Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Quando Biden tratta l'Ue come Trump ma con stile
Donald Trump ha incrinato la fiducia tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden sta cercando di riparare il danno e moltiplica le critiche al suo predecessore. Questo aiuta la sua campagna per le elezioni presidenziali di novembre, ma non rassicura gli europei, che capiscono sempre meno gli americani e temono le conseguenze di una rottura del legame transatlantico, se l'ex presidente repubblicano tornerà alla Casa Bianca. "Questa democrazia non è più quella che conoscevo", si lamenta Thierry Breton. Il Commissario europeo per l'Industria ha vissuto parte della sua vita negli Stati Uniti e non usa mezzi termini. "La democrazia americana è malata", ha dichiarato a LCI. "Ha difficoltà a trovare leader sotto gli 80 anni, e questo è un segno", ha sottolineato Breton. "Non possiamo giocarci a testa o croce la nostra sicurezza ogni quattro anni, a seconda delle elezioni americane", ha avvertito. Secondo Breton, in Europa questo “è sempre più compreso”.
Le ultime dichiarazioni di Donald Trump in campagna elettorale hanno fatto scalpore. L'ex presidente ha messo in discussione la difesa collettiva degli alleati della NATO e ha ridotto l'Alleanza a un rapporto transazionale. Se un alleato non paga per la sua protezione e viene attaccato dalla Russia, gli Stati Uniti “non verranno in suo soccorso e incoraggerò i russi a fare ciò che vogliono", ha detto Trump. Queste parole erano nella mente dei ministri della Difesa dei 31 Paesi della Nato, riuniti ieri a Bruxelles. "Il mondo intero le ha sentite", ha dichiarato Joe Biden in un energico discorso rivolto soprattutto a placare le paure degli europei. "È stupido, è pericoloso, è antiamericano. Quando gli Stati Uniti prendono un impegno, lo mantengono. Quando danno la loro parola, significa qualcosa. Ma Donald Trump non vede la Nato come un'alleanza, ma solo come un racket. Per lui, tutto è transazionale”.
Il problema è che l'approccio duro di Trump sta funzionando. Nel 2014, gli alleati si sono impegnati a destinare il 2% del loro PIL alla spesa per la difesa entro il 2024. Hanno tirato per le lunghe. La Germania, il Canada, l'Italia e la maggior parte dei Paesi meridionali dell'UE sono stati a lungo riluttanti a fare ciò che era stato chiesto loro. Donald Trump ha rovesciato il tavolo durante il suo mandato e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è stato un campanello d'allarme per alcuni malintenzionati. Quest'anno 18 dei 31 membri della NATO spenderanno quest'anno il 2% o più del loro PIL per la difesa, ha annunciato il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg. Europa e Canada investiranno "819 miliardi di dollari nella difesa nel 2024, che rappresenta il 2% del loro PIL combinato e un aumento di sei volte rispetto al 2024", ha sottolineato Stoltenberg.
"Donald Trump ha attaccato gli alleati perché non spendono abbastanza per la difesa e l'argomento è valido. Gli alleati devono spendere di più", ha insistito Stoltenberg. Il Segretario generale dell'Alleanza ha implicitamente riconosciuto che il metodo della minaccia sta producendo risultati, e i sostenitori dell'ex Presidente cercheranno di attribuire a Donald Trump il merito degli annunci fatti alla Nato. Jens Stoltenberg ha sottolineato il dovere di non "minare la credibilità della Nato". Ma questa parte del suo discorso sarà presto dimenticata. Perché ciò che dice Trump riflette “ciò che pensa una parte molto ampia dell'opinione pubblica americana", sottolinea Thierry Breton.
