Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann e Idafe MartĆn vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi ĆØ interessato all'Ue.
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Ursula von der Leyen, la presidente perfetta per questa UE
Davanti al Parlamento europeo Ursula von der Leyen oggi completerà il trionfo della sua rielezione, ottenendo un'investitura per la sua nuova Commissione molto più significativa di quanto anticipato da gran parte dei deputati, dei diplomatici e degli analisti. Compreso il Mattinale Europeo. La presidente della Commissione potrebbe arrivare, e forse superare, ai 401 voti che aveva ottenuto a luglio al Parlamento europeo in occasione della conferma per un secondo mandato. La maggioranza pro europea tra Partito popolare europeo, socialista e liberali è a pezzi. I Verdi sono stati esclusi dal processo di formazione della nuova Commissione. La fiducia è ai minimi e le critiche si moltiplicano verso la presidente. Ma von der Leyen si è rivelata un'abile manovratrice politica, pronta a usare tutti gli strumenti e tutte le opportunità per rafforzare la sua posizione. Può essere poco amata e perfino odiata. Ma beneficia di una legittimità incontestabile: i capi di Stato e di governo le hanno affidato il timone dell'Ue. Il Parlamento si prepara ad acconsentire. Perché?
Nelle ultime settimane il Mattinale ha interrogato ambasciatori, diplomatici e deputati per capire le ragioni del successo di von der Leyen, nonostante le critiche ricorrenti che vengono da alcuni Stati membri, da membri della sua prima Commissione, da deputati europei o da funzionari anonimi. La risposta ĆØ quasi unanime. Se ĆØ stata scelta dai leader a giugno per un secondo mandato ĆØ perchĆ© āUrsula von der Leyen esegueā, ci ha detto un ambasciatore di un piccolo Stato membro: āShe deliversā, come dicono gli inglesi. Se dentro il Consiglio europeo c'ĆØ consenso su cosa fare, alla fine lei porta risultati. āSul Covid ha tenuto le frontiere aperte e fornito i vaccini. Sulla guerra in Ucraina ha proposto importanti pacchetti di sanzioni. Sulla crisi energetica ha aiutato a ridurre la dipendenza dal gas russoā, ci ha spiegato un altro diplomatico. Un deputato della CDU, il partito di von der Leyen, la descrive come una manager degli anni ottanta, con la piega sempre fatta, che vola da una capitale all'altra. āQuando qualcuno solleva un problema con von der Leyen, lei risponde 'ci penso io. Ti trovo la soluzione'ā, ci ha detto il deputato della CDU.
Ursula von der Leyen non ha una visione europea come alcuni dei suoi predecessori, Jacques Delors, Romano Prodi o Jean-Claude Juncker. L'ereditĆ del suo primo mandato ĆØ il Green deal, che lei stessa ĆØ stata costretta a rinnegare parzialmente sotto la pressione dei governi, del PPE e delle urne. Ma Ursula von der Leyen ĆØ un metodo. Se un capo di Stato e di governo ha bisogno di qualcosa, lei c'ĆØ. I trattati possono essere interpretati. Su regolamenti e direttive c'ĆØ sempre una scappatoia. Le violazioni delle regole possono essere ignorate. Le procedure di infrazione possono essere insabbiate. I fondi europei possono essere riciclati e reimpacchettati. Von der Leyen esegue, al servizio dei leader nazionali.
Le tragiche inondazioni che hanno colpito i paesi dell'Ue negli ultimi tre anni offrono un esempio del metodo von der Leyen. Che sia l'Italia, la Slovenia o la Polonia, la presidente della Commissione ha preso l'aereo e si ĆØ precipitata sui luoghi dei disastri. Al fianco del primo ministro di turno ha apportato la solidarietĆ dell'Ue. Oltre agli strumenti normali del bilancio comunitario ā molto limitati ā von der Leyen si ĆØ presentata regolarmente con grandi annunci di aiuti finanziari. Per le inondazioni in Emilia Romagna in Italia ha promesso 6 miliardi di euro da NextGenerationEU. Alla Slovenia sono stati messi a disposizione 400 milioni di euro. L'ultimo caso sono i 10 miliardi di euro che da mobilitare per Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Austria per le inondazioni di settembre. āSono qui per rassicurarvi che l'Europa ĆØ dalla vostra parteā.
