Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
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Ursula riparte dalle campagne e promette di pensare in grande
Ursula von der Leyen ha fatto ieri il suo rientro sulla scena politica dopo le vacanze con la presentazione di una serie di raccomandazioni che suscitano molte aspettative in un mondo rurale arrabbiato con Bruxelles. La loro attuazione richiederà una riforma della Politica agricola comune e una revisione dei negoziati degli accordi commerciali. La “nuova Ursula” ha promesso “misure ambiziose” per costruire un rapporto di fiducia con gli agricoltori. Sarà in grado di proporre queste riforme agli Stati membri e di ottenere le risorse finanziarie? La presidente non ha nulla da perdere nel suo secondo mandato. Può osare.
“E' la rentrée”. Si torna a scuola. E' con queste parole che Ursula von der Leyen ha aperto una sequenza che nei prossimi giorni la porterà spesso nella sala stampa di Berlaymont, sede della Commissione, per spiegare le sue decisioni e azioni. La conferenza stampa di ieri è stata motivata dalla presentazione delle raccomandazioni avanzate dai partecipanti al dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura, lanciato d'urgenza nel gennaio 2024 per sedare le proteste degli agricoltori contro il Green deal. Il documento di 105 pagine, di cui 70 di raccomandazioni, è stato oggetto di un “consenso adottato all'unanimità” da tutti i partecipanti al gruppo di riflessione, ha detto il suo presidente, Peter Strohschneider.
E, per non perdere l'occasione, la presidente ha accettato di rispondere alla domanda sulle sue difficoltà nel raggiungere la parità tra uomini e donne all'interno del suo nuovo collegio. Una risposta preparata con cura per illustrare i criteri di competenza ed equilibrio all'origine della sua richiesta ai governi di cambiare le loro scelte e nominare donne. Von der Leyen ha detto di essere “determinata” e che “vale la pena insistere”. Senza i suoi sforzi la nuova Commissione avrebbe avuto solo 4 donne, mentre ora ce ne sono “una decina” su ventisette (compresa la presidente), ha spiegato von der Leyen.
Ursula von der Leyen si è guardata bene dal fare promesse, ma si è impegnata ad aiutare gli agricoltori a “lavorare con e per la natura” attraverso un sistema di incentivi e premi; e a ridurre la burocrazia e le sanzioni associate alla Politica agricola comune per le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari per “creare fiducia”. La presidente ha sottolineato che “il 65% degli agricoltori dell'Ue gestisce e vive in aziende agricole di meno di 10 ettari, e la superficie totale di queste aziende rappresenta meno del 10 per cento della superficie coltivabile dell'Ue”. “Io e la mia squadra studieremo attentamente la relazione finale del dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'Ue. Queste raccomandazioni confluiranno nella visione per l'agricoltura e alimenteranno il piano che presenterò nei primi 100 giorni del prossimo mandato”, ha detto von der Leyen.
Il rapporto, redatto da 29 importanti organizzazioni che rappresentano gli attori del settore - organizzazioni agricole (Copa-Cogeca, giovani agricoltori), organizzazioni dei consumatori (BEUC) e Ong (Greenpeace, Slow Food) - formula quattordici raccomandazioni, alcune delle quali comportano decisioni difficili. “Le posizioni dei partecipanti non erano facili da conciliare. Rappresentavano un'intera gamma di posizioni politiche. Il consenso raggiunto è stato condiviso da tutti”, ha sottolineato Peter Strohschneider. “Il pacchetto non avrà alcun effetto se sceglieremo una misura o un'altra. La questione è complessa. È necessario accettare tutte le azioni e le misure proposte”, ha avvertito. Non sarà facile. “La futura PAC dovrebbe concentrarsi su questi obiettivi fondamentali: 1) fornire un sostegno socio economico mirato agli agricoltori che ne hanno più bisogno; 2) promuovere risultati positivi per la società in termini ambientali, sociali e di benessere degli animali; 3) migliorare le condizioni di vita nelle zone rurali”, si legge nel rapporto.
È chiaro che “non si può spendere denaro pubblico per chi non ne ha bisogno”, ha spiegato Peter Strohschneider. “La PAC dovrebbe fornire un sostegno al reddito a determinati agricoltori attivi in modo molto più mirato per prevenire l'abbandono delle aziende agricole e contribuire a garantire agli agricoltori un reddito dignitoso, rivolgendosi a coloro che ne hanno più bisogno, in particolare alle piccole aziende agricole e alle aziende miste, ai giovani agricoltori, ai nuovi operatori e agli agricoltori delle zone soggette a vincoli naturali”, spiega il rapporto.
Ursula von der Leyen ha sottolineato che la Politica agricola comune costerà oltre 300 miliardi di euro fino al 2027. La stesura del prossimo bilancio pluriennale dell'Ue sta per iniziare e i negoziati con i paesi frugali saranno difficili, visto che si oppongono a superare il limite dell'1% del PIL europeo per il finanziamento delle politiche europee. Ursula von der Leyen ha subito la peggiore umiliazione del suo primo mandato sulla revisione bilancio pluriennale. Rinuncerà a chiedere maggiori contributi per il prossimo bilancio? Con l'allargamento all'Ucraina, è necessario uno sforzo. “Gli europei accetteranno di finanziare gli oligarchi ucraini? ”, si chiede un funzionario europeo.
