Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Ursula von der Leyen, un bis per mancanza di visione
Ursula von der Leyen è in corsa per un secondo mandato come presidente della Commissione non per la sua visione sul futuro dell'Europa, né per le sue capacità di gestione, ma per “mancanza di meglio”, perché “non c'è nessun altro” che possa facilitare un accordo tra le tre famiglie politiche pro-europee sugli incarichi di responsabilità nelle istituzioni comunitarie. Così va l'Unione Europea, fedele alla sua pratica del minimo comune denominatore, incapace di ravvivare l'ambizione, di creare entusiasmo, di rendere gli europei orgogliosi di questa costruzione unica.
Il secondo mandato di Ursula von der Leyen, se riuscirà a superare tutti gli ostacoli - e ce ne saranno molti - sarà il frutto di un accordo franco-tedesco, il direttorio tanto temuto dai piccoli paesi. Il cancelliere Olaf Scholz, leader dei socialisti europei, ha accettato di riconfermare la sua connazionale conservatrice alla carica di presidente della Commissione, in modo che la Germania possa mantenere questo incarico strategico. Altrimenti, il posto di commissario europeo per la Germania sarebbe andato a un membro del partito dei Verdi, secondo i termini dell'accordo di coalizione. Così facendo, Scholz fa un favore al Partito Popolare Europeo (PPE) e alla sua opposizione in Germania, la CDU-CSU.
Il presidente francese Emmanuel Macron, padrino europeo di Ursula von der Leyen, ne trae beneficio ancora una volta, come nel 2019 quando ottenne la BCE per Christine Lagarde, il che permise alla Francia di mantenere agevolazioni finanziarie che sarebbe stato molto più difficile conservare con un "falco" tedesco o olandese a capo dell'istituzione di Francoforte. Grazie a questo trucco politico, Emmanuel Macron conserva la sua influenza nel Consiglio europeo e la famiglia liberale, che sta perdendo terreno in Europa, dovrebbe ottenere l'incarico di Alto rappresentante, oggi occupato dallo spagnolo Josep Borrell. In questa configurazione, i socialisti prenderanno la presidenza del Consiglio europeo.
L'aspetto più penoso di questo schema è l'argomentazione secondo cui "non c'è nessuno di meglio" per guidare l'Unione in questi tempi difficili. Basta leggere i discorsi dell'italiano Mario Draghi per scoprire una visione, un'ambizione e delle idee europee. Con lui alla guida del Consiglio europeo, nessuno si chiederebbe più quale sia il numero di telefono dell'Europa. Sarebbe la fine della tragicommedia della coppia Ursula von der Leyen-Charles Michel, incapaci di collaborare perché si odiano profondamente. L'apice del ridicolo è stato raggiunto all'ultimo vertice UE-USA negli Stati Uniti, quando il Presidente Joe Biden è stato costretto a riceverli separatamente, e con la "cancellazione" di Michel dalle foto ufficiali postate dal team di von der Leyen sui social network.
L'impressione della riconferma di von der Leyen è quella di una scelta deliberata di una docile "esecutrice". L'ex capo del governo italiano, Mario Draghi, non è stato gentile con Ursula von der Leyen quando, al vertice di Praga, le disse che soffriva di "deficit cognitivo" perché era incapace di proporre soluzioni alla crisi energetica preferendo aspettare "consigli" da Berlino. Il cancelliere Olaf Scholz, da parte sua, ha liquidato le sue proposte di revisione del bilancio pluriennale e di aiuti finanziari all'Ucraina con un umiliante "tutto da rifare".
Nemmeno la geopolitica – marchio della sua Commissione – è stato il suo forte. E' stato necessario convocare un vertice straordinario dei capi di stato e di governo per riformulare la posizione europea sul Medio Oriente dopo il calamitoso viaggio di von der Leyen in Israele, durante il quale ha dato a Benyamin Netanyahu il via libera, a nome dell'UE, per radere al suolo Gaza come rappresaglia per i massacri commessi da Hamas il 7 ottobre. È stato penoso apprendere che von der Leyen ha intrapreso questo viaggio per non permettere alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, di essere il primo leader delle istituzioni europee a visitare Israele dopo la tragedia. Quanto al Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, snobbato da Ursula von der Leyen prima dell'invasione russa, non ha gradito che la presidente della Commissione si sia lasciata sfuggire le cifre sulle perdite ucraine nel bel mezzo di un discorso pubblicato sui social media, senza rendersi conto che si trattava di informazioni riservate.
