Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue. Oggi è Christian a prendere i comandi.
L'ultima sessione plenaria
Il Parlamento europeo entra in campagna elettorale. La sessione plenaria di questa settimana a Strasburgo sarà l'ultima della IX legislatura. Molti eurodeputati saranno assenti quando la nuova legislatura riprenderà a luglio per la sua sessione inaugurale. Alcuni saranno stati sconfitti alle elezioni europee di inizio giugno. Altri non avranno nemmeno partecipato, essendo stati abbandonati dai loro partiti. E molti si saranno ritirati dopo tre mandati.
Il vecchio leone non ruggirà più. Guy Verhofstadt ha gettato la spugna. A 71 anni, l'ex primo ministro belga non si candiderà per la rielezione alla fine del suo terzo mandato. È stato membro del Parlamento europeo per quasi 15 anni, dal luglio 2009, e ha presieduto l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per 10 anni, prima dell'Opa del gruppo da parte di Emmanuel Macron, che diventerà Renew nel 2019, e di ritrovarsi messo in disparte. Rimasto solo dopo la partenza del suo amico-rivale Daniel Cohn Bendit nel 2014, l'ultimo tribuno sta lasciando l'emiciclo. Nessuno è in grado di sostituirlo.
Anche un altro buon oratore, ma più giovane, il belga Philippe Lamberts, 51 anni, lascia l’aula del parlamento europeo dopo tre mandati, di cui due come co-presidente dei Verdi europei. Il Parlamento europeo non è più quello di una volta. I dibattiti sono diventati una serie di monologhi insipidi, durante i quali gli oratori ascoltano se stessi, ma nessuno li ascolta. Vengono filmati. Le loro performance vengono postate sui social network. Il Parlamento europeo è un triste teatro delle ombre, svegliato di tanto in tanto da un grido.
"Siete ridicoli". È così che il lussemburghese Jean-Claude Juncker aveva apostrofato gli eurodeputati per la loro maleducazione nel 2017. La sequenza aveva avuto un'ampia eco, puntando i riflettori sul funzionamento dell'unica istituzione eletta dell'Ue. Solo una trentina dei 751 membri eletti avevano preso posto nell'emiciclo di Strasburgo per un dibattito sui risultati della presidenza maltese del Consiglio dell'Ue, alla presenza del primo ministro Joseph Muscat. "Se Muscat fosse la signora Merkel (...) o il signor Macron, l'aula sarebbe piena. Il Parlamento è completamente ridicolo", si era sfogato Juncker.
Una sequenza simile si è verificata nella sessione plenaria del gennaio 2024, ma questa volta è stata la presidente della Commissione Ursula von der Leyen a essere richiamata all'ordine dall'eurodeputata liberale olandese Sophie In't Veld per aver lasciato l'aula dopo aver pronunciato il suo discorso, senza nemmeno attendere il dibattito. Von der Leyen si è rifiutata di tornare, adducendo l'obbligo di lasciare Strasburgo per appuntamenti urgenti. È stata una rappresaglia, un segno di sfiducia o di disinteresse? L'Aula era vuota quando martedì mattina la signora von der Leyen è intervenuta all'ultima sessione plenaria per presentare le conclusioni del Vertice europeo. Con il volto chiuso, ha pronunciato il suo discorso e se n'è andata poco dopo.
Le relazioni tra Ursula von der Leyen e il Parlamento europeo non sono buone. Non lo sono state fin dal voto sulla sua investitura. "Ogni volta che si è presentata davanti al gruppo del PPE è stata maltrattata, soprattutto dai tedeschi", ci ha detto un capogruppo. Il Parlamento europeo non ha una grande opinione nemmeno di Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo. "Grazie a Merkel e Macron per aver scelto queste due nullità", ha ironizzato lo stesso capogruppo. Anche l'ex Presidente del Parlamento, il socialista spagnolo Josep Borrell, ha vissuto momenti difficili con la sua ex istituzione. L'antagonismo tra il PPE e i socialisti favorito dal presidente del gruppo conservatore, il tedesco Manfred Weber, non ha aiutato le relazioni. Per 5 anni, Josep Borrell ha dovuto ripetere agli eurodeputati che non lo ascoltavano come funzionavano le istituzioni europee e che la politica estera e le sanzioni erano di esclusiva competenza degli Stati membri. "Le risoluzioni del Parlamento sulla politica estera sono puramente dichiarative", ammette un membro della commissione Affari esteri.