Gli annunci di von der Leyen hanno un forte impatto mediatico, benefico per lei e per il primo ministro al suo fianco. I giornalisti locali raramente verificano i dettagli. Non badano a espressioni come āfino a 10 miliardiā o āmobilitati dai fondi della coesioneā. Non sanno che gran parte di quei soldi erano giĆ stati allocati per altri programmi e progetti e che saranno dirottati per l'emergenza del momento. Lo stesso ĆØ stato fatto con RePowerEU, il programma per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi. In Italia von der Leyen ha annunciato āfino a 10 miliardi di euroā per accelerare sulle rinnovabili. I soldi freschi, in realtĆ , erano meno di 2 miliardi di euro. Il resto erano fondi della coesione e della politica agricola comune giĆ allocati e riciclati. E che, alla fine, il governo italiano ha preferito non dirottare sulle rinnovabili, perchĆ© sarebbero stati tolti alle regioni del sud.
I soldi per Ursula von der Leyen non sono mai un problema se sono già nel bilancio dell'Ue (su nuovo debito comune, la presidente è contraria). Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Romania e Bulgaria chiudono le frontiere alle importazioni di cereali dall'Ucraina? Lei annuncia 100 milioni di euro di aiuti dalla riserva agricola, anche se non ci sono dati che confermano le perdite per gli agricoltori locali. Gli altri paesi protestano? Lei fa staccare un assegno per 22 Stati membri usando tutte le motivazioni possibili: inondazioni, siccità , inflazione, prezzi dell'energia. Alcuni paesi hanno problemi a realizzare i Piani di ripresa e resilienza e rischiano di perdere fondi di NextGenerationEU? Si cambiano le regole per rendere più flessibile l'uso delle risorse in nome dell'emergenza della guerra in Ucraina.
La politica migratoria è un altro tema su cui von der Leyen ha distribuito favori. La sua Commissione ha evitato di criticare i governi che hanno scelto di reintrodurre i controlli alle frontiere all'interno dell'area Schengen. Quando il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, le ha presentato la sua idea di aprire un centro in Albania per esternalizzare le procedure di asilo, malgrado il fatto che la Commissione avesse sempre negato questa possibilità per ragioni giuridiche, von der Leyen ha trovato la soluzione. In Albania non si applica il diritto europeo, ma il diritto italiano. Quando Meloni ha chiesto il sostegno della Commissione per firmare accordi con la Tunisia per bloccare le partenze dei migranti, von der Leyen è volata più volte a Tunisi, ha staccato assegni e ha deciso di chiudere gli occhi sulla deriva autoritaria del presidente Kais Saied. Lo stesso ha fatto con Cipro per il Libano, con la Grecia per l'Egitto e con la Spagna per la Mauritania.
Il metodo von der Leyen ĆØ anche la capacitĆ di manovrare con grande abilitĆ . Nell'autunno del 2023, quando Emmanuel Macron ha iniziato a mostrare segnali di impazienza per le scelte della presidente della Commissione a favore della Germania, von der Leyen ha lanciato l'inchiesta che ha portato ai dazi chiesti dalla Francia sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Sapere aspettare il momento giusto ĆØ un'arte. In vista del voto di investitura al Parlamento europeo, von der Leyen ha fatto aspettare una settimana il gruppo liberale di Renew, prima di accettare in parte la loro richiesta di modificare il portafoglio del commissario ungherese, Oliver Varhelyi. L'annuncio della nomina a suo consigliere per il clima di Philippe Lamberts, l'ex copresidente dei Verdi, ĆØ arrivato cinque ore prima della riunione in cui il gruppo ecologista ha deciso ācon una piccola maggioranzaā di votare per la nuova Commissione.
Sapere giocare sui piccoli calcoli altrui, sulle vanitĆ o le frustrazioni di leader o deputati, sulle debolezze e le divisioni tra Stati membri e gruppi parlamentari, ĆØ un'arte che von der Leyen e la sua squadra controllano bene. La presidente della Commissione ha capitalizzato sullo scandalo del SofaGate per indebolire il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, suo grande avversario nella bolla dell'Ue. Si ĆØ liberata di qualsiasi contrappeso dentro la Commissione usando le sue prerogative per costringere Macron a ritirare la candidatura di Thierry Breton per un secondo mandato e rimanendo in disparte mentre il PPE delegittimava la socialista spagnola Teresa Ribera come numero due della nuova Commissione. L'esecutivo comunitario che entrerĆ in carica il primo dicembre sarĆ suo e soltanto suo, con una squadra di vicepresidenti e commissari agli ordini della presidente.
