Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Tutti i numeri verso l'elezione di Ursula von der Leyen
Due intense settimane di campagna elettorale, trascorse a dare la caccia a ogni singolo voto, hanno schiarito l'orizzonte di Ursula von der Leyen, il cui destino si giocherà giovedì 18 luglio all'ora di pranzo nella plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. La conferma di von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione è legata a un numero: 361. E' la cifra che indica la maggioranza assoluta dei 720 membri del Parlamento europeo, necessaria a eleggere il presidente della Commissione. Alla fine della scorsa settimana, prevaleva l'ottimismo quanto all'esito del voto. “Ce la farà, ma senza entusiasmo”, ci ha detto una fonte del Parlamento europeo ben piazzata per osservare la mappa di fedeli e disertori dentro i gruppi del Partito popolare europeo, dei Socialisti&Democratici e dei liberali Renew. Tuttavia, i voti decisivi per von der Leyen potrebbero venire dal gruppo dei Verdi.
I tre partiti della maggioranza – PPE, S&D e Renew – contano 401 membri. In teoria dovrebbero essere sufficienti a confermare Ursula von der Leyen per un secondo mandato. Ma il voto è segreto e le legislature passate insegnano che c'è un tasso di diserzione nelle famiglie europeiste che oscilla tra il 10 e il 15 per cento. La stessa von der Leyen nel 2019 ne è stata vittima, quando riuscì a farsi confermare per appena nove voti, malgrado il fatto che la maggioranza europeista avesse quasi 100 voti di vantaggio. Le condizioni cinque anni fa erano diverse. Von der Leyen non era la candidata del PPE, ma un ministro della Difesa contestata in Germania, scelta dai capi di Stato e di governo contro il sistema dello Spitzenkandidat. Il numero di diserzioni nei due principali partiti tedeschi - la Cdu-Csu e la Spd, che all'epoca governavano insieme in grande coalizione a Berlino - era stato decisamente alto. Alla fine von der Leyen riuscì a passare solo grazie al sostegno del partito nazionalista polacco Legge e Giustizia e dei populisti italiani del Movimento 5 Stelle. Quanti saranno i disertori nel 2024?
Le posizioni ufficiali dei gruppi e delle delegazioni nazionali non sono state ancora adottate, con l'eccezione del PPE che sostiene la sua candidata. Interrogando decine di deputati e consultando diverse fonti, abbiamo messo insieme una mappa di come potrebbe essere il voto di giovedì. Sappiamo già chi voterà di certo contro: le estreme. All'estrema destra, il gruppo dei Patrioti per l'Europa (84 eletti) e quello dell'Europa degli Stati nazione (25 eletti). All'estrema sinistra, il gruppo The Left (46 eletti). Quasi tutti i deputati che non hanno trovato un gruppo dove accasarsi – i non iscritti e i non affiliati sono in totale 32 – voteranno ugualmente contro von der Leyen. Anche il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (ECR – 78 eletti) non sosterrà in massa la presidente della Commissione. Ma dai suoi ranghi potrebbero arrivare alcuni voti utili.
La posizione ufficiale dell'ECR è “libertà di voto”, ha detto il suo presidente Nicola Procaccini. I 20 deputati polacchi del PiS voteranno contro von der Leyen, così come molte delle delegazioni nazionali dell'ECR che si collocano sull'estrema destra. La grande incognita sono i 24 deputati di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni. “Il voto è negativo al momento”, ci ha detto Procaccini. Ma Fratelli d'Italia vuole aspettare l'audizione del gruppo ECR con von der Leyen martedì e le “indicazioni” della stessa Meloni. Nell'ECR i tre deputati del Partito civico democratico del premier ceco Petr Fiala e i tre dei nazionalisti fiamminghi della N-VA dovrebbero votare a favore di von der Leyen.