La Commissione europea pensa sempre in grande all'inizio del suo mandato. Poi è costretta ad adattare le proprie ambizioni alle risorse limitate concesse dai suoi finanziatori, gli Stati membri. Dovrà anche rivedere il suo attuale approccio sull'agricoltura e sull'agroalimentare nei negoziati sugli accordi commerciali. Il rapporto insiste sul fatto che la Commissione dovrà intraprendere “un riesame completo delle sue strategie negoziali e rivedere il suo metodo di analisi d'impatto prima dei negoziati commerciali”. E conclude senza mezzi termini: “In un momento in cui la necessità di agire diventa sempre più pressante e il costo complessivo dell'inazione aumenta, spetta alla Commissione europea, al Parlamento europeo, agli Stati membri e alle parti interessate adottare queste raccomandazioni comuni e tradurle in decisioni coraggiose e rapide”.
La frase
“Alcuni dicono che a livello di Ue ci sia un 'deficit democratico' e un'eccessiva complessità istituzionale. L'Ue non è affatto perfetta, ma la politica europea porta al nostro ingrediente finale - il compromesso - e a sua volta al centrismo”.
Paschal Donohoe, presidente dell'Eurogruppo.
Rapporto Draghi
Draghi chiede riforme senza precedenti con urgenza - Oltre al rapporto finale del dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura, ieri a Bruxelles c'era grande agitazione per potenziali indiscrezioni sul rapporto sul futuro della competitività europea firmato da Mario Draghi. L'ex presidente della Bce ed ex premier italiano ne ha discusso con gli ambasciatori dei ventisette stati membri e poi con i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo. Draghi non ha svelato i contenuti del rapporto, ma ha lanciato un appello ad agire “urgentemente” con “riforme senza precedenti di tutti gli attori dell'Ue” per non rimanere schiacciati da Stati Uniti e Cina, facendo della competitività e dei valori europei le principali priorità della legislatura, secondo quanto ci hanno riferito diversi partecipanti. “Dobbiamo muoversi molto rapidamente”, ha avvertito Draghi.
Gli incubi di Draghi sulla perdita di sovranità dell'Europa - Sia davanti agli ambasciatori, sia davanti ai leader del Parlamento, Draghi si è concentrato sui mali che affliggono l'Europa. E' la diagnosi che sarà contenuta nel suo rapporto. L'Ue sta perdendo terreno a livello globale e sta perdendo la gara della competitività con Stati Uniti e Cina. Tra le cause c'è anche l'auto-compiacimento. Draghi ha confessato di avere “incubi” la notte sul futuro dell'Ue se non si agirà rapidamente. Il pericolo è perdere la “way of life” dell'Europa – prosperità, pace, coesione e inclusione sociale, protezione del clima – ma non solo. Senza un recupero di competitività “noi perderemo autonomia, indipendenza sovranità”, ha detto Draghi, secondo uno dei partecipanti. L'ex presidente della Bce ha spiegato che il problema non è il costo del lavoro, ma il divario nelle competenze, nell'high tech e nell'innovazione. Per Draghi, l'Europa è il luogo dove agire. Se non si farà nulla, in un contesto di guerre e tensioni globale, l'Ue diventerà geopoliticamente vulnerabile.
Come sarà strutturato il rapporto Draghi - Il contenuto del rapporto Draghi sul futuro della competitività europea non è ancora pubblico. L'ex presidente della Bce ieri ha illustrato la struttura del documento. Il rapporto affronterà dieci temi, tra cui prezzi dell'energia, ritardo nell'innovazione, mercato dei capitali, aiuti di stato, carenza di competenza, investimenti e difesa. Per ciascun tema ci saranno raccomandazioni specifiche. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha già usato alcune idee di Draghi per le linee guida politiche del suo secondo mandato. Von der Leyen ha anche promesso che alcune raccomandazioni alimenteranno le lettere di missione dei commissari designati. Il rapporto Draghi potrebbe dunque diventare la bussola della prossima Commissione. Ma per l'attuazione delle sue raccomandazioni gli attori decisivi saranno i capi di stato e di governo. Il rapporto Draghi sarà discusso al Consiglio europeo informale di novembre a Budapest. In un discorso a febbraio, lo stesso Draghi aveva avvertito che ci saranno “discussioni difficili che richiederanno alle nostre istituzioni e ai governi nazionali di fare scelte difficili”. In aprile era tornato alla carica per chiedere “cambiamenti radicali”.
