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Trump provoca il risveglio del mercato unico, la bella addormentata europea
L'Unione europea è un grande mercato, ma non sono gli Stati Uniti. Troppi ostacoli, troppi interessi, troppi "nazionalismi" impediscono la libertà di movimento di beni, servizi e capitali. L'italiano Enrico Letta ha suonato l'allarme su questo grande mercato incompiuto. Il presidente americano, Donald Trump, ha costretto la Commissione ad accelerare per affrontare finalmente gli ostacoli che limitano il potenziale del mercato unico. La strategia presentata ieri dal francese Stéphane Séjourné, vicepresidente responsabile del Mercato Interno, è un primo passo. La strada sarà lunga e piena di ostacoli, perché il metodo si scontrerà con la difesa di molti interessi e privilegi nazionali.
Stéphane Séjourné propone di "cambiare metodo" e adottare un "approccio settoriale", "settore per settore". La Commissione vuole fornire risposte concrete a reclami specifici delle imprese e dei consumatori e concentrarsi sui servizi che hanno il maggiore impatto sull'economia nel suo complesso, in particolare i servizi finanziari, i servizi postali e le costruzioni. "Vogliamo concentrarci sulle barriere più importanti dal punto di vista economico ed evitare di toccare settori di minore importanza, ma che scatenano malumore", ha spiegato Séjourné. Il commissario e i suoi servizi hanno identificato i '10 terribili' ostacoli. Questi ostacoli disturbano la circolazione di beni e servizi, limitano gli scambi e gli investimenti transfrontalieri, impediscono di “europeizzare” le imprese.
Stéphane Séjourné si è concentrato nella sua presentazione sui casi "di pubblico interesse", come il riconoscimento delle professioni. "Oggi esistono 5.700 professioni regolamentate in tutta Europa, ma solo 7 sono armonizzate a livello europeo", ha sottolineato il commissario. "Siamo incapaci di metterci d'accordo a livello europeo sulle professioni indispensabili, su una definizione comune di fisioterapista". Séjourné propone "di accelerare, semplificare e digitalizzare il riconoscimento delle qualifiche per tutti". Gli ordini professionali nazionali non apprezzeranno. Séjourné è consapevole delle difficoltà e propone la strada delle "coalizioni di membri volonterosi", una formula molto in voga, per aggirare gli ostacoli in un'Unione europea incapace di mettersi d'accordo.
Un'altra proposta riguarda l'etichettatura. "Oggi, per spiegare ai consumatori come riciclare un determinato imballaggio, a seconda dei paesi, l'etichetta contiene spiegazioni molto dettagliate, o un codice alfanumerico o un logo. Il produttore di latte deve stampare etichette diverse per ogni paese in cui vende il suo latte. Armonizzeremo l'etichettatura", ha annunciato Séjourné. Un'altra misura consisterà nell'armonizzare le regole per il trattamento dei rifiuti e "creare così un vero mercato del riciclaggio".
Il commissario ha poi presentato una misura raccomandata da Enrico Letta. "Nel primo trimestre del 2026, proporremo un 28esimo regime, un regime europeo unico, volontario e semplificato per offrire in 48 ore un quadro giuridico alle imprese che desiderano stabilirsi nell'Ue per consentire loro di operare sul mercato interno". Stéphane Séjourné ha annunciato per subito dopo "la fine della burocrazia" con "la digitalizzazione delle procedure, a partire dai certificati di conformità e dalle note esplicative".
Il suo ultimo esempio ha riguardato gli standard. "Perché le nostre pompe di calore e alcune batterie non hanno ancora standard in Europa, mentre ne hanno in Cina?", si è chiesto Séjourné. Il commissario ha denunciato i ritardi e le difficoltà incontrate da alcune imprese prima di ottenere uno standard che consenta loro di operare in più paesi, rapidamente. Su questo ultimo caso, Séjourné ha sferrato l'arma fatale. "Per alcune industrie, in assenza di decisione degli organi competenti, la Commissione si riserva il diritto di fissare lo standard, ma sempre in dialogo con le imprese. È quasi un 'executive order'", ha ironizzato il commissario in un'allusione ai decreti presi a raffica dal presidente Trump dal suo insediamento.
La Commissione spera così di "sbloccare" un grande mercato di 450 milioni di consumatori che da venti anni ha visto crescere il numero di barriere invece di ridursi. Queste misure dovranno essere integrate dalla futura legge sulle telecomunicazioni, che può essere un passo significativo verso un mercato unico delle telecomunicazioni. Questo tema è un cavallo di battaglia cavalcato da Enrico Letta nei suoi interventi pubblici sul suo rapporto.