La parte più difficile della mappa riguarda le diserzioni all'interno dei gruppi della maggioranza europeista. Nel PPE (188 eletti) sono due le delegazioni che avevano annunciato un voto negativo su von der Leyen: i francesi dei Républicains (6 eletti) e gli sloveni di SDS (5 eletti). Ma dopo le elezioni, non hanno confermato la loro contrarietà alla presidente della Commissione, né in pubblico né nelle riunioni interne. Tuttavia von der Leyen non è amata dentro la sua famiglia politica. Secondo una buona fonte, le diserzioni dentro il PPE saranno tra i 15 e i 20 deputati. Il gruppo dei S&D (136 eletti) potrebbe rivelarsi il più compatto. Allo stato attuale, le diserzioni tra i socialisti sarebbero tra 10 e 15 deputati. Attorno al 10 per cento. Tra i liberali di Renew (77 eletti) il tasso potrebbe salire ben oltre al 15 per cento: altri 12-15 voti in meno. Sei deputati irlandesi di Renew non voteranno a favore di von der Leyen per il suo sostegno a Israele nella guerra a Gaza. I tedeschi della Fdp (5 eletti) avevano fatto campagna elettorale contro von der Leyen.
Calcolatrice alla mano, su 401 deputati della maggioranza europeista – PPE, S&D e Renew – tra i 40 e i 50 eletti non voteranno a favore di von der Leyen. E' dal gruppo dei Verdi (53 eletti) che può arrivare la certezza della sua conferma. “Bene”, ci ha risposto von der Leyen, quando le abbiamo chiesto, incrociandola nei corridoi del Parlamento, com'era andato l'incontro con il gruppo dei Verdi la scorsa settimana. “Abbiamo avuto uno scambio molto costruttivo”, ha detto la presidente dei Verdi, Terry Reintke, al termine della riunione. Con von der Leyen “ci sono molte comunanze, molte cose su cui vogliamo andare nella stessa direzione”. Inoltre “c'è un interesse comune contro l'estrema destra”, ha spiegato Reintke. Non tutta la famiglia ecologista è unita. Ma almeno metà del gruppo dei Verdi dovrebbe sostenere la sua riconferma, permettendo a von der Leyen di superare la soglia dei 361 voti.
Un margine di incertezza resta. Tutto può ancora cambiare. I Verdi vogliono vedere le linee programmatiche e sentire il discorso di von der Leyen prima di annunciare il loro voto favorevole. Anche il gruppo S&D ha detto che non ci sarà un “assegno in bianco”. “La posizione del gruppo non è finalizzata”, ci ha detto una fonte di Renew. Negli incontri delle ultime settimane, von der Leyen “non ha suscitato entusiasmo”, spiega un altro interlocutore. “Un grande vuoto”, dice un altro. La presidente della Commissione ha fatto promesse contraddittorie. La sua conferma per un secondo mandato, se ci sarà, è più per difetto che per convinzione. Ma l'importante è raggiungere i 361 voti il 17 luglio. Poi Ursula von der Leyen sarà libera di fare ciò che vuole.
La frase
"Un crimine atroce. Che può solo essere condannato. E che dimostra quanto gravi siano le sfide globali alla democrazia in questo momento. La violenza, in qualsiasi forma e ovunque, non deve mai prevalere. Sono fiducioso che l'America sarà all’altezza della sfida. Auguro al signor Trump una pronta guarigione”.
Volodymyr Zelensky.
Geopolitica
Attentato a Trump, l'Ue condanna la violenza politica - L'ex presidente e candidato repubblicano, Donald Trump, sabato è stato vittima di un attentato durante un comizio elettorale in Pennsylvania. Ferito a un orecchio, Trump ha promesso di continuare a fare campagna elettorale. Scioccati, i leader europei hanno condannato l'attentato, sottolineando il fatto che la violenza non ha spazio nella politica democratica. “La violenza politica è assolutamente inaccettabile in una democrazia, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “La violenza politica non ha posto in una democrazia", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Ancora una volta assistiamo ad atti di violenza inaccettabili contro i rappresentanti politici”, ha detto l'Alto rappresentante, Josep Borrell. Secondo il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, “questi atti di violenza minacciano la democrazia”. Per il presidente francese Emmanuel Macron, il tentato assassinio “è una tragedia per le nostre democrazie”. “Nel dibattito politico, in tutto il mondo, ci sono limiti che non dovrebbero mai essere superati. È un monito per tutti, indipendentemente dallo schieramento politico, per ridare dignità e onore alla politica, contro ogni forma di odio e violenza, e per il bene delle nostre democrazie”, ha detto la premier italiana, Giorgia Meloni.
