Buongiorno! Sono Idafe MartĆn PĆ©rez e, con Christian Spillmann e David Carretta, vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi ĆØ interessato all'Ue.
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Tre Europe di fronte a Trump: antagonisti, vassalli e collaborazionisti
Donald Trump ĆØ al comando dello Studio Ovale solo da pochi giorni. NĆ© lāUnione europea nĆ© i suoi Stati membri hanno preso decisioni o misure che modifichino i rapporti con gli Stati Uniti. Tuttavia, ĆØ raro trovare un leader politico che non abbia parlato di Trump, di ciò che il suo paese o lāUe debbano fare, o che non abbia espresso il proprio atteggiamento nei confronti del leader della più grande potenza mondiale, che ora minaccia di trasformarsi in una potenza imperialista. I leader europei si stanno dividendo in tre gruppi. Il primo comprende gli antagonisti in nome della sovranitĆ europea, coloro che si oppongono, almeno retoricamente, al duo formato da Trump e Elon Musk. Il secondo gruppo ĆØ composto da coloro che vogliono trovare un compromesso a ogni costo con Trump: i sostenitori dell'appeasement, che potrebbero diventare vassalli. Infine, il terzo gruppo include i collaborazionisti del nuovo presidente americano, i trumpisti, che nei casi più estremi lavorano per distruggere lāUnione Europea.
Il francese Emmanuel Macron ĆØ il leader più importante del primo gruppo, quello degli antagonisti in nome della sovranitĆ europea. Le sue dichiarazioni su Trump sono state decise. Il suo ministro della Difesa ĆØ arrivato a dire che la Francia avrebbe difeso lāintegritĆ territoriale europea, quando Trump ha affermato di voler annettere la Groenlandia. Macron approfitta anche dellāoccasione per ribadire in questi giorni che lāEuropa ha bisogno di un ārisveglio strategicoā e che non deve piegarsi, ma continuare, per esempio, ad aiutare lāUcraina, fornendole āi mezzi per resistere ed entrare in qualsiasi futuro negoziato in una posizione di forzaā. Durante lāEpifania, Macron si ĆØ chiesto: āChi avrebbe immaginato, 10 anni fa, che il proprietario di uno dei più grandi social network del mondo avrebbe sostenuto una nuova internazionale reazionaria e sarebbe intervenuto direttamente nelle elezioni, comprese quelle tedesche?ā.
Lo spagnolo Pedro SĆ”nchez finora ĆØ il leader che ha tenuto i discorsi più duri contro Trump e Musk. A partire da marzo o aprile, dopo le elezioni in Germania, SĆ”nchez sarĆ probabilmente lāunico leader di sinistra di uno degli Stati membri più importanti. E uno dei pochi di sinistra tra le prime 25 potenze mondiali. LunedƬ, SĆ”nchez ha attaccato la ātecnocrazia della Silicon Valleyā, che āsta cercando di usare il suo potere onnipotente sui social network per controllare il dibattito pubblico e, di conseguenza, lāazione di governoā. Lo spagnolo ha dichiarato, in un discorso scritto e dunque ben studiato, che ālāEuropa deve affrontare questa minaccia e difendere la democraziaā.
Anche l'Ue ha il suo Donald. Il polacco Donald Tusk ĆØ un atlantista nel senso tradizionale del termine, che con il ritorno di Trump alla Casa Bianca cambia di significato. Ma il premier polacco ĆØ anche un sostenitore della sovranitĆ europea. āAlzate la testa, europeiā, ha esortato ieri nellāemiciclo del Parlamento Europeo a Strasburgo. Lāex presidente del Consiglio Europeo e attuale primo ministro polacco ha dichiarato agli eurodeputati e a Ursula von der Leyen che Ā«lāEuropa non deve avere paura di saltare nel vuoto. LāEuropa ĆØ stata, ĆØ e sarĆ sempre grandeā. Non c'ĆØ bisogno di un āMake Europe Great Againā. E' solo una questione di volontĆ politica.
