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Migranti: Meloni, soluzione o problema per Schengen?
La politica migratoria potrebbe diventare il tema esplosivo del Consiglio europeo che si terrà il 17 e 18 ottobre a Bruxelles. La decisione della Germania di reintrodurre i controlli alle sue frontiere interne dell'area Schengen ha provocato dure reazioni da parte di alcuni partner. I Paesi Bassi hanno scritto alla Commissione per chiedere un opt-out dalla politica su migrazione e asilo. Viktor Orban continua con la campagna destabilizzatrice fatta di post su X e minacce di inviare a Bruxelles autobus carichi di migranti. Il nuovo ministro dell'Interno francese, Bruno Retailleau, non esita a prendere a prestito concetti inventati dall'estrema destra come la "decivilizzazione" e promette di restituire al paese il "controllo delle sue frontiere". L'approccio promosso da Giorgia Meloni seduce sempre più: i memorandum con i paesi del Mediterraneo per bloccare le partenze e l'accordo con l'Albania per esternalizzare le procedure di asilo fanno parte delle “soluzioni innovative” chieste da quindici Stati membri a Ursula von der Leyen. Proclamare l'Europa fortezza è la scelta più semplice. A meno che Germania e Francia non decidano di affrontare il problema dell'Italia e dei movimenti secondari.
L'ordine del giorno del Consiglio europeo sarà deciso oggi dai ministri al Consiglio Affari Generali. In una discussione preliminare la scorsa settimana tra gli ambasciatori dei ventisette Stati membri, un gruppo consistenti di paesi (Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Grecia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi e Repubblica ceca) ha chiesto con forza di avere il tema delle migrazioni in agenda con un dibattito approfondito tra i leader. Ciascuno tuttavia ha le sue priorità, legate alla situazione politica interna e alle conseguenze di ciò che fanno i paesi vicini. La decisione della Germania di derogare Schengen ha provocato una serie di critiche. "Questi azioni sono inaccettabili", ha detto il primo ministro polacco, Donald Tusk. Il ministro dell'Interno austriaco, Gerhard Karner, ha definito la decisione tedesca come "illegale". "La risposta non può essere la cancellazione unilaterale di Schengen e lasciare la palla ai paesi che si trovano ai confini esterni dell'Europa", ha avvertito il premier greco, Kyriakos Mitsotakis.
Schengen è il primo tema esplosivo. Derogare alla libera circolazione senza controlli alle frontiere è possibile per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, ma significa scaricare il problema migratorio sul paese vicino, innescando una probabile reazione a catena. Alla fine della catena ci sono i paesi di primo ingresso che vengono privati di una valvola di sfogo: i movimenti secondari. Che siano richiedenti asilo o migranti economici, gran parte delle persone che sbarcano in Italia, in Grecia o in Spagna non intende restare lì. Vuole raggiungere i paesi del nord dell'Ue o il Regno Unito.
I movimenti secondari sono illegali secondo il regolamento di Dublino. Ma, in assenza di meccanismi di solidarietà come i cosiddetti “ricollocamenti” di richiedenti asilo, i controlli alle frontiere in deroga a Schengen possono produrre una situazione insostenibile nei paesi di primo ingresso. Il nuovo Patto su migrazione e asilo aspira a risolvere il problema con misure per limitare i movimenti secondari in cambio di un po' più di solidarietà. Ma per la sua attuazione ci vorranno due anni e il nuovo Patto potrebbe essere già vecchio.
Dublino e i movimenti secondari sono l'altro tema potenzialmente esplosivo, perfino più di Schengen. Secondo le regole di Dublino, i paesi di primo ingresso dovrebbero farsi carico di migranti e richiedenti asilo che entrano sul loro territorio. Quando passano in un altro paese con i movimenti secondari, lo Stato membro di destinazione ha il diritto di chiedere al paese di primo ingresso di riprendersi i migranti. E' la procedura dei “take back” (riprendersi in carico), cui dovrebbe seguire l'effettivo trasferimento del migrante. Ed è qui che emerge il problema Italia che, insieme ad altri paesi di primo ingresso, di fatto ha sospeso unilateralmente il regolamento di Dublino.
Nel 2023, sotto il governo di Giorgia Meloni, l'Italia ha ricevuto 42.468 richieste di riprendersi in carico migranti entrati sul suo territorio e scappati in altri paesi. Le richieste provenivano principalmente da Germania e Francia. Ma i trasferimenti effettivi verso l'Italia sono stati appena 60. La Grecia, con 6.400 richieste di "take back", ha accettato solo 6 trasferimenti effettivi. La giustificazione addotta dal governo Meloni è la pressione alle frontiere esterne, che non consente al sistema italiano di riprendersi i migranti fuggiti in altri paesi dell'Ue. Ma l'argomento è considerato come un alibi da parte dei partner del nord. Belgio e Paesi Bassi hanno criticato in più occasioni Roma. Ora anche Francia e Germania hanno deciso di alzare i toni.
