Macron si lancia in un doppio referendum su... Macron
Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Macron si lancia in un doppio referendum su... Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di fare delle elezioni europee del 6-9 giugno un doppio referendum su... Emmanuel Macron. Il primo è un referendum ad alto rischio tra gli elettori francesi sui suoi sette anni all'Eliseo che, in caso di sconfitta, potrebbe aprire una crisi politica interna con conseguenze imprevedibili sul piano nazionale ed europeo. In un'intervista alla Tribune ieri, il presidente francese ha annunciato la sua intenzione di impegnarsi direttamente nella campagna elettorale in Francia. Il secondo è un referendum sul suo progetto per la sopravvivenza dell'Europa e sarà riservato a un elettorato molto più ristretto, i ventisette capi di stato e di governo che a giugno dovranno approvare l'agenda strategica dell'Ue per la prossima legislatura e nominare i prossimi leader delle istituzioni comunitarie. In un'intervista all'Economist di questa settimana, il presidente francese ha rilanciato l'allarme del discorso sulla Sorbona sul rischio di morte per l'Europa e ha delineato un programma in contrapposizione con la visione ortodossa dell'Ue della Germania e del suo cancelliere Olaf Scholz. Entrambi i referendum sono legati tra loro. Da entrambi dipende il futuro dell'Ue.
Le elezioni europee in Francia si stavano già trasformando in un referendum su Macron. Secondo l'Eurobarometro, la principale preoccupazione dei francesi è il potere d'acquisto, tema nazionale che non ha niente a che fare con l'Ue. I sondaggi annunciano una disfatta per la lista di Macron, Besoin d'Europe. Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella è nettamente in testa, attorno al 30 per cento, con oltre dieci punti di vantaggio. “Queste elezioni arrivano in un momento inedito, grave, esistenziale. Un momento in cui si deve difendere questo scudo europeo che protegge la civilizzazione e i valori francesi”, ha detto Macron alla Tribune. “Mi impegnerò” nella campagna elettorale perché “non posso dirvi che queste elezioni sono essenziali e non impegnarmi a sostenere la lista che difende l'Europa”, ha spiegato il presidente francese. E il bersaglio di Macron in campagna sarà chiaramente il Rassemblement National, che è diventato un “prodotto di marketing” o “un partito nazionalista che si è travestito”, che cinque anni fa aveva al cuore del programma “l'uscita dall'Europa e dall'euro” e ora non dice “più una parola su questo tema”.
Macron spera di convincere gli elettori, mostrando il vero volto dell'estrema destra francese. “In questa campagna, vi sfido a darmi una sola idea del Rassemblement National”, ha detto il presidente francese. “Non appena il paese affronta una difficoltà, si schierano dalla parte della collera, senza mai prendere in considerazione l'interesse nazionale”. Per Macron, questa non è una politica. I politici di estrema destra “cambiano costantemente volto. Un giorno Frexit, un altro giorno restare nell’Unione. Prima delle elezioni, immigrazione zero e controllata a livello nazionale; il giorno dopo, la voglia di affrontare il tema da europei” (ogni riferimento a Giorgia Meloni è probabilmente voluto). Ma “aggregare la rabbia non significa mai proporre un programma o progettare un futuro. Le elezioni europee non devono diventare un momento in cui questa rabbia si scatena in modo innocente o senza conseguenze”, ha avvertito Macron.
In realtà, una sconfitta in un referendum su sé stesso di conseguenze ne avrebbe soprattutto per Macron. Perdere di dieci punti (o oltre) dopo essersi implicato direttamente in campagna elettorale minerebbe la sua autorità politica in Francia, dove già è confrontato a un'Assemblea nazionale dove non ha la maggioranza dei seggi. I partiti di opposizione – dall'estrema destra all'estrema sinistra, passando per il centrodestra dei Républicains – renderebbero gli ultimi tre anni del mandato di Macron un inferno, moltiplicando le imboscate parlamentari e i voti di sfiducia all'Assemblea nazionale. Anche la “Macronia” potrebbe lacerarsi al suo interno, nel momento in cui deve cercare un successore per le elezioni presidenziali del 2027.
