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Ursula von der Leyen ieri ha presentato la sua nuova Commissione e la sintesi politica può essere riassunta in una frase: pieni poteri a Ursula e al Partito Popolare Europea (PPE). Almeno questo è il sospetto che emerge dopo che la presidente ha svelato i nomi di sei vicepresidenti esecutivi e di venti commissari semplici, le competenze e i loro portafogli, che si sovrappongono, senza una vera catena di comando: alla fine sarà sempre von der Leyen a prendere le decisioni che contano, affiancata dalla sua squadra ristretta di consiglieri all'interno del suo gabinetto. L'uscita di Thierry Breton ha svuotato il collegio di contrappesi. La nuova donna forte che potrebbe tenere testa a von der Leyen è la socialista spagnola Teresa Ribera, ma è stata circondata da commissari del PPE che gestiranno le direzioni generali competenti dei diversi settori della transizione climatica. Una frase contenuta in tutte le lettere di missione dei commissari è illustrativa: “Lavorerai sotto la mia guida su tutti i temi sopra menzionati”, ha scritto la presidente. Il successo della Commissione Ursula dipenderà da von der Leyen.
Presentando la sua squadra davanti alla stampa, von der Leyen ha cercato di proiettare l'immagine di un nuovo inizio sul modo di lavorare della Commissione. “Come dice il trattato, ogni membro del collegio è uguale e ogni commissario ha la stessa responsabilità di realizzare le nostre priorità. Ciò significa che tutti i commissari devono lavorare insieme”, ha detto la presidente. La struttura della Commissione è “più snella, più interattiva e interconnessa”. Von der Leyen ha rivendicato di essersi liberata dei vecchi “silos” monotematici per avere una governance “più fluida” e “più coordinamento delle politiche”, come suggerito dal rapporto di Mario Draghi. “L'architettura della Commissione è ben pensata”, ci ha detto un diplomatico di un grande Stato membro.
Ma, al di là della forma, c'è la sostanza, la prassi e le persone. Nel primo mandato von der Leyen ha riservato a sé stessa la sentenza ultima sui temi politicamente più sensibili, imponendosi sul resto del collegio. La presidente ha stabilito che due commissari con responsabilità strategiche – lo slovacco Maros Sefcovic al Commercio e il lettone Valdis Dombrovskis agli Affari economici - lavoreranno direttamente sotto di lei, senza dover subire la tutela di un vicepresidente esecutivo. I conflitti tra vicepresidenti rischiano di diventare la norma. “Le lettere di missioni di Ribera e Stéphan Séjourné (vicepresidente francese alla prosperità e alla strategia industriale) si completano. I due hanno il mandato di mettere in opera le raccomandazioni di Draghi. Ma se non lavoreranno insieme, non funzionerà”, ci ha spiegato il diplomatico.
Nella nuova Commissione Teresa Ribera è effettivamente la nuova “numero due” di von der Leyen. Oltre alla transizione climatica, la spagnola ha ottenuto il portafoglio chiave della Concorrenza, diventando la nuova Margrethe Vestager. Tuttavia i socialisti (e i verdi) farebbero bene a non cantare vittoria. Ribera è stata circondata da un gruppo di commissari del PPE che avranno la gestione diretta dei portafogli e delle direzioni generali da cui dipende il Green deal: l'olandese Wopke Hoekstra al Clima, la svedese Jessika Roswall all'Ambiente, il lussemburghese Christophe Hansen all'Agricoltura, il greco Apostolos Tzitzikostas ai Trasporti.
La “numero tre” della Commissione sarà la finlandese Henna Virkkunen. Anche lei è del PPE. Von der Leyen ha deciso di metterle in mano la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, sottraendo le competenze sull'autonomia strategica e la sovranità europea sul digitale e la difesa al “numero quattro” della Commissione. Stéphan Séjourné, malgrado il titolo di vicepresidente, si trova un portafoglio più ristretto di Breton. Il francese si occuperà solo della nuova strategia industriale (compresa la decarbonizzazione), del fondo europeo di competitività e del mercato unico. Séjourné avrà anche un ruolo di supervisore sull'applicazione del Patto di stabilità e crescita. Ma l'effettiva implementazione e il controllo della direzione generale Economia e Finanza è affidata al lettone Dombrovskis, un altro membro del PPE.
Gli altri vicepresidenti esecutivi sono la liberale estone Kaja Kallas (un posto affidato direttamente dal trattato in quanto Alto rappresentante per la politica estera), la socialista rumena Roxana Minzatu (a cui von der Leyen ha affidato i diritti sociali come premio dopo che il suo governo ha cambiato un commissario uomo con una donna) e il sovranista italiano Raffaele Fitto (la presidente della Commissione si è giustificata con il fatto che l'Italia è un paese fondatore e il gruppo Ecr ha due vicepresidenti al Parlamento europeo e gli ha affidato il portafoglio minore della Coesione). Il PPE considera Fitto come un potenziale figliol prodigo, dato che prima di aderire al partito di Giorgia Meloni era stato membro di Forza Italia.