Eseguire le indicazioni dei leader, distribuire favori a presidenti e primi ministri, manovrare politicamente quando in difficoltĆ : quelli che possono apparire come difetti, in politica sono pregi. Soprattutto quando il motore franco-tedesco ĆØ in panne, il Parlamento europeo ĆØ più frammentato che mai. āNon ĆØ Mario Draghi. A volte si ĆØ fatta criticare dentro il Consiglio europeo. Ma von der Leyen ha la fiducia dei capi di Stato e di governoā, ci ha detto un secondo ambasciatore. Nell'Ue di oggi ĆØ quello che conta.
La frase
āNon si può applaudire quando la Corte Penale Internazionale persegue Putin e rimanere silenziosi quando la Corte persegue Netanyahuā.
Josep Borrell.
Commissione von der Leyen II
Ursula può puntare a 420 voti - Le ultime trattative ieri sul voto per l'investitura della nuova Commissione dovrebbero portare un altro pacchetto di voti a Ursula von der Leyen, dopo che lunedƬ metĆ del gruppo dei Verdi ha annunciato l'intenzione di esprimersi a favore. Liberali tedeschi della Fdp, i conservatori francesi dei RĆ©publicains e perfino il Fidesz di Viktor Orban dovrebbero votare a favore della nuova Commissione. La nuova Commissione di Ursula von der Leyen potrebbe arrivare a 420 voti, superando non solo la maggioranza assoluta, ma anche i 401 voti ottenuti a luglio al momento della rielezione della presidente. Con 420 āsƬā la Commissione von der Leyen otterrebbe il 58,3 per cento dei voti dei membri del Parlamento. In percentuale sarebbe meglio della Commissione Juncker, ma peggio di quelle di Santer, Prodi e Barroso. Molti incerti si sono convinti all'ultimo minuto per āsenso di responsabilitĆ ā. Un margine cosƬ netto permetterebbe alla Commissione di Ursula von der Leyen di non dipendere dal gruppo sovranista ECR o dal partito Fratelli d'Italia per la maggioranza assoluta in Parlamento.
Anche il PPE ha i suoi dissidenti - Almeno una trentina di eletti del PPE, il partito di Ursula von der Leyen, non voteranno a favore della sua nuova Commissione. I 22 eletti del Partido popular spagnolo, che ha condotto una campagna martellante contro la vicepresidente spagnola, la socialista Teresa Ribera, non ha ancora formalizzato la sua decisione. Ma sarĆ un ānoā o una āastensioneā. Dentro il PPE, anche gli sloveni del partito SDS di Janez Jansa voteranno contro. FranƧois-Xavier Bellamy ci ha confermato che i RĆ©publicains francesi, contrariamente a luglio quando avevano votato contro von der Leyen, approveranno la nuova Commissione.
I socialisti lacerati sulla Commissione - Ufficialmente il gruppo dei Socialisti & Democratici sostiene la Commissione von der Leyen II. Ma la gestione delle trattative sulla nuova Commissione ha portato a una fronda interna contro la presidente Iratxe Garcia Perez, accusata di aver ceduto al PPE e a Ursula von der Leyen per salvare la sua compatriota Teresa Ribera. I socialisti francesi, cosƬ come quelli belgi, voteranno contro la nuova Commissione. La Spd tedesca, giĆ in campagna elettorale, ĆØ spaccata: metĆ della delegazione socialdemocratica dovrebbe esprimersi contro o astenersi. Dentro il Partito democratico italiano la linea ufficiale ĆØ di votare āsƬā, ma si prevedono un paio di diserzioni individuali.
Sophie WilmĆØs si ribella dentro il gruppo di Renew - Nel gruppo liberale di Renew la linea ĆØ stata data dalla delegazione francese: sostenere la Commissione di Ursula von der Leyen, che ha due vicepresidenti della famiglia, Kaja Kallas e StĆ©phane SĆ©journĆ©. Pazienza se la linea rossa che era stata fissata ā la vicepresidenza all'italiano Raffaele Fitto, membro di Fratelli d'Italia ā non ĆØ stata rispettata. Deve prevalere il pragmatismo. Ma la liberale belga Sophie WilmĆØs non ci sta. In un'intervista alla Libre Belgique, WilmĆØs ha annunciato la sua astensione. Anche gli altri membri belgi del gruppo Renew dovrebbero astenersi. La ragione ĆØ la decisione di von der Leyen di confermare Fitto, considerato come di estrema destra, al posto di vicepresidente esecutivo. Un minimo di coerenza c'ĆØ ancora dentro i gruppi pro europei del Parlamento europeo.