La questione della sospensione unilaterale di Dublino è stata sollevata in una lettera che Parigi e Berlino hanno inviato alla commissaria Ylva Johansson per chiedere di aprire negoziati con il nuovo governo del Regno Unito su un accordo sulle questioni migratorie. La parte della lettera più dolorosa per l'Italia è quella che riguarda l'applicazione delle regole interne all'Ue. "Deploriamo che, da molti mesi, le regole di Dublino siano poco o per nulla applicate da alcuni Stati membri", hanno scritto i due ministri di Francia e Germania, Gérald Darmanin (prima di lasciare l'incarico) e Nancy Faeser. “Il nuovo Patto presuppone un elevato livello di fiducia tra Stati membri". Altrimenti "ogni riforma europea apparirà, ab initio, vuota di senso e di portata", avvertono Darmanin e Faeser. L'Italia non è citata direttamente. Ma, secondo Francia e Germania, "i trasferimenti di Dublino non dovrebbero essere sospesi unilateralmente". Parigi e Berlino chiedono alla Commissione di compiere di passi "per fare in modo che l'insieme degli Stati membri applichino le regole esistenti".
Se al Consiglio europeo, Emmanuel Macron e Olaf Scholz solleveranno il problema di Dublino, Giorgia Meloni risponderà come ha fatto in passato che la soluzione è impedire ai migranti di entrare nell'Ue. L'Italia “chiede dimensione esterna, rimpatri, protezione dei confini esterni e soluzioni innovative”, ci ha detto un diplomatico. “C'è un'unità logica. Non solo attuazione del Patto su migrazione e asilo, ma anche accelerazione della dimensione esterna”. Meloni potrà anche portare alcuni risultati. Secondo Frontex, da gennaio ad agosto gli ingressi irregolari in Italia sono scesi del 64 per cento. L'argomento si vende bene agli elettori e piacerà agli altri leader del Consiglio europeo. Chiudere le frontiere esterne è l'unica strategia su cui è possibile un accordo a ventisette.
Seguire Meloni potrebbe essere l'unico modo per salvare Schengen e le frontiere interne aperte. Ma rischia di essere solo una tregua temporanea. Una parte dei flussi si è semplicemente spostata dalla rotta verso l'Italia a quella verso le isole Canarie (+123 per cento) e la Grecia (+39 per cento). Secondo l'Agenzia europea per l'asilo, le domande d'asilo nell'Ue sono rimaste sostanzialmente stabili nei primi sei mesi dell'anno (512.000 nel 2024 contro 520.000 nel 2023). Secondo alcune stime, più dei due terzi dei migranti che fanno domanda di protezione internazionale arrivano nell'Ue con un visto regolare. I numeri e la complessità del fenomeno migratorio smentiscono la panacea dell'Europa fortezza.
La frase
“Dobbiamo smettere di discutere di linee rosse”
Mette Frederiksen a proposito delle restrizioni imposte all'Ucraina sull'uso delle armi contro la Russia.
Geopolitica
Scholz non toglierà le restrizioni all'Ucraina sulle armi - L'appello della premier danese Mette Frederiksen a “smettere di discutere di linee rosse” imposte all'Ucraina perché avvantaggiano la Russia è durato una mattinata. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ieri ha ribadito che non intende togliere le restrizioni imposte all'Ucraina sull'uso delle armi occidentali per permetterle di colpire più in profondità la Russia. “La Germania non sosterrà di togliere le restrizioni sui missili a lunga gittata. Questo non sarebbe compatibile con la mia convinzione personale”, ha detto Scholz prima di incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Non lo faremo. E abbiamo buone ragioni per non farlo”, ha aggiunto Scholz.
Mercato interno
Scholz si oppone all'acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit - Tutti parlano di mercato interno e unione bancaria, compresa la necessità di un consolidamento dei grandi gruppi europei, ma quando si passa dalla teoria alla pratica le acquisizioni da parte di altri paesi mandano in tilt i leader dell'Ue. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è espresso contro un'acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit dopo che la banca italiana ha annunciato di aver portato la sua quota nell'istituto tedesco dal 9 al 21 per cento. Scholz ha detto a Reuters che “attacchi ostili, acquisizioni ostili non sono una buona cosa per le banche”. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha risposto che “in Europa c'è libero mercato. Non capisco perché quando qualcuno viene ad acquistare in Italia si dice che siamo in un sistema europeo moderno del mercato unico, se poi un italiano acquista fuori non è più nel mercato unico”, ha detto Tajani. La Commissione per ora rimane silenziosa. La Banca centrale europea ha ricordato che si applicano le regole dell'unione bancaria.
