Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
Letta propone l'Ira dell'Ue e un meccanismo europeo di aiuti di Stato
Quando giovedì mattina, durante il Consiglio europeo, i capi di stato e di governo ascolteranno da Enrico Letta la presentazione del rapporto sul futuro mercato unico dell'Ue, alcuni leader si troveranno di fronte a una proposta che rischia di farli cadere dalla sedia. L'ex primo ministro italiano suggerisce un Inflation Reduction Act (Ira) dell'Ue, accompagnato dalla creazione di un sistema europeo di aiuti di stato per evitare la frammentazione del mercato unico e limitare l'impatto sulla parità di condizioni tra le imprese. Per essere più precisi, Letta propone "un meccanismo di contribuzione agli aiuti di stato" a livello di Unione europea. Gli stati membri dovrebbero allocare una porzione dei loro finanziamenti nazionali per finanziare iniziative e investimenti paneuropei. A prima vista modesta, la proposta è audace. E va al cuore dei dibattiti economici che animeranno la prossima legislatura. Come finanziarie le politiche necessarie a condurre la doppia transizione verde e digitale, a rafforzare l'industria della difesa e a mantenere la competitività di fronte a Cina e Stati Uniti? La risposta del rapporto Letta è che la Germania dovrebbe allocare una parte dei suoi aiuti di stato al resto dell'Ue.
Il Mattinale Europeo è in grado di anticipare i contenuti del rapporto Letta, circa 150 pagine elaborate su mandato del Consiglio dell'Ue. Alcune proposte erano già state anticipate nelle scorse settimane. Letta insiste sulla necessità di integrare i mercati finanziari, energetici e delle telecomunicazioni. L'ex primo ministro italiano vuole anche istituzione una “Unione dei risparmi e degli investimenti” per mettere i capitali privati al servizio dell'economia europea, in particolare quelli che oggi emigrano verso altre giurisdizioni, in particolare gli Stati Uniti.
Nel documento, Letta cita la cifra di 33 trilioni di euro di risparmi privati “prevalentemente detenuti in valuta e depositi. Questa ricchezza, tuttavia, non viene sfruttata appieno per soddisfare le esigenze strategiche dell’Ue. Una tendenza preoccupante è la diversione annuale di circa 300 miliardi di euro di risparmi delle famiglie europee dai mercati europei all’estero, principalmente verso l’economia americana, a causa della frammentazione dei nostri mercati finanziari”, dice il rapporto. Basterà cambiare nome all'Unione del mercato dei capitali e ribattezzarla Unione dei risparmi e degli investimenti per superare le divisioni degli stati membri? Una fonte ci ha assicurato che i leader, al Consiglio europeo, daranno un chiaro mandato ai ministri delle Finanze in questo senso.
Una delle sorprese del rapporto Letta sono le proposte di un Inflation Reduction Act versione europea e di un meccanismo di aiuti di stato dell'Ue. “Di fronte alla forte concorrenza globale, l’Ue deve intensificare gli sforzi per sviluppare una strategia industriale competitiva in grado di controbilanciare gli strumenti recentemente adottati da altre potenze globali, come l’Inflation Reduction Act statunitense”, dice il documento. Ma servono “soluzioni coraggiose e innovative che trovino un equilibrio tra, da un lato, la necessità di mobilitare rapidamente un sostegno pubblico mirato a livello nazionale per l’industria (...) e, dall’altro, la necessità di prevenire la frammentazione del mercato unico”, dice il rapporto.
Il ricorso agli aiuti di stato nazionali in risposta alle crisi “ha anche prodotto distorsioni della concorrenza”, ricorda Letta: “esiste il rischio che, nel corso del tempo, un simile approccio amplifichi le distorsioni della parità di condizioni all’interno del mercato unico a causa della differenza nello spazio fiscale a disposizione degli Stati membri. Un modo per superare questo dilemma potrebbe essere quello di trovare un equilibrio tra un’applicazione più rigorosa degli aiuti di Stato a livello nazionale e la progressiva espansione del sostegno finanziario a livello dell’Ue”.
Nello specifico, Letta suggerisce “un meccanismo di contributo agli aiuti di Stato, che imponga agli Stati membri di destinare una parte dei loro finanziamenti nazionali al finanziamento di iniziative e investimenti paneuropei”. Concretamente, i paesi con spazio fiscale avrebbero la possibilità di continuare a ricorrere agli aiuti di stato nazionali, ma una quota dovrebbe andare anche al resto dell'Ue. “Sbloccare gli investimenti privati e affinare il nostro approccio agli aiuti di Stato faciliterà la creazione delle condizioni politiche necessarie per liberare un’altra dimensione critica: gli investimenti pubblici europei”, dice il rapporto. Secondo Letta, “senza risorse adeguate si corre il rischio di uno stallo dei progressi” nelle transizioni verde e digitale, oltre che negli altri settore chiave per l'Ue.
