Buongiorno! Sono David Carretta e con Christian Spillmann vi proponiamo il Mattinale Europeo, uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all'Ue.
PieperGate: crisi aperta dentro la Commissione contro von der Leyen
Il PieperGate ha aperto uno scontro senza precedenti dentro la Commissione, dopo che la presidente Ursula von der Leyen ha scelto di confermare la nomina di Markus Pieper come Inviato dell'Unione europea per le Piccole e medie imprese, nonostante le obiezioni sollevate da quattro suoi commissari. Peggio: von der Leyen ieri ha delegato a un altro commissario, l'austriaco del Ppe Johannes Hahn, responsabile dell'Amministrazione, il compito di rispondere per cercare di soffocare lo scandalo, prima di un voto potenzialmente imbarazzante al Parlamento europeo. “Cari colleghi, la Presidente mi ha chiesto di rispondere alla vostra lettera”, ha scritto Hahn all'Alto rappresentante Josep Borrell e ai commissari Thierry Breton, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit, che il 27 marzo avevano chiesto di discutere dentro il collegio la nomina di Pieper, sottolineando gli “interrogativi sulla trasparenza e l'imparzialità” del processo. “La decisione è totalmente in linea con le regole”, ha risposto Hahn: “Pieper ha firmato il suo contratto di assunzione il 31 marzo e ci si aspetta che assuma la sue responsabilità il 16 aprile”. La data della firma del contratto è successiva alla lettera dei quattro. Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit hanno risposto ribadendo la richiesta di discutere di Pieper. Non solo. I quattro accusano von der Leyen e la sua squadra di decidere da soli le nomine di alto livello senza consultare gli altri commissari in violazione della regola della collegialità.
La Commissione ha nominato Markus Pieper Inviato dell'Ue per le Pmi, con la funzione di Consigliere Hors Classe, il grado di direttore generale e uno stipendio di oltre 20 mila euro (indennità comprese), il 31 gennaio scorso. Deputato europeo della Cdu, lo stesso partito di von der Leyen, Pieper è stato selezionato per l'incarico nonostante sia stato considerato il candidato peggiore dai valutatori interni ed esterni sui tre che erano stati preselezionati. La proposta è stata formalmente presentata da Hahn, in accordo con la presidente Ursula von der Leyen e in consultazione con il commissario responsabile. Ma il commissario responsabile, il francese Thierry Breton, aveva raccomandato un'altra candidata, giudicata migliore dai valutatori interni ed esterni. La proposta di nominare Pieper è stata presentata durante una riunione del collegio a cui Breton non poteva partecipare, perché impegnato in un incontro dei ministri della Difesa dell'Ue. La vicepresidente Vera Jourova ha detto pubblicamente di non essere stata informata della proposta di nomina di Pieper prima della riunione. Il sospetto sollevato da una serie di eurodeputati è quello di favoritismo. Von der Leyen avrebbe imposto Pieper per ingraziarsi la Cdu e il Ppe in vista della sua candidatura per un secondo mandato come presidente della Commissione, avvenuta pochi giorni dopo la nomina.
Il Mattinale Europeo ha avuto accesso allo scambio di lettere ieri tra Hahn e i quattro commissari. L'austriaco ha difeso la scelta di Pieper, sostenendo che rientra nei “margini abituali di discrezionalità per questo tipo di nomine di alto livello”. L'equilibrio di genere e geografico (che non è stato rispettato), secondo Hahn, “non sostituisce il merito come criterio principale”. Dopo la decisione del collegio del 31 gennaio, “il processo di assunzione amministrativa è stato completato” e il contratto di assunzione è stato firmato “il 31 marzo”, ha scritto Hahn. In quella data una serie di deputati, guidati dal Verde tedesco Daniel Freund, aveva già presentato una interrogazione sul PieperGate (a cui non è stato ancora risposto dalla Commissione) e il quartetto Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit aveva già chiesto di rimettere in discussione l'assunzione di Pieper. Von der Leyen “attraverso il suo uomo di fiducia del Ppe Johannes Hahn si è precipitata a firmare il contratto di Pieper” prima del dibattito al collegio, ci ha spiegato un funzionario.