Con le immagini di un'aula praticamente vuota, i discorsi irrilevanti e le dichiarazioni incendiarie su questioni su cui i rappresentanti eletti non hanno alcun potere, l'immagine del Parlamento europeo è offuscata. "La visibilità ha la precedenza sulla sostanza", lamenta l'eurodeputato conservatore francese Arnaud Danjean, vicepresidente del gruppo del Partito Popolare Europeo, che lascia l'arena dopo tre mandati. Se ne va deluso dai leader del suo partito, Les Républicains. "È scattata una molla quando manovre incredibilmente meschine hanno portato a sconfessare a livello locale più di 15 anni di investimenti personali. Questo deplorevole episodio ha generato un livello di sfiducia che non è ancora stato superato", ha spiegato Danjean sul social network X (ex Twitter). Danjean intende anche prendere le distanze dalla "possibile corsa al ribasso degli euroscettici" all'interno della sua famiglia politica. Specialista in questioni di difesa e sicurezza, Arnaud Danjean era un'autorità al Parlamento europeo. In posizione eleggibile nella lista guidata da François Xavier Bellamy, un generale, Christophe Gomart, ex direttore dell'intelligence militare, cercherà di raccogliere la sua fiaccola.
Karima Delli è stata cacciata dalla leadership di Europe Ecologie Les Verts (EELV) dopo tre mandati. Lascia la presidenza della commissione Trasporti con amarezza e con un senso di incompiutezza. Gli eurodeputati sono legislatori. Ma non tutti sono rispettati come i quattro eurodeputati francesi uscenti, la cui partenza comporterà una perdita di influenza per i loro gruppi. Lo stesso vale per l'italiano Paolo De Castro del Partito Democratico (PD), grande conoscitore dell'agricoltura e capace di manovrare per servire gli interessi del suo paese e del suo partito. Dopo tre mandati, De Castro è stato escluso dalla lista del Partito Democratico. Altri influenti europarlamentari italiani, come la presidente della Commissione Affari economici Irene Tinagli, sono minacciati dalla concorrenza di personaggi famosi, scelti come candidati dal PD nel tentativo di attirare più voti.
Il Parlamento europeo ha un enorme potere, a differenza dei parlamenti nazionali i cui rappresentanti eletti spesso sono chiamati a “premere il tasto giusto durante le votazioni", sottolinea Philippe Lamberts. I gruppi dispongono di un bilancio e di uno staff che danno loro i mezzi per esercitare il loro ruolo di colegislatori con il Consiglio (l'istituzione dove siedono i governi degli Stati membri) e per controllare la Commissione europea. "Ma è necessario avere la volontà di usare il proprio potere. Troppo spesso il Parlamento cala le braghe. Chiede sempre più poteri, ma non usa quelli a sua disposizione, soprattutto quando si tratta di bilancio", lamenta Lamberts.
Gli eletti che contano sono quelli che si sono investiti nel lavoro a Bruxelles e Strasburgo. Essere un ex ministro non è sufficiente per ottenere la presidenza di una commissione. La francese Rachida Dati, ad esempio, è stata rimessa al proprio posto dalla decana dell'Assemblea, la lussemburghese Astrid Lulling, quando era stata eletta deputata nel 2009 e aveva usato la sua posizione di ministro della Giustizia per ottenere una presidenza di commissione. "Signora, qui abbiamo molti ministri e persino primi ministri", le aveva ricordato Lulling. Rachida Dati ha ricoperto due mandati, ma non ha mai contato davvero nel Parlamento europeo.
“Molti parlamentari vedono il loro mandato come un'occupazione temporanea, una sala di attesa per una posizione nel loro governo. Non investono nell'istituzione", spiega Philippe Lamberts. "Il lavoro in istituzione e il lavoro svolto nella circoscrizione, per ascoltare i cittadini, spiegare i progetti sociali che vengono difesi al Parlamento europeo, è un lavoro a tempo pieno", sottolinea. “La metà degli eurodeputati fa il proprio lavoro e quelli che fanno la differenza sono quelli che si impegnano e diventano protagonisti sui loro temi. Moltiplicare gli emendamenti solo per fare numero non serve a nulla", sottolinea Lamberts.
La frase
“È stato impegnativo, ma questo Parlamento ha prodotto risultati. Abbiamo orientato il dibattito europeo che ha reso la vita delle persone un po’ più semplice, un po’ più sicura e un po’ più protetta”.
Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, in apertura dell'ultima sessione plenaria.