Il PPE conserva il Bilancio con il polacco Piotr Serafin, che sarà alle dirette dipendenze della presidente e dovrà preparare il nuovo quadro finanziario 2028-35. Il PPE, inoltre, conquista il portafoglio degli Affari interni e delle Migrazioni, che von der Leyen ha consegnato all'austriaco Magnus Brunner, e quello della Giustizia e dello Stato di diritto, affidato all'irlandese Michael McGrath. Gli accordi con i paesi di transito dei migranti saranno affidati alla croata Dubravka Suica, nuova commissaria al Mediterraneo, sempre del PPE. Sarà lei a gestire gli aspetti esterni delle politiche migratorie, contro Kallas se von der Leyen ne avrà bisogno. Almeno Kallas dovrebbe andare d'accordo con il lituano del PPE Andrius Kubilius, che ha ottenuto il portafoglio dell'industria della Difesa e dello Spazio.
La scorsa settimana il Mattinale Europeo aveva invitato la presidente von der Leyen a sorprenderci. Oltre all'uscita di Breton, qualche sorpresa c'è stata: la promozione di Virkkunen e Minzatu a vicepresidenti; il declassamento dell'ungherese Oliver Varhelyi (Salute e benessere degli animali); la decisione di inviare il ceco Jozef Sikela (profilo economico, personalità forte e amico di Breton) in giro per il mondo ad occuparsi di politica di sviluppo; la punizione riservata a Malta per non aver cambiato il candidato uomo con una donna (il socialista Glenn Micallef si occuperà di Cultura e sport); il premio alla Slovenia per averlo fatto (la liberale Marta Kos avrà il portafoglio strategico dell'Allargamento).
Nonostante così tanti nomi nuovi, ciò che emerge dalla nuova Commissione è la vecchia von der Leyen. “Chapeau” Signora presidente. Non ci ha sorpreso del tutto. Ma si è rivelata una manovratrice politica straordinaria, abile e spietata, al servizio personale e del suo partito. Ora ha tutti i poteri e tutte le responsabilità sulle sue spalle. Le auguriamo ogni successo al servizio dell'Ue.
La frase
“La nuova commissione è una Commissione del PPE”.
Manfred Weber, presidente del gruppo e del partito del PPE.
Commissione von der Leyen II
Vicepresidenti e commissari invitati a stare un po' più lontano dal Berlaymont - Il palazzo del Berlaymont è la sede della Commissione europea, dove al tredicesimo piano Ursula von der Leyen ha il suo ufficio e si è fatta installare un mini appartamento. Anche i commissari hanno il loro ufficio. I piani più alti per i vicepresidenti, quelli intermedi per i commissari. Ma le direzioni generali della Commissione sono sparse per Bruxelles. Una delle novità del nuovo mandato è che Ursula von der Leyen ha intimato ai suoi commissari di stare più distanti dal quartier generale politico. Nelle lettere di missioni è chiaramente indicato. “Se il Berlaymont rimarrà la tua sede principale, avrai anche un ufficio all'interno della tua direzione generale e ci si aspetta che sia presente su base regolare per lavorare in stretto contatto con il tuo staff e i tuoi servizi", ha scritto von der Leyen. Vicepresidenti e commissari “dovranno andare regolarmente”, ci ha spiegato una buona fonte. C'è un precedente: all'inizio del millennio Romano Prodi cercò di delocalizzare i suoi commissari spostandoli nei palazzi delle direzioni generali. Di fronte a una rivolta, fu costretto a una marcia indietro.
Per Weber, Ursula II è una Commissione del PPE - “Il PPE mantiene le sue promesse principali. La nuova commissione è una Commissione del PPE”, ha detto ieri il presidente del gruppo e del Partito popolare europeo, Manfred Weber, commentando la squadra presentata da Ursula von der Leyen. “Sicurezza e competitività sono i temi chiave del prossimo mandato”, ha spiegato Weber. Come dicono i francesi: “Tout est dit”.
