Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Tutto il potere al Coreper
Oggi è l'ultimo giorno di scuola per il Parlamento europeo a Strasburgo. Alle tre del pomeriggio gli ultimi deputati lasceranno l'aula dopo l'ultimo dibattito della legislatura 2019-24. Prenderanno l'aereo, il treno o l'auto per tornare nei loro rispettivi paesi. Alcuni per fare campagna elettorale in vista delle elezioni del 6-9 giugno. Altri per cercare un nuovo lavoro. Tra saluti e scatoloni, la settimana è stata intensa. Il Parlamento europeo è stato costretto a votare su 89 provvedimenti legislativi, un record assoluto per una plenaria. In settanta dure ore i deputati hanno votato su praticamente un quinto di tutte le direttive e i regolamenti adottati in cinque anni. E' un sintomo di un problema più profondo. Il Parlamento ha sempre più potere e rivendica sempre più poteri. Ma nella pratica questa legislatura ha visto ridursi la sua influenza legislativa. Lenin diceva “tutto il potere ai soviet”. Il problema dell'Ue oggi è “tutto il potere al Coreper”, il conclave degli ambasciatori.
Uno dei compiti del Parlamento europeo nella prossima legislatura sarà di restaurare il suo ruolo pieno di colegislatore dell'Unione europea. Perché negli ultimi anni c'è stata un'involuzione istituzionale che dovrebbe preoccupare federalisti, europeisti e sostenitori di un'Europa più democratica: il Parlamento europeo è stato ridotto a camera di approvazione di quel che decidono i governi al Consiglio. La pandemia di Covid-19 e la guerra della Russia contro l'Ucraina sono parte delle cause di questa deriva. Tra procedure straordinarie, iniziative fuori trattato e tattiche negoziali, il centro decisionale si è concentrato nel Consiglio e più in particolare nel Coreper, l'organismo che riunisce gli ambasciatori dei ventisette Stati membri.
Finita la fase delle emergenze sanitaria ed energetica, il Parlamento europeo avrebbe dovuto restaurare pienamente i suoi poteri. Invece, anche negli ultimi due anni, sui temi politicamente più sensibili i deputati sono rimasti ai margini del processo decisionale. Il Consiglio ha anche messo in discussione alcuni accordi che erano già stati raggiunti con il Parlamento europeo nel cosiddetto “trilogo”, costringendo i deputati a riaprire provvedimenti di vario genere per soddisfare questo o quel governo.
In realtà i Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) sono due. Il più importante è il Coreper II. Composto dai rappresentanti permanenti degli Stati membri, si occupa di economia e finanza, affari esteri, affari generali e giustizia e affari interni. Prepara anche i lavori e le conclusioni del Consiglio europeo, l'istituzione dei capi di stato e di governo. Poi c'è il Coreper I, dove siedono i rappresentanti permanenti aggiunti degli Stati membri. Si occupa di agricoltura e pesca, competitività, trasporti, telecomunicazioni, energia, istruzione, politica sociale, salute, ambiente. Sono temi più tecnici che, se diventano troppo politici, vengono trasferiti temporaneamente al Coreper II. Al Consiglio c'è anche il Comitato politico e di sicurezza (Cops), che si occupa della politica estera e della cooperazione militare. Anche qui siedono diplomatici con lo status di ambasciatore. I Coreper I e II e il Cops sono il cuore pulsante del Consiglio dell'Ue. E' lì che si preparano le riunioni dei ministri, si negoziano i provvedimenti legislativi tra governi, si fanno accordi politici da negoziare con o imporre al Parlamento europeo.