I Verdi spaccati in due sulla nuova Commissione - In primavera il Mattinale Europeo era stato il primo a svelare il piano dei Verdi di entrare nella maggioranza pro-europea. A luglio i Verdi hanno sostenuto la rielezione di Ursula von der Leyen, rivendicando un posto al tavolo della coalizione. Il PPE ha rifiutato, von der Leyen ha superato la linea rossa sui sovranisti dell'ECR, ma la linea governativa del gruppo dei Verdi ha prevalso. Grazie a āuna piccola maggioranzaā, hanno riconosciuto Terry Reintke e Bas Eickhout. Praticamente un pareggio: lunedƬ 26 eletti verdi hanno votato a favore, 20 contro e 5 si sono astenuti. Francesi, italiani, spagnoli, finlandesi, belgi, lussemburghesi, croati, sloveni e austriaci contestano la linea dei due co-presidenti. Tra l'altro, i cinque eletti di Volt si sono espressi a favore della nuova Commissione, mentre la componente dei regionalisti contro.
Metà ECR a favore della Commissione, l'altra metà contro - Fratelli d'Italia a favore. I polacchi del PiS contro. Il gruppo sovranista dell'ECR è praticamente spaccato a metà sull'investitura della nuova Commissione, nonostante Ursula von der Leyen abbia affidato a un sue ex presidente, Raffaele Fitto, il posto di vicepresidente esecutivo. La nomina dell'italiano ha fatto cambiare idea a Fratelli d'Italia, che a luglio aveva bocciato von der Leyen e le sue linee guida. La presidente della Commissione può invece continuare a contare sul nocciolo dei suoi fedelissimi dentro l'ECR: i nazionalisti fiamminghi della N-VA e i tre eletti lettoni. Gran parte delle altre delegazioni, dai polacchi del PiS ai francesi di Identité-Libertés, gli eletti rumeni e i Democratici svedesi, rifiutano qualsiasi forma di pragmatismo e voteranno contro la Commissione. Sorpresa: i cechi del partito ODS del primo ministro Petr Fiala, che a luglio avevano votato per von der Leyen, si asterranno.
Le estreme contro von der Leyen - Gli altri gruppi dell'estrema destra - i Patrioti per l'Europa e l'Europa delle nazioni sovrane - cosƬ come il gruppo di estrema sinistra - The Left - diranno ānoā per la seconda volta a von der Leyen. Con un'eccezione. Secondo diverse fonti, il Fidesz di Viktor Orban voterĆ in dissenso dal gruppo e approverĆ la Commissione di cui fa parte Oliver Varhelyi.
Ciascun gruppo pensa di far parte di una maggioranza diversa - Nella sala stampa del Parlamento europeo ieri ĆØ andato in scena lo spettacolo del gioco delle maggioranze. I leader dei gruppi politici che dovrebbero costituire la coalizione di Ursula von der Leyen avevano tutti un'interpretazione diversa di chi faccia parte della maggioranza. Per Manfred Weber, il capogruppo del PPE, ha rivendicato di aver lavorato āa una maggioranza che unisse l'arco parlamentare dai Verdi alla parte più ragionevole dell'ECRā. Per Iratxe Garcia Perez, la maggioranza va dai Verdi al PPE. āIn nessun caso l'ECR rientra in questa cooperazioneā, ha detto Garcia. āLa maggioranza di questo Parlamento europeo si riunisce attorno ai tre gruppi: PPE, socialisti e Renewā, ha detto la presidente dei liberali, ValĆ©rie Hayer. Secondo Bas Eickhout, Weber āha cercato di cacciare i Verdi, e non c'ĆØ riuscitoā, perchĆ© von der Leyen li ha riportati dentro. In realtĆ , i Verdi si sono lamentati dell'assenza di Ursula von der Leyen durante le trattative sui gruppi. āAvrebbe dovuto intervenireā, ha detto Terry Reintke. āAvrei voluto un ruolo più importante per la persona la cui Commissione stiamo votandoā.