Stato di diritto
Un dibattito orizzontale sotto presidenza ungherese - Oltre all'agenda del Consiglio europeo, il Consiglio Affari generali oggi discuterà di Stato di diritto. E' la prima riunione formale sotto la presidenza ungherese e il governo di Viktor Orban spera di non finire nel mirino degli altri Stati membri, nonostante i numerosi contenziosi aperti sullo Stato di diritto. La discussione sarà "orizzontale", ci ha detto un funzionario dell'Ue: il dibattito si incentrerà sul rapporto sullo stato di diritto pubblicato il 24 luglio dalla Commissione per esaminare gli sviluppi in tutti gli Stati membri in quattro settori chiave (giustizia, corruzione, libertà dei media e questioni istituzionali). In ciascuno di questi settori l'Ungheria è stata pesantemente criticata dalla Commissione. La presidenza ungherese intende organizzare una discussione sulla situazione specifica di singoli paesi nella riunione di novembre del Consiglio Affari generali. Ma sul banco degli imputati non ci sarà l'Ungheria. I paesi oggetto della discussione saranno Malta, Paesi Bassi, Austria e Polonia.
Svezia e Finlandia chiedono una politica più attiva sullo Stato di diritto - La Svezia e la Finlandia hanno scritto alla Commissione per chiedere di rafforzare la politica e gli strumenti sullo stato di diritto per fare in modo che tutti gli stati membri “aderiscano ai nostri valori comuni” su democrazia e diritti fondamentali. Tre sono i suggerimenti. Primo, rafforzare l'applicazione della condizionalità sul rispetto dello stato di diritto per ottenere i fondi dell'Ue. Secondo, oltre alla condizionalità generale, applicare lo stesso principio a singoli programmi di spesa. Terzo, estendere la condizionalità preventiva anche alla Politica agricola comune. Soldi dell'Ue e stato di diritto devono andare mano nella mano. “Chiediamo alla nuova Commissione di perseguire un approccio ampio per il rispetto dello stato di diritto, legando ulteriormente lo stato di diritto e il bilancio”, hanno scritto i ministri Jessica Rosencrantz e Joakim Strand nella loro lettera.
Vacca sacra
La Commissione porta la Cina davanti all'OMC per l'indagine sui prodotti lattiero-caseari - La Commissione ieri ha presentato un ricorso davanti all'Organizzazione mondiale del commercio per contestare l'indagine anti-sovvenzioni lanciata dalla Cina contro l'industria lattiero-casearia dell'Ue. “Siamo certi che le esportazioni di prodotti lattiero-caseari dell'Ue non arrechino danno all'industria lattiero-casearia cinese”, ha detto il vicepresidente Valdis Dombrovskis. E' la prima volta che la Commissione contesta un'indagine in una fase iniziale. “Osserviamo l'emergere di una prassi da parte della Cina di avviare misure di difesa commerciale sulla base di accuse discutibili e prove insufficienti”, ha spiegato un portavoce. Il sospetto è che Pechino usi la minaccia di dazi sui prodotti lattiero-caseari come strumento di ricatto se l'Ue adotterà dazi contro i veicoli elettrici a batteria cinesi. “Proteggiamo i produttori dell'Ue da qualsiasi abuso degli strumenti di difesa commerciale e difendiamo il commercio basato sulle regole”, ha assicurato Dombrovskis. La Cina ha avviato l'indagine il 21 agosto 2024 su latte, panna con un contenuto di grassi superiore al 10 per cento e vari tipi di formaggio provenienti dall'Ue. L'indagine riguarda i sussidi nell'ambito della Pac nonché alcuni programmi nazionali e regionali.
Altri aiuti eccezionali per gli agricoltori - La Commissione ieri ha proposto di stanziare 119,7 milioni di euro dalla riserva agricola per sostenere direttamente gli agricoltori di Bulgaria, Germania, Estonia, Italia e Romania che sono stati colpiti da eventi climatici avversi eccezionali in primavera e all'inizio dell'estate. La Commissione ha proposto di assegnare 10.9 milioni alla Bulgaria, 46.5 milioni alla Germania, 3.3 milioni all'Estonia, 37.4 milioni all'Italia e 21.6 milioni alla Romania. Gli importi possono essere integrati fino al 200 per cento da fondi nazionali. L'obiettivo è compensare gli agricoltori di questi paesi che hanno perso parte della loro produzione e parte del loro reddito. La proposta della Commissione sarà votata il 7 ottobre. Un altro pacchetto di aiuti eccezionali potrebbe seguire: la Commissione valuterà se anche gli agricoltori di altri Stati membri che sono stati colpiti da eventi meteorologici estremi nella seconda metà dell'estate hanno subito danni che giustifichino il ricorso alla riserva agricola.
