Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
Wilders e gli apprendisti stregoni dell'UE intrappolati dalle loro diavolerie
Geert Wilders non sarà primo ministro dei Paesi Bassi. Gli altri partiti politici con cui stava negoziando gli hanno chiuso la porta in faccia. Un'umiliazione per il leader populista di estrema destra, xenofobo e apertamente antieuropeo. Un salutare passo avanti da parte dei partiti politici che erano stati avvicinati da Wilders per formare una coalizione di governo, che secondo alcuni dovrebbe essere presa come esempio negli altri Stati membri e dalla famiglia del Partito Popolare Europeo, il cui presidente, il tedesco Manfred Weber, difende le alleanze con l'estrema destra. Sollievo intorno al tavolo dei leader del Consiglio europeo. L'idea di dover fare spazio al sulfureo Geert Wilders, colorito membro della confraternita di estrema destra, al prossimo vertice europeo era considerata come una prova difficile.
Già l'arrivo di Giorgia Meloni non era stato facile. La leader italiana ha lavorato duramente per farsi accettare. La sua posizione pro-Ucraina e pro-NATO ha aiutato molto. Tuttavia, secondo un membro del Consiglio, permangono pregiudizi nei confronti di Fratelli d'Italia, il suo partito, che si colloca all'estrema destra dello spettro politico. Ma Geert Wilders, è un'altra cosa. È una questione completamente diversa. È un nazionalista, un sovranista, un populista, ferocemente ostile all'Islam, il che significa che deve indossare un gilet antiproiettile ed essere protetto dalla polizia. Odia l'Unione Europea, che ha paragonato a uno "Stato nazista", si dice favorevole a una "Nexit" (uscita dai Paesi Bassi) e ha chiesto l'abolizione del Parlamento europeo.
Come dice il proverbio francese, "quando il diavolo ti invita, vieni con un lungo cucchiaio". In italiano potremmo tradurlo con "Quando il diavolo ti accarezza va cercando l'anima". Il partito di Wilders, il Partito per la Libertà (PVV), è uscito vincitore dalle elezioni parlamentari anticipate del novembre 2023, ma con 37 deputati su 150 è stato costretto a scendere a patti con i partiti di destra. Senza successo. I partiti di destra non hanno voluto vendere l'anima a Geert Wilders. Mercoledì sera lui ha gettato la spugna con un messaggio su X, il network di Elon Musk. "Posso diventare primo ministro solo se tutti i partiti della coalizione mi sostengono. Non è stato così", ha spiegato Wilders, presentandosi come vittima che si sacrifica per il bene del paese. "L'amore del mio paese e dei miei elettori è grande e molto più importante del mio incarico", ha dichiarato.
Il PVV rimane in testa alle intenzioni di voto per le elezioni europee. Ma il fallimento personale di Geert Wilders è un campanello d'allarme per i suoi amici politici europei, la francese Marine Le Pen e l'italiano Matteo Salvini. L'indice di popolarità della leader del Rassemblement National (RN) in Francia è in calo, secondo l'ultimo sondaggio pubblicato a marzo da IfopOpinion. Scivolata dall'8° al 20° posto con il 38% di opinioni favorevoli (in calo del 5%), Marine Le Pen è in imbarazzo per il suo sostegno al presidente russo, Vladimir Putin, e si moltiplicano le notizie sul sostegno finanziario russo al RN. Ieri Le Pen ha elogiato “l'acuto e raro senso di responsabilità" dimostrato da Geert Wilders. "La nobiltà in politica consiste nell'anteporre in ogni circostanza l'interesse nazionale alle ambizioni personali", ha sottolineato. La frase merita di essere ricordata.