Sessione
Il triste spettacolo del vuoto al Parlamento europeo - Se ce ne fosse ancora bisogno, l'ennesima dimostrazione di quanto il Parlamento europeo possa essere “ridicolo” è arrivata ieri durante il dibattito sui sui risultati del Consiglio europeo del 17 e 18 aprile. I temi centrali erano stati l'Ucraina, il Medio Oriente e la competitività dell'Ue. Quando la presidente della Commissione ha preso la parola, l'aula era vuota. Non più di una ventina di deputati su 705 erano presenti all'inizio della seduta. Ma era vuoto anche il banco del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Non c'era nemmeno un rappresentante della presidenza belga del Consiglio dell'Ue per sostituirlo. “Parliamo dei risultati di un incontro ufficiale del Consiglio europeo e il presidente Charles Michel non ha ritenuto di venire a Strasburgo e spiegarci i risultati”, ha reagito il capogruppo del PPE, Manfred Weber, denunciando una “mancanza di rispetto nei confronti di questa istituzione”. Il capogruppo del PPE ha chiesto ai servizi del Parlamento di chiedere le ragioni dell'assenza di Michel. Sarebbe bastato guardare la sua agenda ufficiale. Il presidente del Consiglio europeo è in viaggio ufficiale in Africa. Il che non giustifica la sua assenza, dato che il calendario del Parlamento europeo è conosciuto con almeno un anno di anticipo.
Weber ringrazia Ursula per la presenza e von der Leyen se ne va - “Voglio ringraziare Ursula von der Leyen perché come presidente della Commissione negli ultimi cinque nani è stata sempre presente in tutti i dibattiti in quest'aula. Grazie mille Ursula per questo”, ha aggiunto Manfred Weber. Von der Leyen è del PPE come Weber. Charles Michel appartiene alla famiglia dei liberali di Renew. Weber non perde occasione per attaccare le altre famiglie politiche. Peccato che anche von der Leyen ha abbandonato l'aula prima della fine del dibattito. Come sua abitudine, al termine degli interventi dei capigruppo, von der Leyen se n'è andata, lasciando al vicepresidente Maros Sefcovic la responsabilità di seguire la discussione e replicare ai deputati. Nell'ultimo intervento, il deputato belga del partito di estrema sinistra PTB. Marc Botenga, si è sfogato così. “Ma che disprezzo, francamente questo mattina. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen è rimasta un'ora, un'ora e mezzo? Nell'ultima sessione del Parlamento europeo, al momento del suo bilancio, scappa via”, ha detto Botenga: “Qualcuno è accusato (…) di conflitto di interessi per l'acquisto di vaccini troppo cari e di nepotismo per la nomina di alti funzionari, e se ne va. La cosa che la gente rifiuta dell'Ue è questo disprezzo”.
Euro
Il PE approva il nuovo Patto di stabilità, tutti gli italiani lo rifiutano - Il Parlamento europeo ieri ha approvato a larga maggioranza l'accordo raggiunto con il Consiglio sul nuovo Patto di stabilità e crescita. E' “un compromesso con miglioramenti rispetto allo status quo”, ha spiegato il commissario Paolo Gentiloni, ricordando che le nuove regole permetteranno più investimenti. Eppure tutti i partiti italiani rappresentanti a Strasburgo, di maggioranza e opposizione, hanno rifiutato di votare a favore. Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia si sono astenuti contro la posizione espressa dal loro ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Il Partito democratico si è astenuto contro la posizione di Gentiloni. Il Movimento 5 stelle ha votato contro. Il commento di Gentiloni è stato ironico: “Abbiamo unito la politica italiana”. Una specie di miracolo. Più seriamente, Gentiloni ha ricordato che nel caso dell'Italia “politiche di bilancio prudenti sono indispensabili per un paese con un deficit e un debito così alti”. L'Italia è il paese che nel 2023 ha registrato il più alto deficit con il 7,4 per cento, tre punti in più di quanto programmato solo un anno fa. L'Italia è il paese che ha il secondo più alto debito dell'Unione europea dopo la Grecia, il 137,3 per cento del pil, ma a differenza di quello greco non è su una traiettoria discendente.