Il secondo gruppo ĆØ quello degli āappeaserā: i sostenitori dell'appeasment nei confronti di Trump. Il tedesco Friedrich Merz, candidato cancelliere dell'Unione Cdu-Csu per le elezioni del 23 febbraio in Germania, tra pochi mesi sarĆ il leader più importante di questa tendenza, se non incontrerĆ un ostacolo a sorpresa nel suo percorso verso la cancelleria a Berlino, il leader più importante di questa tendenza. La sua lettera di congratulazioni a Donald Trump ĆØ un programma. Quasi un curriculum vitae, in cui Merz afferma: āHo dedicato gran parte della mia vita professionale e politica a rafforzare i legami tra i nostri due Paesiā. Nessun riferimento allāEuropa nĆ© alle campagne di Elon Musk a favore dei neonazisti dellāAfD, rivali di Merz nelle urne il prossimo 23 febbraio.
Ursula von der Leyen ĆØ la grande āappeaserā per eccellenza. Il suo discorso a Davos, previsto come lāinizio del suo anno politico dopo settimane di malattia, si ĆØ concentrato sulla sua determinazione a essere āpragmaticaā. Non andrĆ allo scontro, ma vuole negoziare a tutti i costi. La sua mancanza di reazione alle provocazioni di Trump sulla Groenlandia e alle campagna di Musk contro le democrazie europee, come quella dellāAlto Rappresentante Kaja Kallas, suggerisce che la linea politica della Commissione sarĆ trattare Donald Trump come un presidente americano qualsiasi. Nonostante il suo sostegno ai partiti e ai leader che vogliono distruggere lāUnione Europea cosƬ come la difendono von der Leyen e Kallas.
Questo atteggiamento della presidente della Commissione ignora il fatto che Trump sostiene leader, come il francese Ćric Zemmour, apertamente contrari allāesistenza dellāUe, o personalitĆ eccentriche dell'estrema destra, che potrebbero essere definite neonaziste senza esitazioni, come lāinglese Tommy Robinson o lāirlandese Conor McGregor. La direttiva nelle istituzioni europee ĆØ di non alimentare provocazioni. āNon nutrire il trollā, come si diceva su X (precedentemente Twitter), quando i troll non si erano ancora abbuffati. Una strategia che poteva funzionare nel 2017, ma che nel 2025 sembra illusoria.
Merz e von der Leyen devono essere al corrente del cablogramma diplomatico inviato a Berlino dallāambasciatore tedesco a Washington e pubblicato dallāagenzia DPA. Lāambasciatore Andreas Michaelis riferisce che Trump si prepara a smantellare il sistema democratico togliendo ai legislatori, ai giudici e ai media la loro indipendenza. In cambio, ciò che SĆ”nchez chiama ātecnocraziaā assumerĆ lāautoritĆ di governo. Trump cercherĆ , secondo lāambasciatore, āla massima concentrazione di potere nelle sue mani a spese del Congresso e degli Statiā. I Chamberlain, per ora, preferiscono pacificare e nascondere la testa sotto la sabbia.
Infine ci sono i trumpisti: i collaborazionisti, che per paura futura o per convinzione attuale si mettono al servizio di Trump, stanno aumentando. Per alcuni di loro ĆØ difficile difendere il leader di quello che certi analisti definiscono ormai un āregime oligarchicoā. Ma i collaborazionisti europei, spinti dalla convinzione, stanno crescendo. Tra questi, ci sono i primi ministri Giorgia Meloni, Viktor Orban e Robert Fico (e probabilmente i futuri primi ministri Andrej BabiÅ” in Repubblica ceca e Herbert Kickl in Austria), oltre ai leader di partito al governo come lāolandese Geert Wilders o all'opposizione come la tedesca Alice Weidel, la francese Marine Le Pen, o ancora fuori dallāUnione Europea, come lāinglese Nigel Farage.