Il quartetto Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit ieri sera ha scelto di rispondere direttamente alla presidente von der Leyen, e solo per conoscenza al loro collega Hahn. I quattro spiegano che la loro richiesta è diretta direttamente a lei, come responsabile di fissare l'ordine del giorno delle riunioni del collegio, perché serve un dibattito tra tutti i commissari per rispondere a “tutte le questioni sollevate dai membri del Parlamento europeo”. Di per sé è già un atto di accusa contro la Presidente, che non ha voluto tenere conto degli interrogativi dei deputati europei. Borrell, Breton, Gentiloni e Schmit, inoltre, insistono perché la discussione avvenga molto presto. E aggiungono una frase che è un altro atto d'accusa. “Crediamo che una più ampia discussione sia necessaria sulla trasparenza e la collegialità del processo che circonda le nomine di alto livello nella Commissione”.
L'accusa è pesante. Von der Leyen, il suo capo gabinetto Bjorn Seibert (attualmente in aspettativa per dirigere la sua campagna elettorale con il PPE) e il commissario Hahn prenderebbero le decisioni sulle nomine in comitato ristretto, senza rispettare la regola della collegialità che prevede di coinvolgere tutti i commissari. L'ultimo esempio è la scelta dell'ex presidente, Sauli Niinistö, a cui è stato affidato un rapporto sulla preparazione, la prontezza e gli strumenti della difesa dell'Ue nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina. L'austriaco Alexander Winterstein, che von der Leyen ha appena scelto come suo portavoce da candidata del PPE per la campagna elettorale, era stato nominato all'inizio di marzo come direttore nella Direzione Generale Comunicazione, diretta dall'ex vice portavoce capo della presidente, Dana Spinant. Il Mattinale Europeo ha già svelato il numero eccezionalmente alto di posti vacanti nei livelli più alti dell'amministrazione della Commissione sotto la gestione del trio von der Leyen-Seibert-Hahn.
Il nepotismo di von der Leyen nei processi di nomina ha provocato un'irritazione senza precedenti dentro la Commissione. Non è solo il quartetto a essere scioccato. La lista dei commissari in rivolta sulla scelta di Pieper e altre nomine è molto lunga e include la danese Margrethe Vestager, la ceca Vera Jourova, il belga Didier Reynders, la portoghese Elisa Ferreira, l'estone Kadri Simson, lo sloveno Janez Lenarcic e la maltese Helena Dalli. Ma, secondo le nostre fonti, la rivolta tocca anche i direttori generali, i loro vice, i direttori e i capi unità della Commissione che attendono per mesi, se non anni, di salire in grado o essere promossi e poi vedono sbarcare funzionari di grado più basso, personalità meno qualificate o esterni alla “casa” per occupare i posti di responsabilità.
Con von der Leyen le nomine sono diventate una “sorpresa”, ci ha spiegato un altro interlocutore: “Il collegio scopre all'ultimo minuto” i prescelti dalla presidente ed è costretto a mettere lo stampino di approvazione. Nel caso di Pieper, Breton aveva raccomandato la candidata considerata dai valutatori esterni come la più qualificata: l'europarlamentare ceca Martina Dlabajova. Il trio von der Lehen-Seibert-Hahn ha scelto appositamente di presentare la proposta di nomina di Pieper il 31 gennaio, quando Breton era impegnato altrove. Anche Vestager quel giorno era assente. La scelta collegiale è stata smentita pubblicamente da Jourova.
