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“Non siete all'altezza": il triste bilancio di fine anno per l'UE
I leader europei avranno pure avuto di che rallegrarsi alla fine del loro ultimo vertice del 2024, ma l'immagine che proietta l'Unione europea non è rosea. “Non siete all'altezza”, ha detto la presidente della Georgia, Salomé Zourabichvili, al Parlamento europeo a Strasburgo mercoledì. “Le vostre garanzie di sicurezza non saranno sufficienti”, ha lamentato ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al termine di una serie di colloqui a Bruxelles sul sostegno necessario al suo paese per resistere alla guerra della Russia. Gli europei promettono molto, ma non mantengono la parola. Queste critiche danno una pessima impressione: quella di un'Unione Europea velleitaria e incapace di agire in base al suo desiderio di essere una potenza e un attore geopolitico.
Gli ucraini stanno combattendo da quasi tre anni contro la Russia, una superpotenza con armi nucleari e forze militari superiori. E stanno resistendo. Gli europei e gli americani li sostengono con armi e finanziamenti, ma alcuni di loro si stanno stancando. Il conflitto entra in una nuova fase con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio. Il presidente americano eletto vuole porre fine a questo conflitto e diversi leader europei sono sulla stessa lunghezza d'onda, tra cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il primo ministro ungherese, Viktor Orban.
Zelensky si è recato a Bruxelles mercoledì sera per spiegare ai suoi interlocutori europei il pericolo di imporre un cessate il fuoco e per insistere sull'urgenza di consegnare le armi promesse. Nella sua conferenza stampa di ieri non c'è stato alcun segnale di compiacimento. Il congelamento del conflitto non è una soluzione. “Dobbiamo essere in una posizione di forza, altrimenti cosa succederà se Vladimir Putin entrerà di nuovo in guerra tra due, sei o dodici mesi? Ci rimetteranno tutti”, ha avvertito il presidente ucraino. Il cessate il fuoco proposto da Viktor Orban è una “parola vuota”, ha detto. “Non ho parlato con Viktor Orban, ma non ha il mandato per organizzare i negoziati e ha relazioni troppo calorose con Vladimir Putin”, ha aggiunto. Orban ha reagito sorprendendo tutti alla fine del Consiglio europeo, quando ha annunciato il blocco del rinnovo di tutte le sanzioni dell'Ue contro la Russia. Il primo ministro ungherese ha detto ai suoi omologhi che deciderà se confermare il suo veto dopo l'insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio. La decisione di rinnovare le sanzioni deve essere presa entro il 31 gennaio.
Il presidente ucraino è stato altrettanto diretto nel criticare i leader europei che promettono e non mantengono e che gli consigliano di abbassare l'età di arruolamento dei combattenti. “Un anno fa si parlava di formare quattordici-dodici brigate, ed era stato persino stilato un calendario per addestrarle ed equipaggiarle. Oggi abbiamo una brigata addestrata in Francia e una in corso di addestramento in Germania dagli americani. A cosa serve abbassare l'età di leva se i combattenti non hanno armi o l'equipaggiamento necessario?”. Zelensky non ha fatto nomi, ma alcuni di loro si sono riconosciuti in questa critica. “Non ci mancano le persone, ma le armi”, ha insistito il presidente ucraino.
Gli europei lo irritano con le loro dichiarazioni sulle garanzie di sicurezza che sono disposti a offrire all'Ucraina per porre fine al conflitto, parlando di una forza di pace senza che ci sia nulla di solido sul tavolo. “Ho incontrato ieri il presidente Macron e siamo favorevoli alla sua iniziativa, ma vogliamo conoscere tutti i dettagli. Quale sarebbe la reazione (di questa forza) in caso di un altro attacco da parte della Russia? Sono questi i tipi di domande che devono essere sollevate”, ha insistito Zelensky. Ma “le garanzie dell'Unione Europea da sole non bastano. Per noi, le vere garanzie vengono dalla Nato. Vogliamo discutere delle garanzie di sicurezza con gli europei e gli americani. Gli americani devono essere coinvolti. Sono nostri alleati e sono anche i nostri finanziatori”, ha insistito il presidente ucraino. “Per il momento non è stata presa alcuna decisione. Non possiamo parlare di garanzie di sicurezza”, ha affermato, interrompendo le domande.