Macron non è l'unico leader a fare delle elezioni europee un referendum nazionale. Giorgia Meloni in Italia ha fatto la stessa scelta, candidandosi come capolista di Fratelli d'Italia e invitando a votare “Giorgia”. Ma la sua posizione è molto più confortevole. Al potere da un anno e mezzo, Meloni è sulla cresta dell'onda e la vittoria nel suo referendum il 9 giugno consoliderà il dominio sulla politica italiana. Un plebiscito per la leader nazionalista, una disfatta per il visionario europeista: la scelta di Emmanuel Macron è pericolosa, perché un fallimento lo indebolirebbe agli occhi degli altri leader Ue, già scossi dalla sua diagnosi per l’Europa e dalle sue proposte.
Il referendum europeo di Macron si annuncia non meno complicato. Le date chiave sono quelle del 17 giugno, quando i capi di stato e di governo si ritroveranno per una cena informale per discutere i risultati elettorali e di nomine, e il 27 e 28 giugno, quando il Consiglio europeo dovrà adottare l'agenda strategica e scegliere i nuovi leader delle istituzioni comunitarie. Il presidente francese ha illustrato il suo programma per una “Europa potenza” nel discorso della Sorbona. Lo ha rilanciato con una lunga intervista all'Economist. Il corpo elettorale del referendum europeo di Macron è molto più ristretto: appena 27 grandi elettori, cioè i capi di stato e di governo degli stati membri, tutti con il diritto di veto. Ma non tutti contano allo stesso modo. Chi guida la Germania e la Francia ha un peso politico molto più forte degli altri, perché è la coppia franco-tedesca che continua a pilotare la direzione dell'Ue. Se non funziona, la macchina si ferma. E' quello che accade da oltre un anno.
Non è un caso se il discorso alla Sorbona e l'intervista all'Economist siano state lette da alcuni come un attacco diretto di Macron a Scholz. Dal rifiuto di inviare soldati in Ucraina alle critiche ai limiti che si pongono gli occidentali nella guerra lanciata dalla Russia, dallo strumento di debito europeo per finanziare l'industria della difesa e lo sforzo bellico ucraino a una politica più protezionista nei confronti della Cina, dalla creazione di campioni europei abbandonando le regole sugli aiuti di stato alla volontà di cambiare il mandato della Banca centrale europea per includere la crescita, le proposte di Macron entrano in rotta di collisione con quasi tutte le linee rosse di Scholz.
I canali di comunicazione tuttavia rimangono aperti. Parigi ha consultato e informato Berlino sul discorso della “Sorbona 2”. La cancelliera ha espresso il suo parere in un messaggio postato poche ore dopo l'intervento di Emmanuel Macron, cosa che la cancelliera Angela Merkel non aveva fatto per il discorso della “Sorbona 1”. I due leader faticano a intendersi e cercano di evitare grandi scontri. Ma non è sempre facile, soprattutto quando il presidente francese commette errori di comunicazione, come ha fatto nella conferenza stampa dopo il vertice di Parigi sull'Ucraina a febbraio, annunciando di non escludere l'invio di truppe di terra. Sorpreso da questa uscita, Olaf Scholz ha espresso il suo disaccordo e il suo malcontento.
La cena privata che ha riunito venerdì a Parigi i due leader e le rispettive mogli contribuisce al desiderio comune di una migliore intesa. Olaf Scholz ha detto di apprezzare gli incontri informali, senza consiglieri che limitino le discussioni e facciano trapelare il contenuto delle conversazioni che dovrebbero rimanere confidenziali. Emmanuel Macron ha informato Olaf Scholz dei punti principali della sua intervista all'Economist e - secondo quanto ci è stato riferito - la cena ha permesso di stabilire delle posizioni sulla Cina.
Olaf Scholz ha rifiutato l'invito di Emmanuel Macron a partecipare all'incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Il cancelliere lo ha informato che oggi sarà in Lettonia e Lituania, dove la Germania stanzierà una brigata per rafforzare il fianco orientale della Nato. L’incontro di oggi a Parigi con il presidente Xi, al quale parteciperà “nell’ambito delle sue competenze” la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sarà un test del coordinamento europeo di fronte a un partner economico difficile. La Cina scommette sulle divisioni tra gli europei. Xi si recherà poi in Ungheria per incontrare Viktor Orban, le cui posizioni sono agli antipodi di quelle di Emmanuel Macron.