Alcuni di questi collaborazionisti accettano persino ciò che la loro ideologia dovrebbe considerare unāumiliazione. Trump afferma che il suo modello presidenziale ĆØ McKinley, presidente degli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. Fu lui a dichiarare guerra alla Spagna per sottrarle Cuba, le Filippine e Porto Rico. Lo spagnolo Santiago Abascal, leader di VOX e presidente del partito dei Patrioti per l'Europa di Viktor Orban, si ĆØ recato a Washington, ma non ĆØ riuscito a entrare alla cerimonia di inaugurazione della presidenza di Trump. Non ha avuto nulla da dire al riguardo, anche se il suo partito ripete da anni che la Spagna era grande quando possedeva territori in America.
Come dice Enrico Letta, ex primo ministro italiano, gli Stati membri dellāUe si dividono in due: i piccoli e quelli che non sanno di esserlo. LāunitĆ ĆØ essenziale per affrontare le superpotenze e rendere lāEuropa una superpotenza a sua volta. Sebbene ci siano appelli allāunitĆ , questi restano per ora solo retorica senza iniziative. Merz ha dichiarato questa settimana che āfinchĆ© gli Stati membri dāEuropa resteranno uniti, saranno rispettati nel mondo, incluso dagli Stati Unitiā. Ma nella sua lettera dimentica di menzionare lāUnione Europea.
Antonio Costa, il presidente del Consiglio Europeo, si ĆØ rivolto ieri per la prima volta al Parlamento Europeo nel suo nuovo ruolo. Costa ha concluso il suo discorso dicendo agli eurodeputati che ālāunitĆ ĆØ un elemento centrale della nostra Unione. Uniti siamo più forti. Più forti siamo più grandiā. Ma di fronte a Trump, lāunitĆ sembra un animale mitologico. Quanto dovrĆ spingersi avanti il presidente americano perchĆ© gli europei cambino idea?
La frase
"L'Europa non è ancora morta, finché noi viviamo".
Donald Tusk.
Presidenza Tusk
Tusk chiede all'Ue di non avere paura e di alzare la testa - Dopo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Davos, ieri ĆØ toccato a Donald Tusk cercare di scuotere l'Ue e i suoi leader, immobilizzati dalla paura delle conseguenze del ritorno di Donald Trump negli Stati Uniti. Il premier di Varsavia ha presentato al Parlamento europeo le prioritĆ della presidenza polacca del Consiglio dell'Ue. Ha parlato a braccio (una raritĆ ) in un discorso appassionato e politico. Il suo principale messaggio: āL'Europa era ĆØ e sarĆ sempre grandeā. Tusk ha riconosciuto che lo stato d'animo prevalente ĆØ quello di āincertezzaā e ādisorientamentoā, āuna certa crisi spiritualeā. Ma āoggettivamente parlando, l'Europa non ha motivo di avere complessi. Oggi, forse le parole più importanti che dovrebbero essere dette qui al Parlamento europeo sono parole rivolte direttamente alle donne e agli uomini europei: alzate la testa, europei!", ha detto Tusk. Il premier polacco ha ricordato le dimensione dell'Ue e dei suoi 27 stati membri, di come hanno superato āle crisi finanziaria, energetica, migratoria, terroristica, la pandemia e la guerra al nostro confine orientaleā. Secondo Tusk, il ritorno di Trump rappresenta āun salto nel vuoto, ma dobbiamo ricordarci che l'Europa ha costruito la sua grandezza perchĆ© non ha mai avuto paura di lanciarsi nell'ignoto a testa altaā.