Ursula von der Leyen ha commesso molte gaffe ed errori durante il suo primo mandato. Ma ha "fatto i compiti”, ci ha detto una fonte. Alcuni risultati sono stati giudicati eccellenti, fino a quando non ha iniziato a smantellare il suo Green deal. La sua gestione, invece, è stata disastrosa. Il "cuculo del Berlaymont" dirige la Commissione europea dal 13° piano e si prende tutto il merito quando il tema le permette di brillare. “ Non sostiene i suoi commissari", deplora uno di loro. Li mette in ombra e non ha alcun rispetto per il "diritto d'autore". Peggio ancora, "è sempre in ritardo di sei mesi", brontola un alto funzionario. "È incapace di coinvolgere le persone, che è la definizione di leadership, ed è costantemente in lotta per il potere", lamenta un altro. Gli aspiranti commissari della Commissione von der Leyen 2 dovrebbero consultare la squadra uscente prima di accettare di entrare in un collegio guidato dall'onnipotente capo di gabinetto di un commissario più attaccato alla sua immagine - il suo account Instagram è un modello - che a dare impulso all'UE.
La frase
"Non abbiamo più niente da dare"
Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, in risposta alle proteste degli agricoltori.
Stato di diritto
L'Ue saluta i progressi di Tusk sull'indipendenza della giustizia - Il governo di Donald Tusk ha compiuto “un buon passo nella buona direzione” presentando al Consiglio Affari Generali il suo piano per la riforma della giustizia, ha detto ieri il commissario Didier Reynders. “Il piano d'azione è il passo nella direzione che potrebbe portare alla chiusura della procedura dell'articolo 7” per violazione dello stato di diritto, ha confermato la vicepresidente della Commissione, Vera Jourova. Il ministro degli Esteri belga, Hadja Lahbib, che ha presieduto la riunione del Consiglio, ha parlato di “dinamica molto positiva” tra i ministri per gli Affari europei. “Quando c'è volontà c'è una via. E' bastato un cambiamento politico per avere qui la presenza del ministro della Giustizia (Adam Bodnar). Il predecessore (l'anti europeo Zbigniew Ziobro) non era mai stato a Bruxelles”, ha sottolineato Lahbib. Per il governo Tusk la priorità è sbloccare i quasi 60 miliardi di fondi dell'Ue, congelati per lo stato di diritto. Reynders ha promesso una valutazione delle riforme “nelle prossime settimane”, ha parlato di “progressi” e ha salutato positivamente la decisione del governo polacco di aderire all'Ufficio del procuratore europeo e di rispettare tutte le sentenze della Corte di giustizia dell'Ue e della Corte europea dei diritti umani. Venerdì la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sarà a Varsavia per incontrare Tusk insieme al premier belga, Alexander De Croo.
V4
Il ritorno del gruppo di Visegrad - Martedì 27 febbraio si terrà il primo vertice del gruppo di Visegrad (V4) da quasi un anno a questa parte a livello di capi di stato e di governo. I leader di Repubblica ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria si incontreranno a Praga, sotto la presidenza del premier ceco, Petr Fiala, per discutere di sicurezza energetica, obiettivi strategici nell'Ue e migraizone irregolare. La data non è stata scelta a caso. Il giorno prima, il 26 febbraio, il Parlamento ungherese voterà la ratifica dell'ingresso della Svezia nella Nato. Era una delle condizioni poste da Fiala a Viktor Orban per convocare un vertice del V4. "Per un vertice al più alto livello, devono esserci le precodnizioni di un incontro che porti alcuni risultati. In questa fase, non sono convinto che queste precondizioni siano rispettate", aveva detto Fiala a metà gennaio. Balazs Orban, consigliere politico del premier Orban, ha definito il vertice del V4 come una notizia "entusiasmante". Secondo un diplomatico, "meglio preparare i popcorn per la conferenza stampa tra Orban e Donald Tusk".
Geopolitica
L'Ungheria ratificherà lunedì l'ingresso della Svezia nella Nato - Il capogruppo di Fidesz nel Parlamento ungherese, Mate Kocsis, ieri ha scritto al presidente dell'Assemblea nazionale, Laszlo Kover, per calendarizzare il voto sulla ratifica del protocollo di adesione della Svezia all'Organizzazione del trattatto nord atlantico (Nato) lunedì 26 febbraio. Kocsis ha anche indicato la volontà di Fidesz, il partito del primo ministro Viktor Orban, di sostenere la ratifica. L'Ungheria è l'ultimo paese dell'Alleanza a non aver approvato l'ingresso della Svezia. Nelle scorse settimana, i deputati di Fidesz avevano boicottato una votazione promossa dall'opposizione ungherese per adottare la ratifica, facendo venire meno il numero legale. Sotto la pressione dei partner della Nato, sabato scorso Orban ha indicato che la ratifica poteva procedere alla ripresa dei lavoratori parlamentari. Dopo l'annuncio del voto sulla ratifica, il premier svedese Ulf Kristersson ha accettato l'invito di Orban a Budapest. I due leader si incontreranno venerdì per discutere di cooperazione nella politica di sicurezza, i piani ungheresi per la presidenza di turno dell'Ue e l'agenda strategica dell'Ue nella prossima legislatura, ha annunciato Orban.