"L’eccesso di regolamentazione e specialmente la sua frammentazione abbia contribuito a creare delle barriere interne al mercato unico che equivalgano a un dazio del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi. Non possiamo quindi essere sorpresi se i nostri inventori più brillanti scelgono di stabilire le loro imprese in America e se gli europei li seguono con i loro risparmi", si rammarica nei suoi interventi l'ex presidente della Bce, l'italiano Mario Draghi, autore di un rapporto sulla competitività dell'Ue. Il costo del dazio interno all'Ue a causa degli ostacoli al mercato unico supera quello dei dazi di Trump.
La Commissione spera di invertire la tendenza e portare le imprese a diventare più europee prima di internazionalizzarsi. “I primi partner economici degli europei devono essere gli europei stessi", ha insistito Stéphane Séjourné. "Donald Trump ci ha aiutato un po'" con le sue misure protezionistiche che spingono l'Unione a diversificare i suoi partner, ha riconosciuto il commissario. Ma la crescita del mercato intra-europeo deve essere protetta dalle minacce esterne e "la nuova strategia è lo specchio di un'altra riforma, quella dell'Unione doganale che gli Stati membri devono imperativamente sbloccare", ha insistito il commissario.
Enrico Letta sostiene l'approccio presentato da Séjourné, ma deplora la dispersione delle priorità. "I decisori politici dell'UE dovrebbero concentrarsi sulla riparazione del mercato interno del blocco piuttosto che spendere le loro energie sui dazi doganali e sui progetti di difesa", ha dichiarato l'ex capo del governo italiano al Financial Times. La "priorità assoluta" dovrebbe essere per la Commissione di presentare regole più vincolanti agli Stati membri. “Questo significa proporre regolamenti, che gli Stati membri devono copiare e incollare nei loro libri di regole, piuttosto che direttive, che possono attuare come scelgono", sostiene Letta. "Stiamo entrando in un momento della nostra storia in cui le direttive sono come i cavalli della cavalleria contro i carri armati", ha affermato l'ex dirigente italiano.
"La maggior parte degli ostacoli al buon funzionamento del mercato unico derivano da un'attuazione e un'applicazione limitata della legislazione europea da parte degli Stati membri, anche se predicano il rafforzamento del mercato interno nei loro sermoni domenicali", ha accusato l'eurodeputata verde Anna Cavazzini, presidente della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori, in un commento sulla strategia.
"Dovremmo privilegiare i regolamenti alle direttive per i nuovi testi futuri, e fare raccomandazioni agli Stati membri sui testi esistenti, con procedure di infrazione più rigorose e sistematiche", ha risposto Séjourné. In questa risposta, c'è il metodo von der Leyen: avanzare con prudenza, non urtare gli Stati né i grandi interessi. Stéphane Séjourné l'ha sintetizzata in una formula: "gli obiettivi sono mantenuti, ma il percorso può essere reso flessibile". Del resto, il calendario per eliminare i 10 "terribili" ostacoli è piuttosto lungo: le proposte legislative arriveranno in gran parte nel 2026.
La frase
"Ci dicono 'facciamo un cessate il fuoco e vediamo cosa succede'. No ragazzi. Abbiamo già fatto questo ballo in passato e non siamo interessati".
Sergei Lavrov, ministro degli Esteri della Federazione russa.
Omnibus
Una nuova categoria di imprese per allentare gli oneri amministrativi – Il vicepresidente della Commissione Stéphanee Séjourné ieri ha presentato anche un nuovo pacchetto Omnibus dedicato alle imprese, il cui obiettivo è ridurre gli oneri amministrativi e burocratici della legislazione europea. La Commissione ha scelto un trucco: applicare le esenzioni riservate alle Piccole e Medie Imprese anche alle imprese che hanno un numero di dipendenti superiore a 250 e inferiore a 750. Secondo la Commissione, quando le PMI superano i 250 dipendenti diventando grandi imprese, devono far fronte a un forte aumento degli obblighi di conformità. Questa soglia può scoraggiare la crescita e limitare la competitività. Il numero delle imprese beneficiarie è di 38 mila. La nuova categoria si chiamerà “imprese a media capitalizzazione”. La proposta di ieri propone di esentarle dall'obbligo di istituire un registro dell'utilizzo dei dati personali. Secondo la Commissione, questo pacchetto “Omnibus” ridurrà i costi per le imprese di 400 milioni di euro l'anno.
Geopolitica
Kallas protesta per gli spari dell'esercito israeliano contro una delegazione diplomatica – Le forze di difesa israeliane (IDF) ieri hanno sparato alcuni colpi di avvertimento contro una delegazione diplomatica, di cui facevano parte anche dei responsabili europei, durante una visita nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. “Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile", ha detto l'Alto rappresentante, Kaja Kallas: “chiediamo con fermezza a Israele di indagare su questo incidente e di portare davanti alla giustizia i responsabili”. L'Alto rappresentante ha spiegato che “sono stati sparati colpi di avvertimenti ma sono pur sempre spari”. Kallas ha ricordato che Israele è firmatario della Convenzione di Vienna e “ha l'obbligo di garantire la sicurezza di tutti i diplomatici stranieri”.