La diagnosi di Letta sullo stato dell'economia europea è cupa. "I cambiamenti demografici e la ristrutturazione dell’economia globale rischiano di compromettere il ruolo complessivo dell’Unione europea nel mondo", scrive l'ex presidente del Consiglio. Tuttavia la perdita di influenza non è "irreversibile”. “Con adattamenti strategici abbiamo il potenziale per affrontarla. L’Ue può ancora beneficiare di risorse ad alto impatto, ma fare affidamento esclusivamente sulle capacità esistenti non sarà sufficiente", dice il rapporto. Secondo Letta, "l’influenza futura dell’Europa dipenderà dalle prestazioni e dalla scalabilità delle sue attività. Oggi, le imprese europee soffrono di un deficit dimensionale sorprendente rispetto ai loro concorrenti globali, principalmente Stati Uniti e Cina. Questa disparità ci penalizza in numerosi ambiti: innovazione, produttività, creazione di posti di lavoro e, in ultima analisi, la sicurezza della stessa dell'Ue.
L'idea di un'Inflation reduction act dell'Ue piace al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Ma alcuni leader nazionali potrebbero essere molto più scettici. “Non possiamo competere con Stati Uniti e Cina sugli aiuti di Stato”, ci ha spiegato un diplomatico. I paesi frugali – Germania e Paesi Bassi in testa – sono allergici a qualsiasi forma di capacità fiscale dell'Ue. Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, candidata a un secondo mandato, non vuole ripetere un'esperienza di debito comune come NextGenerationEu. La proposta di Letta è più sottile. Un mix tra capitale privato e aiuti pubblici al servizio dell'Ue. In attesa di un altro rapporto. Quello che l'ex presidente della Bce ed ex premier italiano, Mario Draghi, presenterà a fine giugno sul futuro della competitività. Ci si aspetta che Draghi, in modo ancor più esplicito di Letta, insista molto di più sulla necessità per l'Ue di avere una capacità fiscale per gli investimenti nella doppia transizione e nella difesa. I due italiani saranno ascoltati?
Alcuni avrebbero voluto mettere in concorrenza Letta e Draghi, perché si annullassero a vicenda. Letta era stato scelto dal Consiglio e da Charles Michel. Poi “Draghi è stato scelto da Ursula von der Leyen per rispondere al rapporto affidato a Enrico Letta”, ci ha rivelato un interlocutore ben informato. In realtà i due rapporti “si completano”. Letta e Draghi “si sono concertati e hanno lavorato in modo intelligente insieme”, ci ha spiegato l'interlocutore. Di questi tempi l'Ue funziona così. Le grandi crisi e le grandi sfide non mettono fine alle piccole rivalità personali al vertice delle istituzioni. Ma a volte i piccoli dispetti sono controproducenti. In caso di conferma per un secondo mandato, Ursula von der Leyen si troverà di fronte due rapporti che le imporranno di fare scelte scomode e difficili.
La frase
"Le truppe russe lanceranno un'offensiva tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Penso che ci prepareremo bene per quel momento e vedremo come procedere. Senza l'aiuto degli alleati occidentali, sarà catastroficamente difficile per noi".
Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence ucraina.
PieperGate
Colpo di scena, Markus Pieper rinuncia all'incarico di inviato dell'UE per le PMI - L'eurodeputato tedesco del PPE, Markus Pieper, ha annunciato la sua decisione ieri al quotidiano Handelsblatt e si è giustificato denunciando attacchi politici. "Dato che (Thierry) Breton ha già boicottato in anticipo la mia nomina alla Commissione, al momento non vedo alcuna possibilità di soddisfare le legittime aspettative associate a questo incarico", ha spiegato Pieper. L'europarlamentare ha accusato il commissario Breton di essere "responsabile" di questi attacchi, "motivati esclusivamente dalla politica di partito". “Ridicolo”, ha risposto l’entourage di Breton. Membro della Cdu, Markus Pieper è stato imposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, anche lei membro della Cdu, contro il parere del Commissario all'Industria Thierry Breton, al quale doveva rispondere. Avrebbe dovuto assumere l'incarico il 16 aprile, dopo aver firmato il contratto il giorno di Pasqua. Ma il modo in cui è stato nominato, nonostante fosse stato giudicato il meno qualificato dei tre candidati prescelti, ha suscitato indignazione all'interno della Commissione e del Parlamento europeo. Gli eurodeputati hanno chiesto l'annullamento della nomina e l'organizzazione di una nuova procedura di selezione.