La legislatura 2019-24 non è stata fortunata per il Parlamento europeo. Pochi mesi dopo che si è davvero messa in moto, con l'entrata in funzione di Ursula von der Leyen il primo dicembre del 2019, l'Ue è stata travolta dalla pandemia di Covid-19. Nel marzo dell'anno successivo, il Parlamento europeo è andato in lockdown: plenaria, riunioni di commissione e incontri informali sono stati sospesi, prima di passare alle modalità della teleconferenza che ha dato un colpo significativo al tradizionale modo di funzionare dell'istituzione. In quei mesi del 2020 il centro di gravità del potere è stato il Coreper. Le riunioni degli ambasciatori dei ventisette erano le uniche che si tenevano in presenza nell'Ue. Tutti gli altri erano su Webex, Interactio, Zoom, Skype e altri sistemi di videoconferenza. Impossibile negoziare un testo nei dettagli attraverso gli schermi. Molto più facile trovare un accordo al Coreper, farlo approvare dai governi per procedura scritta e, se proprio necessario, chiedere lo stampino di approvazione al Parlamento europeo.
L'articolo magico del trattato che consente di lasciare il Parlamento europeo in disparte è il 122. E' lo strumento della decretazione d'emergenza, da usare per la “solidarietà tra Stati membri” quando c'è una crisi eccezionale, “in particolare qualora sorgano gravi difficoltà nell'approvvigionamento di determinati prodotti, in particolare nel settore dell'energia”. Il Consiglio decide su proposta della Commissione. Il Parlamento viene semplicemente informato “in merito alla decisione presa”. L'articolo 122 è stato usato per attivare lo Strumento di Sostegno di Emergenza all'inizio della pandemia, che dagli acquisti congiunti congiunti di mascherine ha permesso di passare agli acquisti congiunti di vaccini.
L'articolo 122 è stato poi usato per creare Sure, il meccanismo di debito comune che è stato usato per finanziare strumenti nazionali come la cassa integrazione. Nel dicembre del 2020 con l'articolo 122 è arrivato l'European Union Recovery Instrument, che ha poi generato la Facility per la ripresa e la resilienza. Quando è scoppiata la crisi energetica provocata dalla guerra della Russia contro l'Ucraina nel 2022, l'articolo 122 è tornato a essere la panacea per l'istituzione di un prelievo sui profitti straordinari delle imprese energetiche, il price cap sul gas, l'accelerazione della concessione dei permessi per le rinnovabili, la riduzione del consumo di gas ed elettricità in Europa e gli acquisti congiunti di gas.
L'articolo 122 del trattato ha permesso un più rapido processo decisionale. Tanto più per il modus operandi della Commissione di Ursula von der Leyen. Diverse delle sue proposte venivano scritte in stretta consultazione con il governo tedesco, a volte perfino nei ministeri a Berlino, prima di venire trasmesse agli altri stati membri. Quando la Germania è favorevole a un testo, la sua approvazione da parte dei ventisette è molto più facile. Quando la Germania è contraria, invece, servono mesi di negoziati (è accaduto sul price cap sul gas).
Secondo una ricerca del Parlamento europeo, non ci sono state violazioni del trattato da parte di Consiglio e Commissione nell'uso dell'articolo 122, anche se sarebbe stato meglio motivare meglio le ragioni. Ma l'abuso dell'articolo 122 del trattato pone un serio problema di democrazia ed equilibrio istituzionale interni all'Ue. L'altro colegislatore, il Parlamento europeo con i suoi deputati direttamente eletti dai cittadini, è escluso dal processo decisionale. Rispetto alla legislatura 2014-19, il numero di atti giuridici adottati con l'articolo 122 è triplicato negli ultimi cinque anni.
Esiste un altro modo per il Consiglio per limitare la capacità del Parlamento europeo come co-legislatore: usare la tattica negoziale del “prendere o lasciare” alla fine della legislatura. I governi hanno utilizzato questo espediente con la revisione del Patto di stabilità e crescita e il nuovo Patto su migrazione e asilo. Su entrambi questi dossier il Consiglio ha raggiunto la sua posizione negoziale solo a dicembre. Poi la presidenza di turno si è presentata davanti ai negoziatori del Parlamento europeo, spiegando che i testi concordati dai governi non potevano essere riaperti, se non su dettagli minori. “In caso di fallimento vi assumerete le vostre responsabilità”, è il messaggio. Che sia il ritorno alle vecchie regole di governance economiche più dure o l'assenza di un quadro per la politica di asilo nell'Ue malgrado il ripetersi delle crisi, dato l'avvicinarsi della fine della legislatura, messi di fronte al rischio di far saltare due riforme importanti e alla prospettiva che l'estrema destra possa approfittarne, il Parlamento europeo ha detto docilmente “sì”.