Israele accusa l'Ue di aiutare Hamas sull'Accordo di associazione – Un portvoce del ministero egli Esteri israeliano, ieri ha accusato l'Ue di “totale incomprensione della complessa realtà che Israele sta affrontando" dopo che una maggioranza di Stati membri ha sostenuto la proposta di rivedere il rispetto dell'articolo 2 dell'Accordo di associazione sul rispetto dei diritti umani. "Questa guerra è stata imposta a Israele da Hamas, e Hamas è il responsabile del suo proseguimento. Israele ha ripetutamente accettato le proposte americane di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi. Hamas ha rifiutato ognuna di queste proposte", ha detto il portavoce: “ignorare queste realtà e criticare Israele non fa che irrigidire la posizione di Hamas e incoraggiarlo a rimanere fermo sulle sue posizioni. Il recente elogio di Hamas per tali critiche ne è una chiara indicazione e si traduce nel prolungamento della guerra”. Il portavoce ha invitato “l'Ue a esercitare pressioni su chi deve farlo: Hamas”.
Il disprezzo della Commissione per il Parlamento europeo su Gaza – La Commissione ha deciso di inviare l'ultimo dei suoi membri, il maltese Glenn Micallef, responsabile per i Giovani, al dibattito di ieri al Parlamento europeo su Gaza. Micallef non ha competenze sul Medio Oriente, è il più giovane dei commissari ed è l'ultimo nell'ordine protocollare. Eppure la Commissione ha membri più qualificati per partecipare a dibattiti su un tema di politica estera strategici. La presidente Ursula von der Leyen partecipa spesso alle discussioni in plenaria sull'Ucraina. L'Alto rappresentante, Kaja Kallas, dovrebbe essere la voce della Commissione e degli Stati membri sul Medio Oriente. Il collegio ha altre due commissarie che hanno competenze su Gaza: Dubravka Suica è responsabile per il Mediterraneo (compresa la regione del Medio oriente) e Hadja Lahbib è responsabile degli aiuti umanitari. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, non ha reagito all'affronto da parte della Commissione. La presidente del gruppo socialista, Iratxe Garcia Perez, ha comunque criticato Ursula von der Leyen. “Com'è possibile che la signora von der Leyen non abbia mai condannato con chiarezza e fermezza questi crimini? Come può la presidente della Commissione tacere di fronte a un progetto di sterminio e pulizia etnica?”.
La presidente slovena denuncia il silenzio dell'Ue sul genocidio – La presidente della Repubblica slovena, Nataša Pirc Musar, ieri ha ricevuto un lungo applauso nella plenaria del Parlamento europeo dopo aver denunciato il silenzio dell'Ue di fronte a quello che ha definitivo “un genocidio” a Gaza. “La Slovenia desidera un vicinato europeo pacifico e stabile. Per questo motivo si impegna a favore di un maggior ruolo europeo in Medio Oriente”, ha detto Musar: “Come Ue, purtroppo, non siamo stati sufficientemente uniti ed efficaci” nella guerra condotta da Israele a Gaza. “Gli eventi in MO mi tengono sveglia la notte. Cosa può fare un piccolo paese come il mio? Cosa può fare l'Ue? Talvolta abbiamo l'impressione che si possa fare ben poco o niente. Non siamo una grande potenza. Ma possiamo essere parte di una potenza. Sono qui oggi al Parlamento europeo e dall'altra parte del Mediterraneo stiamo guardando a un genocidio, stiamo zitti e non diciamo niente di fronte a quel genocidio”, ha detto Musar.
Pfizergate
Nessun dibattito al Parlamento europeo sugli sms di von der Leyen – Tre richieste di dibattito, presentate rispettivamente dai gruppi dei Patrioti per l'Europa (estrema destra), della Sinistra (estrema sinistra) e di Renew (liberali). Ma nessuna ha ottenuto la maggioranza dei voti. Il Parlamento europeo ha deciso di non dibattere della sentenza del Tribunale dell'Ue contro Ursula von der Leyen sul Pfizergate. I gruppi di centrosinistra hanno votato contro la richiesta dei Patrioti. Quelli della destra contro la richiesta della Sinistra e di Renew. Il Partito Popolare Europeo ha votato contro tutte e tre le richieste. Il suo “no” è stato decisivo. Almeno per la mini-sessione plenaria di questa settimana, il Parlamento europeo non dibatterà della mancanza di trasparenza di Ursula von der Leyen.