Imbarazzati dalle domande sulle critiche di Zelensky, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che presiedeva il suo primo vertice europeo, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno preferito eludere la questione durante la conferenza stampa. “Dobbiamo rafforzare l'Ucraina per prepararla a tutti gli scenari”, ha dichiarato Costa. “Il dibattito non riguarda le condizioni per i negoziati, perché la Russia non vuole un cessate il fuoco. L'imperativo è aiutare gli ucraini a tenere la linea del fronte”, ci ha detto un diplomatico europeo dopo il vertice. “Zelensky non può accettare un cessate il fuoco che sarebbe un modo per permettere a Putin di guadagnare tempo”, ha spiegato il diplomatico.
Zelensky ha partecipato a diversi incontri durante il suo viaggio. In primo luogo, mercoledì ha incontrato il presidente francese a margine del summit tra l'Ue e i paesi dei Balcani occidentali, prima che Emmanuel Macron partisse per Mayotte, devastata da un ciclone. Ha poi incontrato un gruppo di leader a casa del segretario generale della Nato, Mark Rutte, Il giorno successivo ha parlato al Consiglio europeo con i capi di Stato e di governo dell'Ue. Il primo formato riuniva i paesi che hanno le capacità e potrebbero essere disposti a impegnarsi direttamente in Ucraina. Il secondo formato includeva anche i “pacifisti”, i “neutrali” e gli “indifferenti”, al fine di garantire l'unità dei 27 paesi. “Non sappiamo ancora in cosa consisteranno le garanzie di sicurezza. Dobbiamo aspettare e vedere quali sono le intenzioni di Donald Trump”, ha ammesso il diplomatico europeo. Si tratterà quindi di sapere quali Stati saranno coinvolti nelle garanzie di sicurezza volte a dissuadere Putin dall'entrare nuovamente in guerra e quali mezzi saranno in grado di mettere in atto.
La durata guerra della Russia in Ucraina ha rivelato sì le vulnerabilità russe, ma anche le falle delle sanzioni internazionali introdotte per limitare lo sforzo bellico di Putin e le debolezze dell'Unione Europea, che da tempo preferisce il burro ai cannoni ed è disarmata. Zourabichvili. la presidente della Georgia ha sottolineato un'altra lacuna degli europei: il loro pensiero velleitario. “Se vogliamo essere onesti, l'Europa non è stata all'altezza della situazione”, ha affermato Zourabichvili. “È rimasta a metà strada. Mentre i georgiani combattono giorno e notte, l'Europa è stata lenta a reagire e ad agire”, ha deplorato la presidente.
Bloccata dall'Ungheria, sulla Georgia l'Ue non ha potuto adottare sanzioni contro i leader di Sogno georgiano, il partito filorusso implicato nella repressione dei manifestanti al potere, perché era necessaria l'unanimità. L'Ue non ha nemmeno messo in discussione la legittimità delle elezioni inficiate da brogli che hanno confermato al potere questo partito fondato dall'oligarca miliardario, Bidzina Ivanishvili. Gli eletti di Sogno georgiano hanno eletto alla presidenza un ex calciatore di estrema destra filo-russo. Zourabichvili, il cui mandato scade il 29 dicembre, si rifiuta di cedere e si è unita ai manifestanti per chiedere nuove elezioni. La presidente ha invitato l'Ue a “usare le sue leve” per costringere Sogno georgiano ad accettare nuove elezioni per porre fine alla crisi.
“Dobbiamo fare molto di più, essere molto più chiari nelle nostre azioni”, ha riconosciuto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Spero che non abbandoneremo le persone che manifestano in strada con le bandiere dell'Ue”, ha concluso Metsola.
La frase
“Penso che Putin sia pazzo. Davvero. Credo che anche lui pensi di essere pazzo. Gli piace uccidere. Questo è pericoloso per tutti”.
Volodymyr Zelensky.