L'appello di Tusk ad armarsi - āSe l'Europa deve sopravvivere, deve essere armataā, ha avvertito ieri Tusk. .Con Donald Trump e la guerra russa contro l'Ucraina, āla festa ĆØ finita. Il tempo della comoditĆ ĆØ finitoā. Ma āse oggi il presidente degli Stati Uniti parla della necessitĆ dell'Europa, degli alleati americani, di una maggiore responsabilitĆ per la propria sicurezza, dobbiamo affrontarla come una sfida positivaā, ha spiegato il premier polacco, che ha fatto ricorso a una frase di John F. Kennedy per scuotere gli europei. āNon chiedete più all'America cosa può fare per la nostra sicurezza. Chiedetevi cosa possiamo fare noi per la nostra sicurezzaā. Secondo Tusk, l'Europa non ĆØ debole, ma può essere āuna potenza pari alle più grandiā ed ĆØ āpatetico che alcuni in Europa abbiano complessi rispetto all'economia russa, alla scienza russa, alla demografia russaā. Ma l'Ue e i suoi Stati membri non possono più ārisparmiare sulla sicurezza. Parlo come primo ministro di un paese che spende giĆ quasi il 5 per cento per la sicurezza. E voglio dire che spende questo 5 per cento non solo per la propria sicurezza, ma per la sicurezza di tutta l'Europaā. Tusk ha invitato gli Stati membri a superare la riluttanza verso più spesa o debito comune dell'Ue per la difesa.
Tusk contrario a un esercito europeo - Il premier polacco ha il merito della franchezza. I federalisti europei spesso chiedono la creazione di un esercito europeo. Ma Donald Tusk ĆØ nettamente contrario e con argomenti validi. āQuando si tratta di un'Europa sicura, e ci arriveremo alla fine, oggi non dobbiamo parlare di un futuro esercito europeoā, ha detto Tusk. āSapete benissimo che se avessimo un esercito europeo oggi, la domanda chiave sarebbe: chi ne ĆØ alla guida, in quale direzione manderebbero queste truppe europee? Il mio intuito mi dice che se Budapest decidesse questo, questo esercito europeo andrebbe purtroppo in una direzione diversa rispetto a quella che deciderebbe Varsaviaā, ha spiegato il premier polacco, invitando i deputati a non farsi āillusioniā e a essere āpraticiā.
Tusk chiede a von der Leyen di rivedere il Green deal e il sistema ETS2 - E' stato uno dei passaggi meno apprezzati del discorso di Tusk nei banchi di centro sinistra dell'aula del Parlamento europeo. Il premier polacco ha chiesto alla Commissione di Ursula von der Leyen āuna revisione completa e molto critica di tutte le normative, comprese quelle derivanti dal Green dealā per rilanciare la competitivitĆ e abbassare i prezzi dell'energia. Nel mirino del premier polacco c'ĆØ in particolare il sistema ETS2 che, dal 2027 farĆ pagare una tassa ai cittadini su riscaldamento e trasporti. āI prezzi elevati dell'energia potrebbero spazzare via più di un governo democratico nell'Ueā, ha avvertito Tusk. Le conseguenze politiche del sistema ETS2 ānon sono imprevedibili, sono terribilmente prevedibiliā perchĆ© aumenteranno ulteriormente i prezzi dell'energia per i comuni cittadini. āCertamente non l'abolizione, ma la revisione del sistema Ets ĆØ sicuramente un argomento di discussioneā, ci ha detto una portavoce della Commissione.
L'Ue e Trump
Macron parla di sovranità europea, Scholz di automobili - Emmanuel Macron e Olaf Scholz ieri hanno celebrato il 68esimo anniversario del trattato dell'Eliseo, il pilastro della cooperazione franco-tedesca e del loro ruolo di motore nell'Ue. Dopo l'elezione di Donald Trump, Francia e Germania devono giocare fino in fondo "il loro ruolo per un'Europa forte e sovrana che difende i suoi interessi", ha detto il presidente francese. Secondo Macron, l'Ue deve essere "impegnata al legame transatlantico", ma "anche affermare i propri interessi e difenderli con i suoi valori e strumenti europei". Scholz ha risposto che "la presidenza Trump per l'Europa può diventare una sfida. Ma l'Europa e gli Stati Uniti sono legati da una lunga storia di amicizia e collaborazione. Dobbiamo lavorare su queste solide basi", ha detto il cancelliere. Scholz ha dedicato parte del suo discorso al settore automobilistico per chiedere che i produttori europei non siano multati per il mancato raggiungimento degli obiettivi sulla riduzione delle emissioni di CO2.