I socialisti vedono “luci e ombre” - La presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici, Iratxe Garcia Perez, ha parlato di “luci e ombre” commentando la nuova Commissione di Ursula von der Leyen. “Siamo riusciti, durante queste intense settimane di negoziati, a progredire su temi di fondamentale importanza per la nostra famiglia politica. Nelle proposte di von der Leyen, però, ci sono altri elementi che non accolgono le richieste del gruppo dei socialdemocratici", ha detto Garcia. Uno dei problemi riguarda l'attribuzione della vicepresidenza all'italiano Raffaele Fitto, data la sua appartenenza al gruppo sovranista ECR. “E' una questione problematica e che presteremo molta attenzione", ha detto Perez. “Durante l'audizione l'onorevole Fitto dovrà dimostrare le sue capacità, le sue conoscenze e il suo impegno nei confronti dei valori europei”,
Renew promette vigilanza, ma si accontenta - Raffaele Fitto non sembra più rappresentare una scelta inaccettabile per il gruppo Renew al Parlamento europeo. “E' una scelta politica che non mi piace, ma ne prendo atto. Valuteremo in audizione sulla base delle competenze, dell'impegno pro europeo, dell'indipendenza rispetto agli Stati membri e della coerenza con le linee politiche indicate dalla Commissione. Saremo estremamente vigilanti”, ha detto Valerie Hayer. Renew appare soddisfatto dei suoi cinque commissari e della vicepresidenza per il suo ex capogruppo, Stéphane Séjourné.
I Verdi i più dubbiosi nella maggioranza von der Leyen - I Verdi erano stati decisivi per la conferma di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo a luglio. Dopo la presentazione della nuova Commissione appaiono come i più dubbiosi della maggioranza pro-europea in cui hanno deciso di entrare. Uno dei problemi riguarda sempre Raffaele Fitto. "Il gruppo Ecr non è parte della maggioranza al Parlamento che ha sostenuto von der Leyen e anche al Consiglio si è astenuto. Quindi non capiamo davvero perché l'Italia venga oggi premiata ottenendo questa posizione di influenza”, ha detto la copresidente dei Verdi, Terry Reintke. “Pensiamo che che ci sia un pericolo di spostamento a destra della maggioranza. Avevamo avuto una buona cooperazione prima della pausa estiva e vorremmo portarla avanti, Nel processo delle audizioni spingeremo per un cambio", ha spiegato Reintke.
L'ECR silenzioso sulla nuova Commissione - Raffaele Fitto è stato copresidente del gruppo ECR, il gruppo sovranista al Parlamento europeo. Ma i festeggiamenti per la sua nomina a vicepresidente sono rimasti praticamente clandestini: a livello nazionale. Nicola Procaccini, il copresidente del gruppo ECR, ha parlato ai giornalisti italiani e ha espresso "grande soddisfazione per l'indicazione di Raffaele Fitto". Ma Procaccini ha voluto anche chiarire che il suo partito, Fratelli d'Italia, non voterà la nuova squadra per le linee programmatiche della Commissione von der Leyen, che Fitto dovrà difendere. "Sul programma politico noi abbiamo già votato. Noi adesso voteremo sulla composizione della Commissione e quindi anche sul ruolo di rilievo che all'interno di questa Commissione avrà il commissario italiano", ha spiegato Procaccini. Dal gruppo ECR ieri non sono arrivati comunicati ufficiali.
Rapporto Draghi
Draghi risponde alle critiche sul debito comune - L'ex presidente della Bce, Mario Draghi, ieri ha usato un discorso al Parlamento europeo per rispondere alle critiche venute da diversi governi alla sua raccomandazione di lanciare un piano da 800 miliardi di euro l'anno per la competitività, in parte finanziato da debito comune. "È naturale che questi grandi numeri creino preoccupazioni per l'aumento dei livelli di debito. È anche legittimo preoccuparsi dell'emissione di debito comune", ha detto Draghi. "Ma è importante ricordare che questo debito non è per la spesa pubblica generale o per i sussidi. È per realizzare gli obiettivi che sono fondamentali per la nostra futura competitività e che, e lo sottolineo, abbiamo già concordato tutti". Secondo Draghi, "se ci si oppone alla costruzione di un vero mercato unico, all'integrazione del mercato dei capitali e all'emissione di debito, ci si oppone ai nostri obiettivi dell'Ue”. Draghi si è detto fiducioso che è possibile “trovare un consenso, se non altro perché le alternative sembrano progressivamente più cupe”.
Germania
Merz candidato ufficiale della Cdu-Csu alla cancelleria - La corsa per il candidato alla cancelleria dei conservatori in Germania si è risolta senza troppi drammi. "La questione della cancelleria è risolta: sarà Friedrich Merz", ha detto ieri Markus Soeder, premier della Baviera e capo della CSU, annunciando che il leader del partito gemello della CDU sarà l'uomo a sfidare Olaf Scholz alle elezioni federali del prossimo anno. Soeder era l'avversario più temibile, ma alla fine ha deciso di rinunciare. L'obiettivo comune è quello di "rimuovere la coalizione semaforo e rimettere la Germania sulla giusta strada", ha detto Soeder. "Oggi stiamo entrambi assumendo la nostra responsabilità di leadership", ha risposto Merz, assicurando di ''affrontare la campagna elettorale con grande fiducia''. Secondo i sondaggi, la coalizione Cdu-Csu è oltre il 30 per cento a livello nazionale. Ma l'avanzata dell'estrema destra e dell'estrema sinistra renderà più complicato formare una coalizione funzionante.