Geopolitica
Orban minaccia di non rinnovare le sanzioni dell'Ue contro la Russia - Viktor Orban terrà l'Unione europea con il fiato sospeso per tutto il prossimo mese sulla sua capacità di sostenere l'Ucraina con le sanzioni contro la Russia. Il primo ministro ungherese, al termine del Consiglio europeo ieri sera, ha sorpreso gli altri leader prendendo la parola per annunciare che non intende approvare il rinnovo delle sanzioni dell'Ue, perché vuole aspettare l'inaugurazione di Donald Trump e riflettere se dare il suo assenso. Le sanzioni scadono il 31 gennaio e serve l'unanimità dei ventisette Stati membri per rinnovarle per sei mesi. Alcuni leader minimizzano, convinti che Orban voglia restare sotto i riflettori per i prossimi 40 giorni o ottenere concessioni. Ma, secondo una fonte, la mossa del primo ministro ungherese è “preoccupante” sulla forma e sulla sostanza. A ottobre Orban era andato fino in fondo con la minaccia di veto sulla proposta di prolungare la durata delle sanzioni da sei mesi a tre anni, una condizione posta dall'Amministrazione Biden per partecipare al prestito da 50 miliardi di dollari del G7 all'Ucraina (alla fine gli Stati Uniti hanno deciso di partecipare comunque). Inoltre, Orban potrebbe compromettere l'azione dell'Ue per indebolire Vladimir Putin, proprio nel momento in cui gli effetti si fanno sempre più sentire sull'economia russa. Se Orban andrà fino in fondo con la sua minaccia, questa sarà "una bomba nucleare", ci ha detto un'altra fonte.
Zelensky accusa Orban di essere il pupazzo di Putin - La proposta di cessate il fuoco e scambio di prigionieri di Viktor Orban “non è una cosa seria”, ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che il premier ungherese non ha alcun mandato per “iniziative che sono collegate alle vite degli ucraini”. Inoltre, i rapporti di Orban “con Putin sono un po' troppo calorosi”, ha denunciato Zelensky: “Per rimettere effettivamente Putin al suo posto, dobbiamo preservare la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina e dobbiamo preservare l'Europa. Stiamo proteggendo l'Europa con le nostre vite”. Per il presidente ucraino, l'iniziativa di Orban è una operazione di “pubbliche relazioni”.
Zelensky non permetterà al gas russo di arrivare in Slovacchia - Il primo ministro slovacco, Robert Fico, sta implorando l'Ucraina di prolungare l'accordo con la Russia per far transitare il suo gas verso l'Europa che scadrà il 31 dicembre, interrompendo tutte le forniture. La Commissione sta tentando una mediazione, assicurando che dai gasdotti russi e ucraini passerà solo gas azero. La risposta di Volodymyr Zelensky ieri è stata netta. "Il nostro grande vantaggio è che siamo onesti, aperti e, inutile dirlo, siamo molto trasparenti in quello che facciamo. Non prolungheremo il transito del gas russo. Non daremo la possibilità di guadagnare miliardi aggiuntivi sul nostro sangue, sulle vite dei nostri cittadini”. Zelensky ha spiegato che Fico ha denunciato il fatto che sarà costoso per la Slovacchia l'interruzione del transito di gas russo in Ucraina. Ma “l'Ucraina ha perso molto di più. A essere onesti, è un po' vergognoso durante una guerra parlare di denaro quando noi stiamo perdendo vite umane”, ha detto Zelensky.
Putin vuole negoziare l'Ucraina con Trump, non con Zelensky - Il programma televisivo annuale del presidente russo Vladimir Putin, durante il quale risponde a domande selezionate dai cittadini russi, quest’anno è coinciso con la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles per il vertice europeo. Durante il programma, Putin ha dichiarato di essere disposto a negoziare il futuro dell’Ucraina con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che entrerà in carica nello Studio Ovale il prossimo 20 gennaio. Putin ha anche detto di non avere precondizioni per sedersi a negoziare la pace con le autorità ucraine, pur occupando parti del territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale. Il presidente russo ha affermato che «presto non ci saranno più ucraini disposti a combattere» e che firmerà la pace solo con coloro che considera le legittime autorità di Kiev. Secondo Putin, Zelensky non è tra queste, poiché ha prolungato il suo mandato a causa dell’impossibilità di organizzare elezioni eque per via dell’occupazione russa di alcune regioni ucraine. Putin ha anche affermato che qualsiasi piano di pace deve basarsi sui negoziati di Istanbul del 2022, che fallirono e che la parte ucraina vedeva come un’eliminazione delle sue aspirazioni politiche, poiché portavano a un’Ucraina neutrale, impossibilitata a chiedere l’ingresso nell’UE o nella NATO.