La legislatura si chiude con un'altra umiliazione per i deputati. Negli ultimi mesi in diverse occasioni il Consiglio ha fatto marcia indietro su un accordo politico che era già stato concluso con i negoziatori del Parlamento europeo al trilogo, dove la presidenza di turno negozia sulla base di un mandato fissato dai governi. Nel 2024 è accaduto sulla direttiva sulla due diligence delle multinazionali, sulla direttiva sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali e sulle restrizioni ai prodotti agricoli ucraini. I deputati sono stati nuovamente messi di fronte al dilemma “prendere o lasciare” e hanno docilmente accettato. la tendenza è chiara. Se un tempo i federalisti speravano di dare “tutto il potere al popolo” attraverso il Parlamento europeo, oggi nell'Ue prevale “tutto il potere al Coreper”.
La frase
“Alleluia! Ma quando vedo ciò che la Russia ha realizzato costruendo la sua base industriale di difesa in due anni di guerra e ciò che ha fatto l’Occidente, penso che qualcosa non va da parte dell’Occidente. L’Occidente deve rendersi conto che l’era della pace in Europa è finita”.
Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino al Guardian.
Geopolitica
Joe Biden ha firmato l'ordine di consegna all'Ucraina - Il Presidente degli Stati Uniti aveva promesso di agire rapidamente. Poche ore dopo l'approvazione dei 60,8 miliardi di aiuti da parte del Senato, ha firmato ieri la legge che autorizza la fornitura di nuovi aiuti militari all'Ucraina e ha dichiarato che "l'assistenza inizierà nelle prossime ore". I dettagli saranno forniti dal Pentagono (Dipartimento della Difesa). Secondo le informazioni fornite alla stampa, il primo pacchetto avrà un valore di un miliardo di dollari. Comprende missili per i sistemi di difesa aerea Patriot, richiesti da Kiev per proteggere le città e le infrastrutture strategiche prese di mira dai russi, proiettili di artiglieria e missili guidati a lungo raggio (ATCMS). Ma niente batterie Patriot. Le armi fornite dagli Stati Uniti integrano le forniture promesse dal primo ministro britannico, Rishi Sunak. Le attrezzature americane sono già preposizionate in Germania e Polonia, secondo le informazioni ottenute dalla CNN. Gli europei sono ora sotto pressione per la consegna dei Patriot e dei missili a lungo raggio.
Gli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina non fanno cambiare idea a Scholz sui Taurus - "Vogliono dire chiaramente che la decisione degli Stati Uniti non ci dispensa, a noi in Europa, dal compito di estendere ulteriormente il nostro sostegno all'Ucraina per fare in modo che il paese possa difendersi contro l'aggressore", ha detto ieri il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, durante una conferenza stampa con il premier britannico, Rishi Sunak, a Berlino. Ma gli aiuti di Washington e le pressioni degli alleati non cambiano la posizione di Scholz sulla fornitura di missili di lunga gittata Taurus. "Per quanto riguarda il sistema di armi che ha appena menzionato, la mia decisione non cambierà", ha detto Scholz interrogato da un giornalista sui Taurus.