L'Unione Europea non è una priorità per gli americani. Joe Biden è stato decisamente sbrigativo con i suoi interlocutori europei quando si è recato a Bruxelles per un vertice europeo nel marzo 2022, ci ha raccontato un partecipante. “Ho tre priorità", ha detto loro: "la prima è aggiustare gli Stati Uniti, la nostra democrazia e la nostra economia; la seconda è la Cina, la corsa agli armamenti e le materie prime; e la terza è .... l'America Latina, il nostro cortile di casa, con i problemi della migrazione e del traffico di droga. Dovete assumervi seriamente la responsabilità della difesa".
Non essere una priorità non significa disinteressarsi. Gli americani tengono sempre d'occhio ciò che fanno gli europei e l'amministrazione Biden non esita ad agire alla maniera di Donald Trump, esercitando pressioni sugli Stati membri per difendere gli interessi americani. Sono intervenuti per ostacolare l'idea della preferenza europea per gli aiuti finanziari alla produzione di munizioni nell'UE, al fine di consentire ai produttori americani di partecipare agli appalti. Questa esigenza è stata ricordata a Thierry Breton durante i suoi colloqui al quartier generale della NATO martedì sera. Il comunicato stampa pubblicato dopo la sua visita è esplicito. "Gli alleati hanno un unico insieme di forze. Dobbiamo quindi garantire un approccio complementare alle questioni industriali della difesa che rispetti le competenze della NATO, ad esempio nella definizione degli standard, e non creare barriere tra gli Alleati". Joe Biden critica l'approccio mercantilista di Donald Trump, ma non esita a fare lo stesso. Solo che lo fa nelle forme giuste.
La frase
"La mossa della Russia non sorprende. Questa è un’ulteriore prova che sto facendo la cosa giusta: il forte sostegno dell’Ue all’Ucraina è un successo e danneggia la Russia".
Kaja Kallas, primo ministro dell'Estonia, dopo il mandato d'arresto emesso dalle autorità russe contro di lei per "azioni ostili contro la Russia" e "profanazione della memoria storica".
Geopolitica
L'Ucraina al centro del prossimo Consiglio europeo (di nuovo) - Tradizionalmente il Consiglio europeo di marzo è dedicato all'economia e alla competitività. Quello del 2024 fa eccezione. In una riunione del Coreper - l'organismo che riunisce gli ambasciatori dei 27 stati membri - è stato deciso di concentrarsi sulla politica estera, spostando i temi legati al mercato interno e alla competitività al vertice straordinario di aprile. Al Consiglio europeo di marzo sarà invitato anche il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. L'Ucraina sarà nuovamente un piatto forte per i leader. La discussione e le conclusioni dovrebbero incentrarsi su sanzioni, beni russi congelati, sostegno finanziario, allargamento e sostegno militare. I leader affronteranno anche il tema della sicurezza e della difesa dell'Ue sulla base della proposta che la Commissione farà la prossima settimana per rafforzare l'industria del settore.
L'Ungheria blocca il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia - Nella riunione di ieri del Coreper, gli ambasciatori dei 27 stati membri hanno avuto anche una discussione sul tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che l'Ue vorrebbe adottare prima del 24 febbraio, terzo anniversario dell'inizio della guerra di invasione dell'Ucraina. "Scambio molto fruttuoso", ci ha detto una fonte: "Tutte le delegazioni hanno espresso il loro sostegno al pacchetto proposto, eccetto una che ha richiesto più tempo per analizzare il contenuto della proposta". E' il solito sospetto: l'Ungheria di Viktor Orban. Il pacchetto prende di mira diverse imprese di Cina, Turchia, Serbia, India, Sri Lanka, Thailandia e Kazakistan che permettono alla Russia di aggirare le sanzioni dell'Ue. Alla fine del 2023, l'Ungheria aveva annunciato che non avrebbe permesso sanzioni contro imprese cinesi o turche. Il tredicesimo pacchetto sarà discusso dai ministri degli Esteri la prossima settimana, prima di tornare al Coreper il 21 febbraio. La speranza è di arrivare a un accordo per l'approvazione il 24 febbraio. "Se non ci saranno sorprese", dice la fonte dell'Ue.