Il rapporto Draghi collante della maggioranza von der Leyen, dal PPE ai Verdi - L'allarme e il senso di urgenza di Draghi servono già da collante per la maggioranza di Ursula von der Leyen. Ieri, dopo l'audizione al Parlamento europeo, i capigruppo del Partito Popolare Europeo e dei Verdi, Manfred Weber e Bas Eickhout, si sono presentati insieme davanti ai giornalisti per commentare le parole dell'ex presidente della Bce. Il primo ha puntato un po' più sull'industria, il secondo un po' più sul clima, ma entrambi sono d'accordo sull'urgenza del tema della competitività. Nell'incontro a porte chiuse, il verde Eickhout ha chiesto a Draghi di non avere peli sulla lingua nel suo rapporto, perché lui può permettersi di essere coraggioso nelle raccomandazioni. Il gruppo sovranista Ecr e quello anti europeo dei Patrioti sono stati molto meno costruttivi.
Commissione von der Leyen II
La risposta poco convincente di Von der Leyen sulla parità di genere - Ursula von der Leyen ieri ha chiesto al Parlamento europeo di darle una mano a garantire la parità tra uomini e donne nella prossima Commissione. La sua risposta a una domanda di un giornalista è stata poco convincente. “Il primo criterio” per la scelta dei commissari “è la competenza. Viviamo in tempi difficili”, si è giustificata la presidente. “La Commissione ha bisogno di competenze” di ex primi ministri, ministri, diplomatici e alti funzionari. Poi si deve tenere conto degli equilibri geografici, di quelli politici e di quelli tra portafogli. Solo poi von der Leyen ha citato “l'equilibrio nel rappresentare metà della popolazione europea”. La presidente ha detto che senza la sua richiesta agli stati membri di inviare due nomi di sesso diverso (ignorata da tutti i governi tranne la Bulgaria) la Commissione sarebbe stata composta da 6 donne e 21 uomini. “Senza quella lettera questo sarebbe il collegio”. Ora invece le donne sono 10. Alla fine “secondo il trattato tutte e tre le istituzioni sono responsabili di formare il collegio”, ha detto von der Leyen, citando il ruolo del Parlamento europeo. La dichiarazione può apparire come un invito a respingere i candidati commissari uomini nelle audizioni.
Malumori dentro il gruppo socialista per le scelte di von der Leyen - Il gruppo dei Socialisti&Democratici ieri ha avuto una discussione interna sulle scelte di Ursula von der Leyen per la prossima Commissione. Secondo una fonte, il dibattito è stato “animato” e sono emersi diversi “malumori”. Alcuni socialisti ritengono che von der Leyen abbia favorito il PPE a discapito del PSE. Il numero dei commissari di destra sarebbe troppo alto. Inoltre, la scelta di attribuire una vicepresidenza esecutiva all'Italiano Raffaele Fitto, esponente del partito di Giorgia Meloni Fratelli d'Italia, crea irritazione. I socialisti temono che Teresa Ribera abbia meno responsabilità e influenza. Diversi deputati hanno anche contestato la mancanza di parità tra uomini e donne.
Spiagge
La Commissione accetta un compromesso per le concessioni balneari in Italia - La Commissione europea ieri ha accettato una soluzione di compromesso con l'Italia su un ennesimo rinvio dell'applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari, nonostante una procedura di infrazione in corso da anni e condanne da parte della Corte di giustizia dell'Ue. Il governo di Giorgia Meloni ha approvato un decreto che proroga fino al 2027 l'introduzione dell'obbligo di effettuare gare per le concessioni balneari, i cui beneficiari costituiscono una parte importante della base elettorale del primo ministro. Secondo gli esperti, la mancanza di gare ha un costo significativo in termini di mancate entrate per lo Stato. La ragione per la quale la Commissione ha accettato un compromesso è legata alla tempistica delle procedure di infrazione: una condanna della Corte di giustizia dell'Ue sarebbe arrivata solo nel 2027 o dopo. Inoltre, il governo italiano ha accettato di preservare le gare già indette da alcuni comuni. La procedura di infrazione resterà comunque aperta in attesa dei decreti attuativi.
Accade oggi
Presidenza ungherese dell'Ue: riunione informale dei ministri della Coesione a Budapest
Parlamento europeo: audizione alla commissione Agricoltura sul gruppo di alto livello sulla politica per il vino
Commissione: la vicepresidente Vestager a Firenze partecipa alla 28esima Conferenza annuale sulla concorrenza dell'International Bar Association
Commissione: il commissario Wojciechowski a Tashkent, in Uzbekistan, partecipa al Forum internazionale dei Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare
Commissione: il commissario Reynders, a Vilnius, in Lituania, partecipa alla Conferenza informale dei ministri della Giustizia del Consiglio d'Europa
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla decisione di un notaio tedesco che si è rifiutato di autenticare un contratto di compravendita di un appartamento appartenente a una società russa a causa delle sanzioni
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla liquidazione di Novo Banco
Corte di giustizia dell'Ue: conclusioni dell'avvocato generale sul ricorso Enel contro Alphabet sull'applicazione Juice Pass
Eurostat: dati sul commercio al dettaglio a luglio; prezzi delle importazioni industriali a luglio