Geoeconomia
La Commissione minaccia rappresaglie se la Cina non apre gli appalti sui dispositivi medici - La Commissione ieri ha aperto un'inchiesta contro la Cina, che potrebbe portare all'esclusione delle imprese cinesi negli appalti nell'Ue, se Pechino non garantirà parità di accesso alle società europee che producono dispositivi medici. E' la prima volta che la Commissione apre un'inchiesta sulla base dello strumento per gli appalti pubblici (Ipi). Secondo l'Ue, attraverso una serie di istruzioni politiche, norme giuridiche e decisioni amministrative, la Cina esclude dai suoi appalti le imprese europee che vendono dispositivi medici di ogni tipo, dalle siringhe agli scanner più avanzati. Di fatto Pechino e le autorità locali impongono agli ospedali e ad altri enti di comprare dispositivi prodotti in Cina. Il danno per l'Ue è significativo in termini di pil e posti di lavoro, in particolare per Germania, Francia, Paesi Bassi e Italia. Grandi imprese europee hanno annunciato la delocalizzazione. Circa 300 imprese più piccole stanno perdendo una fetta importante del loro fatturato. L'inchiesta avvia un periodo di 9 mesi in cui Bruxelles e Pechino dialogheranno in modo formale. Se la Cina non aprirà le gare ai dispositivi medici europei, la Commissione potrebbe imporre ritorsioni, fino all'esclusione delle imprese cinesi dagli appalti nell'Ue. Pechino ha reagito in modo veemente, accusando l'Ue di “protezionismo”.
Digitale
Breton fa piegare TikTok - TikTok ieri ha annunciato la sospensione volontaria del programma a premi della sua app Lite, dopo che la Commissione aveva minacciato di vietarla nell'Ue e di imporre una multa perché “tossica” per gli utenti e perché “crea dipendenza”. Due giorni fa il commissario Thierry Breton aveva avviato una procedura urgente ai sensi del Digital Services Act. “TikTok cerca sempre di dialogare in modo costruttivo con la Commissione dell'Ue e altri regolatori. Stiamo dunque sospendendo in modo volontario le funzioni di premio in TikTok Lite, mentre affrontiamo le preoccupazioni che sono state sollevate”, ha annunciato il social network di proprietà del colosso cinese ByteDance. Il programma sarà sospeso per almeno 60 giorni entro la fine settimana per tutti gli utenti in Francia e Spagna. TikTok Lite non sarà introdotto in altri stati membri. Ma la procedura della Commissione resterà aperta. “I nostri figli non sono cavie per i socal media”, ha detto Breton: “Le procedure contro TikTok per il rischio di dipendenza della piattaforma continuano”.
Infrazioni
Von der Leyen accusata di bloccare una procedura di infrazione contro la Germania sul gas - La Commissione europea ieri ha presentato il suo pacchetto di infrazioni di aprile, ma tra le lettere di messe in mora e i pareri motivati non c'è una decisione che era stata anticipata da diversi media negli scorsi giorni: una procedura di infrazione contro la Germania per una tassa sullo stoccaggio del gas. La tassa violerebbe le regole del mercato interno e quelle sulla solidarietà energetica. Secondo le nostre informazioni, la procedura contro la Germania era pronta, ma il gabinetto della presidente von der Leyen avrebbe bloccato il via libera da parte del collegio. Restiamo in contatto con le autorità tedesche su questa questione, incluso a livello politico. Non facciamo congetture per la possibile apertura di future procedure di infrazione", ci ha detto un portavoce della Commissione. "Non c'è niente di inusuale", ci ha spiegato il portavoce capo, Eric Mamer, sottolineando che "i contatti sono in corso". Austria, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca hanno chiesto alla Commissione di intervenire. Introdotta nel 2022, la tassa sullo stoccaggio del gas ha permesso alla Germania di incassare un miliardo di euro sulle spalle degli altri paesi. Secondo alcuni critici, la tassa incoraggerebbe alcuni stati membri a continuare a importare gas dalla Russia.