L'Ue e Musk
L'Ue teme un ordine esecutivo di Trump contro il DSA - Tra le preoccupazioni interne alla Commissione sulle iniziative potenziali del presidente americano, Donald Trump, ce n'ĆØ una che tocca le indagini in corso contro i giganti del digitale, compresa la piattaforma X di Elon Musk. Secondo le nostre fonti, la Commissione teme che Trump possa firmare un ordine esecutivo che vieti alle imprese americane di conformarsi al Digital Services Act, il regolamento sui servizi digitali. Anche META, il colosso di Mark Zuckerberg, ĆØ sotto inchiesta. Lo stesso Zuckerberg ha chiesto a Trump di battersi contro la regolamentazione dell'Ue. Sul piano giuridico, la Commissione ĆØ convinta che un ordine esecutivo di questo non avrebbe effetti. Sono le leggi europee ad applicarsi nell'Ue. Sul piano politico, ĆØ tutto un altro discorso.
Geopolitica
Kaja Kallas, un'Alta Rappresentante ancora senza visione - L'estone Kaja Kallas, che ha sostituito lo spagnolo Josep Borrell come Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, sta attraversando una fase a vuoto. Kallas ha parlato ieri ai membri dell'Agenzia europea per la difesa, di cui ĆØ presidente. Il suo discorso ĆØ stato molto accademico. Slogan, linguaggio diplomatico, una valanga di luoghi comuni, pronunciati in modo monotono ed esitante. Nessuna prospettiva, nessuna idea. Ha citato le frasi del segretario generale della Nato Mark Rutte (āNon siamo ancora in guerra, ma non siamo in paceā) e ha ripetuto il suo linguaggio ansiogeno (āL'Europa spende miliardi per le scuole, la sanitĆ e la protezione sociale, ma se non investiamo di più nella difesa, tutto questo ĆØ a rischioā) per chiedere un aumento della spesa militare. Ma non ha dato alcun indizio sui finanziamenti, nessuna indicazione su ciò che intende fare. Non ha detto una parola sulle preoccupazioni suscitate dalle minacce e dal disprezzo di Donald Trump nei confronti degli alleati europei. La nomina di Kallas ha suscitato molte aspettative. Forse troppe. Finora ĆØ stata deludente. Josep Borrell aveva molti difetti, ma aveva una visione del posto dell'Europa nel mondo.
Kubilius, il commissario chiamato a spaventare - Anche il nuovo commissario europeo per la Difesa, il lituano Andrius Kubilius, ieri ha parlato ai membri dell'EDA. Per il suo grande discorso ha scelto il registro dell'orrore. āSiamo giĆ sotto attacco, a terra, in mare, nell'aria e nel cyberspazio... La Russia sta conducendo una 'guerra di nuova generazione' contro di noi. Propaganda, sabotaggio e aggressione militare vera e propria sono solo forme diverse della stessa guerra, una 'guerra totale'. Se non facciamo nulla, questi attacchi ibridi potrebbero essere seguiti da attacchi militariā, ha detto Kubilius. āPutin potrebbe non fermarsi all'Ucraina. Potrebbe significare l'annessione, l'occupazione di parti dell'Europaā, ha aggiunto. Dopo questa premessa, il commissario ha chiesto āuna maggiore capacitĆ produttiva proprio qui in Europaā e ha delineato i progetti prioritari di interesse comune: scudo di difesa aerea, scudo informatico, scudo del confine nord-orientale, mobilitĆ militare, scudo spaziale. āDobbiamo mobilitare le nostre finanze per soddisfare le nostre esigenze di difesa. Se non lo capiamo noi, lo capisce Putin. Putin ha detto alle sue forze armate: 'non abbiamo limiti finanziari'. Questo ĆØ ciò che stiamo affrontandoā, ha avvertito. Ma Kubilius si ĆØ guardato bene dal parlare di un debito comune per ārilanciareā la spesa per la difesa. L'argomento ĆØ tabù, poichĆ© la Germania rifiuta l'opzione e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si rifiuta anche solo di nominarla.