Il problema della gestione della Commissione da parte di von der Leyen resta - Il ritiro di Markus Pieper sarà un sollievo per Ursula von der Leyen, che sta facendo campagna per un secondo mandato alla guida della Commissione, e per i leader europei favorevoli alla sua riconferma. Almeno questa è la loro speranza. Ma il danno è stato fatto: la nomina di un amico politico e i benefici che gli sono stati concessi hanno messo in evidenza la gestione altamente politica e partigiana da parte della presidente, che dovrebbe rappresentare gli interessi dei 27. Pieper era stato nominato per risolvere un problema interno alla Cdu e al PPE. Secondo diverse fonti, era necessario liberare un posto nella lista della Cdu in Nord Reno-Westfalia per un candidato donna alle elezioni europee. Von der Leyen aveva bisogno del sostegno della Cdu per diventare la Spitzenkandidat del PPE. All'interno del PPE, la presidente uscente della Commissione non suscita grande entusiasmo. “Trasparenza, collegialità e meritocrazia sono vitali per la credibilità dell’incarico e dell’istituzione nel suo insieme”, ci ha detto Breton dopo la rinuncia di Pieper.
Come von der Leyen taglia teste che la imbarazzano - Il modo in cui Markus Pieper ha rinunciato è un altro elemento indicativo del modo in cui viene governata la Commissione. La signora von der Leyen ha rilasciato ieri una dichiarazione in cui si rammarica della decisione del tedesco di dimettersi. "Markus Pieper è un esperto di PMI di provata esperienza e ha superato con successo un processo di selezione in più fasi. L'autonomia di ogni istituzione dell'UE nella scelta dei suoi alti funzionari deve essere rispettata". Ma la versione ufficiale sulla decisione di Pieper di rinunciare volontariamente lascia spazio a dubbi. Non è il primo caso in cui un funzionario o un potenziale funzionario si dimette o viene trasferito per salvare la presidente della Commissione dall'imbarazzo, anche se non sono state violate regole. Come abbiamo già spiegato sul Mattinale Europeo, i precedenti sono quelli dell'ex commissario irlandese Phil Hogan, dell'ex direttore generale della Direzione generale dei Trasporti Henrik Hololei e dell'americana Fiona Scott Morton, appena scelta come economista capo della concorrenza. La decisione di von der Leyen di sospendere le procedure di nomina del nuovo inviato dell'UE per le PMI mette in discussione l'urgenza della nomina di Pieper, giustificata dalla volontà politica di ridurre la burocrazia.
Stato di diritto
La presidente-candidata Von der Leyen accusata di violare le regole etiche versando i fondi alla Polonia - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri è stata accusata di aver violato "due importanti regole etiche", annunciando il versamento dei fondi del Recovery alla Polonia mentre è anche Spitzenkandidat del PPE. Secondo il professore Alberto Alemanno, fondatore di The Good Lobby, von der Leyen ha infranto l'articolo 10 del codice etico della Commissione che vieta ai commissari di "utilizzare risorse umane e materiali per attività legate alla campagna elettorale". Inoltre, la presidente candidata ha violato l'articolo 2 del codice etico, che prevede che "nessun commissario dell'Ue deve agire o esprimersi, con qualsiasi mezzo, in modo tale da incidere negativamente sulla percezione pubblica della sua indipendenza". Alemanno ha ricordato che il primo ministro polacco, Donald Tusk, "appartiene allo stesso partito politico di von der Leyen". Ma "chi è responsabile dell’applicazione delle norme etiche dell’Ue? Beh, è von der Leyen", ha ironizzato Alemanno.
La Commissione versa 6,3 miliardi del Recovery alla Polonia - La Commissione ieri ha erogato alla Polonia il primo pagamento di 6,3 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi di euro in prestiti e 2,7 miliardi di euro in sovvenzioni, nell'ambito della Facility per la ripresa e la resilienza. La Commissione ha concluso che la Polonia ha raggiunto in modo soddisfacente le due “super milestone” volte a rafforzare l’indipendenza della magistratura polacca attraverso la riforma del regime disciplinare dei giudici. Il governo di Varsavia ha anche raggiunto in modo soddisfacente un'altra milestone, impegnando la Polonia a utilizzare Arachne, uno strumento informatico a supporto dei sistemi di audit e controllo degli Stati membri. Il parere favorevole del Comitato economico e finanziario del Consiglio (dove siedono i rappresentanti dei ministeri del Tesoro degli stati membri) sulla richiesta di pagamento ha aperto la strada all'adozione da parte della Commissione di una decisione definitiva su tale esborso. Il piano di ripresa e resilienza della Polonia prevede un totale di 59,8 miliardi di euro di sovvenzioni e prestiti. "Questo è solo l'inizio", ha detto Ursula von der Leyen.