Huaweigate
Il Belgio chiede la revoca dell'immunità di cinque deputati – La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ieri ha annunciato di aver ricevuto dalle autorità del Belgio una richiesta di revoca dell'immunità di cinque deputati nell'ambito di un'inchiesta di presunta corruzione da parte del colosso tecnologico cinese Huawei. Tre deputati sono del Partito Popolare Europeo: gli italiani Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello e Giusi Princi. Gli altri due deputati sono il socialista maltese Daniel Attard e il liberale bulgaro Nikola Minchev. Huawei è sospettata di aver pagato europarlamentari e membri del loro staff in cambio di favori all'interno delle istituzioni dell'Ue. I cinque negano le accuse di corruzione.
Istituzioni
Il presidente italiano Mattarella spinge per le riforme istituzionali – Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha usato una visita di due giorni a Bruxelles per lanciare un appello all'Ue per riaprire il cantiere delle riforme istituzionali. “Una Unione allargata dovrà essere, necessariamente, anche una Unione più forte e più coesa, in grado di gestire contemporaneamente le sfide poste dalla più ampia dimensione conseguente all’allargamento e quelle che derivano dal mutato contesto geopolitico”, ha detto Mattarella durante un incontro con la Commissione ieri. “Spetta a questo importante ciclo istituzionale dell’Unione di compiere un vero e proprio salto di qualità per una riforma complessiva dell’Unione, in grado di trovare l’equilibrio nell’attuazione delle priorità europee e in un rafforzamento della struttura istituzionale”. Come altri due suo compatrioti, Mario Draghi ed Enrico Letta, negli ultimi mesi Mattarella ha moltiplicato i discorsi nei quali esorta l'Ue ad agire rapidamente su diversi fronti, dalla difesa alla competitività. “Nessun dorma”, è stata l'esortazione del presidente italiano in un discorso a Coimbra la scorsa settimana, citando l'opera di Giacomo Puccini: “È urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più una opzione”. Ursula von der Leyen e Antonio Costa hanno assicurato che il messaggio è stato ascoltato.
Blackout
Spagna e Portogallo chiedono alla Commissione di accelerare le interconnessioni con la Francia - I ministri dell'Energia di Spagna e Portogallo, Sara Aagesen Munoz e Maria da Graça Carvalho hanno scritto alla Commissione chiedendo di organizzare un incontro con la Francia per concordare una roadmap con specifici obiettivi e traguardi per accelerare le interconnessioni elettriche con la Penisola Iberica. Il blackout del 28 aprile 2025 "ci ha ricordato la necessità di rafforzare la nostra infrastruttura di interconnessione", hanno scritto i due ministri al commissario Dan Jorgensen: "E' essenziale reiterare l'imperativo di agire in modo decisivo". Per Francia e Germania accelerare il completamento delle interconnessioni con la Penisola iberica deve essere "tra le massime priorità" per l'Ue. Per Spagna e Portogallo, il prossimo pacchetto della Commissione sulle reti può essere l'occasione per un "rinnovato impeto politico" sulle interconnessioni.
Sedie musicali
Un austriaco vice-direttore generale alla Commissione per la regione Mena - La Commissione ieri ha nominato l'austriaco Michael Karnitschnig nuovo vice direttore generale della Direzione generale per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo (Mena). Il collegio dei commissari ha anche nominato il tedesco Kai Wynands come consigliere principale alla direzione generale Bilancio.
Accade oggi
Consiglio europeo: il presidente Costa ad Abidjan, in Costa d’Avorio, per la cerimonia del premio Unesco per la ricerca della pace
Consiglio: quinta conferenza intergovernativa per l’adesione dell’Albania
Consiglio Mercato interno e industria
Commissione: il commissario Dombrovskis apre il Forum economico di Bruxelles
Commissione: il commissario Kubilius a Londra interviene all’evento “Investire nel futuro della difesa europea” e all’assemblea generale di Asd Europe
Commissione: il vicepresidente Fitto a Stoccolma incontra il premier svedese, Ulf Kristersson
Parlamento europeo: mini-sessione plenaria a Bruxelles (dibattiti su “Scegliere l’Europa per la scienza” e sulle decisioni della commissione Petizioni)
Parlamento europeo: la presidente Metsola a Timisoara, in Romania riceve il Premio per i valori europei
Corte di giustizia dell'Ue: udienza sulla richiesta di modifica dei dati dello stato civile di una persona transessuale In Bulgaria
Banca centrale europea: la presidente Lagarde e Piero Cipollone partecipano alla riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G7 a Banff in Canada
Banca centrale europea: pubblicazione del resoconto della riunione del Consiglio dei governatori del 16 e 17 aprile
Eurostat: proiezione sulla popolazione 2024-2050; dati sull'applicazione della legge sull'immigrazione nel 2024