercatore Ulrich Speck. Non ci siamo.
La frase
"Gli F-16 della Danimarca saranno nei cieli sopra l'Ucraina entro un mese"
Il primo ministro danese, Mette Frederiksen.
Geopolitica
La Georgia sta per diventare una dittatura, l'Ue protesta ma non sanziona - Il Parlamento georgiano si appresta a votare una legge sulle influenze straniere simile a quella utilizzata in Russia per reprimere i media critici nei confronti del Cremlino. Ieri, ai legislatori georgiani sono bastati 67 secondi per approvare la terza e ultima lettura del progetto di legge in commissione parlamentare. I deputati dell'opposizione erano stati esclusi. La legge sarà messa ai voti oggi in plenaria e il partito Sogno Georgiano di Irakli Kobakhidze ha il sostegno necessario per farla approvare. L'Unione Europea è indignata e protesta. Dodici ministri degli Esteri - Germania, Francia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia e Svezia - hanno chiesto alla Commissione europea di valutare l'impatto della legislazione proposta sull'attuazione delle nove fasi del processo di adesione della Georgia. Il Parlamento europeo chiede sanzioni mirate contro “coloro che allontanano la Georgia dall'Ue”. Ma la Commissione ieri ha detto che non è ancora giunto il momento. A Tbilisi sono proseguite le manifestazioni, duramente represse dalla polizia. È un déjà vu dopo la Bielorussia, dove migliaia di oppositori del regime di Lukashenko sono stati imprigionati nonostante le sanzioni europee.
Geoeconomia
Due società cinesi si ritirano da un appalto sull'eolico in Romania - La Commissione europea ieri ha annunciato che due società cinesi si sono ritirati da una gara d'appalto per la progettazione, costruzione e gestione di un parco fotovoltaico in Romania, dopo l'avvio di un'inchiesta approfondita nei loro confronti sulle sovvenzioni estere. Le due società sono LONGi Green, quotata alla borsa di Hong Kong, e Shanghai Electric, impresa statale cinese, entrambe sospettate di ricevere sussidi pubblici da Pechino. Il regolamento sui sussidi esteri mira a impedire alle società di paesi terzi che ricevono sovvenzioni pubbliche di distorcere la concorrenza nel mercato dell'Ue. Il valore stimato del contratto per il parco eolico in Romania, con una capacità di 454,97 MW, è di 375 milioni di euro, in parte finanziati dall'Ue. "L’energia solare è vitale per la sicurezza economica dell’Europa. Stiamo investendo massicciamente nell’installazione di pannelli solari per ridurre le nostre emissioni di carbonio e le nostre bollette energetiche, ma ciò non dovrebbe avvenire a scapito della nostra sicurezza energetica, della nostra competitività industriale e dell’occupazione in Europa", ha detto il commissario Thierry Breton. E' la seconda volta che la Commissione costringe delle società cinesi a ritirarsi. Era accaduto anche in marzo con il colosso cinese delle ferrovie CRCC su una gara d'appalto per la fornitura di treni elettrici in Bulgaria.
Digitale
La Commissione designa Booking.com come “gatekeeper” - La Commissione europea ieri ha designato Booking come gatekeeper per il suo servizio di intermediazione online Booking.com oggi ai sensi del Digital Markets Act, dopo che la piattaforma ha riconosciuto di aver superato le soglie previste dal DMA. Booking ora ha sei mesi per conformarsi ai relativi obblighi previsti dalla DMA, offrendo maggiore scelta e libertà agli utenti finali e un accesso equo agli utenti aziendali ai servizi di gatekeeper. Alcuni obblighi entrano in vigore con effetto immediato, come l'obbligo di informare la Commissione di qualsiasi progetto di concentrazione nel settore digitale. “I vacanzieri inizieranno a beneficiare di una maggiore scelta e gli hotel avranno maggiori opportunità di business”, ha assicurato la vicepresidente Margrethe Vestager. La Commissione ha anche deciso di non designare X Ads e TikTok Ads come gatekeeper malgrado il superamento delle soglie del DMA, perché i due servizi non si qualificano come “gateway” (punto di passaggio) importante. In parallelo, la Commissione ha avviato un'indagine di mercato per valutare se il servizio di social network online X si qualifica come gatekeeper. La piattaforma di Elon Musk sostiene di non essere un punto di passaggio importante tra le imprese e consumatori. Le indagini dovrebbero concludersi entro cinque mesi.