Geopolitica
L'āE5ā, il cuore della difesa europea - Polonia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. I tre Paesi del Triangolo di Weimar hanno unito le forze con l'Italia e il Regno Unito per dare vita a un formato europeo senza precedenti, istituito a luglio a margine del vertice Nato di Washington per discutere di questioni di sicurezza e del pilastro europeo della Nato. I ministri della Difesa dei 5 Paesi paesi sono incontrati martedƬ a Berlino per tenere un consiglio di guerra e inviare una serie di messaggi alle nuove istituzioni europee e alla nuova amministrazione statunitense. Un ulteriore incontro ĆØ previsto per l'inizio del 2025, poco dopo l'insediamento di Donald Trump.
Sforzi per il riarmo - Ogni paese membro della Nato o dell'Ue deve impegnarsi per il riarmo, e il denaro speso per la difesa deve essere utile sul campo e consentire agli eserciti di essere pronti in caso di conflitto. I membri della Nato si sono impegnati a spendere il 2 per cento del loro Pil per la difesa - l'Italia ĆØ in ritardo con l'1,49 per cento, la Polonia ĆØ in testa con il 4,12 per cento, mentre il Regno Unito, la Germania e la Francia superano il 2 per cento - ma si spende troppo poco per le capacitĆ , ha avvertito il comando militare dell'Alleanza. Il conflitto guidato dalla Russia in Ucraina ha dimostrato la necessitĆ di avere una massa enorme di armamenti. Anche quello in Medio Oriente insegna la necessitĆ di attrezzature ad alta tecnologia e precisione, ha sottolineato SĆ©bastien Lecornu. āQualunque sia l'aumento del bilancio [della difesa] al 2, 2,5 o 3 per cento, dobbiamo colmare le lacune di capacitĆ , questa ĆØ la cosa più importanteā, ha insistito il ministro tedesco Boris Pistorius.
La difesa rimane una competenza sovrana - Le questioni di sicurezza rimangono una competenza sovrana e il nuovo commissario europeo per la Difesa e lo Spazio nominato da Ursula von der Leyen dovrĆ lavorare nell'ambito delle competenze degli Stati membri. Il ministro francese delle Forze armate, SĆ©bastien Lecornu, ha tenuto a fare questa precisazione prima del voto sull'investitura della nuova Commissione e la sua entrata in carica il 1° dicembre. Il ruolo assegnato all'ex primo ministro lituano Andrius Kubilius ĆØ quello di sviluppare un quadro normativo che consenta alle aziende europee del settore della difesa di accedere ai finanziamenti per investire e di essere competitive. La Commissione non ha competenze in materia di armamenti. Ć responsabile del finanziamento e dell'agevolazione della politica industriale della difesa. āDopo anni di battaglie a Bruxelles per respingere le iniziative di tassonomia, in altre parole per mettere in discussione la capacitĆ dei produttori europei di produrre armi, due anni e mezzo dopo ci viene chiesto di fare ancora di più, ancora più velocementeā, ha sottolineato il ministro francese. Il Libro Bianco sulla Difesa promesso da Ursula von der Leyen deve basarsi sui contributi degli Stati membri, soprattutto in termini di scelte di capacitĆ . Gli attacchi a lungo raggio e la difesa aerea sono due prioritĆ .
Geoeconomia
Un accordo con la Cina sui dazi alle auto elettriche non ĆØ vicino - La prospettiva di un rapido accordo tra la Commissione europea e la Cina sui dazi doganali contro i veicoli elettrici cinesi si allontana. Come spiega il nostro collega Finbarr Berminghamin del South China Morning Post, la direttrice generale della Direzione generale del Commercio, Sabine Weyand, ieri ha spiegato che un accordo non imminente. "Abbiamo avuto 50 ore di discussioni con le nostre controparti cinesi. Sono state costruttive, ma non hanno portato a un accordo su un impegno sui prezzi. E ci sono problemi strutturali che rimangono irrisolti", ha spiegato Weyand. Diversi stati membri - tra cui la Germania - fanno pressioni per un compromesso. Pechino ha giĆ lanciato una rappresaglia imponendo dazi su cognac e brandy e sta minacciando i prodotti lattiero caseari e la carne di maiale.