Elezioni europee
Niente Spitzenkandidat per Giorgia - La presidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), Giorgia Meloni ha detto no alla nomina di uno Spitzenkandidat per le elezioni europee e ritiene che la scelta del prossimo presidente della Commissione europea sia una "prerogativa del Consiglio europeo" dei capi di Stato e di governo, di cui è membro. "Il clamore intorno al sistema dello Spitzenkandidat è terminato dopo le elezioni del 2019” ed "è ormai risaputo che il sistema non è mai stato adatto allo scopo", spiega un comunicato diffuso dal partito ECR. Giorgia Meloni conferma di non essere "mai stata favorevole al sistema dello Spitzenkandidat". Il capo del governo italiano è in linea con il presidente francese Emmanuel Macron e con la famiglia liberale (il gruppo Renew al Parlamento). La decisione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di diventare la Spitzenkandidat del Partito Popolare Europeo per un secondo mandato alla guida dell'istituzione ha politicizzato la posizione e rotto il consenso per la sua riconferma. Il prossimo presidente della Commissione europea dovrà ottenere il sostegno della maggioranza dei leader dei 27 Stati membri ed essere in grado di raccogliere la maggioranza dei 720 membri eletti del Parlamento europeo.
Weber rende ancora più scivolosa la candidatura di Ursula - Presidente del Partito Popolare e presidente del gruppo al Parlamento europeo, il bavarese Manfred Weber ha forzato la mano a Ursula von der Leyen per diventare la Spitzenkandidat della famiglia conservatrice. Da allora, però, ha intensificato gli attacchi e le critiche ai leader dell'UE, che alla fine di giugno decideranno se sostenere o meno la riconferma di Ursula per un secondo mandato come presidente della Commissione. In un'intervista al settimanale cattolico tedesco Die Tagespost, Manfred Weber ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere Olaf Scholz di aver "profondamente diviso l'Europa". Il leader del PPE ha inoltre accusato Emmanuel Macron di preferire gestire l'Europa dietro le quinte per rafforzare il proprio potere invece che promuovere la democrazia in Europa. Spitzenkandidat del PPE nel 2019, Manfred Weber era stato estromesso dalla presidenza della Commissione europea dal presidente francese, che lo ha ritenuto inadatto all'incarico e ha promosso Ursula von der Leyen. Da allora Weber lo ha inserito nella sua lista di avversari con i socialisti, il che non aiuterà a creare un consenso per la riconferma della sua candidata Ursula.
I deputati francesi di Renew non andranno alla Sorbona - Saltare i dibattiti e le votazioni dell'ultima seduta dell'ultima sessione plenaria della legislatura, per andare ad ascoltare il discorso di Emmanuel Macron sull'Europa alle 11 di giovedì alla Sorbona, è fuori discussione. Invitati per cortesia, come tutti gli eurodeputati francesi, i 23 membri francesi di Renew resteranno a Strasburgo. La decisione non è stata discussa all'interno della delegazione guidata da Valérie Hayer, ci ha detto uno dei suoi membri. L'immagine dei seggi vuoti nell'emiciclo sarebbe stata disastrosa. Il discorso della Sorbona sarà ascoltato in differita e sarà una scoperta. Valérie Hayer non è stata invitata alla colazione all'Eliseo per parlare del discorso con il presidente. Come ha giurato l'Eliseo, si trattava di un "discorso del capo di Stato", distinto da un evento per la campagna elettorale. Macron si è ampiamente consultato per questo discorso. Seguirà il consiglio di restare semplice e di rivolgersi al suo elettorato per mobilitarlo? Nulla è meno certo.
L'Ue attiva la risposta di crisi contro l'ingerenza straniera nelle elezioni europee - La presidenza belga del Consiglio ha deciso di attivare il meccanismo di risposta integrata politica alle crisi (Integrated Political Crisis Response o IPCR) per condividere le informazioni tra gli Stati membri e le istituzioni dell'Ue sull’ingerenza straniera nelle elezioni europee. La scorsa settimana i capi di stato e di governo aveva affermato la loro volontà di monitorare da vicino e contenere eventuali rischi derivanti dalla disinformazione, anche attraverso l'intelligenza artificiale, nonché da fonti estere di manipolazione dell’informazione e interferenza nei processi elettorali. L'attivazione dell'IPCR dovrebbe facilitare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e le istituzioni dell’UE. L'IPCR sarà la piattaforma per riunire tutte le informazioni pertinenti e tutte le azioni in corso, al fine di sostenere la preparazione e una risposta rapida e coordinata a livello dell'Ue. “Anche se non possiamo considerare che al momento ci sia una crisi, questo permetterà a tutti gli stati membri e alle istituzioni dell'Ue di essere pienamente preparate e operative in caso di importanti sviluppi”, ci ha spiegato un diplomatico.