La Corte dei conti semina dubbi sugli aiuti al biologico - In una relazione pubblicata ieri la Corte dei conti dell'Ue mette in dubbio l'efficacia degli aiuti all'agricoltura biologica, sottolineando che l'attuale strategia presenta carenze significative e non sono stati definiti né una visione né valori-obiettivo al di là del 2030. Nel periodo 2014-2022, gli agricoltori europei hanno ricevuto per la conversione all’agricoltura biologica circa 12 miliardi di euro di sostegno dalla Politica agricola comune. Entro il 2027 dovrebbero percepire altri 15 miliardi di euro. Tuttavia, la diffusione dell’agricoltura biologica varia notevolmente: da meno del 5 per cento della superficie agricola di Paesi Bassi, Polonia, Bulgaria e Irlanda a oltre il 25 per cento in Austria. Secondo gli auditor, è possibile che il sostegno della Pac ignori gli obiettivi ambientali e di mercato. Gli agricoltori possono ricevere fondi dell’Ue anche se non applicano la rotazione delle colture o gli standard in materia di benessere degli animali. La Corte ha rivelato che è prassi giuridica comune autorizzare l’utilizzo di sementi non biologiche per coltivazioni biologiche. Inoltre, attualmente non vi è modo di valutare fino a che punto si siano concretizzati i presunti benefici ambientali dell’agricoltura biologica. Risultato: la produzione biologica rimane un mercato di nicchia e, secondo la Corte dei conti, è probabile che in questo ambito l’Ue abbia sbagliato mira.
Trasporti
La concorrenza sui treni porta efficienza e prezzi più bassi - Uno studio pubblicato ieri dalla Commissione mostra i vantaggi per gli utenti della concorrenza nei servizi ferroviari passeggeri e merci, in particolare grazie a significative riduzioni nei prezzi dei biglietti per i passeggeri e nei costi del trasporto merci. Secondo la Commissione, grazie alla liberalizzazione ferroviaria, l'Italia ha visto una riduzione del 31 per cento nei prezzi, mentre l'Austria ha registrato un aumento del 41 per cento nella frequenza del servizio. I miglioramenti dell'efficienza offrono vantaggi quali tariffe più basse, maggiore frequenza, maggiore comfort e risparmi sui costi pubblici. Nel mercato degli obblighi di servizio pubblico, in cui gli Stati membri compensano le compagnie ferroviarie per la fornitura di servizi essenziali ma commercialmente non redditizi, le gare d'appalto competitive in Francia hanno portato a un aumento della frequenza fino al 110 per cento su determinate linee e all'introduzione di nuovo materiale rotabile. Nel mercato ferroviario merci, la concorrenza ha portato a prezzi e costi operativi più bassi, con un leggero aumento della domanda, in particolare nel trasporto merci intermodale.
Accade oggi
Consiglio Affari Generali
Consiglio europeo: il presidente Michel a New York pronuncia un discorso a un evento "In difesa della democrazia, combattere contro gli estremismi"
Commissione: la presidente von der Leyen partecipa alla 79esima Assemblea generale a New York insieme all'Alto rappresentante Borrell e ai commissari Vestager, Suica, Kyriakides, Reynders, Johansson, Lenarcic, Urpilainen, Simson e Hoekstra
Commissione: la presidente von der Leyen interviene al Global Renewables Summit e presiede con Justin Trudeau un evento sul prezzo del carbonio
Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell interviene alla riunione di alto livello del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina
Commissione: la vicepresidente Vestager a Washington incontra il vice procuratore generale del Dipartimento di Giustizia, Jonathan Kanter
Commissione: il vicepresidente Schinas a Madrid partecipa a un evento su ‘Il futuro dell'Ue: fattibilità dell'allargamento’ organizzata dall'Associazione dei giornalisti europei
Commissione: il commissario Hahn a Santiago del Cile incontra rappresentanti del governo e investitori
Commissione: il commissario Wojciechowski a Skopje partecipa alla 18ª riunione annuale dei ministri dell'agricoltura dell'Europa sud-orientale
Commissione: la commissaria Johansson a Washington incontra il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, e il segretario del Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: consumo finale energia nel settore dei servizi nel 2022; statistiche sull'e-government e l'identità elettronica nel 2023