Semestre europeo
La Commissione evita polemiche e salva il Patto di StabilitĆ - La Commissione Europea ha approvato ieri le traiettorie di bilancio di 20 dei 22 Paesi che li hanno presentati. Sta ancora esaminando quello dell'Ungheria e ha chiesto al Consiglio solo di correggere quello dei Paesi Bassi. Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Danimarca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia hanno passato l'esame. Si tratta del primo esercizio del Semestre Europeo realizzato con la piena applicazione del Patto di StabilitĆ completamente riformato. La Commissione assicura che lāeconomia sta tornando a una crescita modesta "dopo un lungo periodo di stagnazione" e che l'aggiustamento fiscale sarĆ molto lieve, poichĆ© "la maggior parte degli Stati membri vedrĆ crescere gli investimenti pubblici" il prossimo anno, grazie in parte ai fondi Next Generation. Inoltre, la Commissione ha esaminato i piani di bilancio per il 2025 di 17 Stati membri. Tra i grandi paesi, Italia e Francia rispettano le raccomandazioni, la Germania le infrange di poco e la Spagna, che quest'anno ĆØ sulla buona strada per raggiungere il 3 per cento di deficit pubblico, non lāha ancora inviato.
Slovacchia
Fico rischia di perdere la maggioranza - In un voto sulla legge di bilancio per il prossimo anno, ieri il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha perso il sostegno di tre deputati che facevano parte della sua maggioranza in Parlamento rendendo più complicata la sua permanenza al potere per tutta la legislatura. I tre deputati avevano chiesto di modificare la legge di bilancio, ma Fico ha risposto che non tollererà ricatti politici. Al momento il premier slovacco ha solo un voto di maggioranza in Parlamento. Andare a elezioni anticipate sarebbe rischioso per Fico. I sondaggi indicano un calo della popolarità del suo partito, lo Smer, e un recupero di Slovacchia progressista, il principale partito dell'opposizione.
Svizzera
Sefcovic a Berna per cercare di chiudere un accordo con la Svizzera - Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, oggi sarĆ a Berna, nonostante il voto al Parlamento europeo sul nuovo esecutivo di Ursula von der Leyen. C'ĆØ una buona ragione: i negoziati tra l'Ue e la Svizzera su un nuovo accordo per regolare le relazioni sono entrati nella fase finale. Sefcovic incontrerĆ il ministro degli Esteri, Ignazio Cassis. I due discuteranno in particolare dell'ammontare che la Svizzera ĆØ pronta a pagare per l'accesso parziale al mercato unico europeo. L'ostacolo maggiore a un accordo resta la libera circolazione dei lavoratori. Il Consiglio federale svizzero vuole una clausola di salvaguardia per chiudere gli ingressi dagli Stati membri dell'Ue. Gli altri settori coperti dai negoziati sono i trasporti, l'elettricitĆ o la salute, gli aiuti di Stato. Sefcovic ha detto di sperare in un'intesa entro metĆ dicembre.
Accade oggi
Parlamento europeo: dibattito e voto sull'investitura della nuova Commissione di Ursula von der Leyen
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sul Nuovo patto europeo sulla competitivitĆ ; la lotta contro il coinvolgimento dei minori nella criminalitĆ ; l'esito della Cop29; l'aumento dei prezzi dell'energia e la povertĆ energetica; le leggi contro la comunitĆ Lgbtq e lo Stato diritto; come favorire un miglior clima per gli investimenti nell'Ue; i casi violazione diritti umani a Hong Kong, in Iran e in Cambogia; la raccomandazione del Consiglio Ue su fumo e sigarette elettroniche)
Commissione: il vicepresidente Sefcovic a Berna incontra il Consigliere federale Ignazio Cassis
Commissione: discorso della commissaria Johansson alla Conferenza sulla violenza legata alle droghe dell'Agenzia dell'Ue sulle droghe
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso Nord Stream 2 contro la direttiva sui gasdotti che prevede la separazione delle strutture di trasporto da quelle di produzione e fornitura
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul ricorso Hsbc contro la multa Ue da 34 milioni di euro per partecipazione a un cartello nel mercato dei derivati
Banca centrale europea: riunione di politica non monetaria del Consiglio dei governatori
Eurostat: dati sulla cittadinanza attiva dei migranti nel 2023; dati sul commercio con l'Ucraina nel terzo trimestre