Il Parlamento europeo giovedì voterà un emendamento del gruppo dei Verdi sul PieperGate, che è stato firmato anche dai socialisti Pascal Durand e Jens Geier e dai liberali Michael Kauch, Alin Mituta e Moritz Korner. La strategia di difesa di von der Leyen finora è stata di andare avanti come se nulla fosse accaduto. L'emendamento chiede alla Commissione di “rescindere la nomina e lanciare un processo davvero trasparente e aperto” per la nomina dell'Inviato dell'Ue per le Pmi. “Sembra ci sia una maggioranza”, ci ha detto un deputato. I gruppi prenderanno formalmente posizione domani, appena prima del dibattito sul discarico di bilancio in plenaria.
La frase
"Il tempo della globalizzazione felice è finito. Lascia il posto a una globalizzazione delle rivalità. E' urgente ridefinire una strategia di politica economica e industriale europea comune".
Bruno Le Maire, ministro francese dell'Economia e delle Finanze.
Vacca sacra
Accordo tra Consiglio e Parlamento sui limiti alle importazioni agricole ucraine - La presidenza belga dell'Ue e i negoziatori del Parlamento europeo ieri hanno raggiunto un nuovo accordo al trilogo sulle limitazioni e le salvaguardie per le importazioni di prodotti agricoli dall'Ucraina. L'accordo ricalca il compromesso che era stato raggiunto tra gli stati membri prima di Pasqua. Le misure autonome commerciali saranno prorogate per un altro anno. Contrariamente agli auspici di Polonia e Francia, il grano è stato escluso dai prodotti sensibili per i quali scattano automaticamente i dazi oltre a una certa soglia di importazioni (pollame, uova, zucchero, avena, semole, mais e miele). Ma il periodo di riferimento è stato esteso a metà del 2021, abbassando la soglia per far scattare le clausole di salvaguardia. E' complicato ma, secondo le stime della Commissione, concretamente significa 320 milioni di entrate in meno per l'Ucraina. La Commissione si è anche impegnata a lavorare per concludere con l'Ucraina un nuovo accordo di libero scambio. La commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo dovrebbe approvare il nuovo testo già oggi, prima dell'adozione finale da parte degli eletti in plenaria a fine mese.
Geopolitica
Aspides ha risposto a 11 attacchi nel Mar Rosso - L'operazione navale Aspides, lanciata dall'Ue nel Mar Rosso per rispondere ai missili e ai droni degli Houthi yemeniti, "in meno di due mesi ha scortato più di 68 navi e respinto 11 attacchi", ha detto ieri l'Alto rappresentante, Josep Borrell, durante una conferenza stampa con il comandante della missione, l'ammiraglio greco Vasileios Gryparis. Borrell ha spiegato che i costi per spedire un container dalla Cina in Europa sono "raddoppiati" a causa degli attacchi Houthi per la necessità di dirottare le navi mercantili verso il Capo di Buona speranza. "Oggi nel Mar Rosso transitano 35 navi al giorno, contro il 70 del periodo pre crisi", ha ricordato Borrell. Per l'Alto rappresentante la missione Aspides "non è un gioco", anche se rimane un'operazione "difensiva" che non compie operazioni a terra contro gli Houthi. "Questa missione è una chiara prova della nostra volontà e della nostra capacità di rafforzare la sicurezza internazionale, di proteggere i beni pubblici globali, di proteggere le vie di trasporto e di difendere gli interessi dell’Unione Europea. È un esempio concreto di come l’Unione europea agisca come garante della sicurezza marittima", ha detto Borrell.
Geoeconomia
Olaf Scholz si butta su TikTok, il social network vietato - "Non ballerò, lo prometto", ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, dopo aver annunciato il lancio del canale @teamBundeskanzler sul social network cinese. Il motivo di questa scelta è stato spiegato dall'ufficio stampa del governo: "L'offerta di TikTok è rivolta in particolare ai giovani utenti". Secondo argomento: "Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, tra gli altri, hanno lanciato i propri canali TikTok". Con un giudizio severo, il politologo Ulrich Speck deplora la scelta di una piattaforma altamente problematica, controllata dallo Stato cinese, poco prima della partenza del cancelliere per Pechino sabato, e sottolinea che il divieto de TikTok è in discussione negli Stati Uniti. Al personale delle istituzioni dell'UE - Commissione, Consiglio, Parlamento, Servizio per l'azione esterna e Corte dei conti europea - è stato vietato di installare l'applicazione TikTok sui loro telefoni e computer di servizio. Di proprietà della società cinese ByteDance, l'applicazione TikTok è sospettata di raccogliere i dati degli utenti e di trasmetterli al governo cinese. Il rischio di esporre informazioni sensibili quando l'applicazione viene scaricata è stato citato come motivo per vietarla dagli smartphone di istituzioni e governi.