Se i colloqui tra Emmanuel Macron e Xi Jinping diventeranno l’occasione per evidenziare le differenze tra Parigi e Berlino, la credibilità del motore franco-tedesco ne risulterà minata. Emmanuel Macron e Olaf Scholz sono entrambi deboli a livello nazionale. Se il presidente francese romperà con il cancelliere e poi perderà il referendum del 9 giugno in Francia, sarà ancora più debole per il referendum europeo del 27 e 28 giugno. E l’Unione Europea potrebbe effettivamente morire.
La frase
"Pieno sostegno dell'Ue a tutti i georgiani che mettono al primo posto il futuro europeo del proprio paese. La richiesta dei cittadini georgiani di una società aperta, democratica e pluralistica deve essere ascoltata".
Charles Michel, presidente del Consiglio europeo.
Geopolitica
Xi Jinping arriva in Europa, l'Europa chiede reciprocità - Il presidente cinese Xi Jinping è oggi a Parigi per una visita di Stato di due giorni in Francia. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stata invitata da Emmanuel Macron a partecipare alla parte europea dei colloqui con il suo omologo “nel quadro delle sue competenze”. I colloqui si concentreranno sull'attivazione da parte della Commissione degli strumenti europei di difesa commerciale, in particolare le disposizioni sugli appalti pubblici per escludere le aziende cinesi dalle gare d'appalto nell'UE e il regolamento sui sussidi esteri. Pechino ha denunciato “un segnale di protezionismo nei confronti delle imprese cinesi”. L'Unione europea vuole contrastare questa narrazione con dati, fatti e cifre che saranno presentati al presidente cinese. Xi Jinping avrà diritto alle “slide” utilizzate da von der Leyen in ogni suo discorso ai vertici europei. Emmanuel Macron intende difendere gli interessi dei 27 durante la parte europea dei colloqui con il suo omologo cinese. Ha coordinato la linea con il cancelliere Olaf Scholz durante la cena privata organizzata giovedì a Parigi con le loro mogli in un ristorante della capitale. Durante la visita del presidente Xi è prevista anche una sezione bilaterale franco-cinese, con un'escursione negli Hautes-Pyrénées.
La Russia prepara sabotaggi nell'Ue - Secondo il Financial Times, diverse agenzie di intelligence europee hanno avvertito i loro governi che la Russia sta orchestrando atti di sabotaggio in tutta l'Unione europea, nel momento in cui si prepara a una guerra permanente con l'Occidente. Gli atti di sabotaggio includerebbero attacchi bomba e attacchi incendiari, anche contro infrastrutture critiche e senza tenere conto delle potenziali vittime civili. Lo sforzo sarebbe già in corso. Nelle scorse settimane due cittadini russo-tedeschi sono stati arrestati in Baviera con l'accusa di aver complottato per attaccare siti militari e logistici in Germania per conto della Russia. Alla fine di aprile due uomini sono stati accusati nel Regno Unito di aver appiccato un incendio in un magazzino contenente forniture di aiuti per l'Ucraina. In Svezia, i servizi di sicurezza stanno indagando su una serie di recenti deragliamenti ferroviari, che sospettano possano essere atti di sabotaggio appoggiati. La Repubblica ceca ha accusato la Russia di un tentativo di distruggere i sistemi di segnalamento delle ferrovie. Finlandia ed Estonia hanno accusato la Russia per le interferenze al segnale Gps che ha costretto Finnair ad annullare i suoi voli verso l'aeroporto estone di Tartu. Venerdì Germania, Repubblica ceca e Polonia hanno detto di essere state prese di mira dal gruppo di hacker controllato dalla Russia Fancy Bear.
Europee
Il Pse promette zero collaborazione con la destra sovranista e l'estrema destra - I leader del Partito socialista europeo sabato a Berlino hanno firmato una dichiarazione in cui promettono che non coopereranno con il gruppo della destra sovranista (Ecr) e quello dell'estrema destra (Id) dopo le elezioni europee del 6-9 giugno. “Non coopereremo mai, né formeremo una coalizione con l’estrema destra! Questo significa anche nessuna cooperazione o alleanza con l'Ecr o id al Parlamento europeo”, dice il documento sottoscritto da tutti i leader dei partiti nazionali. Il Pse invita “tutti i partiti democratici europei a respingere fermamente qualsiasi normalizzazione, cooperazione o alleanza con l’estrema destra. Ci aspettiamo che lo includano formalmente e inequivocabilmente nei loro manifesti elettorali e nelle dichiarazioni dei partiti, come facciamo nel nostro manifesto del Pse e in questa dichiarazione sulla leadership del Pse. Questo è l’unico modo per garantire agli elettori che esiste una barriera affidabile e ferma contro l’estrema destra dopo le elezioni europee”. L'impegno solenne dei socialisti rischia di complicare la corsa di Ursula von der Leyen per un secondo mandato. La presidente della Commissione avrà bisogno dei voti di alcune componenti dell'Ecr per mettere al sicuro il voto di conferma al Parlamento europeo da franchi tiratori.