Il RN rimane in testa nei sondaggi sulle europee e con il 29% delle intenzioni di voto, secondo i dati compilati da Europe Elects. E' in crescita rispetto al 2019. La Lega, il partito guidato da Matteo Salvini, invece, perde terreno e il posizionamento di estrema destra del suo leader viene criticato. Secondo Europe Elects, la Lega ha ora solo l'8% delle intenzioni di voto per le elezioni europee del 6 e 9 giugno. Alle elezioni europee del 2019 aveva ottenuto il 34,3% dei voti. Come Icaro, bruciato per essersi avvicinato troppo al sole, la Lega sta svanendo di fronte al fulgore europeo di Giorgia Meloni.
Ma le elezioni europee sono molto particolari. Il RN, la Lega, l'AfD tedesca e altri gruppi di estrema destra sono sempre stati emarginati dal "cordone sanitario" imposto dai partiti europeisti. La situazione è molto diversa a livello nazionale. Permettere a questi partiti di acquisire forza è un gioco pericoloso che la maggior parte dei leader dell'Ue sta accettando. Rischiano di portarli al potere quando gli elettori, stufi dei loro fallimenti e della loro incapacità di rispondere alle loro preoccupazioni, danno il loro voto al "diavolo". Geert Wilders ne è un esempio.
Un politico europeo sta facendo questo gioco pericoloso: il tedesco Manfred Weber. È riuscito a combinare le funzioni di presidente del Partito Popolare Europeo e di presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo per politicizzare la posizione. Ha applaudito la decisione di Forza Italia, il partito creato da Silvio Berlusconi, membro del PPE, di allearsi con Fratelli d'Italia e Lega dopo aver fatto cadere il governo guidato da Mario Draghi. Manfred Weber ha poi spinto per un'alleanza tra il Partito Popolare Spagnolo, membro del PPE, e la formazione di estrema destra Vox per rispedire il Partito Socialista Spagnolo all'opposizione. Ma i due partiti non sono riusciti a riunire altre formazioni per ottenere una maggioranza, a differenza di Pedro Sanchez, la cui maggioranza è comunque molto fragile.
Manfred Weber “ha politicizzato eccessivamente le relazioni tra i partiti europeisti del Parlamento europeo", sottolinea un funzionario dell'istituzione. I suoi tentativi di stringere legami più stretti con i partiti di estrema destra ritenuti "accettabili" per formare maggioranze stanno alterando l'equilibrio interno. Le elezioni europee dovrebbero consentire di formare una maggioranza tra PPE, socialisti e liberali, ma questa non reggerà se i leader dei tre gruppi litigano e si urlano addosso. I giochi politici per i “top job” potrebbero risentirne. Il candidato scelto dai leader europei per il posto di presidente della Commissione europea dovrà ottenere la maggioranza al Parlamento europeo. Nel 2019, Ursula von der Leyen passò per 9 voti. Nel 2024, il PPE deve smettere di giocare all'apprendista stregone con il diavolo.
La frase
"Se la Russia vince questa guerra, la credibilità dell'Europa sarà ridotta a zero".
Emmanuel Macron.
Geopolitica
Le elezioni presidenziali in Russia saranno una farsa - Il Segretario Generale della NATO, il norvegese Jens Stoltenberg, non ha usato mezzi termini ieri. "Le elezioni presidenziali in Russia di questo fine settimana non saranno né libere né giuste. Gli oppositori sono stati imprigionati, uccisi o costretti all'esilio. Ai candidati non è stato permesso di registrarsi e in Russia non esiste una stampa libera". Jens Stoltenberg rifiuta a priori un voto che è convinto non cambierà nulla e ha avvertito Vladimir Putin. "Qualsiasi tentativo della Russia di organizzare elezioni nei territori occupati dell'Ucraina è illegale". Gli elettori russi che si oppongono al regime hanno ancora una carta da giocare: quella proposta da Alexeï Navalny di "recarsi insieme ai seggi elettorali a mezzogiorno". Il consiglio è stato dato in un messaggio pubblicato il 1° febbraio sul suo account sulla piattaforma X. La morte dell'oppositore, avvenuta due settimane dopo nella colonia penale in cui era detenuto, ha dato una spinta al movimento, secondo Politico. Yulia Navalnaya sostiene l'iniziativa. "Alexei ha invitato la gente a partecipare a questa manifestazione ed è per questo che è così importante per me", ha detto in un video messaggio. Nel 2020 Vladimir Putin si è attribuito il diritto di candidarsi per altri due mandati di sei anni.