Sedie musicali
Sefcovic responsabile della pesca, Hoekstra dei trasporti dopo le dimissioni dei commissari eletti al Pe - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, venerdì ha scritto al primo ministro ungherese, Viktor Orban, in qualità di presidente di turno del Consiglio dell'Ue per informarlo delle dimissioni dei commissari Adina Valean e Virginijus Sinkevicius, dopo la loro elezione al Parlamento europeo. "Al fine di assicurare la continuità nel funzionamento della Commissione, ho deciso che le responsabilità rispettive saranno riallocate temporaneamente", ha spiegato von der Leyen. Il vicepresidente Maros Sefcovic assumerà le responsabilità per l'Ambiente e la pesca di Sinkevicius. Il commissario Wopke Hoekstra avrà il portafoglio dei trasporti di Valean. Von der Leyen non ha detto se intende sostituire i due commissari per i due mesi e mezzo che mancano alla fine del mandato dell'attuale Commissione.
Post Brexit
Starmer vuole usare la Comunità politica europea per riallacciare i legami oltre Manica - Il premier britannico, Keir Starmer, intende usare il vertice della Comunità politica europea per ricucire i legami con i paesi dell'Unione Europea dopo la Brexit. Più di 45 leader sono attesi a Blenheim Palace, nell’Oxfordshire, giovedì per la riunione della Comunità politica europea presieduta dal Regno Unito. I simboli hanno la loro importanza. Blenheim Palace il luogo di nascita di Winston Churchill. I principali temi in agenda sono la sicurezza e la lotta all'immigrazione clandestina. Ma Starmer ha un'agenda parallela per ricucire con gli europei dopo la Brexit. "Il primo ministro vuole ricostruire le relazioni con i principali partner europei", ha spiegato Downing Street. Prima del vertice, Starmer ospiterà il Taoiseach irlandese, Simon Harris. Dopo il vertice della Comunità politica europea, Starmer inviterà a cena il presidente francese, Emmanuel Macron. "Ho detto che avrei cambiato il modo in cui il Regno Unito si impegna con i nostri partner europei, lavorando in modo collaborativo per portare avanti i progressi su queste sfide generazionali, e che il lavoro inizierà giovedì alla riunione della Comunità politica europea", ha detto Starmer.
Francia
La Renaissance di Gabriel Attal - Primo ministro francese dalla vita breve, caduto sei mesi dopo la sua nomina, vittima dello scioglimento dell'Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron, Gabriel Attal è stato rieletto deputato il 7 luglio dopo aver dimostrato la sua combattività durante una difficile campagna elettorale. Sabato è stato eletto presidente dei deputati di Renaissance all'Assemblea nazionale. Unico candidato, Attal ha ricevuto 84 voti sui 98 deputati registrati per questo scrutinio interno. 7 hanno votato in bianco e altri 7 si sono astenuti. Gabriel Attal si dimetterà domani da capo del governo con l'accordo di Emmanuel Macron, che gli ha chiesto di rimanere al suo posto fino alla sessione inaugurale della Camera bassa del Parlamento francese. Questo gli consentirà di partecipare all'elezione del Presidente dell'Assemblea, che è considerata la prima prova di forza tra i tre blocchi emersi dalle elezioni. Gabriel Attal si sta posizionando per le elezioni presidenziali del 2027. Ha preso le distanze da Emmanuel Macron e ha chiesto di "costruire una nuova offerta politica, inventare qualcosa di nuovo, grande, credibile".