Geoeconomia
Habeck aumenta la pressione sull'Ue per salvare le auto elettriche cinesi dai dazi - Il vice cancelliere tedesco, Robert Habeck ieri si è allineato al cancelliere Olaf Scholz nella battaglia contro i dazi che la Commissione per compensare i sussidi forniti da Pechino ai veicoli elettrici cinesi. “Abbiamo bisogno di una soluzione politica”, ha detto Habeck, dopo un incontro con il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, che domani sarà a Bruxelles per incontrare il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. “La Commissione e la Cina dovrebbero fare ogni sforzo per trovare una soluzione negoziata”, ha detto Habeck, secondo cui un conflitto commerciale deve essere evitato “a tutti i costi”. Secondo diverse fonti, la Germania sta mettendo tutto il suo peso per fare pressioni su altri Stati membri affinché votino contro i dazi proposti dalla Commissione il 25 settembre. Per bloccare i dazi serve la maggioranza qualificata di 15 paesi che rappresentano il 65 per cento della popolazione dell'Ue.
Geopolitica
La Georgia adotta una legge anti-Lgbt che la allontana dall'Ue - Il parlamento della Georgia, controllato dal partito Sogno Georgiano, ieri ha approvato una legge sui “valori della famiglia” sul modello della legislazione adottata in Russia che introduce gravi restrizioni alle libertà delle persone LGBT+. Il testo vieta la “propaganda delle relazioni omosessuali e dell'incesto” negli istituti scolastici e nelle trasmissioni televisive, nonché “raduni e manifestazioni” che promuovono le relazioni omosessuali. Bruxelles ha avvertito che la legge mina “i diritti fondamentali dei georgiani”, allontanando ulteriormente dall'Ue questo paese candidato all'adesione. Lo stesso avvertimento era stato lanciato dopo l'adozione definitiva della legge sugli “agenti stranieri”, che serve a reprimere la società civile. Le due leggi confermano la svolta anti occidentale e pro russa del governo di Sogno Georgiano. Le elezioni del 26 ottobre potrebbero trasformarsi in un referendum sull'adesione all'Ue.
Salute
La Commissione dà la caccia alle sigarette elettroniche - La Commissione europea ieri ha proposto di aggiornare la raccomandazione adottata dal Consiglio nel 2009 contro il fumo per dare la caccia ai tabagisti tradizionali all'esterno e alle sigarette elettroniche. Secondo la proposta, l'ambito di applicazione della raccomandazione dovrebbe essere più ampio per coprire i prodotti emergenti, come le sigarette elettroniche e i prodotti a base di tabacco riscaldato. La Commissione ha constatato che negli ultimi anni questi prodotti hanno aumentato la loro quota di mercato, l'attrattiva e l'uso, soprattutto tra i giovani. La raccomandazione estende inoltre il campo di applicazione delle politiche ambientali senza fumo ad alcune aree esterne particolarmente frequentate. Tra queste figurano i parchi giochi pubblici, i parchi di divertimento, le piscine, le fermate e le stazioni di trasporto, gli spazi all'aperto collegati a strutture sanitarie e scolastiche e agli edifici pubblici. "L'obiettivo di questo aggiornamento è proteggere meglio le persone in tutta l'Ue, in particolare i bambini e i giovani, dall'esposizione al fumo passivo e agli aerosol", ha detto la Commissione.
Accade oggi
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sulle alluvioni in Europa centrale, il crimine organizzato; il bilancio dell'Ue 2025; la carta nazionale ungherese per russi e bielorussi e le conseguenze per Schengen; la risposta all'epidemia di Mpox; il deterioramento della situazione delle donne in Afghanistan; i prigionieri politici in Bielorussia; il caso di José Daniel Ferrer Garcia a Cuba)
Commissione: il commissario Reynders a Madrid incontra il ministro della Giustizia, Felix Bolanos
Commissione: la commissaria Urpilainen in visita in Islanda
Parlamento europeo: conferenza stampa di Tineke Strik sulla situazione dello Stato di diritto in Ungheria
Parlamento europeo: conferenza stampa sui potenziali conflitti di interessi dei candidati commissari
Parlamento europeo: annuncio dei finalisti del Lux Film Award
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza del Tribunale sulla multa da 1,5 miliardi di euro inflitta a Google per abuso di posizione dominante con la piattaforma AdSense
Comitato delle regioni: sessione plenaria
Eurostat: inflazione ad agosto; produzione nel settore delle costruzioni a luglio