L'Iva nell'era digitale minacciata dal veto dell'Estonia all'Ecofin - I ministri delle Finanze dell'Unione europea oggi cercheranno di arrivare a un accordo politico all'Ecofin sul pacchetto sull'Iva nell'era digitale, composto tra tre proposte per lottare contro la frode sull'imposta al valore aggiunto, sostenere le imprese e promuovere la digitalizzazione. Ma il veto dell'Estonia potrebbe compromettere l'intesa. "Non è un segreto che c'è uno stato membro, l'Estonia, che si oppone a una serie di elementi del compromesso, perché pensa che ci sarebbero complicazioni per il funzionamento di una delle sue piattaforme digitali", ci ha detto un diplomatico europeo ieri. "Un accordo è incerto". Anche un'altra proposta sul tavolo dell'Ecofin è a rischio. Nell'acronimo brussellese si chiama “Faster”: le misure per rendere più rapida e sicura l'esenzione dalle ritenute alla fonte in eccesso, per contribuire alla lotta contro gli abusi fiscali e al completamento dell'unione dei mercati dei capitali incoraggiando gli investimenti transfrontalieri. "La Repubblica ceca ha problemi con alcuni principi fondamentali della proposta. Stiamo lavorando a livello politico per convincere il ministro ad abbandonare le sue obiezioni per andare avanti", ha detto il diplomatico. Sulla tassazione le decisioni vengono prese all'unanimità degli stati membri.
Elezioni europee
Tensioni in vista per la Commissione von der Leyen 2 - Il capolista del Partito socialista spagnolo (PSOE) per le elezioni europee e futuro membro della prossima Commissione europea, Teresa Ribera, in un'intervista a Politico.eu, ha criticato duramente Ursula von der Leyen. Aprire la porta ad alcuni partiti nazionalisti “è una strategia terribile che non fa altro che rafforzare le fazioni più estremiste”, sostiene Ribera. “Capisco che lei (Ursula von der Leyen) stia cercando di proiettarsi come una persona capace di unire fazioni molto diverse. Ma credo che questo approccio sia sbagliato. L'inaccettabile non può essere accettato”. Seconda critica: “La pausa nell'attuazione del Green Deal è un grave errore: non c'è tempo da perdere”. Se sarà nominata alla Commissione, Teresa Ribera non giocherà un ruolo secondario. “Non accetterò di far parte dello sfondo”, ha avvertito. La spagnola vuole la competenza del Green deal, per il quale si è impegnata come ministro in Spagna, e non vede il motivo di entrare in un collegio se “non ha i denti o la forza reale in termini politici ed economici”. Informata dal suo connazionale e collega di partito Josep Borrell della mancanza di collegialità di Ursula von der Leyen e delle difficoltà di lavorare con lei, Teresa Ribera ha esposto le sue condizioni per entrare in una commissione "von der Leyen 2". Torna così il problema posto dalla riconferma della presidente uscente, divenuta la candidata del solo Partito Popolare Europeo.
Paesi Bassi
I Paesi Bassi a un passo da un governo di programma tutto di destra - I negoziati per la formazione di un governo tutto di destra nei Paesi Bassi sembrano essere arrivati a un punto di svolta, nel momento in cui si avvicina la scadenza che è stata fissata ai due principali negoziatori per trovare un accordo tra il partito di estrema destra Pvv di Geert Wilders, il Nuovo contratto sciale di Pieter Omtzigt, i liberali conservatori del Vvd di Dilan Yesilgoz e il Movimento Civico-Contadino di Caroline van der Plas. I due negoziatori Richard van Zwol e Elbert Dijkgraaf devono presentare il loro rapporto al Parlamento entro domani a mezzogiorno. Nel fine settimana i quattro partiti avrebbero trovato un accordo sia sulle politiche migratorie sia sulla politica finanziaria. Wilders si è mostrato molto ottimista. "La linea di arrivo è in vista", ha detto il leader dell'estrema destra, uscito grande vincitore dalle elezioni legislative di novembre. Wilders ha anche spiegato di aver individuato e contattato un potenziale primo ministro, senza svelare il nome. Dopo aver interrotto i negoziati a febbraio per le divergenze con Wilders sul rispetto della costituzione e del diritto internazionale, Omtzigt ha accettato di riprendere le discussioni per formare un governo di programma composto per metà da ministri che non provengono dai partiti.