Il naufragio del Nuovo Fronte Popolare - La coalizione di partiti di sinistra francese formata per le elezioni politiche anticipate tra il Partito Socialista, La France Insoumise, il Partito Comunista e gli Ecologisti si sta spaccando... per il potere. Il Nuovo Fronte Popolare, il gruppo più numeroso dell'Assemblea Nazionale con 182 membri eletti, ma in minoranza, vuole governare, ma non riesce a trovare un accordo sul nome del primo ministro. Sabato il Partito Socialista ha respinto il candidato "proposto" dalla France Insoumise con l'appoggio del Partito Comunista per il posto di primo ministro e sta cercando "un nome che raccolga consensi da proporre al Presidente della Repubblica". Cresce il disagio tra i socialisti e gli outsider. Gli ecologisti sono indecisi tra i due partiti e il Fronte minaccia di sciogliersi. Anche se i quattro partiti troveranno un'intesa per presentare un candidato, Emmanuel Macron non ha l'obbligo di nominarlo, se non riesce a raccogliere la maggioranza dei 289 rappresentanti eletti all'Assemblea nazionale.
Euro
L'Eurogruppo conferma la stretta fiscale - I ministri delle Finanze della zona euro oggi si ritrovano a Bruxelles per confermare la stretta fiscale imposta dalle nuove regole sul Patto di stabilità e crescita, nel momento in cui i governi trascorreranno l'estate a preparare i progetti di bilancio per il prossimo anno in vista delle scadenze dell'autunno. A settembre gli stati membri dovranno presentare le loro traiettorie fiscali pluriennali in linea con le regole del Patto. A metà ottobre dovranno inviare a Bruxelles i progetti di bilancio. “Ci aspettiamo che la Commissione si impegni a fare in modo che le traiettorie fiscali conducano a una politica fiscale sia restrittiva”, ci ha detto una fonte dell'Eurogruppo: “Un sforzo fiscale significativo sarà richiesto in particolare per gli stati membri con un alto livello di debito pubblico”. Vale anche per la Francia in preda alle convulsioni politiche post elezioni. “Sappiamo tutti che le cose sono difficili in Francia”, ma “qualsiasi governo ci sarà in Francia sarà di fronte alle stesse realtà e alle stesse necessità di aggiustamento”, ha spiegato la fonte.
Il rapporto Letta all'Eurogruppo, che è diviso sul debito dell'Ue - Dopo la discussione tra i ministri della zona euro, l'Eurogruppo si incontrerà in “formato inclusivo”, cioè con tutti i membri dell'Ue, per discutere di competitività. Sarà presente anche l'ex presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, per presentare il suo rapporto sul futuro del mercato unico. Il tema bollente è “come assicurare il necessario finanziamento per rafforzare la competitività dell'Ue”, ci ha spiegato una fonte dell'Eurogruppo. Gran parte del denaro dovrà “venire dal settore privato”. Quanto al settore pubblico, la Germania e un gruppi di altri paesi “frugali” si oppongono a nuove forme di debito comune dell'Ue. “La questione chiave è quali sono i settori in cui è giustificato per l'Ue di avere un ruolo maggiore. E la discussione successiva è come finanziare”, ci ha spiegato la fonte dell'Eurogruppo.
Geoeconomia
Primo voto sui dazi ai veicoli elettrici importati dalla Cina - I rappresentanti degli Stati membri oggi terranno un primo voto sui dazi anti-sussidi imposti dalla Commissione ai veicoli elettrici importati dalla Cina. Il voto non è vincolante. Ma per la Commissione è un primo test nel momento in cui alcuni paesi, come la Germania, fanno pressioni per evitare una guerra commerciale con Pechino e trovare una soluzione negoziata. Nel voto di oggi la Germania si dovrebbe astenere. I dazi si applicano in modo provvisorio dal 4 luglio scorso. La Commissione deve decidere se imporli in modo definitivo per un periodo di cinque anni entro l'inizio di novembre. Il Consiglio può bloccare la decisione se una maggioranza qualificata dei ventisette stati membri si oppone. Anche l'Ungheria, che ha la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, è contraria ai dazi contro la Cina.