Il Parlamento denuncia come illegittime le presidenziali in Bielorussia ā La Bielorussia tornerĆ alle urne il 26 gennaio, ma il risultato delle elezioni presidenziali ĆØ giĆ scontato. Alexander Lukashenka, al potere dal 1994, sarĆ confermato per un altro mandato. Il Parlamento europeo ieri ha denunciato le imminenti elezioni come fittizie e ha chiesto all'Ue di rifiutarsi di riconoscere la vittoria di Lukashenka. Secondo i deputati, a differenza del 2020, ci sono solo "candidati" pro forma. Il Parlamento chiede anche di ampliare la portata delle sanzioni contro il regime bielorusso e a perseguire le autoritĆ bielorusse responsabili di violazioni dei diritti fondamentali davanti ai tribunali europei, anche attraverso l'applicazione del principio giuridico della "giurisdizione universale". La risoluzione, che non ha valore vincolante, ĆØ stata adottata con 429 voti favorevoli, 205 contrari e 23 astensioni.
Migranti
La Commissione senza voce sull'Italia che tradisce la Corte penale internazionale ā La Commissione ieri ha risposto con un āno commentā a una nostra domanda sulla decisione dell'Italia di non eseguire un mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale e di riportare il generale libico Njeem Osama Almasri Habish in Libia su un aereo di Stato. Le ragioni del silenzio sono tutte politiche. La decisione ĆØ stata presa da un tribunale italiano e l'Italia ĆØ uno Stato membro dell'Ue. Ursula von der Leyen non vuole criticare i principali governi europei. Inoltre, il tema dell'immigrazione rimane scottante e imbarazzante. Njeem Osama Almasri Habish ĆØ accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanitĆ , di torture e abusi contro i migranti, ma potrebbe anche rivelare i dettagli degli accordi conclusi dall'Italia con la Libia, con la benedizione dell'Ue. La Commissione preferisce dunque rimanere silente (e chiudere gli occhi) sul suo ritorno in Libia su un aereo di Stato italiano.
Il ministro italiano ha dimenticato di chiedere l'arresto del criminale di guerra libico - Il ministro italiano della Giustizia, Carlo Nordio, potrebbe essere all'origine della mancata convalida dell'arresto di Njeem Osama Almasri Habish e dunque del mancato trasferimento alla Corte Penale Internazionale. Tra le motivazioni della decisione della Corte di Appello di Roma c'ĆØ la āassenza di richiesta di applicazione di misura cautelare da parte del Procuratore Generale per mancata trasmissione degli atti della Corte penale internazionale di competenza ministerialeā. In un passaggio della sentenza - che il Mattinale europeo ha potuto consultare ā si sottolinea che il Procuratore generale aveva āinteressatoā il ministro della Giustizia il 20 gennaio āimmediatamente dopo aver ricevuto gli atti della Questura di Torinoā sull'arresto del generale libico. Ma il ministro ānon ha fatto pervenire nessuna richiesta in meritoā.