Pestaggio neonazista contro un eurodeputato della Spd - Matthias Ecke, eurodeputato della Spd tedesca e candidato alle prossime elezioni, venerdì è stato aggredito a Dresda mentre attaccava manifesti elettorali da un gruppo di quattro giovani, in quello che con ogni probabilità è un attacco neonazista. "L'attacco a Matthias Ecke è un inequivocabile segnale d'allarme per tutti i cittadini di questo paese", hanno detto in un comunicato Henning Homann e Kathrin Michel, co-presidenti della Spd in Sassonia. “I nostri valori democratici sono sotto attacco”. La Spd ha attribuito la responsabilità dell'attacco al partito di estrema destra Alternativa per la Germania. Il numero di assalti e intimidazione politiche è in forte aumento in Germania. Venerdì un altro militante dei Verdi sarebbe stato aggredito da un gruppo di giovani a Dresda. Dall'inizio dell'anno in Sassonia sono stati registrati 112 reati di matrice politica in relazione alle elezioni. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, si è detta "inorridita dal feroce attacco contro l'eurodeputato Ecke a Dresda. Il mio pieno sostegno e solidarietà. I responsabili devono essere assicurati alla giustizia". Il ministro dell'Interno tedesco, Nancy Faeser, ha denunciato "un grave attacco alla democrazia" e "una nuova dimensione di violenza antidemocratica".
Le elezioni europee campo di battaglia per il Cremlino - "Le elezioni europee sono un campo di battaglia per il Cremlino". Questo è il titolo di un'analisi pubblicata venerdì 3 maggio dalla East Stratcom Task Force del Servizio europeo di azione esterna per illustrare tattiche, tecniche e procedure chiave impiegate dai manipolatori e disinformatori filo-Cremlino in relazione alle elezioni del 6-9 giugno. La campagna anti elezioni mira a "diffamare i leader, fomentare la sfiducia, inondare i social media di falsità, rivoltare l’agenda pubblica contro l’Ucraina ed evitare paragoni scomodi per la Russia". La prima analisi si concentra soprattutto sugli attacchi ai leader, in particolare il presidente francese, Emmanuel Macron, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante, Josep Borrell. Il bersaglio principale, tuttavia, è il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Regno Unito
La disfatta Tory nelle elezioni locali - Le elezioni locali nel Regno Unito si sono trasformate in un disastro elettorale per il primo ministro britannico, Rishi Sunak, e il suo Partito conservatore. I laburisti hanno riconquistato le due più grandi metropoli - Londra e Manchester - più una miriadi di altre città. Il candidato laburista Richard Parker è riuscito a strappare ai Tory anche il West Midlands, che include la città di Birmingham. Il leader del Labour, Keir Starmer, che è sulla buona strada per ottenere una vittoria alle elezioni legislative che si terranno entro la fine dell’anno, ha definito il risultato “fenomenale” e “oltre le nostre aspettative”. I conservatori hanno perso almeno 474 consiglieri locali, mentre i laburisti ne hanno guadagnati 186. Il Partito liberal-democratico ha superato i Tory in termini di consiglieri eletti.
Accade oggi
Commissione: la presidente von der Leyen partecipa a un incontro trilaterale con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il presidente cinese, Xi Jinping, a Parigi
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell presiede il Forum Ue-Ucraina delle industrie della difesa
Commissione: ll commissario Lenarcic riceve Riad Malki, inviato speciale del presidente Abbas e consigliere per gli affari internazionali dell'Autorità palestinese
Commissione: la commissaria Urpilainen riceve il ministro degli Esteri argentino, Dianda Mondino
Eurostat: dati sull'applicazione delle leggi sull'immigrazione nel 2023