La Svezia annuncia un sostegno militare per oltre 600 milioni di euro all’Ucraina - Il governo svedese ieri ha annunciato il pacchetto di aiuti militari più importante concesso finora all'Ucraina con una dotazione finanziaria da circa 633 milioni di euro. L'elenco delle forniture include munizioni di artiglieria, imbarcazioni, armi subacquee, missili anticarro, granate e sistemi antiaerei. “Il motivo per cui continuiamo a sostenere l’Ucraina è di umanità e decenza. La Russia ha iniziato una guerra illegale, non provocata e ingiustificabile”, ha detto il ministro della Difesa, Pal Jonson in una conferenza stampa. "La situazione in Ucraina è difficile", ha ammesso Jonson: “L’Ucraina non difende solo la propria libertà, ma quella di tutta l’Europa. La Svezia resterà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Non si può permettere che la Russia vinca questa guerra”. Dall'inizio della guerra, l'assistenza militare complessiva della Svezia supera i 2,5 miliardi di euro. Stoccolma è parte delle coalizioni per formare equipaggiamento marittimo, droni, sminamento, aerei e veicoli corazzati.
Le richieste di Yulia Navalnaya all'Ue - Yulia Navalnaya, moglie dell'oppositore russo Alexeny Navalny, morto il 16 febbraio scorso in un carcere nell'artico, ha chiesto ai ministri degli Esteri dell'Ue di "non riconoscere" i risultati delle prossime elezioni presidenziali in Russia. La vittoria di Vladimir Putin è scontata. "Putin ha ucciso mio marito esattamente un mese prima delle cosiddette elezioni. Queste elezioni sono false, ma Putin ne ha ancora bisogno per la propaganda. Vuole che il mondo creda che tutti in Russia lo sostengono e lo ammirano", ha detto Navalnaya al Consiglio Affari Esteri di lunedì. "Non riconoscete queste elezioni. Un presidente che uccide il suo principale avversario politico non è legittimo per definizione". Navalnaya ha chiesto anche di "imporre sanzioni" contro i cosiddetti “rappresentanti fidati (circa 500 celebrità, cantanti, attori che sostengono e fanno campagna per Putin). Navalnaya ha ricordato che la Fondazione anticorruzione di Navalny indaga da 12 anni sulla cerchia ristretta di Putin. "Possono guidarvi su tutto. Sanno dove, cosa e chi ha rubato miliardi al popolo russo. E dove li nascondono. Chiedete il loro aiuto. Create un organismo specaile che indaghi sulle connessioni informali, sui movimenti di denaro e sui proprietari reali" dei beni sanzionati. "Facciamo sì che gli amici di Putin soffrano davvero e paghino tutto. Per i crimini, per le sofferenze, per la terribile guerra di aggressione contro l’Ucraina", ha detto Navalnaya.Migranti
La Finlandia denuncia migliaia di migranti inviati dalla Russia alla frontiera - La Finlandia ieri ha detto che “migliaia” di migranti sono ammassati alla frontiera pronti a entrare sul suo territorio dalla Russia, in quella che potrebbe essere un'operazione organizzata dal regime russo per destabilizzare Helsinki. Tutti i valichi di confine tra Finlandia e Russia sono stati chiusi alla fine del 2023, dopo che più di 1.300 richiedenti asilo provenienti da paesi come la Siria, lo Yemen e la Somalia, sono entrati nel paese tra agosto e novembre. "Abbiamo informazioni che migliaia di persone dalla parte russa stanno aspettando di entrare in Finlandia", ha detto il ministro dell'Interno, Mari Rantanen in una conferenza stampa. Rantanen ha parlato esplicitamente di "una minaccia per la società".