Sessione
I giornalisti travolti dai voti del Pe - Per il servizio stampa del Parlamento europeo ieri è stata una giornata infernale. Ma anche per i giornalisti, che hanno ricevuto almeno una dozzina di comunicati ufficiali sull'adozione di provvedimenti legislativi. Tra le altre cose, i deputati hanno approvato le nuove regole sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, le nuove misure per migliorare la qualità dell'area, la direttiva sui diritti dei lavoratori delle piattaforme, le prime norme dell'Ue sulla lotta alla violenza contro le donne, la direttiva sulla due diligence delle multinazionali, lo spazio europeo dei dati sanitari e l'aggiornamento delle linee guida per la rete transeuropea dei trasporti. Non è finita. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla controriforma della Politica agricola comune, con la sospensione delle principali condizionalità ambientali che erano state introdotte con la riforma della Pac adottata nel 2021. E' una vittoria per gli agricoltori che hanno protestato con blocchi e violenze nei primi mesi del 2024. Infine i deputati hanno approvato l'uscita dell'Ue dal trattato sulla Carta dell'energia.
Spagna
Pedro Sanchez pensa di dimettersi dopo gli attacchi alla moglie - Il primo ministro socialista spagnolo ha annunciato ieri la decisione di cancellare tutte le sue attività pubbliche e sta valutando di dimettersi dopo l'apertura di un'indagine preliminare per corruzione nei confronti della moglie. L'accusa è stata lanciata da un'organizzazione di estrema destra chiamata Manos Limpias (Mani Pulite) e, secondo Pedro Sanchez, viene manipolata dai leader del Partito Popolare e del partito di estrema destra Vox. "A questo punto, la domanda che legittimamente mi pongo è: ne vale la pena? Onestamente, non lo so", ha commentato in una lettera aperta ai suoi compatrioti pubblicata ieri sera sul social network X (ex Twitter). Pedro Sanchez ha denunciato la "macchina del fango" attivata dall'opposizione e si è dato tempo fino al 29 aprile per decidere il suo futuro. Se si dimetterà, la sua decisione riaccenderà le congetture su una sua candidatura alla successione del belga Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo.
Accade oggi
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sull'organismo etico inter-istituzionale, le riforme pre-allargamento, il Net zero industry act)
Commissione: il vicepresidente Schinas a Gent interviene all'evento del Gran dibattito
Commissione: il commissario Wojciechowski in visita a Pechino incontra il ministro dell'Agricoltura cinese, Tang Renjian
Commissione: la commissaria Ferreira in visita in Turchia nei territori colpiti dal terremoto
Commissione: la commissaria Dalli pronuncia il discorso di apertura del Mese della diversità
Commissione: la commissaria Johansson interviene al dibattito sulla mobilità dei talenti
Commissione: la commissaria Simson interviene alla conferenza WindWorks Connecting Industries
Commissione: la commissaria Urpilainen in visita a Bucarest in Romania
Parlamento europeo: riunione della Conferenza dei presidenti
Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza su ricorso cittadini turchi per perdita automatica cittadinanza tedesca per aver riacquisito quella turca
Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito con la commissaria Johansson sulla migrazione e la mancanza di forza lavoro; dibattito con la commissaria Dalli sulla commissione Onu sullo status delle donne)
Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Nato: il segretario generale Stoltenberg a Berlino incontra il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock
Eurostat: prezzi di elettricità e gas nel secondo semestre 2023; dati sull'occupazione nel 2023