Nessuna minaccia russa imminente per l'Alleanza - "Tutte le forze di terra russe dispiegate ai confini dei Paesi Nato sono state inviate a combattere in Ucraina e riteniamo che non ci sia una minaccia imminente per gli alleati", ha assicurato ieri il segretario generale della Nato in una conferenza stampa. "Ma stiamo monitorando gli sviluppi", ha aggiunto. "Vladimir Putin ci aveva assicurato che nessuno avrebbe potuto abbattere i missili ipersonici Kinjal. I Patriot forniti all'Ucraina ne hanno abbattuti diversi, il che dimostra la capacità della NATO di difendersi", ha aggiunto. Jens Stoltenberg ha invitato i paesi dell'Alleanza a investire maggiormente in queste capacità di difesa missilistica. Il sistema missilistico balistico ipersonico aria-terra Kinjal sviluppato dalla Russia era stato presentato nel 2018 dal Presidente Putin come una delle sei nuove armi strategiche russe.
Gli alleati devono mostrare la volontà politica di armare l'Ucraina - "Abbiamo le capacità e dobbiamo dare all'Ucraina i mezzi. Questo richiede volontà politica". L'appello lanciato ieri da Jens Stoltenberg è rivolto non solo ai leader di Francia, Germania e Polonia, che si riuniscono oggi a Berlino, ma anche al Congresso degli Stati Uniti, principale fornitore di armi e munizioni dell'Ucraina. "Gli alleati non stanno dando agli ucraini abbastanza munizioni e le conseguenze si vedono ogni giorno, perché la Russia ha più potenza di fuoco dell'Ucraina, il che spiega i progressi fatti negli ultimi mesi. È urgente prendere le decisioni necessarie e aumentare le forniture", ha dichiarato Stoltenberg. "I membri della NATO hanno finalmente capito l'importanza di investire nella loro difesa. All'inizio non è stato facile far passare il messaggio, ma ora i bilanci stanno aumentando", ha sottolineato. I due terzi dei 32 membri della NATO dedicheranno il 2% del loro PIL alle spese per la difesa nel 2024. Ma questa cifra nasconde gravi disparità negli investimenti nelle capacità e negli equipaggiamenti che gli alleati sono in grado di dispiegare in caso di conflitto. Il rapporto 2023 presentato ieri da Jens Stoltenberg sottolinea che la maggior parte della spesa è destinata al personale (comprese le pensioni), alle operazioni e alla manutenzione.
Jens Stoltenberg si prepara ad appendere il chiodo - Sono stati dieci anni lunghi, ma questa volta è finita. "L'ho promesso a mia moglie e manterrò la parola", ci ha detto ieri Stoltenberg durante il ricevimento organizzato dopo la presentazione del rapporto annuale 2023. Sorridente, rilassato, con una parola per tutti, il norvegese ha rotto il guscio dell'uomo austero che indossa quando è sotto i riflettori. Preferito al ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski e al belga Pieter De Crem, ha assunto l'incarico nel marzo 2014, al momento dell'annessione della Crimea da parte della Russia. Riconfermato due volte, nel corso del suo lungo mandato ha attraversato molte tempeste, tra cui la presidenza di Donald Trump e le sue minacce di lasciare la NATO. Un'esperienza che non vuole rivivere. Sarà compito del suo successore. Si rifiuta di commentare i due candidati, il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente rumeno Klaus Iohannis, e vuole dedicare gli ultimi mesi del suo mandato alla preparazione del vertice per il 75° anniversario della NATO che si terrà a luglio a Washington. In dieci anni, non ha imparato il francese. Non perché non ci abbia provato, ma "il francese è una lingua difficile, soprattutto quando si deve iniziare a cinquant'anni", ci ha detto ridendo. Abbiamo ancora qualche mese per divertirci con la "Stoltdance", i suoi gesti - uno a destra, uno a sinistra - durante le conferenze stampa. Poi entrerà a far parte degli archivi dell'Alleanza.