Vertice
Breton contro von der Leyen e la Germania sulla competitività - Il commissario francese, Thierry Breton, ha lanciato il guanto della sfida a Ursula von der Leyen sulla ricetta per mantenere la competitività dell'Ue di fronte a Cina e Stati Uniti. In un post su LinkedIn alla vigilia del Consiglio europeo che discuterà del rapporto di Enrico Letta, Breton ha presentato le sue idee "per un'Europa competitiva e prospera". E' un programma alternativo a quello difeso da von der Leyen. "Il nervo della guerra sarà finanziario. La Commissione ha individuato che il fabbisogno di investimenti per la nostra duplice transizione verde e digitale sarà pari a 650 miliardi di euro all’anno fino al 2030", ha ricordato Breton. Oltre agli investimenti privati, "in molti casi i finanziamenti pubblici rimarranno necessari” e "questo denaro pubblico deve essere europeo, che si tratti di strumenti comuni dell’Ue o di debito comune". Breton vuole esplorare le "modalità per istituire un vero e proprio Fondo sovrano europeo – molto diverso da STEP sia in termini di capacità di intervento che di potere finanziario". STEP è la strategia molto limitata voluta da von der Leyen per rispondere all'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti. Anche la Germania, che si è opposta al Fondo sovrano europeo e rifiuta forme di debito comune, è chiamata in causa. "Non si può essere allo stesso tempo frugali e sostenitori del mercato unico", ha detto Breton.
Riunione europea per evitare un'escalation tra Israele e Iran - A fine giornata, lo spagnolo Josep Borrell ha convocato una riunione d'emergenza dei ministri degli Esteri dell'UE per evitare un'escalation tra Israele e Iran dopo l'attacco di Teheran a Israele di sabato sera con quasi 300 missili e droni. La riunione si terrà alle 17:00 in videoconferenza, poiché non tutti i ministri possono essere fisicamente presenti, ha dichiarato il portavoce dell'Alto rappresentante. Durerà due ore, con un unico argomento all'ordine del giorno: quale reazione e quale posizione possono adottare i 27 per evitare che la situazione degeneri in un conflitto. L'UE sarà ascoltata? Il 2 aprile ha condannato l'attacco di Israele all'ambasciata iraniana a Damasco e ha chiesto di porre fine all'escalation, ma non è stata ascoltata. La discussione potrebbe riguardare anche le sanzioni contro le azioni iraniane, ma non è stata data alcuna indicazione di un accordo tra i 27.
Niente accordo (per ora) sull'uso dei profitti dei beni russi congelati – Nella riunione di ieri del Coreper, gli ambasciatori dei ventisette stati membri non sono riusciti a trovare un accordo sull'utilizzo dei profitti straordinario degli attivi russi congelati per le sanzioni. La presidenza belga dell'Ue ha presentato un nuovo testo per rispondere a tutte le preoccupazioni legate al quadro legale e all'importanza di assicurare la stabilità finanziaria. “Siamo chiaramente vicini a un accordo”, ma “ci sono ancora interrogativi tecnici e procedurali”, ci ha detto un diplomatico dell'Ue. La presidenza spera risolvere gli ultimi problemi “nei prossimi giorni”. Tuttavia i capi di stato e di governo non dovrebbero annunciare un accordo durante il Consiglio europeo di domani e giovedì.
Valutazione positiva del piano di riforme dell'Ucraina da parte della Commissione - La strategia di riforme e investimenti dell'Ucraina "fornisce una solida base per un'Ucraina più moderna e prospera sulla strada verso l'UE", ha annunciato ieri Ursula von der Leyen. L'approvazione presentata agli Stati membri apre la strada a pagamenti regolari all'Ucraina nell'ambito dello strumento quadriennale da 50 miliardi di euro. I 27 Stati membri hanno un mese di tempo per dare la loro approvazione. L'Ucraina potrà quindi beneficiare inizialmente di quasi 2 miliardi di euro di prefinanziamento. I fondi europei aiuteranno le autorità ucraine a gestire l'amministrazione, a pagare stipendi e pensioni, a fornire servizi pubblici di base e a sostenere la ripresa e la ricostruzione, continuando a difendersi dall'aggressione russa. Il piano ucraino individua 69 riforme e 10 investimenti che riguardano 15 settori, tra cui energia, agricoltura, trasporti, transizione verde e digitale, capitale umano, nonché imprese pubbliche, ambiente imprenditoriale, finanza pubblica e decentramento.