Omnibus
BusinessEurope vuole una sfilza di leggi Omnibus - A fine febbraio la Commissione adotterĆ la cosiddetta legge Omnibus, un provvedimento ampio, che includerĆ molti temi, il cui obiettivo ĆØ di ridurre la burocrazia. Il primo si concentrerĆ sugli obblighi di reporting delle imprese facendo marcia indietro sulla Corporate Sustainability Reporting Directive, sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive e sulla tassonomia. Sono tre provvedimenti chiave del primo mandato di Ursula von der Leyen, che non esita a smantellare il lavoro fatto per andare incontro alle richieste dei governi e del Partito popolare europeo. Anche la pressione delle imprese ĆØ forte. BusinessEurope, l'organizzazione che le rappresenta nell'Ue, ieri ha detto che la prima proposta ĆØ "benvenuta". Ma "la rendicontazione rappresenta solo una frazione di tutti gli oneri normativi che si traducono in costi elevati per fare affari in Europa. L'Ue dovrebbe anche tagliare urgentemente i costi complessivi di conformitĆ normativa, rimuovere gli oneri derivanti dalle barriere nelle operazioni commerciali transfrontaliere nel mercato unico e sbarazzarsi dell'eccessiva burocrazia". BusinessEurope ha identificato 68 oneri da tagliare in 11 settori: energia e clima, economia circolare, politica dei consumatori, finanza sostenibile e diritto societario, tassazione, rendicontazione finanziaria, catene del valore e commercio internazionali, economia digitale, occupazione e politica sociale, diritto alimentare e servizi finanziari. Un solo Omnibus non sarĆ abbastanza.
Sedie musicali
Kallas nomina la spagnola Martinez Carbonell segretario generale del Servizio di azione esterna - L'Alto rappresentante, Kaja Kallas, ieri ha nominato la spagnola Belén Martinez Carbonell segretario generale del Servizio europeo di azione esterna (EEAS). Prende il posto dell'italiano Stefano Sannino. Martinez Carbonell attualmente è Direttore generale per l'Agenda globale e le relazioni multilaterali all'interno dell'EEAS. Kallas ha anche nominato lo svedese Olof Skoog come vicesegretario generale per gli affari politici. Attuale rappresentante speciale dell'Ue per i diritti umani, con una carriera nel sistema diplomatico della Svezia, Skoog prende il posto dello spagnolo Enrique Mora.
Accade oggi
Commissione: la presidente von der Leyen partecipa al lancio del Forum per la transizione energetica globale durante il World Economic Forum di Davos
Consiglio europeo: il presidente Costa incontra Philippe Lazzarini, lāAlto commissario dellāUnrwa, e il re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sulla desertificazione; le criptovalute; il finanziamento dei muri alle frontiere esterne dell'Ue)
Commissione: la commissaria Suica incontra Nasser Kamel, segretario generale dellāUnione per il Mediterraneo, e Philippe Lazzarini, lāAlto commissario dellāUnrwa
Commissione: il commissario Tzitzikostas incontra Jim Rowan, Ceo di Volvo, e partecipa allāincontro multilaterale sul futuro dellāauto
Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattiti con le commissarie Minzatu e Suica)
Corte Ue: sentenza sul ricorso di Ryanair contro gli aiuti Covid stanziati dall'Italia per la compagnia aerea Neo
SĆ”nchez difensore della democrazia, molto divertente. Parliamo di colui che attacca la stampa libera tacciata di pseudo medio e di diffondere ābulosā, occupa la TV pubblica, oppure attacca i giudici che indagano la moglie per aver ottenuto una cattedra senza neppure avere una laurea e traffico dāinfluenza o il Fiscal General del Estado per filtrazione di dati personali di un cittadino per attaccare un rivale politico, che nomina i vertici delle Istituzioni mettendo membri del partito come il Governatore del Banco di Spagna suo ex ministro? Potrei continuare con la legge sullāAmnistia Incostituzionale, lāindagine sul suo ministro Avalos ed altri ministri, il rapporto con il regime Venezuelano, a proposito la democratica Europea a mai chiesto lumi sul viaggio di Delsi Rodriguez atterrata allāaeroporto di Madrid in Gennaio 2020 sulla quale pendeva un divieto di entrare nello spazio Schengen? ed altro, ma di fronte ad un tal difensore della ādemocraziaā mi prostro, non prima di far umilmente notare che per molto meno in capo di governo di un Paese democratico si sarebbe giĆ dimesso. Cordiali saluti