Michel vuole dare priorità all'industria della difesa su quella civile - Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, potrebbe proporre ai capi di stato e di governo di istituire un “meccanismo per dare priorità all'industria della difesa” sull'industria civile per l'accesso a materie prime, minerali critici e prodotti chimici quando ci sono colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento. E' una delle conclusioni tratte da Michel dopo aver incontrato lunedì a Bruxelles i rappresentanti di una decina di industrie europee della difesa. Il tema rischia di essere controverso, ma deriva dalle difficoltà che sta incontrando il settore per aumentare le capacità di produzione, a partire dalle munizioni per cui manca esplosivo e polvere da sparo. Secondo Michel, l'industria della difesa dovrebbe avere priorità anche sulle industrie che producono beni a uso duale. All'incontro di lunedì era presente anche il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, e il vice segretario generale del Servizio europeo di azione esterna, Charles Fries.
L'industria della difesa ha un altro problema: mancano ordini di lungo periodo - I rappresentanti dell'Industria della Difesa hanno sollevato a Michel diversi problemi che stanno incontrando per aumentare le capacità produttive. Uno è la burocrazia a livello di Unione europea e nazionale, che rende più difficile aprire impianti e produrre a pieno ritmo. L'altro è quello dei finanziamenti. Michel ritiene che la Banca europea per gli investimenti giocherà un ruolo più importante in futuro. Ma l'ostacolo maggiore è nelle mani dei governi. Un rappresentante di una grande industria (non siamo stati autorizzati a fare il nome) ha spiegato a Michel di non aver firmato alcun contratto che preveda ordinativi oltre i due anni. Il ritorno sull'investimento per aumentare le capacità produttive è stimato a quattro o cinque anni. E l'industria non intende metterci soldi a perdere.
Vacca sacra
La modifica “chirurgica” della Pac sacrifica l'ambiente - Abbiamo messo le mani sulla bozza dell'emendamento al regolamento principale della Politica agricola comune che la Commissione dovrebbe adottare oggi per calmare la rabbia rurale e rispondere alle richieste degli stati membri prima del Consiglio europeo della prossima settimana. "La Commissione mira a questo intervento chirurgico approccio al fine di mantenere gli obiettivi politici generali", dice il documento. Dopo aver sospeso l'obbligo di messa a riposo del 4 per cento dei terreni coltivabili, la Commissione lascerà liberi gli stati membri di esentare gli agricoltori da alcune condizionalità sulla riduzione al minimo la lavorazione del terreno per prevenire l’erosione del suolo, sulle colture di copertura tra una stagione e l’altra per ridurre i fertilizzanti, e sulla diversificazione di colture nella stessa zona durante una questa di stagioni di crescita. Per gli esperti si tratta dei GAEC (Good Agricultural and Environmental Condition) 5, 6 e 7. Anche il Gaec 8 sulla messa al riposo dei terreni coltivabili sarà nuovamente modificato. La Commissione intende anche esentare tutti i piccoli agricoltori con meno di 10 ettari da ogni forma di controllo o multa. Il documento sottolinea che non è stata condotta alcuna valutazione di impatto come previsto dalle sue linee guida a causa della "urgenza politica di elaborare questa proposta".