Vertice
Il Consiglio europeo ha 50 anni, Macron assente, Meloni malata, Michel senza foto ricordo - Antonio Costa ha ricevuto lodi e apprezzamenti per come ha organizzato il suo primo Consiglio europeo. Viktor Orban a parte, tutto è andato come previsto. Alcuni diplomatici hanno scherzato parlando di “fortuna del principiante”. Alla riunione ci sono stati alcuni intoppi. Emmanuel Macron ha preferito volare a Mayotte per essere vicino alla popolazione colpita da un uragano. Giorgia Meloni ha abbandonato in anticipo il vertice a causa di forti sintomi influenzali (38,5 di febbre). Il Consiglio europeo ha compiuto 50 anni e, in occasione della foto di famiglia, sarebbe dovuto tornare all'Europa Building anche Charles Michel, il predecessore di Costa. Ma l'ex premier belga non si è presentato per impegni personali altrove. Nella foto c'erano invece i due predecessori di Michel e Costa, il belga Herman van Rompuy e il polacco Donald Tusk, tornato a essere primo ministro.
Stato di diritto
Crisi Varsavia-Budapest dopo che Orban concede asilo a un ex ministro del PiS - La decisione dell'Ungheria di concedere asilo politico a un ex ministro del partito nazionalista Legge e Giustizia in Polonia ha provocato una dura reazione da parte del nuovo governo di Donald Tusk a Varsavia. "Consideriamo la decisione del governo di Viktor Orban di concedere asilo politico al signor (Marcin) Romanowski, sospettato di reati penali e ricercato con mandato d'arresto europeo, come un atto ostile alla Repubblica di Polonia e ai principi dell'Unione europea”, ha detto l'attuale ministro degli esteri polacco, Radoslaw Sikorski. Il governo Tusk oggi dovrebbe adottare alcune decisioni per rispondere a Budapest. Romanowski è stato ex viceministro della Giustizia del PiS dal 2019 al 2023 ed è formalmente incriminato per accuse che includono la partecipazione a un gruppo criminale organizzato, la manipolazione di concorsi per finanziamenti pubblici e l'appropriazione indebita di oltre 25 milioni di euro. Il tribunale distrettuale di Varsavia aveva emesso proprio ieri un mandato di arresto europeo nei suoi confronti.
Migranti
La Corte di giustizia richiama l'Italia sulle regole di Dublino - In una sentenza su due rifugiati siriani che l'Italia ha rifiutato di riprendersi dalla Germania, la Corte di giustizia dell'Unione europea ieri ha ricordato che Roma non può invocare “carenze sistemiche” dovute al flusso di migranti per rifiutare di prendersi in carico i richiedenti asilo che sono entrati nell'Ue attraverso il suo territorio. La sospensione unilaterale delle misure di trasferimento di richiedenti asilo da parte di uno Stato membro competente non giustifica, di per sé, la constatazione di carenze sistemiche, ha spiegato la Corte. L'esistenza di una simile carenza può essere accertata solo al termine di un'analisi concreta, fondata su elementi oggettivi, attendibili, precisi e opportunamente aggiornati.
Brum brum
Von der Leyen lancerà a gennaio il dialogo strategico sull'automotive - La Commissione ieri ha annunciato che il dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica in Europa sarà lanciato ufficialmente a gennaio con l'obiettivo di proporre rapidamente delle misure per il settore. "L'industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità dell'Europa”, ha detto Ursula von der Leyen. Sarà lei a guidare il dialogo strategico. Gli obiettivi saranno potenziare l'innovazione e la digitalizzazione, supportare la decarbonizzazione con un approccio tecnologico aperto, affrontare i problemi legati ai posti di lavoro, alle competenze e ad altri elementi sociali nel settore, semplificare e modernizzare il quadro normativo e aumentare la domanda. Quello che si annuncia appare in contraddizione con la regolamentazione approvata nel corso dell'ultimo decennio. Al dialogo strategico parteciperanno le aziende automobilistiche europee, i fornitori di infrastrutture, i sindacati e le associazioni imprenditoriali, nonché gli attori della catena del valore automobilistica. Se il dialogo sarà guidato da von der Leyen, una serie di riunioni tematiche saranno presiedute da altri membri della Commissione. Le raccomandazioni “ aiuteranno a costruire una strategia olistica dell'UE per il settore, per gestire le varie sfide e, ove necessario, adattare di conseguenza il quadro normativo dell'Ue applicabile”, ha detto la Commissione.