Al prossimo vertice si cerca un accordo sul Medio Oriente - Durante il Consiglio europeo di marzo i capi di stato e di governo torneranno a discutere di Medio Oriente e cercheranno di trovare un'intesa su una nuova posizione sulla guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Le ultime conclusioni - che fissano la posizione dell'Ue - erano state adottate alla fine dello scorso ottobre quando, con grande difficoltà, i 27 avevano concordato la richiesta di "pause umanitarie". Un diplomatico ci ha detto che trovare un accordo su nuove conclusioni "sarà difficile", ma che ci sono anche "Più questioni che uniscono gli europei di quelle che ci dividono. Un linguaggio aggiornato (sul Medio Oriente) sarebbe utile", ha detto il diplomatico.
Sanchez e Varadkar chiedono a von der Leyen di mettere in discussione l'accordo di associazione con Israele - I primi ministri di Spagna e Irlanda, Pedro Sanchez e Leo Varadkar hanno scritto alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per chiedere una revisione rugente dell'accordo di associazione tra l'Ue e Israele. Nella lettera i due leader esprimono profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione a Gaza e insistono per verificare se Israele rispetti gli obblighi in materia di diritti umani previsti dell’accordo di associazione. La Commissione - secondo Sanchez e Varadkar - deve proporre misure adeguate se ritiene che Israele stia violando l'accordo. Una portavoce della Commissione ha confermato di avere ricevuto la lettera, ma ha reagito in modo freddo, limitandosi a promettere di "esaminare la questione". Per sospendere l'accordo di associazione, tuttavia, è necessaria l'unanimità degli stati membri.
Euro
La Germania frena la zona euro - Questa mattina il commissario Paolo Gentiloni sarà in sala stampa per presentare le previsioni economiche d'inverno, ma le prospettive per la zona euro e l'Unione europea sono già oscurate dalla revisione al ribasso che il governo di Olaf Scholz si appresta a fare per le stime di crescita della Germania. Il ministro dell'Economioa, Robert Habeck, ieri ha annunciato che le previsioni ufficiali per la crescita del pil quest'anno passeranno dal 1,3 per cento di ottobre allo 0,2 per cento. Il principale fattore che trascina la Germania verso il basso è la sentenza della Corte costituzionale che ha limitato il margine di bilancio del governo. "Questo ovviamente ha un immediato effetto frenante sulla crescita”, ha detto Habeck durante una tavola rotonda a Lipsia, sottolineando che la sentenza di Karlsruhe ha costretto il governo a ridurre l'entità degli sgravi previsti per le imprese e i consumatori per gli alti prezzi dell'energia. “La realtà è che tali misure aiuterebbero ovviamente a sostenere l’economia”, ha detto Habeck.
L'euro digitale dal 2027 (forse) - "Entro la fine del 2025 saremo in grado di concludere la fase preparatoria", ha detto ieri Pietro Cipollone, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea, in un'audizione davanti alla commissione Affari economici del Parlaemtno europeo. "Poi potrebbero volerci un altro paio d'anni per avere il prodotto fattibile", ha spiegato Cipollone. Il 2027 potrebbe dunque essere l'anno di lancio dell'euro digitale. Il processo di selezione per trovare fornitori per sviluppare una piattaforma e un'infrastruttura per l'euro digitale è stato avviato quest'anno. Ma non è certo che il progetto veda la luce. "Se dovessimo decidere di non lanciare un euro digitale, non firmeremmo alcun contratto", ha detto Cipollone.
Paesi Bassi
Geert Wilders in una situazione di stallo - Il leader di estrema destra, Geert Wilders, ha invitato ieri i leader degli altri partiti politici olandesi a "esplorare forme di governo non convenzionali" per superare lo stallo dei negoziati per la formazione di un governo di maggioranza con il suo partito, il PVV, dopo la decisione di uno dei suoi possibili partner, Pieter Omtzig, di rifiutare di associare il suo partito, il Nuovo Contratto Sociale, a un governo guidato dallo stesso Wilders. Lo stallo per l'aspirante primo ministro è chiaro. Meno è chiaro cosa Wilders intenda per “forme di governo non convenzionali”.