Digitale
La Commissione apre una procedura contro il cinese AliExpress - La Commissione europea ieri ha avviato una procedura formale contro il colosso cinese dell'e-commerce AliExpress per verificare potenziali violazioni del Digital Services Act (DSA) in ambiti legati alla gestione e mitigazione dei rischi, alla moderazione dei contenuti e al meccanismo interno di gestione dei reclami, alla trasparenza dei sistemi pubblicitari e di raccomandazione, alla tracciabilità degli operatori e all’accesso ai dati da parte dei ricercatori. Sulla base di un'indagine preliminare, la Commissione sospetta AliExpress di mitigare a sufficienza i rischi di diffusioni di contenuti illeciti e gli effetti negativi per la tutela dei consumatori. L'esecutivo comunitario ritiene che AliExpress possa violare 10 articoli del DSA. Tra le altre cose, la Commissione contesta la presenza sulla piattaforma di prodotti che presentano rischi per la salute dei consumatori (medicinali e alimenti contraffatti) e per i minori (materiale pornografico). Inoltre AliExpress non farebbe abbastanza per evitare la manipolazione intenzionale sulla sua piattaforma attraverso i cosiddetti "link nascosti", per controllare influencer che promuovono prodotti illegali attraverso il programma di affiliazione, o per fornire un efficace sistema interno di gestione dei reclami. AliExpress è parte del gruppo cinese Alibaba e ha dichiarato 104.3 milioni di utenti attivi nell'Ue.
La Commissione indaga su Linkedin - I gendarmi del DSA ieri sono stati particolarmente impegnati. Oltre alla procedura contro AliExpress, la Commissione ha inviato una richiesta di informazioni a LinkedIn sulla pubblicità potenzialmente mirata basata su dati sensibili, fissando al 5 aprile la data ultima entro cui rispondere. Nella sua qualità di piattaforma online di grandi dimensioni, LinkedIn è tenuta a rispettare l'intera serie di disposizioni introdotte dalla DSA, compreso l'obbligo di consentire agli utenti di identificare le informazioni di base sulla natura e l'origine di un annuncio pubblicitario e il divieto sulla presentazione di annunci pubblicitari basati sulla profilazione utilizzando categorie particolari di dati personali, come l'orientamento sessuale, le opinioni politiche o la razza. Il 26 febbraio una serie di organizzazioni della società civile, tra cui European Digital Rights (EDRi), aveva presentato una denuncia alla Commissione contro LinkedIn.
Nel mirino anche l'AI di Bing, Google, Facebook, Intagram, X e TikTok in vista delle elezioni - I gendarmi del DSA hanno completato la giornata inviando richieste di informazioni anche una serie di richieste di informazioni ai sensi del Digital Services Act a Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X. La Commissione vuole maggiori informazioni sulle rispettive misure di attenuazione dei rischi legati all'Intelligenza artificiale (AI) generativa, come le cosiddette "allucinazioni" con le quali l'AI fornisce informazioni false, la diffusione virale di deep fake e la manipolazione automatizzata dei servizi che possono ingannare gli elettori. Fatto rilevante, la Commissione ha chiesto i documenti interni sulle valutazioni dei rischi e sulle misure di mitigazione legati all'impatto dell'AI generativa sui processi elettorali, diffusione di contenuti illegali, tutela dei diritti fondamentali, violenza di genere, tutela dei minori, benessere mentale , protezione dei dati personali, tutela dei consumatori e proprietà intellettuale. Le domande riguardano sia la diffusione che la creazione di contenuti di intelligenza artificiale generativa. La risposta dovrà arrivare entro il 5 aprile sulle domande relative alla tutela delle elezioni ed entro il 26 aprile 2024 per il resto.
Elezioni europee
Von der Leyen elogia Frederiksen per il Consiglio europeo - Non è un “endorsement” ufficiale, ma quasi. Ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, candidata del Ppe per una riconferma, ha elogiato il primo ministro danese, Mette Frederiksen, come possibile candidato dei socialisti per il posto di presidente del Consiglio europeo. “In generale bisogna chiedere a lei sul suo futuro. Non so se sta cercando un nuovo incarico”, ma “ho profonda ammirazione per l'eccellente lavoro che Mette Frederiksen sta facendo”, ha detto von der Leyen rispondendo a una domanda sulle qualità della premier danese per prendere il posto di Charles Michel. “Abbiamo una cooperazione brillante, una cooperazione di fiducia. Abbiamo risolto molti problemi insieme. Abbiamo ottenuto risultati e ha ottenuto risultati”, ha detto von der Leyen, spiegando di essere “davvero impressionata per il lavoro che fa per la Danimarca e per l'Ue”.