Digitale
La Commissione minaccia X di una multa per la spunta blu - Elon Musk rischia una multa da diverse centinaia di milioni di euro, dopo che la Commissione venerdì ha accusato formalmente X di una serie di pratiche ingannevoli, compreso il sistema della spunta blu, che contribuiscono alla disinformazione in violazione del Digital services act. L'inchiesta su X era stata lanciata a dicembre. Secondo i risultati preliminari, la spunta blu non corrisponde alla prassi del settore sugli account verificati e inganna gli utenti. “Poiché chiunque può abbonarsi per ottenere tale status 'verificato', ciò incide negativamente sulla capacità degli utenti di prendere decisioni libere e informate in merito all'autenticità degli account e ai contenuti con cui interagiscono”, dice la Commissione. La spunta blu era stata introdotta da Twitter per verificare l'autenticità dei conti di responsabili politici, personaggi pubblici e giornalisti e limitare la disinformazione. Con X, Musk ha modificato il sistema consentendo agli utenti di acquistare la spunta blu, favorendo truffe e disinformazione. “Vi sono prove di attori malevoli motivati che abusano dell'account verificato per ingannare gli utenti”, dice la Commissione. Alla piattaforma di Musk sono contestate altre due violazioni del Dsa sulla trasparenza in materia di pubblicità e l'accesso per i ricercatori ai suoi dati pubblici.
Breton contro Musk contro Breton contro Musk - Il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, non ha nascosto che il suo bersaglio è il modello messo in piedi da Musk dopo l'acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari. “In passato le spunte blu indicavano fonti di informazioni affidabili. Ora con X, la nostra conclusione preliminare è che inganna gli utenti”, ha detto Breton. “X ora ha il diritto di difendersi, ma se la nostra opinione sarà confermata imporremo multe e chiederemo cambiamenti significativi”. La furiosa reazione di Elon Musk non si è fatta attendere. “La Commissione Europea ha offerto X un accordo segreto illegale: se censurassimo silenziosamente senza dirlo a nessuno, non ci multerebbero”, ha scritto Musk commentando l'annuncio di Margrethe Vestager. “Attendiamo con ansia una battaglia pubblica in tribunale, affinché i cittadini europei possano conoscere la verità”, ha aggiunto Musk, commentando un post di Breton. “Prego, fai pure”, ha risposto Breton: “Non c’è mai stato – e non ci sarà mai – alcun 'accordo segreto'”. Breton ha spiegato che è stata la squadra di Musk a chiedere alla Commissione di spiegare il processo per risolvere il caso. “Sta a te decidere se offrire impegni oppure no. Ecco come funzionano le procedure relative allo Stato di diritto. Ci vediamo (in tribunale o no)”, ha concluso Breton.
Vacca sacra
La presidenza ungherese mette demografia e tradizione al centro dell'agricoltura - Nella prima riunione del Consiglio Agricoltura, la presidenza ungherese dell'Ue ha deciso di mettere all'ordine del giorno due temi che le sono particolarmente cari: la demografia rurale e le tradizioni alimentari. La "sostenibilità delle aree rurali" oggi sarà al centro di una discussione mirata dei ministri dell'Agricoltura sul ricambio generazionale e gli aspetti demografici nelle campagne. Durante il pranzo i ministri parleranno invece della preservazione delle tradizioni alimentari europee.
Accade oggi
Eurogruppo
Consiglio Agricoltura e pesca
Consiglio di associazione Ue-Giordania
Presidenza ungherese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia a Budapest
Parlamento europeo: la presidente Metsola partecipa alla cerimonia dell'alza bandiera dell'Ue
Parlamento europeo: conferenza stampa del deputato catalano Antoni Comin sul suo seggio al Parlamento europeo
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis a Roma incontra il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto
Commissione: la vicepresidente Vestager incontra l'amministratore delegato di Intel, Pat Gelsinger
Commissione: il vicepresidente Sefcovic incontra il ministro britannico per le relazioni con l'Ue, Nick Thomas-Symonds, e il ministro degli esteri norvegese, Espen Barth Eide
Commissione: discorso della commissaria Ferreira sul futuro della politica di coesione 2028-34
Eurostat: dati sulla produzione industriale a maggio; statistiche sull'acqua nel 2022
David e Christian buongiorno a voi.
Avreiintenzione di spottoscrivere l'abbonamento annuale. Vorrei chiedervi una modalità di pagamento differente dall acarte di credito, atteso che le altre opzioni disponibili le ignoroccompletamente.
Potrei pagare con bonifico, paypal o altro?
grazie
emanuele