Diritti
Come le fondazioni ultra conservatrici americane sostengono l'estrema destra in Europa - Le fondazioni ultra conservatrici negli Stati Uniti stanno sostenendo i partiti di estrema destra in Europa per rafforzare la loro agenda reazionaria sui diritti civili a livello globale. Questo è quanto sostiene uno studio firmato da Kenneth Haar ("The Alliance Attacking Freedom") pubblicato oggi dal Corporate Europe Observatory, che svela il legame tra le fondazioni americane e le forze di destra in Europa. Nel mirino in particolare c'è The Alliance Defending Freedom. Secondo lo studio, le fondazioni cristiane di destra statunitensi hanno aumentato notevolmente le sovvenzioni alle attività in Europa. Nel 2016-2018, la spesa dichiarata in Europa da 12 fondazioni si è attestata a circa 13,3 milioni di dollari, mentre è salita a 20,9 milioni nel 2019-2021. L'Alliance Defending Freedom ha contribuito attivamente alla creazione di organizzazioni e reti conservatrici in tutta l'Europa centrale e orientale e ha coltivato relazioni con diversi partiti politici, organizzando seminari e conferenze con il loro sostegno. Il Parlamento europeo non fa eccezione. Secondo lo studio, l'aumento della spesa dell'Alliance Defending Freedom riflette un più ampio progetto della destra americana di influenzare la politica europea anche in vista delle elezioni europee.
Euro
L'Eurogruppo torna a chiedere all'Italia la ratifica del trattato Mes - I ministri delle Finanze della zona euro ieri sono tornati a fare pressioni sul loro collega italiano, Giancarlo Giorgetti, per ratificare il nuovo trattato del Meccanismo europeo di stabilità per creare una rete di sicurezza finanziaria per il Fondo di risoluzione unico delle banche. Il Parlamento italiano ha rigettato la ratifica lo scorso dicembre con il voto decisivo della Lega, il partito di Giorgetti, e di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni. “Abbiamo enfatizzato l'importanza della ratifica del trattato del Mes”, ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, al termine della riunione ieri. “E' stato fatto chiaramente un appello in questo incontro sul fatto che dobbiamo avere un'approvazione del trattato emendato. Ovviamente rispettare quell'impegno è una questione di credibilità”, ha detto il direttore del Mes, Pierre Gramegna. Anche la Banca centrale europea si è aggiunta al coro. “E' ancora urgente creare un quadro europeo per la liquidità nella risoluzione. Il ritardo nell’introduzione del sostegno comune del Meccanismo europeo di stabilità al Fondo di risoluzione unico è un’altra importante lacuna che deve essere colmata”, ha detto la presidente della supervisione della Bce, Claudia Buch.
Accade oggi
Ecofin
Consiglio Cultura
Commissione: la vicepresidente Vestager incontra il ministro dell'Economia italiano, Giancarlo Giorgetti
Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Dialogo economico finanziario con gli Stati dei Balcani occidentali, Turchia, Georgia, Moldova e Ucraina;
Commissione: il vicepresidente Sefcovic a Parigi partecipa al Summit on Clean Cooking in Africa
Commissione: la vicepresidente Jourova interviene alla Conferenza annuale dell'Osservatorio europeo per i media digitali
Commissione: il commissario Breton interviene all'evento "3D for Europ's Culture"
Commissione: il commissario Hoekstra interviene all'incontro inaugurale del gruppo di riflessione sul Finanziamento della resilienza climatica
Commissione: la commissaria Kyriakides interviene all'evento 'Il diritto a essere dimenticati: migliorare la qualità di vita delle persone con storie di cancro"
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell negli Stati Uniti
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: dati sul commercio extra-Ue di materie critiche nel 2023