Retroscena
De Lange, capogabinetto di un commissario al Congresso del PPE - L'olandese Esther de Lange da un paio di mesi è il nuovo capogabinetto del commissario responsabile per il Clima, Wopke Hoekstra. Fino all'11 gennaio era deputata olandese al Parlamento europeo. Una settimana fa era sul palco del Congresso del Ppe a Bucarest, presentata come presidente del comitato elettorale, per annunciare i risultati del voto sullo Spitzenkandidat e festeggiare la scelta di Ursula von der Leyen. La si vede in tutte le foto ufficiali. Avendo partecipato per anni alla vita del Ppe non è una sorpresa. Ma il ruolo di de Lange durante il Congresso potrebbe rivelarsi problematico per lei e per von der Leyen, che aveva già fatto anticipare di un giorno la riunione settimanale del collegio dei commissari per poter andare a Bucarest per la sua incoronazione. La Commissione è al servizio della candidata del Ppe?
Lo strappo alle regole per De Lange - Come capogabinetto di un commissario Esther de Lange è una funzionaria a tutti gli effetti della Commissione e, di conseguenza, deve rispettare alcune regole dell'istituzione. Per partecipare al Congresso del Ppe avrebbe dovuto chiedere un'autorizzazione. Ancora di più in qualità di presidente del comitato elettorale del Ppe. Un rifiuto da parte della Commissione sarebbe stato concepibile, dato che le regole sulle attività esterne dei funzionari impongono di evitare "danni alla fiducia pubblica nella neutralità e obiettività" della Commissione. Un portavoce della Commissione ci ha detto che le attività di de Lange nel Ppe “sono svolte a titolo privato e al di fuori dell'orario di lavoro personale. Nell'autorizzare tale attività sono state debitamente seguite le apposite procedure”. Ma qui sorge un altro problema. Il Congresso si è tenuto di mercoledì e di giovedì, durante due giorni lavorativi. E lo statuto dei funzionari prevede che i funzionari non possano prendere vacanza nei primi tre mesi di servizio, salvo autorizzazione "in casi eccezionali per ragioni debitamente giustificate”. De Lange è entrata in funzione solo il 15 gennaio. L'incoronazione di von der Leyen come candidata del Ppe rientra tra le ragioni giustificate? "La signora De Lange ha debitamente motivato le ragioni del congedo richiesto, che è stato approvato. Sebbene sia auspicabile una maggiore presenza nei primi mesi di assunzione delle funzioni, la Commissione è disponibile ad accogliere le richieste, a condizione che non vi sia alcun impatto sulla continuità del servizio. In questo caso il congedo era di durata limitata", ci ha risposto un portavoce della Commissione.
Accade oggi
Consiglio europeo: il presidente Michel a Berlino incontra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz
Servizio europeo di azione esterna: visita dell'Alto rappresentante Borrell a Washington
Commissione: la vicepresidente Vestager a Trento partecipa alla riunione del G7 dei ministri del Digitale
Commissione: il vicepresidente Sefcovic apre la conferenza dei sindaci su come trasformare il Green deal in azione locale
Commissione: il commissario Hahn in Lussemburgo incontra il ministro degli Esteri, Xavier Bettel
Commissione: visita della commissaria Simson a Washington per il Cnsiglio Energia Ue-Usa
Commissione: visita del commissario Sinkevicius in Paraguay
Parlamento europeo: visita della presidente Metsola in Svezia
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Banca centrale europea: discorso di Philip Lane all'Imperial College Business School a Londra
Eurostat: dati sul mercato del lavoro e dati sui posti di lavoro vacanti nel quarto trimestre del 2023