Italia e Francia sorvegliate speciali per gli squilibri macroeconomici - I partiti italiani non sembrano rendersi conto del rischio che i mercati considerino i conti del paese fuori controllo, come accaduto con la Grecia nel 2010, in particolare per gli effetti del “Superbonus” (i sussidi per la ristrutturazione energetica delle case costati almeno 130 miliardi). Un segnale di allarme è arrivato dall'analisi approfondita sugli squilibri macroeconomici dell'Italia pubblicata ieri dalla Commissione. L'Italia "è confrontata a vulnerabilità legate al suo alto debito pubblico associato a deficit fiscali considerevoli e bassa crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze residue nel settore finanziario". Si tratta di un mix potenzialmente esplosivo, anche se a differenza del 2010 oggi ci sono strumenti di protezione della zona euro. Secondo la Commissione, il governo italiano deve fare "ulteriori sforzi" per risolvere le vulnerabilità. Per la Francia “persistono le vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico, mentre quelle legate alle sfide della competitività in un contesto di bassa crescita della produttività mostrano segnali di riduzione". Secondo la Commissione, in Francia "la risposta politica alle vulnerabilità identificate è stata generalmente appropriata".
Geopolitica
Sugli aiuti all'Ucraina l'Ue fa surplace, il Regno Unito agisce - Il primo ministro britannico Rishi Sunak ieri ha annunciato la fornitura all'Ucraina di un importante pacchetto di armi ed equipaggiamenti militari e un finanziamento di 500 milioni di sterline (quasi 600 milioni di euro) per le sue esigenze di difesa. Il pacchetto britannico comprende 1.600 missili d'attacco e di difesa aerea, tra cui i missili guidati a lungo raggio Storm Shadow, più di 400 veicoli, tra cui 162 blindati e 60 imbarcazioni veloci per incursioni e cannoni marittimi. Secondo il governo britannico, la dotazione è destinata a finanziare l'acquisto di munizioni, difesa aerea e droni. L'Ucraina sta ancora aspettando che l'Ue mantenga le sue numerose promesse. Sunak ha anche promesso di portare la spesa per la difesa del Regno Unito al 2,5 per cento del Pil entro il 2030 Sono 75 miliardi di sterline su sei anni per aumentare, tra l'altro, la produzione di munizioni e droni. "Oggi è un punto di svolta per la sicurezza europea e un momento fondamentale nella difesa del Regno Unito", ha detto Sunak.
Geoeconomia
La Commissione lancia ispezioni all'alba contro i sussidi a imprese cinesi - La Commissione ieri ha annunciato di aver condotto delle ispezioni presso le sedi di una società attiva nella produzione e vendita di apparecchiature di sicurezza nell'Ue sulla base del sospetto che abbia aver ricevuto sussidi esteri che potrebbero distorcere il mercato interno ai sensi del regolamento sulle sovvenzioni estere. Si tratta delle filiali nei Paesi Bassi e in Polonia di una sussidiaria di una società cinese. La Camera di commercio cinese presso l'Ue ha pubblicato un duro comunicato per sollevare "gravi preoccupazioni" per quelle che ha definito "irruzioni all'alba" e denunciare l'uso politico del regolamento sui sussidi stranieri per "sopprimere le imprese cinese che operano legalmente in Europa". La Commissione ha moltiplicato le inchieste contro le imprese cinesi che sono sussidiate dallo Stato, in particolare nel settore del fotovoltaico e dell'eolico. Una società cinesi si è ritirata da una gara d'appalto per la fornitura di treni in Bulgaria.
Spie
La Germania arresta la spia cinese che lavora per l'AfD - La polizia tedesca ieri ha arrestato un assistente dell'eurodeputato e capolista di Alternativa per la Germania, Maximilian Krah, con l'accusa di essere una spia della Cina. Jian Guo “è un impiegato di un servizio segreto cinese. Dal 2019 lavora per un deputato tedesco al Parlamento europeo. Nel gennaio 2024 l’accusato ha ripetutamente trasmesso al suo cliente dei servizi segreti informazioni sui negoziati e sulle decisioni del Parlamento europeo. Ha anche spiato esponenti dell'opposizione cinese in Germania per conto dei servizi segreti", ha spiegato la procura federale. Alcuni sospetti erano già emersi un anno fa a seguito di un articolo pubblicato da europeanconservative.com. Ma Krah ha finto di cadere dalle nuvole. "Ho appreso dalla stampa dell'arresto del mio collaboratore Jian Guo", ha detto Krah. "Se le accuse si rivelassero vere, questo comporterebbe l'immediata risoluzione del rapporto di lavoro". Il ministro tedesco dell'Interno, Nancy Faeser ha denunciato "un attacco dall'interno ala democrazia europea. Chiunque assuma un dipendente di questo tipo ne è responsabile". L'eurodeputato socialista francese, Raphael Glucksmann, ha ricordato che "la propensione delle estreme destre europee a tradire le nazioni che dicono difendersi e a mettersi al servizio delle tirannie è una delle rare costanti della storia".