Vacca sacra
Gli agricoltori polacchi bloccano la frontiera con l'Ucraina - Migliaia di agricoltori polacchi ieri hanno bloccato un centinaio di strade e punti di passaggio alla frontiera tra la Polonia e l'Ucraina per protestare contro l'importazione di prodotti agricoli ucraini. Non è la prima volta che gli agricoltori polacchi impediscono il transito di merci da e verso l'Ucraina. Il conflitto sulle importazioni di cereali era scoppiato nella primavera del 2023 a seguito della liberalizzazione degli scambi decisa dall'Ue nel giugno del 2022 per sostenere l'economia ucraina. La Commissione ha concesso aiuti straordinari e accettato un embargo di fatto sulle importazioni in Polonia. Ieri alcuni manifestanti polacchi hanno bloccato il posto di controllo ferroviario “Medyka-Shehyni”, facendo fuoriuscire grano dai treni merci ucraini. Il nuovo blocco della frontiera sta ponendo gravi problemi anche sul piano militare. Sui social media si sono moltiplicate le testimonianze di camionisti ucraini che non riescono a rientrare nel loro paese con carichi di munizioni. Lunedì il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato “l'erosione della solidarietà” verso l'Ucraina.
I trattori arrivano ad Atene - Gli agricoltori greci hanno esteso la loro protesta ieri, invadendo con i loro trattori la capitale Atene e piazza Syntagma di fronte al Parlamento. Il governo di Kyriakos Mitsotakis ha fatto già numerose concessioni al settore, compreso uno sconto sul carburante in marzo, una riduzione della bolletta energetica per i prossimi dieci anni e un aumento delle compensazioni per disastri naturali da 2 mila a 10 mila euro. Mitsotakis ha chiarito che il governo non ha più margine di bilancio per fare ulteriori concessioni. "Non abbiamo più niente da dare", ha detto il premier a Star TV. Gli agricoltori chiedono sconti fiscali e di rinegoziare la Politica agricola comune europea.
Elezioni europee
Pace tra il Rassemblement National e Alternative für Deutschland - Alice Weidel, co-leader del partito di estrema tedesco, Alternative für Deutschland, ieri ha incontrato a Parigi Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National in Francia, che alcune settimane fa aveva messo in discussione la continuazione dell'alleanza al Parlamento europeo. Le Pen aveva preso le distanze dal progetto di "remigrazione" che alcuni esponenti di AfD avevano discusso con altre personalità dell'estrema destra in Germania. Dal resoconto di Bloomberg, l'incontro di ieri sembra aver portato a una riconciliazione. "Abbiamo discusso molti tempi, in particolare sulle elezioni europee e il nostro gruppo parlamentare comune Identità e democrazia", ha detto Weidel.
Trilogo
Accordo sulla certificazione per la rimozione del CO2 - La presidenza belga dell'Ue e ii negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sul regolamento che istituisce il primo quadro di certificazione per la rimozione del carbonio. L'obiettivo è facilitare e accelerare la realizzazione di attività di alta qualità per la rimozione del carbonio e la riduzione delle emissioni nell’Ue. L’accordo estende l’ambito di applicazione del regolamento alla riduzione delle emissioni del suolo e mantiene una definizione aperta di rimozione del carbonio, in linea con quella utilizzata dal Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC). Vengono distinte la rimozione permanente del carbonio (immagazzinamento del carbonio atmosferico o biogenico per diversi secoli), lo stoccaggio temporaneo del carbonio in prodotti durevoli (come le costruzioni a base di legno), lo stoccaggio temporaneo del carbonio derivante dall'agricoltura del carbonio (ad esempio ripristino di foreste e suolo), e la riduzione delle emissioni del suolo (dall’agricoltura con carbonio).
Accade oggi
Ppe: conferenza stampa di Ursula von der Leyen e Manfred Weber
Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis e Gentiloni sulla valutazione della Recovery and Resilience Facility
Commissione: conferenza stampa dei commissari Vestager e Breton sul pacchetto connettività
Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
Commissione: i commissari Suica e Schinas intervengono a una conferenza del Ppe sull'economia sociale di mercato
Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla presentazione del libro "Ma cosa fa un ministro?"
Commissione: il commissario Wojciechowski riceve i rappresentanti dell'Unione italiana vini
Parlamento europeo: la presidente Metsola incontra il primo ministro della Georgia, Irakli Kobakhidze
Banca centrale europea: riunione di politica non monetaria del Consiglio dei governatori
Parlamento europeo: riunione della Conferenza dei presidenti
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Corte dei conti dell'Ue: relazione speciale sul quadro per lo stato di diritto volto a tutelare gli interessi finanziari dell'Ue
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla denominazione di origine protetta per il formaggio Halloumi
Eurostat: dati sulle rinnovabili nella produzione di elettricità nel 2022