Scholz chiede di togliere le multe alle case automobilistiche - L'annuncio di Ursula von der Leyen è arrivato proprio nel momento in cui i capi di Stato e di governo si stavano per riunire al Consiglio europeo e potrebbero prefigurare una serie di concessioni ai leader che vogliono salvare le case automobilistiche dalle multe del prossimo anno per il mancato rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Ieri il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è schierato contro le multe. “Dovrebbero essere evitate per non gravare su un'industria che è già in difficoltà”, ha detto Scholz. ''La Commissione europea dovrebbe trovare un modo per garantire che le multe non incidano sulla liquidità finanziaria delle aziende che ora devono investire nella mobilità elettrica e in prodotti e veicoli moderni", ha spiegato Scholz.
Antitrust
Teresa Ribera frena il progetto nucleare polacco - La prima centrale nucleare polacca si è scontrata mercoledì con la Commissione Europea. La vicepresidente esecutiva Teresa Ribera ha ordinato l’apertura di un fascicolo sul progetto della centrale nucleare di Lubiatowo-Kopalino, nel nord della Polonia. Il progetto polacco, annunciato nel 2022, prevede che il primo reattore, un Westinghouse AP1000, sia collegato alla rete elettrica nel 2033. La Commissione Europea ha aperto un’indagine sui sussidi di Stato destinati alla sua costruzione e al suo funzionamento, poiché la Direzione Generale della Concorrenza li considera eccessivi. Il governo polacco propone di offrire 14 miliardi di euro di sovvenzioni per la costruzione, garantire il 100% del debito e assicurare alla centrale entrate per 60 anni. Secondo i piani, la centrale costerebbe 45 miliardi di euro, più del 5% del PIL della Polonia. La Commissione Europea ritiene che tali costi renderanno l’elettricità prodotta troppo costosa e che questo investimento andrà contro gli investimenti necessari nelle energie rinnovabili.
La Commissione ferma la fusione tra F1 e MotoGP - La Commissione ieri ha avviato un'indagine approfondita per valutare se la proposta di acquisizione di Dorna Sports da parte di Liberty Media potrebbe violare le regole della concorrenza, aumentando i prezzi per i diritti di trasmissione di eventi di sport motoristici. Liberty possiede il Formula One Group e detiene i diritti commerciali esclusivi per il campionato mondiale di Formula Uno FIA. Dorna Sports detiene i diritti commerciali esclusivi per il motomondiale FIM ("MotoGP") e altri campionati di motociclismo. L'indagine preliminare della Commissione indica che la transazione potrebbe ridurre la concorrenza, rafforzando la posizione dei due gruppi nei confronti delle emittenti di contenuti di sport motoristici portando a prezzi più elevati. “Acquisendo Dorna Sports, Liberty Media deterrebbe i diritti commerciali di due degli sport motoristici più popolari in Europa: Formula Uno e MotoGP. Dobbiamo valutare più attentamente se questa acquisizione potrebbe avere effetti negativi sulle emittenti europee, ad esempio in termini di aumento dei canoni di licenza e, in ultima analisi, sui consumatori europei e gli appassionati di sport motoristici attraverso prezzi più alti”, ha detto la vicepresidente Teresa Ribera, responsabile della Concorrenza.
Digitale
La Commissione interroga sugli impegni di Apple sull'interoperabilità per rispettare il DMA - La Commissione ieri ha invitato alle parti interessate ad esprimere la loro opinione sugli impegni proposti da Apple per garantire l'interoperabilità dei dispositivi connessi con gli iPhone e per rendere più prevedibile e trasparente l'interoperabilità da parte di terzi, come previsto dalle regole del Digital markets act (DMA). Le parti interessate hanno tempo fino al 9 gennaio 2025 per presentare le loro opinioni su ciascuna delle due serie di misure. In base al DMA, Apple deve fornire agli sviluppatori e alle aziende un'interoperabilità libera ed efficace con le funzioni hardware e software controllate dai suoi sistemi operativi iOS e iPadOS, che sono servizi fondamentali della piattaforma per i quali Apple è stata designata come gatekeeper.
Accade oggi
Commissione: il commissario Kubilius riceve il premier svedese, Ulf Kristersson
Commissione: la commissaria Lahbib riceve il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib
Eurostat: dati sulle emissioni e l'inquinamento dell'aria fino al 2023; dati sull'efficienza energetica nel 2023