Francia
Braccialetto elettronico per Nicolas Sarkozy - Ieri un tribunale ha riconosciuto l'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, colpevole di aver finanziato illegalmente una campagna elettorale nel 2012 attraverso un sistema di fatture false. È stato condannato in appello a un anno di reclusione, di cui la metà sospesa, ma potrà evitare la sezione VIP del carcere della Santé indossando un braccialetto elettronico. L'ex presidente ha presentato ricorso alla Corte Suprema francese nel tentativo di ribaltare la condanna.
Digitale
Il "giro di vite" della Commissione contro gli influencer non trasparenti - La Commissione ieri ha pubblicato i risultati di un'analisi condotta con le autorità nazionali di protezione dei consumatori di 22 stati membri (più Norvegia e Islanda) secondo la quale il 97 per cento degli influencer pubblica contenuto commerciale, ma solo uno su cinque lo presenta in modo sistematico come pubblicità. L'indagine è stata chiamata operazione “giro di vite" e il suo obiettivo è verificare se gli influencer segnalano le loro attività pubblicitarie come richiesto dalla legislazione dell'Ue in materia di protezione dei consumatori. L'analisi si è incentrata sulle pubblicazioni di 576 influencer sulle principali piattaforme di social media. Secondo i risultati, il 78 per cento degli influencer esercita un'attività commerciale, ma solo il 36 per cento è registrato in quanto professionista. Il 38 per cento non ha utilizzato el menzioni previste dalle piattaforme per segnalare contenuti commerciali. Il 40 per cento raccomanda i propri prodotti o servizi. A seguito dell'analisi, la Commissione e le autorità nazionali hanno deciso di sottoporre 358 influencer a un'inchiesta più approfondita. Le autorità nazionali, inoltre, li contatteranno per chiedere loro di rispettare le regole dell'Ue.
Media
Limiti alla velocità dell'informazione senza frontiere - La Corte di Cassazione francese ha inflitto ieri una multa di 3 milioni di euro all'agenzia di stampa americana Bloomberg, specializzata in informazioni finanziarie, per aver causato la caduta del prezzo delle azioni di una società quotata in borsa, diffondendo informazioni false e non verificate. La Corte ha stabilito che "l'agenzia di stampa non ha agito secondo le regole della sua professione in quanto, prima di diffondere il suo comunicato stampa, avrebbe dovuto interrogarsi sull'autenticità delle informazioni ricevute ed effettuare controlli, in presenza di un contenuto insolito nella forma e improbabile nella sostanza, vista la buona salute finanziaria della società francese".
Accade oggi
Commissione: conferenza stampa del commissario Gentiloni sulle previsioni economiche d'inverno
Nato: riunione dei ministri della Difesa
Presidenza belga dell'Ue: riunione informale dei ministri della Ricerca
Parlamento europeo: audizione della presidente della Bce, Christine Lagarde, davanti alla commissione Affari economici
Parlamento europeo: audizione della commissaria Simson davanti alla commissione Industria
Commissione: i commissari Schinas e Johansson partecipano alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco
Commissione: il commissario Reynders in visita in Bulgaria
Commissione: la commissaria Johansson in visita in Moldavia
Commissione: il commissario Sinkevicius in visita in Ungheria
Banca centrale europea: discorso di Philip Lane in un seminario online organizzato dalla Scuola di Firenze di Banca e Finanza
Eurostat: dati sul commercio internazionale di beni a dicembre; dati sulle registrazioni e i fallimenti di imprese nel quarto trimestre del a023; dati sulla popolazione al primo gennaio 2023
Be', a questo punto si può ben dire che Macron aveva ragione.