Allargamento
I georgiani in piazza contro la “legge russa” voluta dal governo - Migliaia di persone a Tbilisi si sono radunate ieri davanti al Parlamento della Georgia con le bandiere dell'Ue e del paese per protestare contro la “legge russa”, promossa dal partito al governo per mettere sotto controllo l'opposizione e la società civile. La presidente georgiana, Salome Zourabichvili, in aperto conflitto con il partito Sogno georgiano di Irakli Garibashvili e del premier Irakli Kobakhidze ha denunciato la reazione della polizia "contro civili che difendono il loro futuro europeo (...). La Georgia non si arrenderà alla risovietizzazione!", ha detto Zourabichvili.
Migranti
Le rotte migratorie si spostano a ovest ed est - Secondo i dati preliminari pubblicati ieri da Frontex, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione europea nei primi tre mesi del 2024 è diminuito del 12 per cento, grazie a un calo significativo degli arrivi attraverso il Mediterraneo centrale. Ma le rotte migratorie verso l'Europa si stanno spostando verso ovest e verso est. Il Mediterraneo centrale è stata l’unica grande rotta marittima a registrare un calo nei rilevamenti di attraversamenti irregolari (-59 per cento), mentre le rotte dell’Africa occidentale e del Mediterraneo orientale hanno registrato notevoli incrementi (rispettivamente +510 per cento e +109 per cento). Nel primo trimestre, il Mediterraneo orientale ha superato la rotta dell’Africa occidentale come quella più attiva per i migranti irregolari verso l’Ue, con un numero di rilevamenti pari a poco più di 13.700. La rotta dell’Africa occidentale ha continuato a registrare numeri record, con arrivi che hanno superato i 13.500. Secondo Frontex, negli ultimi mesi i gruppi criminali coinvolti nel traffico di esseri umani in Mauritania hanno colto rapidamente le opportunità offerte dall’aumento della domanda da parte dei migranti sub-sahariani in transito nel loro paese cercando di entrare nell’Ue attraverso le Isole Canarie. Il Mediterraneo centrale, tuttavia, rimane la rotta più mortale, con almeno 476 persone decedute o scomparse mentre cercavano di arrivare nell'Ue.
Sedie musicali
Jourova eredita le competenze di Reynders - Da ieri il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, è effettivamente in aspettativa per condurre la sua campagna elettorale per diventare Segretario generale del Consiglio d'Europa. La presidente Ursula von der Leyen ha deciso di affidare le competenze del portafoglio di Reynders a Vera Jourova, la vicepresidente ceca della Commissione responsabile dei valori e della trasparenza, che già supervisionava il commissario belga alla Giustizia. Reynders deve affrontare la concorrenza dell'ex presidente svizzero, Alain Berset, e dell'ex ministro della cultura estone, Indrek Saar, per il posto di segretario generale del Consiglio d'Europa.
Accade oggi
Presidenza belga dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia
Commissione: la presidente von der Leyen visita la rappresentanza della Bavaria presso l'Ue; interviene alla conferenza sul pilastro sociale
Parlamento europeo: presentazione dell'ultimo Eurobarometro prima delle elezioni
Parlamento europeo: cerimonia di consegna del premio Lux 2024
Parlamento europeo: audizione in commissione Affari esteri del premier del Montenegro, Milojko Spajic
Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa a intervista al Politico live's Tech & Ai summit
Commissione: il vicepresidente Sefcovic presiede una tavola rotonda con l'Associazione internazionale dei produttori di petrolio e gas
Commissione: il commissario Gentiloni a Washington partecipa agli incontri di primavera dell'Fmi e della Banca mondiale
Commissione: il commissario Breton in Finlandia incontra il presidente Alexander Stubb
Commissione: le commissarie Ferreira e Simson intervengono all'evento 'Piattaforma per la transizione giusta"
Commissione: il commissario Sinkevicius ad Atene partecipa alla nona conferenza 'Our Ocean'
Consiglio: riunione del Comitato Politico e di sicurezza
Eurostat: dati sul commercio internazionale di beni a febbraio; dati sul trasporto aereo a settembre; dati sulla creazione e i fallimenti di imprese a febbraio