Sedie musicali
Il consigliere diplomatico di Michel torna in Commissione - La Commissione ieri ha annunciato che Simon Mordue, il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, tornerà dentro l'esecutivo comunitario come Consigliere Hors Classe. La decisione è stata presa dal collegio dei commissari "nell'interesse del servizio". Il compito di Mordue sarà di preparare e coordinare la partecipazione della Commissione alla "Conferenza di pace" sull'Ucraina organizzata dal governo della Svizzera il 16 e 17 giugno. Un compito importante, che mostra il livello del funzionario. Ma appena una settimana fa l'Alto rappresentante, Josep Borrell, aveva annunciato di aver selezionato Mordue per il posto di vice segretario generale del Servizio europeo di azione esterna. Cosa è successo? Come abbiamo rivelato sul Mattinale Europeo, la nomina è stata presa in ostaggio dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e dal suo capogabinetto, Bjorn Seibert, che non hanno messo il trasferimento di Mordue all'ordine del giorno del collegio. Le relazioni tra la squadra von der Leyen e quella Michel sono pessime. Il ritorno in Commissione di Mordue è un altro dispetto. L'ultimo? Secondo le nostre informazioni, con una lettera la Commissione si è impegnata a trasferire Mordue al Servizio europeo di azione esterna il primo luglio.
Elezioni europee
Emmanuel Macron parlerà di Europa giovedì alla Sorbona, ma non sarà campagna elettorale - Promesso. Il discorso del Presidente sarà quello di un capo di Stato, distinto da un evento per la campagna elettorale europea di Renaissance, il suo partito. Almeno secondo la versione ufficiale dell'Eliseo. Emmanuel Macron intende "pilotare" l'agenda strategica dell'Ue per i prossimi cinque anni, che sarà adottata al vertice del 27 e 28 giugno a Bruxelles, ha spiegato l'Eliseo. Il capo di Stato avanzerà proposte per un'Europa potente e proporrà una nuova agenda. Si sta consultando con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ma non vuole essere esclusivo e cercherà di continuare le consultazioni fino al vertice che seguirà le elezioni. "Tutti gli eurodeputati francesi sono stati invitati. Sono liberi di venire o meno, a seconda del loro programma", ha dichiarato l'Eliseo. Gli eurodeputati sono riuniti da lunedì a Strasburgo per l'ultima sessione plenaria della legislatura e, se vorranno ascoltare il discorso alla Sorbona giovedì alle 11.00, dovranno perdersi i dibattiti e, soprattutto, diverse votazioni importanti per i cittadini europei.
Accade oggi
Presidenza belga dell'Ue: riunione informale dei ministri della Salute
Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sull'attacco dell'Iran contro Israele; i tentativi dell'estrema destra di distruggere il Green deal; l'Unione bancaria; l'anti-riciclaggio; il diritto d'indagine del Parlamento europeo; la dichiarazione di La Hulpe sul futuro dell'Europa sociale; il futuro sostenibile; i casi violazione diritti in Azerbaigian, Gambia e Hong Kong; informazioni anticipate sui passeggeri)
Parlamento europeo: cerimonia per il 20esimo anniversario dell'allargamento con Ursula von der Leyen e Romano Prodi
Parlamento europeo: conferenza stampa presidente gruppo Ppe, Manfred Weber; conferenza stampa su partnership Ue-Egitto; conferenza stampa dei Verdi sul caso Salis in Ungheria
Commissione: il commissario Wojciechowski, in visita a Shenzhen in Cina
Commissione: la commissaria Kyriakides partecipa all'evento di lancio dell'Alleanza per i farmaci critici
Commissione: la commissaria Simson a Rotterdam partecipa alla tavola rotonda sull'espansione delle reti e la digitalizzazione dell'elettricità in Europa
Commissione: la commissaria McGuinness interviene alla conferenza della Bce sul Mercato europeo dei pagamenti al dettaglio
Commissione: la commissaria Ferreira partecipa alla conferenza annuale sullo Strumento di supporto tecnico
Banca centrale europea: discorso di Piero Cipollone a una conferenza della Bce sui pagamenti al dettaglio
Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla decisione delle autorità ungheresi di ritirare il permesso di soggiorno a due cittadini stranieri sulla base di informazioni riservate legate alla sicurezza nazionale
Corte dei conti dell'Ue: relazione di audit sullo strumento per i rifugiati in Turchia
Comitato economico e sociale: sessione plenaria
Consiglio: riunione del Coreper I e II
Eurostat: dati sul personale della polizia, dei tribunali e delle prigioni nel 2022; dati sul crimine nel 2022