Euro
Per i sindacati austerità e necessità di investimenti sono incompatibili - Le nuove regole di bilancio imposte dall'UE per limitare la spesa pubblica saranno "una camicia di forza" per gli Stati membri e non devono essere approvate dal Parlamento europeo nella sessione plenaria che si terrà dal 22 al 24 aprile, ha avvertito ieri Esther Lynch, Segretario Generale della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), con un rapporto a sostegno del "no" al nuovo Patto di stabilità e crescita. La CES stima che sarebbero necessari tra i 300 e i 400 miliardi di euro all'anno (dal 2,1 al 2,9% del PIL dell'UE) per soddisfare le esigenze degli Stati membri."I sondaggi dell'UE mostrano costantemente che queste sono le priorità dei cittadini europei e agire in totale contraddizione con queste priorità a pochi mesi dalle elezioni è una ricetta per il disastro", ha dichiarato Esther Lynch. "I limiti imposti agli Stati membri non devono essere approvati", ha affermato. Secondo le stime della CES, se adottate, queste regole porteranno a tagli di bilancio di oltre 100 miliardi di euro per le capitali dell'UE solo nel primo anno di attuazione delle nuove regole di bilancio.
L'ora della scelta per il Parlamento sull'austerità - Il Parlamento europeo si piegherà al diktat dei ministri delle Finanze dell'Ecofin? I suoi due relatori, uno del PPE e uno dei socialisti, hanno rinunciato a un vero negoziato durante il dialogo a tre (trilogo) con il Consiglio e si teme il peggio durante il voto, ci ha detto il co-presidente dei Verdi, Philippe Lamberts. I rappresentanti eletti sono chiamati a esercitare il loro potere nell'ultima sessione plenaria della legislatura e possono bloccare questo "corsetto" che rende impossibile finanziare gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi sociali e climatici promessi ai cittadini dell'UE. "Va bene parlare di difesa europea o di competitività europea di fronte alle sovvenzioni americane o cinesi, ma se non ci sono soldi, non serve a nulla", sottolinea Lamberts. "Il concerto di promesse elettorali non è credibile, viste le scelte che sono state fatte sul fronte del bilancio", ha deplorato il co-presidente dei Verdi.
Accade oggi
Presidenza belga dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Agricoltura a Genk
Commissione: la presidente von der Leyen incontra il presidium della BDA tedesca a Berlino
Commissione: discorso della presidente von der Leyen al secondo Festival sul nuovo Bauhaus europeo
Commissione: la vicepresidente Vestager in vista negli Stati Uniti
Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa a un evento sulla Recovery and Resilience Facility organizzato dalla Commissione e dalla presidenza belga dell'Ue
Commissione: discorso del vicepresidente Sefcovic a un evento organizzato da Eurofer
Commissione: il commissario Hahn partecipa all'incontro annuale dei consiglieri locali per l'Europa a Vienna
Commissione: il commissario SInkevivius in visita in Uganda incontra il presidente Yoweri Museveni
Parlamento europeo: conferenza stampa dei relatori sul nuovo Patto su migrazione e asilo
Parlamento europeo: conferenza stampa di Rosa D'Amato sulle petizioni sull'Ilva
Eurostat: prima pubblicazione dei conti di famiglie e imprese nel quarto trimestre del 2023; bilancia dei pagamenti nel quarto trimestre del 2023; dati sull'industria della carta nel 2022